Mario Draghi: il manager/curatore fallimentare del Paese

(Bartolomeo Prinzivalli) – Non credo esista individuo più lontano dal mio ideale di personaggio politico di Mario Draghi, in ogni suo aspetto. Egli si comporta infatti da mero esecutore, focalizzato sull’obiettivo da raggiungere, incurante degli ostacoli da superare per conseguirlo e dei relativi danni collaterali, siano essi le condizioni economiche di milioni di greci o i diritti costituzionali e le libertà individuali degli italiani. Impermeabile all’empatia ed al pubblico consenso avanza imperterrito verso il raggiungimento della meta assegnata per non intaccare il prestigio personale o rispettando accordi siglati con le alte sfere e i detentori del vero potere (i miliardi non arrivano gratis, mai), lasciando agli organi di stampa l’arduo compito di menestrelli che ne cantino le gesta con tanta, tanta, tanta licenza poetica.

Il classico manager/curatore fallimentare incaricato, travestito da eroe patriottico, che punta al premio di produzione falciando esuberi e spese di bilancio come fossero semplici cifre astratte, prive di controparte umana.

Consapevole di essere immune a qualsiasi conseguenza, consapevole che il popolo sia un conto da far quadrare piuttosto che il datore di lavoro da compiacere, assurge al compito tassello dopo tassello, è nato per far questo, lo fa da sempre ed è uno dei migliori nel suo lavoro.

Non esiste personaggio politico più distante dal mio ideale di Draghi ma in fondo lo rispetto perché a suo modo, nell’essere freddo ed inespressivo, è onesto e trasparente, a differenza dei partiti che ogni giorno gli rinnovano fiducia e fedeltà per squallida convenienza, il cui compito si riduce a far digerire ai tifosi provvedimenti impopolari cercando al contempo di definirsi alternativi ai propri compagni di merende, non complici come avviene nei fatti.

Nei riguardi di questi ultimi anche il disprezzo sarebbe benevolenza…

17 replies

  1. Italia alla rovescia. Il “Sussidistan” va bene solo se ingrassa le imprese

    (di Alessandro Robecchi – Il Fatto Quotidiano) – A giudicare da titoli e titoloni che i giornali hanno dedicato ieri e l’altroieri alla vittoria in tribunale dei lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio, sembrerebbe di vivere nel Paese dei Soviet.
    Di colpo, tutti accanto ai lavoratori licenziati, anche se il giorno prima, quando quelli (e altri) erano scesi in piazza sotto lo striscione “Insorgiamo”, avevamo letto al più qualche trafiletto, piccole foto-notizie, spigolature non più lunghe delle noterelle acchiappa-click tipo il cane che conta fino a sei e la gara di velocità per lumache.
    Insomma, alla buon’ora: una òla per il tribunale che dà ragione ai lavoratori (bene, benissimo), e quasi niente per le lotte degli stessi lavoratori, che minacciano un autunno caldo, e non si fa, signora mia.
    Resta sul campo, la proposta di inventarsi qualcosa per rimediare all’incidente belluino delle grandi aziende che vengono qui, prendono soldi per insediarsi, incassano contributi pubblici, e poi decidono di andarsene dove i lavoratori costano meno, magari licenziando con un sms, le famose delocalizzazioni.
    E qui – scusate la noia – scatta quello che potrebbe sembrare un dibattito culturale, il famoso “che fare”. Perché la proposta di penalizzare in qualche modo chi prende i soldi e scappa non piace per niente a Giorgetti (Lega), a Bonomi (Confindustria) e a Draghi (Draghi).
    Si era cominciato parlando di sanzioni abbastanza significative: una multa pari al due per cento del fatturato e la creazione di una black list, cioè niente contributi pubblici per qualche anno a chi ha fatto il furbo ed è finito nella lista.
    Apriti cielo.
    Da Confindustria hanno cominciato a metter mano ai fazzoletti, piangendo amare lacrime sulla “penalizzazione” delle aziende, e lo stesso ministro dello Sviluppo economico – descritto dalla stampa buontempona come il leghista che ci sta con la testa (la testa di Bonomi) – ha detto che così si scoraggia a investire in Italia.
    Cioè si scoraggia chi investe qui e scappa subito dopo, ma questo è un dettaglio. Insomma, la solita solfa, il chiagni e fotti che ben conosciamo.
    Per fortuna ci sono le indiscrezioni dei giornali che ci illuminano su come la pensa Draghi (domani parlerà a Confindustria e forse sapremo), e cioè così: non bisogna punire i cattivi, ma premiare i buoni.
    Dunque, a quel che si è capito, limitare le sanzioni per chi scappa lasciando all’improvviso sul lastrico centinaia di famiglie, e dare invece incentivi a chi si comporta decentemente, cioè investe, assume, produce e guadagna.
    Risultato: un altro bonus per chi fa impresa, che prenderebbe così aiuti, incentivi, facilitazioni o sconti solo per il fatto di comportarsi come sarebbe giusto, normale e lecito.
    Anche tendendo molto l’orecchio, a fronte di questa impostazione culturale (dare soldi a chi si comporta normalmente anziché toglierli ai manigoldi), non si colgono le grida dei liberisti, quelli contrari ai sussidi, allo Stato che mette il naso nell’economia privata, alla famigerata giungla normativa.
    Cioè: tutti contrari ai sussidi, a meno che i sussidi non arrivino alle imprese, nel qual caso niente da dire, anzi hurrà!
    Il famoso “Sussidistan” di cui parlò Bonomi riferendosi ai poveri aiutati dallo Stato, diventa di colpo una mano benedetta, un toccasana, qualcosa da applaudire con convinzione se invece va a premiare il famoso libero mercato, libero di allungare il cappello per il prossimo obolo – pardon, incentivo – che sarebbe tra l’altro l’ultimo di una lunga, lunghissima serie per il capitalismo assistito d’Italia.

    Piace a 1 persona

    • “descritto dalla stampa buontempona come il leghista che ci sta con la testa”

      Sì sì, la lega responsabile, quella di governo. Ma chi è che l’ha fatta uscire sta storiella? Come al solito la sinistra per la destra.

      "Mi piace"

  2. “Non esiste personaggio politico più distante dal mio ideale di Draghi ma in fondo lo rispetto perché a suo modo, nell’essere freddo ed inespressivo, è onesto e trasparente”.

    Condivido. Anche io lo rispetto, a differenza dei ministri (non certo quelli della lega, che non rispettavo manco prima), a differenza dei parlamentari, e vabbè, dei partiti che te lo dico a fare.

    "Mi piace"

  3. «Perché la proposta di penalizzare in qualche modo chi prende i soldi e scappa non piace per niente a Giorgetti (Lega), a Bonomi (Confindustria) e a Draghi (Draghi).»

    …, ma guarda un po’ che sorpresa! E io che pensavo che fosse una loro brilante idea.

    Torniamo seri: mi sembra sacrosanto scoraggiare “quegli” investitori. Che cosa ce ne facciamo di chi prende i NOSTRI soldi e scappa? Gli investitori che ci servono veramente e per cui vale la pena fare incentivi restano qui.

    Piace a 1 persona

  4. Come definisco draghi: appunto un drago forte e malefico, un croupier che vince sempre, un ricattatore , per il tramite di tutte le banche d’affari , che minaccia l’Italia e anche altri paesei europei di far fallire chiunque si metta contro di lui.

    Piace a 1 persona

    • Proprio per questo, Mario Dragonball non dovrebbe mai essere stato accettato nel consesso politico. Ma chi si crede di essere questo rettile, che minaccia intere nazioni, ieri la Grecia, oggi una parte dell’Italia e sempre a vantaggio dei soldi?

      Ma per quanto questo mostro sia malefico (l’unica versione accettabile è Ballantini), le ‘vergini che si offrono al drago’ come i 5 stelle, sono grandemente peggio e in questo senz’altro e purtroppamente, Pinzavalli ha ragionissima, è veramente disgustoso vederli all’opera.

      Basti vedere cosa hanno combinato Gigino e soci con la Cartabia.

      "Mi piace"

  5. ” ma in fondo lo rispetto perché a suo modo, nell’essere freddo ed inespressivo, è onesto e trasparente, a differenza dei partiti che ogni giorno gli rinnovano fiducia e fedeltà per squallida convenienza, il cui compito si riduce a far digerire ai tifosi provvedimenti impopolari cercando al contempo di definirsi alternativi ai propri compagni di merende, non complici come avviene nei fatti.”

    Beh, io lo rispetterò se nel suo essere freddo ed inespressivo e per la rinnovata fiducia di squallida convenienza dei partiti,
    mettesse in pratica quello che tutti gli stati conservatori e no fanno -” il bene per le casse dello Stato”

    1)tassa di successione
    Noi abbiamo infatti una delle aliquote più basse in Europa (dal 4 all’8% massimo), come conferma l’ultimo rapporto EY dedicato alla tassa di successione. Per avere un’idea: l’aliquota massima in Germania è al 30%, in Spagna al 34%, in Gran Bretagna al 40% e in Francia raggiunge addirittura il 45%.
    2) le dislocazioni ( fuggi e salva tutto solo per te)
    3) finalmente qualcosa di concreto contro le evasioni ( un pia illusione )
    4) una vera seria riforma fiscale

    Piace a 2 people

  6. Ciao Mario!
    Un caro ( carissimo!!!!!) saluto dalla Grecia.
    Devi sperare che le balle che ci hanno raccontato prima ( paradiso purgatorio inferno) siano come i morti covid!
    Se no buon inferno ( ma tu lo sai già)
    Ma forse Papa Bergoglio per qualche azione Pfizer o qualche lingottone d oro ti dà il super indulgenpass per il paradiso??

    "Mi piace"

      • Siamo già nella leggenda!! Se tu a un uomo con qualsiasi malattia consigli di stare a casa in attesa, (la leggendaria vigile attesa!) Sai quanti morti avresti da riempire interi giornali tutti i giorni
        Ma ripeto: ci siete o ci fate??
        Questa la frase del nostro tempo!
        Ma la verità e che ci fate… perché non ammetterete mai di essere stati presi per il culo!! ( Come per l 11 settembre!! Convinti che fossero 2 pirla a guidare i Boeing! Vi faccio i complimenti e le condoglianze al vostro cervello!!)

        "Mi piace"

      • Noto la vostra stizza e conseguente imbastardimento… saranno le componenti secretate del vaccino o la vostra naturale indole contro chi non la pensa come voi?
        Vi piace la libertà di togliere agli altri la libertà!! Curatevi( ma con gli psicofarmaci)

        "Mi piace"

  7. sbagliato, non è un curatore fallimentare ma un agente delle banche nella continuazione dello spoglio e sfascio del paese. il fallimento italiano, è stato delle banche che hanno spazzolato i risparmi dei solerti asini lavoratori che neppur mangiavano a sufficienza per depositare un gruzzoletto , in previsione del matrimonio del figlio, il quale invece, è morto di reazione avversa al vaccino, oppure è emigrato con una valigia di cartone. una marea di iistituti bancari che hannom incamerato soldi veri, sudatissimi in cambio di azioni fasulle. dunque, il curatore dovrebbe requisire la banca d’italia e sottoposte per il risarcimento ai truffati. una truffa, sì.altro che licenziamenti, limitazioni, aumento generi di prima necessità e messa al bando come fossero malfattori. draghi e co. son abusivi e vanno rimossi, con tutti i mezzi. occorre una marcia del sale, incrociando braccia, astensione dal lavoro ad oltranza, boicottaggio delle elezioni, dei consumi, dei trasporti. fino a quando singhiozzeranno in ginocchio, chiedendo pietà. altro non abbiamo, di meglio.

    "Mi piace"