Pietro Castagna, che ha perso la sorella nell’eccidio: “Io faccio mobili. Questa storia è il Salone del mobile dei loro avvocati”. “Lo scrivente procuratore generale, in tutta coscienza, per amore di Verità e Giustizia per l’insopportabilità […]

(DI SELVAGGIA LUCARELLI – Il Fatto Quotidiano) – “Lo scrivente procuratore generale, in tutta coscienza, per amore di Verità e Giustizia per l’insopportabilità del pensiero che due persone, probabilmente vittime di errore giudiziario, stiano scontando l’ergastolo chiede che la Corte d’Appello di Brescia voglia ammettere il decreto di citazione a giudizio…”.
Conclude così, il sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser, la sua ormai nota richiesta di revisione della sentenza del caso Erba. Ha un dubbio lancinante (che pare più una certezza), ovvero quello che “il netturbino e l’analfabeta Olindo e Rosa” siano stati vittime di un gigantesco errore giudiziario in cui sarebbero caduti, negli anni, ben 26 giudici. Ed è interessante perché un abbaglio grosso, in passato, e sul quale non c’è sospetto ma certezza l’ha preso proprio lui. Correva l’anno 1996, si dava la caccia al famoso “mostro di Merano” e il pubblico ministero dell’epoca, a Bolzano, era proprio Cuno Tarfusser. Il quale in una conferenza annunciò che “il mostro di Merano era stato probabilmente individuato”. Fece arrestare tal Luca Nobile e se ne andò in vacanza nel Mar Rosso. Peccato che quel Luca Nobile era innocente. Piccolo inciso: contattato ieri dal Corriere della Sera, Tarfusser ha risposto che lui ha fatto quel che doveva in tutta coscienza e che ora era in vacanza. Insomma, di nuovo lancia il sasso e porta la mano in vacanza. Comunque, c’è un altro caso molto tormentato che lo ha visto protagonista e di cui per anni si sono occupati tutti i giornali, avanzando molte perplessità sulla vicenda. Una vicenda che oggi, alla luce della sua richiesta di revisione per la sentenza sulla strage di Erba, suona se non altro bizzarra. Il 16 aprile 2008 il giudice Tarfusser condannò in appello a 7 anni Don Giorgio Carli per aver abusato di una adolescente dal 1989 al 1994. Il sacerdote era stato assolto in primo grado “perché il fatto non sussiste” (alla fine fu prosciolto per la prescrizione). La vicenda fu più che controversa: la ragazza denunciò il sacerdote dopo 14 anni dai presunti fatti, fatti dimenticati e riemersi nella sua mente dopo 350 sedute di psicanalisi attraverso un metodo chiamato “distensione meditativa” che si potrebbe accostare all’ipnosi. L’innesco fu un sogno nel quale la ragazza veniva stuprata da marocchini in un bar di nome San Giorgio. Di lì, il sospetto che quel nome si riferisse invece a Don Giorgio. Sembra tutto surreale e forse oggi, alla luce delle vicende di Veleno e Bibbiano, la lettura dei fatti sarebbe diversa. Fatto sta che la ragazza, in tribunale, coinvolse altre persone, un amico dell’epoca che secondo i ricordi riemersi aveva partecipato agli stupri con Don Giorgio e una catechista. I due in tribunale la smentirono. Accusò poi lo stesso amico di averla violentata a scuola, ma non fu mai trovata alcuna prova. Tant’è, appunto, che i giudici di primo grado non le credettero. Tarfusser sì. E diede 7 anni al sacerdote, che si professò sempre innocente, con la comunità e i parrocchiani sempre dalla sua parte. Il dubbio che stesse condannando un innocente non gli venne mai, neppure quando alcune delle più note firme dell’epoca e fior di esperti scrissero che era “una cosa assurda, mai vista” e “con modalità uniche nella giurisprudenza italiana”. Insomma, lo stesso Tarfusser che ai tempi credette a un racconto estrapolato dopo 14 anni con 150 sedute di simil-ipnosi non suffragato da alcuna prova e con tanto di interpretazione di sogni – roba più vicina all’esoterismo che alla scienza – ora crede che le confessioni dettagliate e a caldo di Rosa e Olindo siano frutto di chissà quale scherzo della mente. Parla di “false confessioni”.
E, dalle sue vacanze in Olanda, ieri rispondeva così al Corriere: “Vorrei che di me non si parlasse, perché io non voglio niente. A me importa il merito, non il circo mediatico”. Chissà se così preoccupato all’idea che i due poveri Rosa e Olindo soffrano ingiustamente, si è mai chiesto quanto dolore provochi questo circo mediatico intorno alle famiglie Frigerio e Castagna. Lo chiedo a Pietro Castagna: “Il circo mediatico di questi ultimi anni tra Iene e altro, per il dolore patito, è paragonabile a quello che ho provato ai tempi della strage. Io e mio fratello avevamo ricostruito faticosamente le nostre vite e siamo ripiombati nell’incubo”. Domando a Pietro che effetto abbia avuto sulla sua vita. “Dopo la strage della mia famiglia avevo fatto un percorso psicologico, mi ero ripreso. Poi Le Iene hanno iniziato a insinuare in tv che avessi ammazzato mia sorella, mia madre, mio nipote. Sono stato additato come un mostro, la gente mi guardava, mi insultava, sono crollato. Hanno mandato in onda Rosa che dal carcere diceva “vieni qui Pietro e vediamo chi dei due è colpevole”. Sono dovuto andare in una casa di cura, ho iniziato con il Prozac, avevo crisi di pianto. Il pensiero del suicidio non era così lontano”. Pietro non è neppure convinto che gli innocentisti credano davvero all’innocenza di Rosa e Olindo. “Io credo che l’avvocato Schembri e gli altri siano abbastanza intelligenti da sapere perfettamente che Rosa e Olindo sono gli assassini”. E allora perché vanno avanti a difenderli? “Io nella vita realizzo mobili. Questa storia è il loro Salone del mobile. È il loro stand. Non credo che difendano i due, a loro spese, da 17 anni, per amore di verità. Sanno che sono colpevoli ma l’onda dell’innocentismo porta clienti, attenzione mediatica. E poi diciamolo, sei l’avvocato che va contro procure, inquirenti, carabinieri e tre gradi di giudizio. Ti senti invincibile e alla fine trovi anche clienti che si convincono che tu sia l’eroe coraggioso che combatte contro tutti per avere giustizia”.
Ma che razza di articolo sarebbe? Quindi se ha sbagliato prima, nel condannare, adesso sbaglierebbe nel pensare i due innocenti? A proposito di manipolazioni, la Lucarelli ha visto come fu manipolato Frigerio durante gli interrogatori all ospedale?
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È una triste opera di delegittimazione, che non prende mai in esame i fatti. La Lucarelli in versione giudice sommario che scarica il suo personale odio senza fare una minima analisi l’abbiamo già vista durante il covid.
In casi del genere dovrebbero contare solo le prove e quelle della colpevolezza di Rosa e Olindo sono scientificamente ridicole.
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Ridicole? Ma l’ha mai ascoltata la confessione DI ORE nei MINIMI DETTAGLI dei due, poi ritrattata?
Se avessero patteggiato non avebbero avuto la massima pena, questa è la realtà.
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La confessione dove Bazzi dice di essere stata abusata da Marzouk e zeppa di errori e incongruenze sulle modalità degli omicidi? Fa ridere solo a considerarla plausibile.
Le confessioni sono una serie di ‘sì’ a suggerimenti sotto forma di domande chiuse, estorte a due persone psicologicamente vulnerabili dopo che gli si era messi a conoscenza di prove schiaccianti a loro carico (sangue e testimone) e gli si era prospettato un beneficio in caso di confessione, mentre in qualsiasi intercettazione ambientale è chiara la loro estraneità ai fatti.
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Parlano senza interruzioni e con dovizia di particolari, evidentemente non le hai ascoltate.
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Io le ho ascoltate. E54 contraddizioni tra i due. E a proposito, chi gli promise la cella matrimonia?
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È una roba spaventosa questo Tartuffo che si annusa da solo , comunque negli ultimi anni va di moda insinuare dubbi nei casi più mediatici , il sistema è prendere una prova e se inesatta o incompleta la si fa passare per falsa .Poveri Castagna quanta sofferenza,ma il caso non verrà riaperto.
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Il vero scopo di certi ambienti Fininvest e quello di infangare la magistratura. Quarti Grado, Le Iene etc non sfruttano soltanto il filone dei carnefici che non sono tali ma vittime, ma sono strumento atto a seminare discredito verso pm,indagatori,tecnici etc…Ciò non significa che non possono esservi errori giudiziari ma un conto è impugnare una sentenza nelle sede opportune e un altro è usare i megafoni tv con fini poco onesti.
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Hai visto come le iene hanno fatto domande ad un loro colega dimediaset, Picozzi, e come ha fatto scena muta? E quindi, di che parli?
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Selva&&ia doveva esporre i fatti senza farsi tentare dal suo lato “social”, come a volte le capita di tornare alle “origini”.
Forse dovrebbe essere anche meno prolissa, ne guadagnerebbe la qualità dello scritto.
“Peccato che quel Luca Nobile era innocente”
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Non mi è sembrata così prolissa, ha esposto dei fatti che hanno avuto riflessi psicologici importanti negli attori in questione. Mi secca un po’ fare il difensore d’ufficio della Lucarelli poiché nemmeno mi sta granché simpatica, ma a mio giudizio nell’ esaminare questa tragedia la trovo lucida, informata e abile nello scrivere ( è comunque una discreta giornalista, checché se ne dica). Purtroppo sappiamo bene che l’Italia è sempre stata patria di Guelfi e Ghibellini e non c’è mai stato un argomento mediatico che ci ha trovato nella maggioranza d’accordo e il revisionismo è una nostra antica pratica ormai diventata endemica.
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osti!
meno male che non ti è simpatica.
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Tirare in ballo sentenze o errori passati di un procuratore per cercare di screditarlo su questioni completamente scollegate (e su cui la Lucarelli giudica senza mai entrare nei dettagli sollevati dalla difesa) è assolutamente roba da Guelfi e Ghibellini. Non mi pare un giudizio scientifico, oggettivo e libero da preconcetti.
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A me quello che spaventa è la gente che critica ferocemente chi, a suo dire, delegittima, fa processi sommari, non entra nel merito ma scarica il proprio odio contro poveri innocenti e poi definisce le prove di un processo, esauritosi nei suoi tre gradi di giudizio, scientificamente ridicole facendo esattamente ciò che rinfaccia ad altri. E tutto ciò discende dalla arrogante (nonché idiota) convinzione che le proprie certezze siano più che fondate in virtù di patetiche capacità di analisi, nozioni e conoscenze acquisite nientepopòdimenoche sull’inDernet… anni fa pensavo che la Rete fosse un grande strumento che avrebbe fatto fare un passo avanti gigantesco all’Umanità…oggi temo che sia solo un enorme megafono per scimmie urlatrici…
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@Rene’ nei dettagli della difesa ci sono entrati tre gradi di giudizio.
@decoube hai ragione da vendere, ormai la rete con annessi social sono diventati megafono di urlatori e odiatori che contribuiscono al nostro imbarbarimento, e comunque ciò è utile ai navigatori come arma di distrazione di massa, frase ormai abusata ma mai più vera come in questo momento .
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Ci sono entrati talmente bene che nemmeno hanno analizzato prove e reperti salvo buttrli nell inceneritore il giorno jn cui la cassazione doveva decidere se farli analizzare. Ma perche gente come te parla senza sapere nulla?
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E allora basta ammettere che non c’è niente di più certo e sicuro al mondo di 3 gradi di giudizio umani.
Io invece continuo a pensare che avere una mentalità critica, quando supportata da fatti, sia estremamente importante in una società.
E in questo caso, viste le prove accusatorie, da uomo di scienza reputo assolutamente inaffidabili le conclusioni a cui sono giunti i giudici.
(Non avevo visto su questa pagina nessun urlatore od odiatore finché non ho letto il suo commento che da delle scimmie urlatrici a chi non condivide il suo pensiero…a proposito di arroganza).
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ottimo contributo Uomodiscienza, vedo che hai capito tutto perfettamente, nulla da aggiungere…
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Chi dice che è un cialtrone, chi il miglior fico del bigoncio.
Ennesima occasioni per dividersi. E distrarsi.
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L ineffabile Luc arelli, quella che denigrava chi se la prendeva con le zingare di milano finche non hanno derubato una sua collega? O Quella che non ha mai scritto niente sui danneggiati da vaccino dopo avere augurato ogni male ai novax?
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