Dalle decisioni del Comitato alla gara sui sierologici: «Quella commistione tra tecnici e politica»

(di Maddalena Berbenni – corriere.it) – Quanto pesò la politica in decisioni che dovevano avere la salute dei cittadini come bussola? Anche la Guardia di finanza della Procura se lo chiede, nelle ultime pagine dell’informativa, che è l’ossatura dell’inchiesta per epidemia colposa. Alla presunta «commistione tra organo tecnico e organo politico» viene dedicato un capitolo a sé, che lascia ai pubblici ministeri il compito di valutare se si possano configurare reati.
«Ci vogliono allineati»
Di «commistione» parla o meglio scrive esplicitamente una funzionaria romana che il 3 marzo 2020 chatta con il segretario generale del ministero della Salute Giuseppe Ruocco, tra gli indagati. «I contagi vanno contenuti ora», dice lei. «Io l’ho detto, il ministro concorda, Conte vuole aspettare qualche giorno», replica lui, riferendosi chiaramente all’ex ministro Roberto Speranza e al premier Giuseppe Conte, il primo sotto indagine per il piano pandemico non aggiornato e non applicato e l’altro per la mancata zona rossa in Val Seriana. La funzionaria insiste che andrebbe chiuso «il chiudibile», osserva che «si naviga a vista», senza un piano. Ruocco risponde con una serie di messaggi: «Vogliono che anche noi siamo allineati»; «Insomma i politici non dovrebbero dialogare con noi»; «Dovrebbero ricevere i nostri suggerimenti e poi decidere». L’interlocutrice concorda: «Commistione pericolosa per la gente e per loro», scrive. «E per noi», puntualizza Ruocco.
La nota per l’Iss
Gli investigatori ritengono significativi anche i messaggi tra Speranza e il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e portavoce del Comitato tecnico scientifico (Cts) Silvio Brusaferro (anche lui indagato), arrivando alla seguente conclusione: «Il ministro Speranza ha, più volte, influenzato le scelte del Cts per mezzo di Brusaferro». Evidenziano come il 13 marzo 2020 il capo di gabinetto al ministero Goffredo Zaccardi inviò a Brusaferro il parere sull’essenzialità dell’Iss, necessario per ottenere ulteriori fondi pubblici, «provvedimento giustificato dal capo di gabinetto come un ringraziamento per quello che Brusaferro stava “facendo x il ministro”, come se fosse, quindi, uno scambio di favori», si legge nell’informativa. «Ecco la nota», scrive Zaccardi. «Grazie di cuore», risponde Brusaferro. E di nuovo Zaccardi: «Di niente. Spero che lei si renda conto di cosa sta facendo per il ministro».
L’ordinanza aggiustata
Posto che il Consiglio dei ministri decise di affidare la gestione dell’emergenza alla Protezione civile, dunque a un organo senza competenze in ambito sanitario, e che il commissario Angelo Borrelli, di conseguenza, stabilì di avvalersi del Cts, nominandone i membri, gli investigatori notano come «in più occasioni, il ministro ha concordato con Brusaferro quale sarebbe poi stata l’indicazione del Cts sui vari quesiti che gli venivano posti». Inoltre, sia Speranza sia Conte, ma anche il vice ministro Pierpaolo Sileri e la sottosegretaria Sandra Zampa, parteciparono a diverse riunioni del Cts: «Unitamente al fatto che lo stesso Cts era composto da diversi dirigenti ministeriali, potrebbero aver inciso sulla piena autonomia di questo organo», si ipotizza. Viene citata anche la mail che il 24 febbraio il coordinatore del Cts Agostino Miozzo (indagato) inviò a Speranza con oggetto: «Bozza ordinanza regionale – h.22.40 – agg.ta Pres. Conte». Gli investigatori deducono che il contenuto sia stato rivisto dal premier insieme a Miozzo. «Da ciò — argomentano — sembra emergere una commistione di ruoli e prerogative, anche in relazione ad un provvedimento che, sebbene di esclusiva competenza del ministero della Salute, risulta essere stato definito anche sulla base di contributi del Cts, quale organo originariamente istituito con mere funzioni di consulenza nei confronti del solo commissario Borrelli».
Salvini e la zona rossa
Ecco, la politica. Presente, presentissima. Non ci saranno reati, ma in vari passaggi i partiti giocano un ruolo, almeno stando alle chat. «Ciao Giulio — scrive all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera (indagato) l’allora capogruppo alla Camera di Forza Italia Mariastella Gelmini —, sul coronavirus dobbiamo fare delle proposte anche a livello nazionale, dammi qualche dritta perché la situazione è grave e non si può fare i buonisti perché la Lega picchia duro e se si intesta anche qui la fermezza, ci danneggia». È il 21 febbraio e Gelmini aggiunge che la situazione le sembra comunque pericolosa «in concreto». Sempre a Gallera si rivolge un fedelissimo Massimo Giupponi, direttore dell’Ats di Bergamo. «Tu guida e noi ti seguiamo», gli scrive il 23 febbraio allegando una foto dei sindaci ammassati nella sala del Centro congressi. L’11 giugno l’argomento tra Giupponi e Gallera sono i test sierologici in Val Seriana: «Se stiamo sui tre comuni di Alzano, Nembro e Albino esce che tra quello che abbiamo fatto (5.000 fra test e tamponi) e quello che faremo (1.000 test) supereremo il 50% della popolazione target. Troveremo il modo di allargare comunque l’indagine anche agli altri comuni dell’ambito. Gori fa 50.000 test su una popolazione di 110.ooo, quindi meno del 50%. Un po’ stiracchiata, ma ci stiamo senza sfigurare rispetto al sindaco di Bg». Del Pd. Più inquietante la considerazione della funzionaria del Welfare Aida Andreassi al consigliere regionale Niccolò Carretta, secondo cui fu il leader della Lega Matteo Salvini a spingere la Regione a non prendere posizione sulla zona rossa: «Vuole mettere in difficoltà il governo». E poi al figlio: «È stato un braccio di ferro tra Salvini e il governo. Non volevano prendersi la responsabilità di chiudere».
Ah ora se ne occupa il Corriere ma attenzione… non nomina mai il dragone, ecco perchè se ne occupa i nomi su cui investire sono altri
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“La medicina è a tutti gli effetti una scienza, in quanto basata sul metodo scientifico.” (cit.)
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Quanta verità!
Magari la pensassero tutti come te.Un mese fa per farmi mettere due punti per un taglio sul palmo della mano solo 8 ore in pronto soccorso.
Ragazzi andate tutti a farvi curare dai chiromanti!
E perdincibacco! Quando Gatto ha ragione, ha ragione.
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L’ha (cit.) mandi anche a me una copia autografata della tua recherche, o pare troppo?
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Ma certamente! Solo dopo questa però…altrimenti no no no
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Ok ma mi prima lo sai cosa devi fare
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Confindustria e Legaladrona hanno voluto tenere aperta la zona di Nembro e Alzano.
La competenza REGIONALE solo loro la rigettano sul governo.
In Veneto, Emilia Romagna e Campania i locali Presidenti di Regione si attivarono per istituire zone rosse dove il contagio era fuori controllo.
Spero che, ma ne sono certo, in fase dibattimentale dell’eventuale processo queste iniziative vengano portate come prove.
L’autonomia regionale in tema sanitario funziona a convenienza. Fontana e Gallera non vollero appoggiarsi alla centrale acquisti nazionale Consip per procurarsi i DPI e il materiale sanitario necessario, preferendo quella regionale Aria che aveva database clienti vecchi, perdendo ulteriore tempo.
Anzi cominciarono a trafficare in famiglia per la fornitura di camici dal cognato A PAGAMENTO.
Scoperto dai giornalisti di Report glieli rimborso’ di tasca propria per farli figurare come donazione, ma fu costretto a fare rientrare capitali esportati illecitamente in Svizzera.
Alla fine Fontana è stato rieletto e il capitone sciacallo e Baciasalami è ancora in giro a fare danni per interesse personale, tra flat tax, Ponte di Messina , contro la transizione energetica Green, condoni, cinismo contro le persone che scappano dove vengono perseguitate, da perfetto uomo di 💩 che esibisce con strafottenza la sua faccia tosta da bullo.
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Monitorare costantemente cosa si sta facendo da un paio di anni a questa parte, no?
Già fatto il pieno con i vaccini? Spesi tutti i soldi in “eventi”?
Intanto la pandemia sarà anche finita (con i soliti più di 200 morti a settimana, ma non si dice) e tutti giubilano, ma in ospedale i parenti non ci possono ancora andare o sono contingentati.
Non è che con la scusa della pandemia, nonostante si chiudano i reparti Covid, ci si tolgono di mezzo un bel po’ di parenti che potrebbero in qualche modo controllare gli “eroi”‘
Quando finirà questa… comodità? Assembramenti ovunque, come prima (anzi, assai più di prima) e però in ospedale, guarda un po’…
Non sono le mascherine che danno fastidio, ma dover lasciare soli amici e parenti, senza alcun…controllo. Che ci vuole, eccome se ci vuole!
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