Come avevamo previsto il caso Scurati finirà disperdendosi nel nulla. Un film già visto nella Rai pagata dagli italiani.
(di Antonio Pitoni – lanotiziagiornale.it) – Dai “provvedimenti drastici” annunciati a mezzo stampa, con tanto di promessa solenne (“chi ha sbagliato paga”), alla marcia indietro (“l’unica certezza che ho è che non c’è stata alcuna censura”) il passo è breve. E pazienza se la relazione che dovrebbe fare luce sul caso del monologo saltato dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile non è stata ancora consegnata. La linea dura annunciata dall’Ad di Viale Mazzini, Roberto Sergio, è già stata archiviata.
Un epilogo del resto già ampiamente previsto da questo giornale: “Il caso (o)Scurati che ha scatenato negli ultimi giorni roventi polemiche sul servizio pubblico radio-televisivo finirà come deve finire. Disperdendosi come al solito nel nulla – recita l’editoriale della Notizia del 23 aprile scorso -. Un film già visto nella Rai pagata dagli italiani, ma controllata dai partiti e dal governo di turno, dove si continua a cambiare tutto perché nulla cambi ad ogni cambio di maggioranza“.
Passata la festa (della Liberazione), gabbato lo santo.
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Beh, gabbato lo santo… Scurati si è fatto una pubblicità da paura con un compitino da terza media. Tutto grazie al servilismo inutile e alla pochezza di chi comanda in Rai a ‘sto giro. Peggio di loro ci sono solo quelli di Repubblica. L’ipocrisia e la mancanza totale di idee raggiunge lì vette irraggiungibili.
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certo che per la nostra pseudo-sinistra del PD, eleggere Scurati ad eroe antifascista, ci vogliono almeno 50cm di pelo sullo stomaco.
Nel pantheon della vera sinistra, hanno moltissimi VERI antifascisti, ma per loro non sono di moda, vestivano senza armocromista.
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“Nessuno è più schiavo di chi si crede libero senza esserlo”
Per Scurati, Molinari, Giannini, Mentana e compagnia cantante, essere liberi significa vivere in un paese occupato e infiltrato dagli americani.
Per fare passare/imporre questo modello di vita schiavizzata, si ergono a baluardi contro le derive autoritarie. E quando ha realizzato che sei dalla loro parte, perché hai appreso il galateo del buon antifascista, trovi accettabile anche tutto il resto. Infatti un buon antifascista di tale fatta adora i partigiani Azov.
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