
(Massimo Fini – massimofini.it) – Fra le varie forme di globalizzazione che ci funestano adesso c’è anche quella dell’ipocrisia. Al genere appartiene il Global Citizen Live che chiede la fine della povertà estrema entro il 2030. È il sequel di un fenomeno cominciato nel 1985 con Live Aid e proseguito con Usa for Africa, Band Aid, Farm Aid, Ferry Aid, Consipiracy of Hope. Sono eventi cui partecipano cantanti artisti vip di ogni genere. Costoro sono le moderne “Dame di San Vincenzo” che si lavano l’anima molto a buon mercato, anzi ricavandone un vantaggio, perché è vero che i cantanti o gli artisti si esibiscono gratuitamente, ma ne hanno un ritorno in immagine e popolarità. La novità del Global Citizen Live è che, come dice il nome stesso è mondiale, passando per Sydney, Seul, Mumbai, Johannesburg, Madrid, Parigi, New York. Vi si sono esibiti, fra gli altri, Elton John, Maneskin, Coldplay, Jennifer Lopez, insomma vecchie e nuove glorie. Né potevano mancare in questa gara della nobiltà d’animo Meghan Markle e il principe Harry. Ma questi sono solo dettagli. La manifestazione è ipocrita perché non si potrà eliminare alcuna povertà, né estrema né meno estrema, se non si cambia il modello di sviluppo nato con la Rivoluzione industriale. Cosa di cui né gli artisti né il miliardo circa di coloro che hanno seguito l’evento sembrano avere consapevolezza. In questo senso, e non solo in questo, il Global Citizen Live si lega al Youth4Climate che negli stessi giorni si è tenuto a Milano con la partecipazione anche di politici fra cui Mario Draghi. Perché fa gioco farsi vedere amichevoli e consenzienti con i giovani (altra retorica insopportabile) e magari essere immortalati con le nuove star del movimento ecologista Greta Thunberg e Vanessa Nakate.
I problemi epocali della povertà e dell’ambiente sono strettamente legati fra di loro e si sono sviluppati col modello innescato dalla Rivoluzione industriale. Partiamo da quello ambientale. Dal momento del take off, partito più o meno a metà del diciottesimo secolo in Inghilterra, l’aumento dell’emissione di CO2 è stato, in soli due secoli e mezzo, del 30 per cento. Il marcio sta quindi in quello che noi chiamiamo Sviluppo. Un politico onesto con se stesso e con i suoi elettori invece di fare promesse mirabolanti (il “bla bla” di cui parla Thunberg) dovrebbe dir loro: consumate di meno. Ma questo significherebbe anche, e soprattutto, produrre di meno. Cioè verrebbe completamente scaravoltato il modello su cui oggi viviamo che può essere sintetizzato col distico dei CPI: produci, consuma, crepa. Un politico che volesse essere ambientalista sul serio, e non solo a parole, farebbe questo discorso: io non vi prometto più viaggi ai Caraibi, migliori automobili, straordinarie innovazioni tecnologiche, al contrario propongo la riduzione di tutto questo, in cambio vi prometto più tempo per voi stessi. Negli Stati Uniti, paese di punta dell’attuale modello di sviluppo e che, in quanto tale, è il primo a produrre degli anticorpi, esistono due correnti di pensiero, il bioregionalismo e il neocomunitarismo, il cui discorso di fondo, in estrema sintesi, è il seguente: un ritorno limitato, graduale e ragionato a forme di autoproduzione e autoconsumo che passano necessariamente per un recupero della terra, depauperata in gran parte della chimica con cui con cui si crede di difenderla, e un ridimensionamento drastico dell’apparato industriale e finanziario. Ma sono correnti di pensiero che, per quanto siano autorevoli negli Usa e non totalmente ignorate come da noi, sono al momento assolutamente minoritarie. In un mondo tutto proiettato verso la crescita pensieri del genere suonano come bestemmie in Chiesa. Eppure gli ignorantissimi contadini del Medioevo, `i secoli bui`, avevano intuito la dannosità dell’uso del carbon fossile al posto della cara e vecchia legna. Ma naturalmente furono ignorati in nome del progresso.
In quanto alla povertà, estrema e non, della cui eliminazione si fanno vessilliferi le “anime belle” del Global Citizen Live è stato proprio il sistema di sviluppo industriale a creare la straordinaria divaricazione fra paesi ricchi e paesi poveri e all’interno dei paesi dello stesso mondo occidentale. Il primo a notare questo fenomeno è stato Alexis de Tocqueville, che pur non può essere in alcun modo annoverato fra gli antimodernisti, ma è piuttosto uno dei padri dell’Illuminismo, a notare nel suo libro Il pauperismo che è del 1835 questo straordinario fenomeno. Scrive infatti Tocqueville: “Allorché si percorrono le diverse regioni d’Europa, si resta impressionati da uno spettacolo veramente strano, e all’apparenza inesplicabile. I paesi reputati come i più miserabili sono quelli dove, in realtà, si conta il minor numero di indigenti, mentre tra le nazioni che tutti ammirano per la loro opulenza, una parte della popolazione è costretta, per vivere, a ricorrere all’elemosina dell’altra”. Del resto nel Medioevo europeo i poveri rappresentavano l’1 per cento della popolazione, ed erano tali per loro scelta, come oggi certi clochard.
Bene, dirà il lettore, se ci sono più poveri al mondo ci dovrebbe essere almeno meno inquinamento perché i poveri consumano meno. Ma non è così perché la loro povertà è compensata, per così dire, dagli enormi consumi dei ricchi, diventati sempre più ricchi, e dei benestanti.
Il Covid avrebbe potuto essere una straordinaria occasione per un cambiamento di rotta. Ci eravamo abituati, per necessità, a consumare di meno e ad abbandonare l’enorme superfluo che ci circonda. Ma si vedono già le avvisaglie che non andrà così. Continueremo a correre, correre, correre, inseguendo il mito della Crescita finché non finiremo per spiaccicarci contro il Limite che esiste in tutte le cose, umane e non umane (“in ogni principio è contenuta la sua fine”, Eliot). I dinosauri scomparvero perché erano troppo grossi. Noi, con le nostre propaggini tecnologiche siamo diventati i dinosauri di oggi. La Natura ci sbatterà fuori.
Categorie:Cronaca, Editoriali, Interno, Massimo Fini, Politica
nella scala del tempo dell’universo riportato al nostro anno solare, l’uomo è apparso alcuni minuti prima della mezzanotte del 31 dicembre ed a mio avviso, per come si procede sparirà entro pochi secondi dopo la mezzanotte. Non lasciamo scampo ai nostri figli e nipoti.
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“carbon fossile al posto della cara e vecchia legna”
che dire
i giornalisti quando scrivono di cose di cui non sanno, straparlano
a parte che carbon fossile è legna, fossile, ma legna
quindi bruciare l’una piuttosto che l’altra ai fini della riduzione della CO2 pari è, anzi a parità di peso
col primo si ottiene più energia, quindi ne serve meno, mentre con il secondo si abbattono le foreste attuali
e non esiste tasso di ricrescita possibile che alimenti i bisogni della popolazione attuale.
secondo l’uso del carbone viene ben dopo il medioevo (fine incerta che per alcuni si colloca poco dopo il l’anno 1000)
mentre cronache europee nel 1095 documentano per la prima volta l’uso del carbone per il riscaldamento
delle case in Francia mentre l’inizio dell’estrazione del carbone in Germania risale al 1198.
quindi i saggi contadini manco sapevano della sua esistenza in quell’epoca
terzo, la siderurgia, senza carbone, non esisterebbe.
sul concerto e sulla ecoattivista inutile spendere più di una parola, il primo finirà nel dimenticatoio come i precedenti,
la seconda con il gas a oltre 1200€ per 1000m3, che trascina in alto tutti gli altri combustibili, e che sta facendo,
oltre che alzare tutti prezzi in cascata, fermare le industrie collegate
(dalla produzione dei fertilizzanti alla rivendita del gas da riscaldamento ai grandi consumatori a prezzo già concordato)
e con l’inverno alle porte che i maligni prevedono essere, grazie alla niña -raffreddamento della temperatura
delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale ed orientale-, abbastanza freddo,
si vedrà chi prevarrà, se l’ambientalismo di stretta osservanza oppure il combattere freddo nelle case
(i tedeschi pare si siano portati avanti e hanno pubblicato un video, che spero fosse sarcastico,
dove spiegavano come fare in caso di mancanza d’energia e temperature in picchiata facendo dei “riscaldatori”
con le candele e ammassando più persone negli stessi locali)
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mi correggo
il gas è arrivato oggi a 1456,8
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Il carbon fossile è tale in quanto.. fossile! Cioè é l’energia (e la CO2) accumulata in milioni di anni. La stiamo consumando in qualche centinaio di anni..
La legna che brucia da un albero rilascia la CO2 assorbita dall’albero durante la sua crescita. Di fatto un impatto pari a zero (o addirittura positivo).
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Marco Bo, ma tu lo sai che il medioevo è finito ufficialmente nel 1492?
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e molto piu’ in fretta di quanto non si pensi
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Una mia opinione, immutabile e non negoziabile.
La salvezza del genere umano potrà avvenire soltanto con il
dimezzamento del numero degli abitanti, mediante
il divieto di poter generare non più di un figlio per ogni donna.
Non esiste altra soluzione praticabile per far di nuovo respirare il pianeta.
Qualsiasi altra proposta è una cazzata e colossale presa per il culo!
Il dimezzamento degli abitanti si otterrebbe in meno di un secolo.
Problemino:
– come si farà a convincere santa romana chiesa cattolica e apostolica?
– come si potranno convincere i turbo liberisti assertori della crescita infinita?
Soluzione:
– riesumare la ghigliottina in piazza per chi si oppone e non condivide.
Morale:
– Hony soit qui mal y pense!
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