Medio Oriente, Biden e Sunak bombardano lo Yemen. La risposta degli Houthi: attacco alla portaerei Usa Eisenhower

(di Davide Manlio Ruffolo – lanotiziagiornale.it) – Sembra impossibile stroncare la spirale di odio che ormai da otto mesi ha travolto l’intero Medio Oriente. Mentre la guerra nella Striscia di Gaza continua a infuriare, nonostante le condanne a Israele da parte della Corte dell’Aja, il Mar Rosso si è infiammato sempre di più. Negli ultimi giorni, i ribelli Houthi dello Yemen sono tornati a colpire diverse imbarcazioni, scatenando la reazione degli Stati Uniti di Joe Biden e del Regno Unito di Rishi Sunak che hanno risposto bombardando il Paese arabo.
Secondo quanto riferisce il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), sono stati condotti sei attacchi aerei che hanno interessato la capitale Sanaa e la città portuale di Hodeidah, dove si trovavano droni e missili terra-aria. Due raid che, in base a quanto riferiscono fonti locali, hanno causato almeno sedici vittime civili, a cui si aggiungono anche trentacinque feriti.
IN MEDIO ORIENTE È ESCALATION, BIDEN E SUNAK BOMBARDANO LO YEMEN E SCATENANO LA RISPOSTA DEGLI HOUTHI CHE ATTACCANO LA PORTAEREI EISENHOWER DEGLI USA
Un pesante bombardamento con cui Stati Uniti e Regno Unito speravano di convincere i miliziani sciiti, legati a doppio filo all’Iran, a interrompere gli attacchi nel Mar Rosso contro le navi in transito. Peccato che il risultato di questi raid sembra andare nella direzione diametralmente opposta, visto che gli Houthi hanno risposto molto duramente, annunciando l’intenzione di intensificare i propri attacchi alle navi mercantili. Lo ha detto chiaramente Mohammed al Bukhaiti, membro dell’ufficio politico dei ribelli yemeniti, che su X ha affermato: “L’aggressione statunitense-britannica non ci impedirà di continuare le nostre operazioni militari a sostegno della Palestina”, aggiungendo che i miliziani sciiti “risponderanno all’escalation con un’altra escalation”.
Si tratta di parole di guerra preoccupanti che per giunta non sono rimaste solo sulla carta. Infatti, dopo poco i ribelli hanno lanciato il classico colpo di avvertimento, sparando un missile contro la portaerei americana Eisenhower che si trova nel Mar Rosso e che viene usata per sferrare i micidiali raid sullo Yemen. Il missile è stato intercettato e non ha causato danni, ma appare come un guanto di sfida difficile da ignorare, perché con questo attacco i miliziani hanno alzato il tiro arrivando a sfidare una delle navi da guerra più potenti del mondo. Tutte ragioni per le quali la minaccia degli Houthi appare più concreta che mai.
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una manica di coglioni ci sta governando e purtroppo sono decisamente dei poveracci che smaniano per apparire uno più cogl degli altri .brava
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e sai la novità ,
se mai la cosa positiva è che gli houthi hanno lanciato un missile antinave contro la portaerei e gli ammeri-cani ha comunicato, dopo alcune ore di non aver subito danni, cosa alquanto bizzarra
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sembra che dopo, dopo dopo, che gli ammeri-cani dopo dopo aver abbattuto con successo il missile lanciato dagli houthi, sia scoppiato un incendio a bordo della portaerei, riferiscono di danni non particolarmente gravi,
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creeremo ad ogni coglionata che ci riferiscono ! Figurati se la Roosevelt può essere minimimamente colpita, mica è il Titanic ..
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ec. Crederemo
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