Il “pizzo di stato” aumenterà. Ecco la nuova convenzione triennale che il Mef ha stipulato con l’Agenzia delle entrate firmata da Ruffini e il viceministro Leo

(VALERIO VALENTINI – ilfoglio.it) – Stigmatizza lo zelo dell’Agenzia delle entrate definendolo “pizzo di stato”. Però lamenta d’essere stata fraintesa. “Intendo dire che quando si quota all’inizio dell’anno quanto si prevede di ricavare dalla lotta all’evasione fiscale, e quindi si devono incassare quegli importi a tutti i costi perché altrimenti non si hanno i soldi per coprire i provvedimenti, si fanno cose bizzarre che sono più simili alla caccia al gettito che alla lotta all’evasione fiscale, e questo secondo me non è giusto”. Così parlò Giorgia Meloni. La quale, coerentemente, ha appena ottenuto che l’Agenzia delle entrate s’impegni col governo a garantire una cifra esatta dalla lotta all’evasione. E non solo per l’anno in corso, ma anche per quelli a seguire. “Cose bizzarre”, direbbe dunque la premier. Ma benedette, invece, per Giancarlo Giorgetti. Perché l’istituto guidato da Ernesto Maria Ruffini si è impegnato a riscuotere ben 2,8 miliardi in più tra il 2022 e il 2025: e sono risorse che garantiranno al governo un minimo di respiro in più in vista della definizione della Nadef. Insomma, quella Meloni che condannava il calcolo preventivo dei proventi della lotta all’evasione deve rallegrarsi che il suo governo non segua le cose che lei dice, e faccia diversamente. Ed ecco dunque la nuova convenzione triennale che il Mef ha stipulato con l’Agenzia delle entrate: firmata da Ruffini e il viceministro Maurizio Leo, meloniano evidentemente “bizzarro”, lo scorso 7 agosto. E – notiziona! – il pizzo di stato aumenterà.
Per il 2023, infatti, nella convenzione appena stipulata si prevede di riscuotere almeno 18,1 miliardi, con un maggiore recupero di 1,3 miliardi rispetto all’anno passato. Altri 400 milioni in più, in confronto ai precedenti impegni fissati col Mef, arriveranno nel 2024, quando l’Agenzia delle entrate conta di intercettare 19,3 miliardi. Fino ad arrivare al 2025, quando l’attività di riscossione dovrà dare, rispetto al 2024, ulteriori 300 milioni, per un totale di 19,6 miliardi. Fanno, se considerati insieme al già preventivato rafforzamento della lotta all’evasione, 2,8 miliardi tra il 2022 e il 2025. Il che garantirà un poco di agibilità in più nei risicatissimi margini della legge di Bilancio che verrà, e consentirà di mostrare a Bruxelles e ai mercati un consolidamento dei conti marginale ma comunque incoraggiante, nel medio periodo.
Cose di cui Meloni potrebbe compiacersi. Se non fosse che, ne siamo certi, la sua coerenza le impedirà di assecondare questa becera pratica di “caccia al gettito”. Dunque: dimissioni immediate di Ruffini e di Leo. Con chi fa “pizzo di stato”, una tutta d’un pezzo come la premier non potrà mai avere nulla a che fare.
Mi chiedo se, tra le tecniche che l’Agenzia delle Entrate assumerà per “garantire” il gettito richiesto ci sarà la collaudatissima “interpretazione delle leggi” tramite la quale il povero tartassato che ingenuamente paga anche il commercialista abilitato viene sistematicamente preso in castagna.
Casualmente l’Agenzia delle Entrate scopre sempre l’errore del contribuente non prima del 5° anno successivo all’infedele dichiarazione perchè diversamente non potrebbe “recuperare” il 200% maggiorato di interessi e mora.
Sempre casualmente risulta sempre responsabile l’ultima ruota del carro, che risponde “anche” per l’incompetenza del commercialista.
Nessun governo, di qualsiasi colore, ha mai posto un limite a questa vergogna.
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Pizzo, pazzo, pozzo, pezzo, puzzo.
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E’ sempre possibile chiedre al coomercialista il risarcimento dei danni, sia in caso di colpa, sia in caso di dolo; in quest’ultimo caso si deve fare anche la denuncia.
Quanto all’iniquità fiscale è nota a tutti e questa è una scelta anche, se non soprattutto, POLITICA; più o meno palese a seconda del colore, ma comunque purtroppo e pur sempre presente.
Ci sono dei dati in base ai quali si può dimostrare che l’errore del contribuente viene scoperto dopo il 5° anno a quello successivo in cui è sorto il debito erariale? se si si prega di fornirli.
Dai dati del governo ( leggersi allegati NADEF) risulta che le utime ruote del carro in collaborazione con i rispettivi commercialisti contribuiscono per ben il 76% all’evasione fiscale
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Certo che sono dei fenomeni. 3 mesi fa era pizzo di stato. Adesso è PIZZA di stato?
Quest’anno siamo in recessione, come caxxo pensano di recuperare ancora più tasse? Non gli è bastata l’abolizione dell’R.d.C., vero?
L’Albanesina volante non ha niente da dire mentre sgrana le pupille verso il mondo, come nel Dittatore di Chaplin?
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Recupererà sulle solite voci: tagli a pensioni e alla sanità .
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