Anche Papa Eugenio Iº benedice Draghi

(Anna Lombroso per il Simplicissimus) – Si tranquillizzi chi si era preoccupato per il temporaneo silenzio: può santificare la domenica con la preghiera religiosissima del Grande Interlocutore con il Papa e direttamente con Dio, più abilitato di chiunque altro a celebrare l’avvento del Salvatore, incaricato oltre che dalla Provvidenza,  da Scalfari medesimo che lo gratifica con il suo  paterno appoggio.

Conosco l’ex presidente della Bce da molti anni”, scrive,  “eravamo diventati molto amici lui ed io e lo siamo ancora nonostante la mia vecchiezza…..Ebbe vari incarichi e mostrò le sue capacità” . Saprà dunque assolvere all’alta missione di condurre a buon fine il  “concerto che sta portando avanti con la bacchetta del direttore”,  battendo “il tempo per tutti”, comprese quelle indecorose frattaglie della democrazia parlamentare con le quali è costretto a interagire.

E a sottolineare la comune appartenenza alla razza padrona, superiore per doti naturali, censo e cultura, chiude così l’omelia,  pregando “ l’amico Mario Draghi di non dimenticare la politica coniugata con l’arte e la bellezza… ricordiamoci di Shakespeare, Baudelaire, Beethoven e Chopin e anche di Federico García Lorca che chiude al meglio l’arte della vita”. 

Il  frettoloso ripasso sul Bignami di economia alla voce Keynes, con il richiamo al passo dedicato alle  “delizie della vita”, cultura, musica, arte, contemplazione, quelle insomma che meriterebbero gli umani una volta liberatisi dalla smania di accumulazione e dall’avidità, ci sta tutta con l’edificante conversione del venerabile e con il nuovo afflato solidaristico  del  conferenziere al meeting di Comunione & Liberazione S.p.A..

Per ambedue e da sempre per lignaggio, matrimonio, arrivismo o fidelizzazione si sono dischiuse le opportunità di godere di tutto quello che è invece interdetto a chi è sotto il giogo dello stato di necessità, quando conoscenza, informazione, qualità della vita sono lussi destinati ai pochi che non corrono su è giù per le scalette della gabbia, fronteggiando debiti, bollette, mutui di una classe retrocessa e esautorata perfino della possibilità di comprare a credito i suoi bisogni oltre ai suoi sogni.

Non stupisce dunque la sponsorizzazione entusiasta al presidente incaricato che arriva da quelle cerchie. Meraviglia invece la fiducia disperata di tutti i “segmenti di pubblico” che affidano la loro salvezza a qualcuno che  ha dichiarato con le parole e coi fatti di voler favorire il passaggio a una nuova era nella quale è doveroso cancellare lo stato sociale, abbattere quell’edificio di garanzie conquistate che sono obiettivamente di ostacolo allo sviluppo di libera iniziativa e profitto, sospendere la dissennata elargizione di aiuti a beneficio di target immeritevoli, da destinare invece alle misure  necessarie alla concentrazione  delle imprese in un grande oligopolio transnazionale.

Servirebbe probabilmente più dell’analisi del sociologo, la diagnosi dello psichiatra  per riconoscere le cause e i sintomi dell’istinto suicida dei fan del boia  manifesto. Si può però azzardare qualche ipotesi sulla composizione di questo gruppo sociale che traduce la sua frustrazione di ceto medio che sta naufragando nel mare salato della proletarizzazione, affermando con forza risentita la sua distanza dagli straccioni rozzi, ignoranti, razzisti che hanno trovato un miserabile approdo nel populismo, proprio come gli avanzi della Middle Class americana che ha sognato di liberarsi dell’incubo reaganiano votando Trump.

E difatti le cheerleader di Draghi sono le stesse personalità autodistruttive e incarognite che plaudono il Biden green che premia l’uomo forte della Monsanto, il Biden universalista che incarica la donna a mezze tinte e la transgender dopo aver agito in prima persona seminando guerra e distruzione, che in sostituzione di diritti primari cancellati si accontentano di qualche optional, di accessori sacrosanti, ma inutili se il minimo della condizione civile e sociale è stato soppresso o è stato oggetto di rinuncia.

Molti di loro rivendicano perfino antiche afferenze identitarie alla “sinistra”, cui guardano con la simpatia riservata al vintage, prestandosi a collocare nei suoi ruoli la variegata banda dell’abiura, cui non sarebbe giusto attribuire la grandezza del tradimento, se è dalla Bolognina e anche da prima, dal congresso di fondazione al Lingotto che ogni giorno viene ribadito il ripudio del mandato di testimonianza e rappresentanza degli sfruttati. È che non è nuovo nella storia dell’uomo che una volta sancita la morte anche virtuale e la successiva rimozione di una utopia, venga voglia di stracciarla, ridicolizzarla, come se fosse lei la colpevole dell’infedeltà, dell’inganno e del voltafaccia.

Chi sono, chi siamo ormai in questo calderone nel quale affogano le aspettative di una classe che non vuole ammettere di essere ormai “disagiata” per potenzialità d’acquisto, affermazione personale, progressione di carriera o remunerazione, quella frazione “intellettualizzata”, che usa la conoscenza come strumento di potere, viziata da  uno stile di vita che non può più permettersi, ma che accampa scuse e meriti intellettuali, culturali, sociali per alimentare una pretesa “preminenza” che dovrebbe risparmiarle l’arretramento umiliante  tra gli ultimi, cui si imputa di non possedere le qualità e i meriti per guadagnarsi e mantenersi la salvezza.

Era più facile capire chi si era prima che gli insegnanti dovessero prendere atto della loro funzione produttiva, proprio come un Cipputi qualsiasi,  contribuendo a norma di legge o di riforma  al bilancio dell’impresa scuola,  prima che  arricchissimo Amazon acquistando e offrendogli gratis i nostri dati diventati la marce più profittevole,  prima che in veste di pazienti dovessimo collaborare al bilancio delle Asl dichiarate anche ufficialmente “aziende”.  

Prima cioè che diventassimo “produttivi” cioè dipendenti della finanziaria globale che fa circolare i capitali, che lo sapessimo o no, che lo volessimo o no. Che poi in questo ceto senza confini, ci stiamo tutti,  consumatori alla pari di chi ci consegna i prodotti, clienti delle major della comunicazione telefonica e dipendenti dei call center, laureati che fanno i rider e “creativi” senza laurea che disegnano siti, consulenti d’immagine e facilitatori di appalti e gare, operatori sanitari e sindacalisti che confezionano i piattini indigesti dei patronati a base di assicurazioni,  fondi e opportunità del Welfare aziendale, i disoccupati insieme ai Navigator che lo saranno tra qualche mese, ma anche dipendenti pubblici esposti anche loro alla precarietà da quando l’interesse del sistema è quello di economizzare sulle prestazioni delle gerarchie di medio e basso livello, promuovendo invece le funzioni di chi da ruoli più elevati è addetto alla negoziazione e ai servizi in favore dei privati o a svolgere mansioni di sorveglianza e controllo.

Stavolta non potremo dire, non lo sapevamo. Perchè è vero, abbiamo permesso che facessero a pezzi l’utopia del riscatto rivoluzionario, è vero abbiamo concesso che si compisse il sacrificio di mettere le riforme al servizio dello sfruttamento, ma almeno non lecchiamo la mano dell’accalappiacani.   

17 replies

  1. Poi andiamo a cercare il pelo nel di dietro ai russi che hanno Putin quando qui da noi c’è solo l’alta finanza a dirigere l’orchestra, un governo fantoccio e una finta opposizione. Avete votato nel 2018 per il cambio di sistema e ci ritroviamo tutti con l’Ancien Régime. Meditaci su prima di riconfermare il voto nelle urne ai giravoltisti Di Maio e Grillo, Salvini, Zingaretti e compagnia cantante!

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  2. Non c’entra niente (o forse sì) e scrivo qui come potrei farlo da qualsiasi altra parte:ho appena visto Fabio Fazio presentare in tv,con il solito stile pretesto ( De Luca docet),Obama 44esimo ex(ex) presidente degli USA,in primo piano il solito libro da promuovere ( terra promessa ,the promise land,e chissà se Springsteen si sarà pentito). Meglio dormire (speriamo),buonanotte

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    • I preti “di qualsiasi religione” non vanno rispettati per il semplice fatto che, avendo studiato parecchio per acquisire l’incarico, sono perfettamente consci di “RACCONTARE UNA MONTAGNA DI BALLE”!!!
      Il primo di loro che ha avuto il coraggio, postumo, di ammetterlo è stato sicuramente Jean Meslier (1664-1729). Curato francese ma “ateo convinto”, precursore dell’illuminismo attraverso le sue opere, e appartenente a quella lunghissima schiera di IPOCRITI che hanno trovato una comoda sistemazione presso una qualche Chiesa…

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      • L’idiozia ateistica, di cui il povero marinaio alla deriva è uno dei più stupidi e d entusiasti fautori, è il peggior atto di fede (al ribasso) che l’umanità abbia mai conosciuto:

        “…Come possiamo essere certi che due corpi, anche posti ad una certa distanza siano isolati? Chi studia fisica quantistica, non sarebbe certo d’accordo su questo assunto. Sarebbe dimostrato l’assunto dell’isolamento solo nella misura in cui fosse dimostrata l’esistenza del nulla [o del “vuoto” che è la condizione che regge tutta la MONTAGNA DI BALLE ATOMISTICA, ndr.], nulla che, posto tra questi due oggetti sarebbe in grado di isolarli; TUTTAVIA, NON SOLO È UN ASSURDO LOGICO DIMOSTRARE L’ESISTENZA DEL NULLA, CIOÈ QUALCOSA CHE PER DEFINIZIONE NON ESISTE […] In ogni caso, NON SI PUÒ DIMOSTRARE CHE UNA COSA NON ESISTE, MA SOLO CHE ESISTE: quante volte ci siamo sentiti ripetere l’affermazione priva di qualsiasi logica, secondo cui una cosa non esiste perché non è stata trovata? Siamo sempre nel mondo incantato della necessità della salvezza dell’ente…[cit. Diego Scarpanti “Parlando del sapere”]”.

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      • @Mark
        Le persone più convinte delle proprie idee che io abbia incontrato o conosciuto si professano atee, molto spesso con argomentazioni superficiali e altrettanto spesso, forse per aumentare l’auto convincimento, desiderose di far proseliti. Al contrario, conosco tanti credenti pieni di dubbi. Un po’ di modestia no?

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      • Ciao passerotto, ti ricordi degli insulti propinatimi qui: https://infosannio.com/2021/01/26/dio-ci-salvi-dalla-dittatura-etica/ ?

        Te li rammento perché mi sembra che tu faccia il Ludwig con la stessa faccia incipriata epperó sotto altra maschera, per offrirti l’aggio di poter usare le parolacce al fine di sfogare la tua frustrazione. Quindi sei Ludwig.

        Innazitutto, quel che puoi capire subito:

        – bidello ti chiamavano gli altri, ed io l’ho fatto in termini elogiativi
        – la risorsa in francese era una scelta obbligata, per il wikipediamento; a chi vado a chiedere di René Guénon, ai neozelandesi?
        – perché ti fai del male scrivendo cosí? <>

        Ed ora il resto, ma prima di tutto: grazie per aver dedicato trent’anni della tua vita – tra le altre cose – allo studio di Guénon, grazie davvero.

        Dunque, sono riuscito in questi giorni a non leggere una riga sul personaggio e mi sento puo ed innocente, in questo momento, nel dirti che manchi sempre clamorosamente il bersaglio.

        Lasciamo perdere Veneziani, poveretto. Tu peró usi un autore che ha scritto e visto in tempi e termini che oggi non si applicano a quel che succede nella religiositá europoide contemporanea. Ad esempio: “… diciamo che la religione comporta essenzialmente la riunione di tre elementi di carattere diverso: un dogma, una MORALE, un culto; dovunque venga a mancare uno qualunque di questi elementi, non si tratterà più di religione nel senso proprio della parola. Aggiungeremo subito che il primo elemento costituisce la parte intellettuale della religione, il secondo ne rappresenta la parte sociale, ed il terzo, l’elemento rituale, partecipa sia della natura dell’una che dell’altra.”. Non credi che oggidí la superficializzazione di tutti i sentimenti – e la piú estesa, quantitativamente, capacitá di affiliarsi ad un gruppo – la socializzazione del rituale, e la ritualizzazione dell’essere “insieme a” (il “sociale”), rendano quella terna riordinabile in termini di rito collettivo che prende a prestito un “modus” estromesso dal quotidiano, appunto la religione?

        Non voglio toccare lo snobismo col quale indichi la filosofia moderna (o intendevi contemporanea?) come “cosiddetta”, non mi interessa insistere sulla tua passione per l’ancien régime* (che forse esiste solo nella mia zucca), ma, scibile dello scibile, sciabola dello scibile, non ti rendi conto che ‘sto Pontefice e i suoi casini d’Oltretevere* si trovano a parlare a persone** per le quali non esiste piú il dio che conoscevano, ma gli dei che di loro sanno tutto ed ai quali chiedono non sapendo di dare indovina chi sono?)? In tale griglia di lettura il divino di cui parla Guénon é incompetente. Non compete piú ai propri “utenti”.

        * “Comunque sia, se in una civiltà si riscontra la presenza del punto di vista morale, si può dire che essa non è già più integralmente tradizionale, anche se ciò può non apparire evidente per certi altri aspetti; l’apparizione di questo punto di vista può anzi essere considerata come in un certo qual modo legata al punto di vista profano propriamente detto. Non è questa la sede per esaminare le tappe di questa decadenza che alla fine sfocia, con il mondo moderno nella sparizione completa dello spirito tradizionale, e cioè nell’invasione del punto di vista profano in tutti i campi senza eccezione; faremo soltanto rilevare che è quest’ultimo stadio ad essere rappresentato, nell’ordine di cose di cui ci stiamo occupando, dalle morali cosiddette “indipendenti”, le quali, si proclamino esse “filosofiche” o “scientifiche”, non sono altro in realtà che il prodotto della degenerazione della morale religiosa…”.
        ** Andate a leggere per una oretta la rubrica di Sandro Magister sull’Espresso, essa descrive chiaramente le parti in gioco
        *** In posti non come la Thailandia, il Sudan, il Cile, ma il Quatraro.

        Acetto critiche, correzioni, dritte, ma solo se contestuali e svolte nella forma comprensibile per chi, come me, non possiede la tempra intelletuale che trent’anni di studi [scrivi qui la tua preferenza] conferiscono.

        A presto, Ludwig, a presto…

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      • Scusami c0jone (ribadisco), ti sei dimenticato che prima dei miei insulti hai esordito con “Che faccia di B. che sei…”? Voleva essere un complimento? Se non lo era, reitero; se lo era, ti mando affanculo ugualmente: chiaro? Ti fa piacere pensare che io sia Ludwig: bene, fotte un caxxo! Il resto, “Pindaro airlaines”: c’è bisogno di aggiungere altro? Sciò, sciò (cit.)…

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  3. Cosí “trendy” da far accapponare la pelle! #DRAGHISTAN!!! Ora puoi farlo anche tu!

    Ultimissime dalla Francia! Traduzione automatica e spiattellata in maniera piú o meno criticabile!

    PARIGI – Il funzionario statale d’élite occupa un posto speciale nell’immaginario francese. Civile, raffinato, inaffidabile, una mano ferma sul timone dello stato: ciò che James Bond rappresenta per il servizio di spionaggio britannico, l’haut fonctionnaire lo è per l’ideale francese di governance amministrativa.

    Ma ultimamente, una nuova razza di burocrate si è aggirata nei corridoi parigini del potere governativo. Consulenti di alto livello di aziende come McKinsey, Accenture, BCG e Capgemini svolgono ruoli sempre più importanti nella fornitura di servizi governativi di base, sostituendo, o addirittura rimpiazzando, una generazione di dipendenti pubblici.

    I nuovi dati mostrano che McKinsey ha ottenuto la parte del leone di una serie di recenti contratti firmati con sei società di consulenza per progetti relativi a COVID-19, con 4 milioni di euro su un totale di 11,2 milioni di euro andati alla sola società di consulenza leader.

    La legislatrice conservatrice Véronique Louwagie, relatrice per il bilancio di diversi fascicoli sanitari, che ha ottenuto i dettagli dei contratti dal ministero della salute, ha affermato di voler “dare l’allarme” dopo le sue scoperte.

    “In generale, assumere società di consulenza non mi sciocca troppo”, ha detto. Ma “la frequenza mi dà fastidio, anche l’accelerazione [negli ultimi mesi]”, ha aggiunto. “La domanda oggi è: è normale che un’amministrazione come quella sanitaria non sia in grado di svolgere un certo numero di missioni?”

    La Francia non è affatto l’unico paese ad essersi rivolto al settore privato per aiutare a gestire gli affari dello Stato. Molti dei suoi vicini – Regno Unito, Spagna, Germania, Svizzera – si affidano a consulenze da anni, se non decenni.

    Ma una pratica che è sempre più considerata normale altrove ha scatenato polemiche in Francia, un paese che tradizionalmente è stato molto orgoglioso della qualità del suo servizio civile e guardava con sospetto alle intrusioni del settore privato nelle questioni pubbliche. La notizia che McKinsey stava lavorando agli sforzi di vaccinazione della Francia – riportata per la prima volta il mese scorso dalla stampa – è stata accolta dall’indignazione dei politici dell’opposizione.

    Eppure, la Francia negli ultimi anni ha aumentato il suo ricorso alle società di consulenza, secondo una revisione di alcuni gruppi di dati pubblici su appalti pubblici, documenti interni e interviste a più di 30 professionisti della pubblica amministrazione e società di consulenza. L’amministrazione francese ha reso pubblici almeno 575 contratti con società di consulenza private dall’ottobre 2018, per servizi che vanno dall’elaborazione di piani di ripresa economica alla creazione di un percorso verso la neutralità del carbonio per aiutare a combattere il coronavirus.

    Il lavoro per il settore pubblico ha rappresentato quasi il 10% dei ricavi delle società di consulenza francesi nel 2018, pari a 657 milioni di euro, secondo la Federazione europea delle associazioni di consulenza manageriale (FEACO). Ciò pone la Francia davanti all’Italia e alla Spagna in termini di spesa, che hanno entrambe iniziato a utilizzare le società di consulenza molto prima, ma ancora dietro al Regno Unito o alla Germania – dove le entrate del settore pubblico rappresentano rispettivamente più di 2,6 miliardi di euro e 3,1 miliardi di euro.

    Sia che si veda, come fanno molti intorno al presidente Emmanuel Macron, come la modernizzazione di una burocrazia ossificata, o come una pratica straniera che solleva importanti questioni sulla trasparenza, la responsabilità e l’erosione dello stato francese, ciò che è chiaro è che, con poco pubblico dibattito, le società di consulenza private stanno giocando un ruolo sempre più importante nell’erogazione dei servizi governativi di base.

    “Penso che lo Stato abbia abbassato la guardia e che forse la Francia si sia disarmata in materia di salute”, ha detto Louwagie. La deputata presenterà le sue conclusioni il 17 febbraio.

    Zoomare con McKinsey
    Ogni giorno alle 17:00, gli alti funzionari del ministero della Salute francese si sintonizzano su uno dei tanti incontri quotidiani organizzati per supervisionare l’implementazione delle vaccinazioni. La differenza in questa chiamata Zoom è che non è presieduta da un dipendente pubblico, ma da un consulente di McKinsey & Company.

    Dal 30 novembre, l’azienda americana è stata incaricata di salvare il lancio della vaccinazione nel Paese, per un importo totale di 3,4 milioni di euro, secondo i dati ottenuti da Louwagie. Altri 600.000 euro sono stati fatturati dalla società di consulenza per la realizzazione di una “torre di controllo strategica” presso Public Health France, l’agenzia sanitaria del Paese.

    Dal marzo dello scorso anno, il governo ha anche assunto la società di consulenza Citwell per aiutare con la logistica sui vaccini e sui dispositivi di protezione individuale, per 3,8 milioni di euro. Ha inoltre reclutato Accenture per i servizi informatici relativi alla campagna di vaccinazione, per un totale di 1,2 milioni di euro. Altri 2,2 milioni di euro sono stati distribuiti tra Roland Berger, Deloitte e JLL Consulting.

    “Abbiamo 26 contratti in 10 mesi, ovvero un ordine ogni due settimane … Ciò rappresenta 1 milione di euro al mese e 250.000 euro a settimana in consulenze”, ha detto Louwagie.

    L’ufficio parigino di McKinsey, JLL, Citwell, Roland Berger, Capgemini e Accenture hanno rifiutato di commentare il record per questa storia.

    Le società di consulenza non intervengono nell’esecuzione di politiche o scelte politiche, ha affermato il ministero della salute in una precedente dichiarazione, ma fornisce competenze esterne sulla logistica e sulla gestione di progetti o dati.

    L’utilizzo delle società di consulenza “ha davvero accelerato verso la fine del 2020”, ha affermato Louwagie. “Ci si può chiedere se c’è una sorta di effetto di panico”, ha aggiunto, mentre il lento avvio della campagna di vaccinazione della Francia è stato criticato nel paese.

    Almeno due partner e sette consulenti di McKinsey lavorano alla campagna di vaccinazione insieme al personale delle altre quattro aziende e una dozzina di dipendenti pubblici, che hanno affermato di non avere altra scelta che fare affidamento su questo aiuto extra a causa dell’aumento del burnout e della stanchezza avvertiti sotto il pressione della crisi del coronavirus.

    “Una persona su due è in burnout”, ha detto un funzionario del ministero della Salute, che ha chiesto di rimanere anonimo perché non era autorizzato a parlare pubblicamente della questione. “Hai una crisi, un blocco e il vaccino da gestire … È ovvio che c’è bisogno di aiuto esterno.

    “Anche se avessimo potuto prevederlo, non si inventano dipendenti pubblici in sei mesi o in un anno”, ha aggiunto il funzionario.

    Un insider del ministero della salute ha detto che un membro del personale del settore pubblico reclutato per entrare a far parte della task force è rimasto in meno di 15 giorni a causa delle difficoltà del compito, un fatto riportato anche dal media investigativo Mediapart. Al contrario, i consulenti non contano le loro ore, ha detto l’insider.

    “[Quando] vedo che alcune delle missioni sono finalizzate a ‘gestire in modo efficiente le scorte strategiche della sanità pubblica francese’, non posso fare a meno di chiedermi: operazioni di questa natura dovrebbero essere gestite dall’amministrazione stessa o è normale per una missione di questo tipo assumere una ditta esterna? ” disse Louwagie.

    Per McKinsey e simili, il coinvolgimento in progetti di alto livello comporta un alto rischio di contraccolpo pubblico, ma anche un’elevata ricompensa potenziale: l’accesso privilegiato alla classe dirigente francese.

    Il prestigioso Boston Consulting Group (BCG) – che ha la sua sede parigina a pochi isolati di distanza dall’Assemblea nazionale – ha esposto le ragioni alla base della caccia ai conti del settore pubblico, nonostante i loro margini inferiori.

    “Esiste una logica di investimento, e investire in particolare in persone che oggi sono funzionari pubblici anziani, che sono persone influenti nel settore pubblico, che domani saranno influenti nel settore privato”, ha affermato Jean-Christophe Gard, partner di BCG, durante un seminario online interno nel mese di novembre, una registrazione del quale è stata ottenuta dalla stampa.

    Lucie Robieux, un’esperta del settore pubblico presso la società di consulenza ed ex dipendente del ministero del bilancio, ha spiegato durante lo stesso evento che la società era “molto coinvolta nelle discussioni al più alto livello, all’Eliseo [palazzo presidenziale] e [il ufficio del primo ministro] Matignon, ma anche con i direttori delle amministrazioni centrali “.

    “Questo ovviamente prepara gli affari di domani e posiziona perfettamente BCG nelle discussioni per influenzare i decisori pubblici”, ha affermato.

    BCG ha rifiutato di commentare il record.

    Gli uomini del presidente

    La Francia ha iniziato a flirtare con le società di consulenza alla fine degli anni ’80, ma ha veramente aperto i battenti solo dopo le elezioni del 2007 che hanno visto Nicolas Sarkozy salire alla presidenza. Il politico di centrodestra aveva promesso di rendere lo Stato francese efficiente in termini di costi. Ha assunto McKinsey, Deloitte, Cap Gemini, BCG e Accenture per accordi del valore di circa 250 milioni di euro durante il suo mandato.

    Quei primi consulenti hanno lavorato principalmente sulle risorse umane e sulla digitalizzazione, ma alcuni sono stati anche assunti come responsabili della trasformazione pubblica, sollevando le sopracciglia tra gli esperti di politica e la Corte dei conti francese.

    Nel corso degli anni, i collegamenti dell’azienda con i politici di alto livello sono migliorati, al punto che a volte sono stati chiamati a contribuire al lavoro legislativo.

    Nel 2015, Macron, allora ministro dell’economia sotto il presidente François Hollande, ha contattato McKinsey per aiutarlo a redigere un disegno di legge inteso a migliorare l’opportunità economica nota come Noé, secondo le e-mail interne del 2015 di persone coinvolte nella questione, ottenute dalla stampa.

    Macron “personalmente [presiedeva] il comitato direttivo”, che comprendeva funzionari pubblici e “personalità qualificate” come Eric Labaye, allora capo della McKinsey Paris, che stava fornendo il lavoro di base sul disegno di legge, secondo una delle e-mail.

    Labaye era un ex collega di Macron, che aveva incontrato nel 2007 quando entrambi erano membri della commissione Attali – un gruppo di esperti di alto livello a cui era stato affidato il compito di pensare a come migliorare la crescita economica francese – ed è stato nominato capo della la scuola d’élite Polytechnique nel 2018.

    Il risultato del lavoro di Macron con McKinsey è stata una presentazione in stile TEDx nel novembre 2015 che è ampiamente considerata come uno dei primi passi nel suo percorso verso la presidenza e un assaggio di quella che sarebbe diventata la sua piattaforma politica, con il suo focus sulla competitività aziendale, trasformazione digitale e misure fiscali per attrarre investitori.

    Il conto di Noé era alla fine

    È stato lasciato cadere da Hollande e dal suo primo ministro Manuel Valls – ed è stata questa delusione a spingere Macron a lasciare il governo socialista e candidarsi alla presidenza. I suoi primi sostenitori includevano i migliori consulenti come Karim Tadjeddine ed Eric Hazan, due senior partner nell’ufficio di McKinsey a Parigi, e Guillaume Charlin di BCG, come svelato nelle cosiddette fughe di notizie di Macron, una serie di e-mail interne alla campagna pubblicate da WikiLeaks nel 2017.

    Scontro culturale
    Dopo che Macron è entrato nell’Eliseo nel 2017, le società di consulenza hanno intensificato le loro attività nel settore pubblico, secondo molteplici fonti e documenti del settore.

    Dall’ottobre 2018, il governo francese ha dovuto condividere le informazioni sugli appalti pubblici. Il database risultante mostra che almeno 575 contratti sono stati firmati con società di consulenza, 137 dei quali da amministrazioni centrali, definite come ministeri o qualsiasi altra autorità nazionale, comprese le loro suddivisioni regionali o locali. I dati non contengono informazioni dettagliate, come un’analisi dei servizi forniti, la loro natura e il prezzo. Non include nemmeno i contratti firmati prima dell’ottobre 2018 ma eseguiti successivamente, come il contratto da 100 milioni di euro in base al quale McKinsey sta lavorando alla campagna di vaccinazione.

    McKinsey ha anche lavorato al piano di ripresa economica del paese, eventi volti a promuovere gli investimenti tecnologici in Francia all’Eliseo e si è aggiudicato insieme ad altre società di consulenza un contratto per la difesa da 87 milioni di euro.

    Capgemini, una società di consulenza francese che fornisce anche servizi IT e di gestione dei progetti, è stata quindi incaricata di sviluppare nuove regole ai confini francesi prima della Brexit e fornisce consulenza sull’intelligenza artificiale per quanto riguarda l’Health Data Hub del governo. Ha anche collaborato con altre società di consulenza pro bono sull’app francese per il coronavirus TousAntiCovid.

    Accenture, che fornisce anche servizi IT, ha vinto un contratto da 32 milioni di euro per valutare la spesa pubblica per il ministero dell’economia, secondo il database. Ora è responsabile dello sviluppo dell’infrastruttura digitale per la campagna di vaccinazione.

    Il Boston Consulting Group sta tracciando un percorso verso la neutralità del carbonio e ha lavorato al servizio nazionale francese per adolescenti, secondo documenti interni. Il disegno di legge sulla mobilità 2019 è stato in parte redatto con Dentons, insieme a Espelia, secondo la rivista Marianne. Un dibattito nazionale dopo le proteste delle giacche gialle è stato analizzato da Roland Berger, che spesso collabora con il ministero delle finanze per valutare le opportunità di crescita.

    Diversi attori chiave del partito La République En Marche di Macron hanno esperienza nelle consulenze. Questi includono Paul Midy, direttore generale di LREM, e Mathieu Maucort, che è stato un grande attore durante la campagna del 2017 ed è diventato capo dello staff del ministero delle finanze, entrambi i quali una volta lavoravano per McKinsey.

    I collegamenti tra l’azienda americana e il partito di Macron hanno suscitato accuse di conflitti di interesse da parte degli oppositori del presidente, ma un modo migliore di guardarli è il prodotto di reti fitte tra l’élite parigina, ha detto un funzionario che ha lavorato con le società di consulenza per anni, come parte delle amministrazioni Hollande e Macron, e ha parlato in modo anonimo per paura di perdere la loro posizione.

    “È una banda”, ha detto il funzionario. “Sono le stesse persone, quelle con i soldi e le parole tranquille. Sono tutte belle persone, con una spaventosa fiducia in se stesse … e hanno studiato tutte nelle stesse scuole.”

    ‘Mostruoso bambino’
    Questi nuovi arrivati ​​nello stato amministrativo francese stanno distruggendo un istituto noto come Grand Corps, una classe di funzionari pubblici d’élite formati nelle migliori Girandes Écoles francesi come Sciences Po, Polytechnique e la National School of Administration (ENA) altamente selettiva. I laureati di quest’ultima istituzione sono talvolta indicati come “Énarques”, un gioco sull’acronimo e il suffisso greco per potere, “arkhos”.

    “Non è come negli Stati Uniti, dove 5.000 funzionari statali di alto livello rimangono solo per un mandato e poi se ne vanno”, ha detto Pierre-René Lemas, che ha servito come capo del personale all’Eliseo sotto Hollande. “L’immagine del servizio pubblico in Francia è stata piuttosto sacralizzata … perché la Francia è stata costruita attorno allo Stato”.

    Sebbene molti consulenti abbiano frequentato le stesse scuole, la cultura manageriale in stile americano a volte può scontrarsi con la tradizione francese, secondo Claude Revel, che ha servito come funzionario pubblico di alto livello ed è ora un saggista e consulente.

    “È completamente diverso dal concetto francese di servizio pubblico: è costruito su una mentalità economicamente liberale e su un quadro giuridico diverso dal nostro”, ha detto Revel. “Ora abbiamo un bambino mostruoso con i difetti di entrambi i genitori: burocrazia e cultura manageriale”.

    Macron, lui stesso un énarque, ha detto di voler riformare la scuola per renderla più meritocratica, ma è stato costretto a procedere con cautela.

    “Quando ci si immischia nella nostra amministrazione in Francia, è come immischiarsi nella stessa identità francese”, ha detto Fabien Gélédan, ricercatore nella pubblica amministrazione e lui stesso ex consulente.

    Le polemiche sull’utilizzo di consulenti si sono addirittura trasformate in proteste fisiche. Dopo la notizia della scorsa primavera che la società di consulenza Bain stava lavorando ai test sul coronavirus in Francia, un gruppo di manifestanti della Giacca Gialla si è presentato negli uffici della società in uno dei quartieri più alti di Parigi.

    Alla reception, i manifestanti hanno chiesto risposte sul motivo per cui una “compagnia privata americana era responsabile del piano di uscita dal blocco della Francia” – probabilmente riferendosi al loro lavoro sui test – in quello che hanno affermato essere un atto di “alto tradimento e un conflitto oligarchico”. di interesse.” Hanno anche chiesto di incontrare Olivier Marchal, presidente di Parigi di Bain.

    Marchal, che ha detto che quel giorno lavorava da casa, ha detto di non essere rimasto sorpreso dalla visita, visto il clima attuale. “È frustrante quando si fa ciò che si considera un atto positivo, soprattutto quando è su base pro bono, ricevere ciò che si ritiene spillover negativo”, ha detto Marchal.

    Ha aggiunto che, a parte il lavoro occasionale pro bono, Bain non lavora per il settore pubblico in Francia.

    Porta girevole
    Le sensibilità intorno al servizio civile spiegano in parte perché il governo non si è difeso molto dall’utilizzo di società di consulenza nel settore pubblico. Dopo la notizia del lavoro di vaccinazione di McKinsey, il portavoce del governo francese Gabriel Attal ha giustificato la partecipazione dell’azienda come un modo per reagire rapidamente in un momento di crisi.

    Non ha affrontato il fatto che l’uso di consulenze è diventato di routine o che i confini tra consulenti del settore privato e funzionari pubblici tradizionali stanno diventando sempre più sfumati.

    “In queste società di consulenza e nei diversi livelli di potere del governo, ci sono persone che si sono ritrovate sugli stessi banchi delle scuole più prestigiose, e che passano dalla sfera privata a quella pubblica e viceversa”, ha detto Louwagie. “E a un certo punto, ci si può interrogare sulla situazione dei legami di interesse che esistono tra tutte queste persone, e questo non è molto salutare per stabilire la fiducia tra i francesi e lo Stato”.

    Negli ultimi anni, le società di consulenza hanno assunto diversi ex dipendenti pubblici di alto livello. Dominique Bussereau, ex segretario di stato ai trasporti sotto Sarkozy, è un consigliere senior di Roland Berger. Nathalie Kosciusko-Morizet, ex ministro dell’ambiente, ora guida l’attività di consulenza della divisione cloud e cybersecurity di Capgemini in Nord America. Pierre de Villiers, ex capo di stato maggiore delle forze armate, è entrato a far parte di BCG e poi ha lasciato l’azienda tra le voci secondo cui stava cercando di candidarsi alla presidenza.

    Anche McKinsey ha assunto diversi ex énarques come consulenti senior ed esperti senior, come Jean-François Cirelli, ora dirigente presso la società di investimento BlackRock. E nella direzione opposta, il dipartimento di trasformazione pubblica francese DITP ha assunto dozzine di consulenti per lavorare sull’innovazione pubblica.

    Questa porta girevole non è sfuggita alle critiche.

    “Siamo in una situazione in cui ora abbiamo persone che provengono da Accenture e da altre società di consulenza che diventano dipendenti pubblici, il che solleva interrogativi dal momento che in seguito firmano contratti con queste stesse aziende”, ha detto un funzionario del ministero delle finanze a condizione di anonimato.

    Claude Revel ha detto che gli scambi più frequenti tra il settore pubblico e quello privato hanno minato la pubblica amministrazione francese.

    “C’è una perdita di etica e morale legata al servizio pubblico”, ha detto. “Normalmente ci sono condizioni per tornare nell’amministrazione, che non sono sempre state applicate poiché ora è considerato antiquato”.

    L’Alta Autorità per la Trasparenza, un organismo indipendente che sovrintende all’integrità e alla trasparenza delle istituzioni pubbliche nazionali, ha rifiutato di commentare il controllo che devono affrontare i funzionari pubblici per i loro contatti con le società di consulenza.

    Ministero della salute “smembrato”
    La presenza di McKinsey nello sforzo di vaccinazione del paese ha oltraggiato l’opposizione di Macron, che sottolinea il suo ruolo nella crisi degli oppioidi negli Stati Uniti – per la quale l’azienda ha pagato un accordo di 573 milioni di dollari per risolvere i reclami che ha dovuto affrontare negli Stati Uniti – e diversi scandali di corruzione. Nonostante abbia sede sugli Champs-Elysées, l’indirizzo ufficiale dell’ufficio parigino di McKinsey è registrato nel Delaware, dove l’azienda paga $ 175 di tasse all’anno, ha riferito Le Monde.

    Il sistema sanitario pubblico francese è ampiamente considerato come uno dei migliori al mondo, ma alcuni hanno indicato la dipendenza dalle società di consulenza come un sintomo del suo declino.

    Per quasi 20 anni, i posti di lavoro e i tagli ai finanziamenti hanno minato la capacità dell’amministrazione della sanità pubblica di adempiere alla sua missione, ha affermato Pierre-René Lemas, ex capo del personale di Hollande. Il ministero è ora composto da più direzioni e sottodirezioni – che i francesi chiamano elegantemente un millefoglie burocratico (dal nome di una torta a più strati).

    Il risultato “ha avuto l’effetto di scomporre in parte ciò che ne faceva l’originalità o l’influenza, “governance” dell’amministrazione francese: la sua capacità di sintesi, di analisi a medio e lungo termine “, ha detto Lemas. Questo a sua volta ha portato allo “smembramento del Ministero della Salute”, ha aggiunto.

    In teoria, “lo Stato potrebbe gestire il lancio di un vaccino COVID dall’inizio alla fine senza dover ricorrere a società di consulenza, ma dovrebbe abbattere i confini delle sue amministrazioni”, ha detto un ex consulente del settore pubblico.

    Il deputato conservatore Eric Woerth, ministro del bilancio sotto Sarkozy, ha dichiarato: “Non possiamo dire che lo stato francese sia a corto di cervelli e che ci siano abbastanza persone per organizzare la distribuzione dei vaccini quasi correttamente”.

    Altri hanno criticato l’opacità del rapporto tra società di consulenza e governo, poiché gli sforzi di responsabilità si scontrano con una cultura aziendale di riservatezza.

    “C’è una sorta di tabù che circonda gli appalti pubblici e il denaro dei contribuenti”, ha detto il funzionario del ministero delle Finanze, parlando a condizione di anonimato, il quale ha sottolineato che i dati sugli appalti pubblici non sono stati sempre pubblicati nei tempi previsti.

    “Non sappiamo quale sia il quadro in cui operano le società di consulenza, per quali importi, né chi misura il loro contributo allo Stato in generale”, ha detto François-Michel Lambert, ex membro de La République En Marche di Macron e attuale presidente di festa verde Libertà, Ecologia e Fraternità.

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  4. Dopo attenta letture mi trovo,come altre volte, smarrito.Un’infinità di spunti inteligenti e forbiti messi in riga meticolosamente ,quasi nevroticamente,ma mai una conclusione, una proposta, un fine.Per nn parlare dei commentatori che,ancora più persi nel nulla di me, parlano nei loro interventi d’altro .

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    • Rispondo io poiché riconosco i miei peccati…

      La cosa seria: il Draghistan é un metodo di lavoro con il quale il mucchio selvaggio del capitalismo ha sempre usato per infiltrare e colonizzare le economie del cosiddetto Terzo Mondo. Pare che i morti di fame da quelle parti siano troppo morti di fame, o la concorrenza cinese é troppo forte, insomma, pare che il metodo adesso sia applicato agli sconquassi europei. L’articolo citato – da Politico versione EU/FR – mi ha colpito poiché non immaginavo che persino in Francia abbassassero i propri ponti levatoi ed ho pensato fosse una chiara denuncia di qualcosa che arriverá presto sui vostri schermi.

      La cosa non seria: Ludwig pontifica, comincia insultando da lontano e poi punta il dito facendo la vittima; mi sembra lecito usare alle volte lo stile (l’arma) e non la lima. Ma queste sono considerazioni mie. Strano che quelle di un trentennale studioso di Guénon invece risiche le proprie…

      Quanto alle proposte, oramai é tardi: la frittata é fatta. Bisogna organizzare il prossimo giro di tango.

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