Rete 4, “Che bel governo”: la propaganda tivù del Signor Meloni

Protettivo. Attacchi a chiunque contesti la compagna. Il governo francese accusa l’Italia di “disumanità” sui migranti e Giorgia Meloni di essere “incapace” di gestire i flussi? “Bene ha fatto il ministro Antonio Tajani […]

(DI GIACOMO SALVINI – ilòfattoquotidiano.it) – Il governo francese accusa l’Italia di “disumanità” sui migranti e Giorgia Meloni di essere “incapace” di gestire i flussi? “Bene ha fatto il ministro Antonio Tajani a non andare a Parigi”. E i sindacati che attaccano l’esecutivo per il decreto Primo Maggio? Risposta: “I provvedimenti del governo sono dalla parte dei lavoratori”. Per non dire dei giovani studenti che protestano contro il governo per la precarietà o per gli affitti troppo alti nelle città universitarie: i primi “non vogliono il lavoro perché vogliono uscire nel week end”, i secondi vivono “nella bambagia con tutti i servizi a portata di mano”.

Nemmeno la propaganda della premier Meloni si spingerebbe a tanto. Così ci pensa Andrea Giambruno, conduttore di Rete 4 e incidentalmente compagno della premier, a prendere le difese del suo governo. Lo fa tutti i pomeriggi sul canale Mediaset nel talk quotidiano Diario del giorno, un’ora di dibattito con ospiti di varia natura (ma sempre molto sbilanciati a destra) sui temi di attualità. E nonostante il suo legame con la presidente del Consiglio, Giambruno non si fa alcun problema a parlare delle questioni di cui si occupa il governo. Anzi. La difesa delle gesta di Meloni è smaccata, la riprovazione dei suoi oppositori un’abitudine.

A maggio Giambruno ha condotto il talk quasi ogni giorno. Si parte il 1° e con il Cdm che ha approvato il decreto per tagliare il reddito di cittadinanza. Un blitz condito dall’ormai celebre video di Meloni a Palazzo Chigi che si vanta di lavorare il Primo Maggio e dà in pasto ai suoi follower la propaganda di governo. Giambruno va in onda e difende la premier dalle accuse dei sindacati: “Non si capisce bene il motivo per cui oggi alcuni dovrebbero lavorare e qualcun altro invece dovrebbe riposare”. Poi aggiunge: “Saremo in grado di fornirvi noi, in anteprima, le parole del premier Meloni”. Pochi giorni dopo dirà al Foglio: “Il video ha spaccato, stare con lei ha qualche vantaggio”.

Tre giorni dopo, si apre lo scontro diplomatico tra Italia e Francia sui migranti. Il governo di Macron accusa, Roma risponde. Giambruno dà la parola a un inviato che riferisce gli attacchi di Darmanin all’Italia. Il cronista, dopo aver descritto le parole del ministro francese, aggiunge: “Frasi probabilmente dettate da esigenze di politica interna”, riferendosi allo scontro con Marine Le Pen. Dallo studio Giambruno non si contiene: “Bravo!” esulta. Quando il cronista racconta che il ministro degli Esteri Tajani ha deciso di non andare a Parigi per un bilaterale, il compagno della premier fa il bis: “Bravo!”. Si torna in studio, il conduttore riprende: “Bene ha fatto il nostro ministro degli Esteri a rimarcare la nostra posizione…”.

Martedì 9 maggio Giambruno dedica un’intera puntata a un enorme problema di cui si sta occupando il governo Meloni, ovvero la difesa del cibo italiano contro l’assalto della farina di grilli sulle nostre tavole. Ma la vetta più alta il conduttore la raggiunge mercoledì. Sta scoppiando la protesta degli studenti che si accampano con le tende fuori dalle università contro il caro affitti e il nostro non si lascia scappare l’occasione. Manda due inviati, uno a Milano e uno a Roma. Gli ospiti in studio sono Silvia Sardone (Lega), il vicedirettore della Verità Massimo De Manzoni e la giornalista Sara Manfuso. Giambruno incalza uno studente milanese: “Se volete affitti più bassi, perché non andate a vivere nell’hinterland?”. Il ragazzo risponde che è già così ma non cambia niente, gli affitti sono sempre alti. Poi si permette di dire che i giovani hanno anche “diritto alla socialità”. Apriti cielo. Prende la parola Giambruno: “I giovani hanno dato un grande esempio durante il Covid, ma non possiamo accoglierli nella bambagia perché li stiamo facendo crescere in un mondo che non è reale senza competitività, con tutti i servizi a portata di mano. Il diritto alla socialità, il diritto allo studio, il diritto al lusso… forse qualcosina va detta in modo diverso”.

Si passa agli studenti romani, fuori dalla Sapienza. Filippo sta protestando per il caro affitti. Giambruno, insieme a Sardone e De Manzoni, scopre che lo studente vive coi genitori a 40 minuti dall’università. Per la leghista non c’è nessun problema: “È lì a protestare per solidarietà con gli altri studenti…”. Giambruno sfodera un sorrisetto e spara: “La protesta è orchestrata politicamente”. Chissà contro chi.

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4 replies

  1. Il Giambruno non fa un buon servizio alla compagna, così si da la zappa sui piedi perché tante persone per bene che hanno votato a destra (e ce ne sono), si guarderanno bene dal rifarlo.

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    • Più che persone per bene quelli che hanno votato questa destra hanno l’aria di vrangate di citrulli specialmente se operai e pensionati

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  2. Questi del fatto non si sono ancora resi conto che il tempo in cui un certo canale televisivo troppo impegnato dava il la e tutti a corrergli dietro attaccando i non allineati a verbo è tramontato. In quel tempo anche i media del cavaliere, i cui giornalisti erano stati scelti dal padrone perché andavano in giro con il fazzoletto rosso nel taschino, seguivano l’andazzo, anche se un po’ di trattenevano quando l’attacco riguardava il loro datore di lavoro.
    Che piaccia o no, oggi nessuno ha l’autorevolezza di quel canale televisivo e del partito che lo proteggeva.
    Che piaccia o no, i sessantottini che si erano impossessati delle redazioni dei media stanno per sparire e quelli che ancora resistono hanno a che fare con giovani che sanno pensare con la loro testa.

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