
(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Una donna di Modica partorisce in casa e consegna il neonato moribondo nelle mani dell’uomo con cui lo ha concepito. L’uomo appoggia un sacchetto della spesa con dentro suo figlio davanti alla macelleria per cui lavora. Poi chiama i soccorsi, fingendo che non sia suo e che qualcun altro l’abbia abbandonato lì.
Il bimbo sopravvive quasi per miracolo e viene dato in preadozione a una coppia di Siracusa. Passano gli anni, tre: i genitori preadottivi si innamorano pazzamente del piccolo e lui di loro, com’è naturale che sia, mentre il padre biologico viene condannato per abbandono di minore e la madre indagata per concorso nello stesso reato. Ma lei sostiene di non essere mai stata d’accordo nel liberarsi del bambino: aveva soltanto detto al compagno di portarlo in ospedale. Per cui adesso lo rivuole indietro e il Tribunale dei minorenni le ha dato ragione, riconoscendo una falla giuridica nella preadozione: prima di procedere, nessuno si era premurato di chiederle se avesse cambiato idea.
Il bimbo dovrà essere consegnato alla madre entro il 28 dicembre «anche con l’uso della forza pubblica».
I genitori preadottivi, come potete immaginare, si sentono la vita scivolare sotto i piedi e si aggrappano a tutto, persino a una petizione web, pur di non perdere la creatura che adorano. Ora qualcuno dovrà spiegare a un bambino di tre anni che non li vedrà mai più: di tutte le cattiverie che una storia del genere racchiude, questa mi sembra la più atroce.
Gramellini di solito non lo apprezzo, ma da figlio adottivo quale io sono, questo articolo mi colpice nel profondo dell’animo. La qual cosa fa il pajo con le storture dei rgazzi adottati che provengon dall’Ucraina – di cui s’è letto qualche settimana fa – che qualcuno si diverte tanto a far arrivare qui per poi intimargli con la forza di tornare indietro… Una cosa altrettanto dolorosa, almeno quanto sia raccapricciante! 🤦🏻♂️
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Ma come, non si era sempre detto ‘nell’interesse del minore?’ e adesso si ricordano della mamma che ha buttato il bambino. Notare bene che mentre hanno condannato l’uomo, la donna se l’é cavata perché poverina, non sapeva quel che faceva. Come al solito.
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