
(Massimo Gramellini – corriere.it) – La sindacalista Eliana Como ha annunciato che, appena Giorgia Meloni prenderà la parola al congresso della Cgil, lei e i suoi amici lasceranno la sala. Fin qui siamo nel solco rassicurante della tradizione. La compagna Como rappresenta l’ala anticapitalista del sindacato e considera il suo segretario Landini un imbucato socialdemocratico. Che Meloni le produca lo stesso effetto che fa il polline a chi soffre di raffreddore da fieno è abbastanza prevedibile. Criticabile (un sindacato non si sceglie il governo e deve misurarsi con quello che trova), ma prevedibile.
Ciò che invece spiazza noi «boomer» attempati è che, per esprimere la sua fede antifascista, Eliana Como non faccia il verso a Di Vittorio o almeno a Lama, ma a Chiara Ferragni, posando con uno scialle bianco su cui sta scritto «Meloni pensati sgradita», palese citazione del «Pensati libera» con cui l’imprenditrice digitale apparve la prima sera di spalle, in cima alle scale del teatro Ariston di Sanremo.
Ora, se persino una fiera comunista non trova di meglio che ispirarsi alla più fulgida icona del neocapitalismo, non c’è altro da aggiungere. Ha vinto lei. Non Eliana Como, ovviamente, ma Chiara Ferragni, modello di riferimento di tutti i nuovi italiani di destra e di sinistra. Meloni e Schlein lascino dunque oggi stesso la guida del governo e dell’opposizione, affinché Mattarella possa affidare a Ferragni i pieni poteri, segreteria della Cgil compresa. Hasta l’influencer, siempre.
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Hai ragione caro Massimo, e possibile che ci siano ancora dei pidocchiosi comunisti. Meglio i neonazisti che questi. Ma va a cag…..
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Ma va a cagher Gramellini. E’ un messaggio efficace invece e condivisibile alla luce delle politiche del governo Meloni. Se avesse riportato una citazione di Lama, nessuno l’avrebbe capita (nemmeno in CGIL) e le avreste dato della comunista vintage, fuori dai tempi e non al passo con la comunicazione di oggi. Dal veleno di cui e’ intriso il tuo articolo si capisce che sei tu che dovresti indossare la t-shirt “CGIL pensati sgradita”.
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“Una fiera comunista”, come soffre, poverino. Gli fa male il Centrobestia.
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la CGIL si è trasformata per la succursale del Meeting di Rimini con nuance di Atreju,
dalla FIOM alla cadrega il culo si adatta
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