
(Massimo Gramellini – corriere.it) – La giunta di Matteo Lepore, sindaco Pd, ha deciso che, sulle targhe delle strade di Bologna, coloro che si opposero al nazifascismo non saranno più indicati come «patrioti» ma unicamente come «partigiani». Curioso destino per i partigiani della Brigata Garibaldi, ispirata a un patriota, e che patriota. Il sindaco e la sinistra locale avranno avuto le loro ragioni per assecondare questo cambio di sensibilità toponomastica che recinta i patrioti dentro l’epopea del Risorgimento. Però saranno consentite un paio di domande. La prima: perché cambiare le targhe proprio adesso, pochi mesi dopo l’insediamento del governo Meloni? Nel Paese, pardon nella nazione, anzi nella patria dei sospetti reciproci, sarà difficile convincere i cittadini di centrodestra che il tempismo dell’operazione sia soltanto uno scherzo del caso e non abbia invece un provocatorio significato politico.
E poi: perché consegnare ad altri una parola bella e piena come patriota? Mio padre aveva diciott’anni quando salì in montagna: mi raccontava spesso di quanto si fossero sentiti orgogliosi, lui e i suoi compagni, di combattere per liberare la Patria dall’invasore nazista. Da oltre settant’anni si cerca di affermare il principio che l’azione dei partigiani non era a favore di una parte, ma dell’Italia intera. La scelta di sganciare la Resistenza dal patriottismo rischia di offrire una strepitosa arma polemica a chi continua a negare la verità di questa ricostruzione storica.
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Ma non rompere i coglioni Gram, come sempre te ne accorgi a babbo morto. Sei astuto come un cervo, direbbe il Conte Mascetti
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“Il partigiano” Mel Gibson.
regia: Romagna Ferrara.
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Beh, tempo fa (ora non so più, ma immagino…), sulla targa che indicava viaMarco Polo c’era scritto… “navigatore”… Forse l’ avevano scambiato con Vespucci…
Del Resto siamo pieni di vie Marilyn Monroe, e non si capisce bene il contributo artistico della Signora all’ Italia ed al Mondo. Ma siamo la patria del “famolo strano”…
Con tutti i problemi che ci sono qui (ma Bonaccini “lavora bene!” ), nella Sanità, nel degrado urbano, delinquenza, i prezzi alle stelle, la privatizzazione – nei fatti – della qualunque, dei sub-sub appalti, della Mafia al Nord ( quarta Regione per infiltrazione mafiosa, la prima al Nord):
https://www.editorialedomani.it/fatti/ndrangheta-presa-emilia-romagna-indifferenza-generale-l6zoqe1p
del post terremoto…
https://www.editorialedomani.it/fatti/terremoto-ndrangheta-emilia-romagna-vusroq4r
mi pare il massimo di cui preoccuparsi. Del resto è qui che sono nate e vivono ( e regnano) le Sardine. E’ una chiara indicazione della natura del nostro “antifascismo”, no?
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