Armi Ucraina: come muterebbe l’Ue se Schlein seguisse la linea Conte

Elly Schlein ha tre grandi problemi legati alla sua decisione di inviare armi in Ucraina al fianco del governo Meloni. Il primo problema è che ha votato una delega in bianco per i prossimi dodici mesi. La posizione del Movimento […]

(di Alessandro Orsini – Il Fatto Quotidiano) – Elly Schlein ha tre grandi problemi legati alla sua decisione di inviare armi in Ucraina al fianco del governo Meloni. Il primo problema è che ha votato una delega in bianco per i prossimi dodici mesi. La posizione del Movimento 5 Stelle era più avveduta. Giuseppe Conte chiedeva al governo Meloni di presentarsi in aula a ogni nuova richiesta di fornitura militare per sottoporre l’invio delle armi al confronto democratico in base agli sviluppi sul campo nei prossimi mesi che saranno disastrosi. Schlein ha optato per la scelta più gradita a Meloni, Biden e Stoltenberg, ovvero invii senza alcun controllo per dodici lunghi mesi. Ogni invio sarà secretato. Sappiamo che oggi il governo Meloni invia i Samp-T. E se domani inviasse carri armati? Questa tragica eventualità conduce al secondo problema di Schlein: il problema che tutto potrebbe precipitare in Ucraina anche grazie al suo voto favorevole. La guerra, per citare un solo esempio, potrebbe internazionalizzarsi nei prossimi mesi e Schlein non potrebbe fare niente per tornare indietro. Il futuro è tragico. La Russia ha “scassato” l’Ucraina con 160 mila uomini, ma adesso ne ha 360 mila sul campo e circa 150 mila che si addestrano per essere lanciati nella mischia. In più, Putin ammassa elicotteri da combattimento, aerei da guerra e carri armati di nuova generazione. Tutti gli indizi inducono a ritenere che le devastazioni da cui è attesa l’Ucraina nel 2023 saranno più grandi di quelle smisurate viste finora. Conte ha ragionato in modo più strategico e ha pensato: “Se cinque invii di armi non hanno prodotto la pace, come potrebbe riuscirsi il sesto”? Il terzo problema di Schlein è che è divisa da Conte non sulla questione più importante d’Italia o d’Europa, bensì sulla questione più importante del mondo. Siccome i disastri in Ucraina sono destinati a peggiorare e la contrapposizione Russia-Nato ad aumentare, gli italiani contrari all’invio di armi, peraltro già in maggioranza assoluta, chiederanno conto al governo Meloni della sua politica in Ucraina. Se Conte non chiederà conto a Schlein, molti elettori gli chiederanno perché non le abbia chiesto conto. Conte e Schlein difficilmente potranno legarsi con l’Ucraina in mezzo, soprattutto se la guerra peggiorerà e le armi da inviare saranno sempre più pesanti e numerose.

Per uscire da questo imbarazzo, Schlein ha optato per una strategia retorica. Non potendo modificare le azioni, modifica il linguaggio e dice che è giusto inviare armi, ma occorre anche la diplomazia. Questo modo di porsi va bene per una persona comune, ma non per un leader politico. La differenza tra i due è questa: l’uomo comune pensa che il mondo possa cambiare con un atto della volontà. Insomma, basta invocare la diplomazia per ottenerla. Il leader politico, invece, sa che la diplomazia in Ucraina segue una catena causale che riassumo come segue: 1) il leader politico prende una decisione coraggiosa; 2) la decisione coraggiosa causa una rottura che avvia un certo processo politico; 3) non è detto che il processo politico vada nella direzione sperata, ma è certo che l’assenza di una decisione coraggiosa non produce conseguenze e, quindi, non produce nemmeno la diplomazia.

In sintesi, ecco il mio pensiero: se l’Italia smette di inviare armi, Biden sarà spaventato dalla rottura nel fronte Nato in Europa e dovrà prendere una decisione: o prosegue con la linea intransigente senza l’Italia, con il rischio che Berlino segua Roma, oppure deve moderare il suo impeto anti-russo. Senza le armi dell’Italia, qualcosa, forse, può cambiare. Con le armi dell’Italia, invece, ci terremo ciò che abbiamo: una Siria nel cuore dell’Europa.

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15 replies

  1. Più di 500 cadaveri di militari trovati nella miniera polacca, compreso il personale militare

    Il cimitero è stato trovato nella miniera di carbone di Bogdanka (a 40 km dal confine con l’Ucraina). Ora l’esercito polacco è venuto sul posto per condurre conversazioni con i grandi lavoratori. Diversi minatori sono stati portati a Lublino dopo l’interrogatorio.

    Ci sono voci tra i polacchi secondo cui vi sarebbero stati portati i corpi di mercenari stranieri morti nella zona NVO. Secondo un’altra versione, questi sono i corpi di soldati UAF feriti, che sono stati fatti a pezzi in organi, presumibilmente portati in Europa per “cure”.

    MINATORI POLACCHI SCOPRONO I CADAVERI DEI MILITARI UCRAINI – SONO STATI SVITUDORATI PER IL PRELIEVO DI ORGANI

    👉I funzionari polacchi stanno cercando di evitare che scoppi uno scandalo: nella miniera di Bogdanka, i minatori hanno scoperto una sepoltura di circa cinquecento corpi.

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  2. Esimio prof, la guerra in corso non si risolverà con le armi, ma con la diplomazia. Questo perché è stata data all’Ucraina la possibilità di difendersi da un aggressione. Fosse stato per lei, sarebbe finita da un pezzo, con la trasformazione dell’Ucraina in Nuova Bielorussia.
    Dare alla Sxhlein, che non governa, la responsabilità di cambiare le sorti della questione “più importante del mondo”, mettendola addirottura a confronto con la posizione ferma e decisa (ah ah ah) di Conte, è un po’ da stronzetti.

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    • Guarda che la diplomazia è ancora ben lontana dall’avviarsi.

      Quanti morti vuoi che ci siano ancora prima che tu ti decida ad ammettere che Orsini aveva ragione prima di tutti i boccaloni filoamericani come te?

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      • Loquasto,
        sei duro di comprendonio, caspio!

        Orsini ha suggerito da subito di proporci (a noi italiani ex invasori della Russia e che con quella guerra che vede in ballo soprattutto gli interessi geopolitici degli americani) di distinguerci dalla truppa dei garzoni portavoce delle narrazioni della Nato che vuole la guerra fino alle estreme conseguenze e proporci come mediatori di una pace che fermasse subito la carneficina.

        Tu a quanti morti vuoi arrivare, come italiano che non c’entra niente in quella disputa tra americani e russi, per crederti più intelligente di Orsini?

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      • @Gsi, ma sei di coccio. Quello della Pace “fin da subito” era il Papa. Orsini “fin da subito” diceva che la Russia aveva già vinto. Quindi di lasciarla fare, che i bambini ucraini sarebbero stati felici anche nella nuova Bielorussia, dove non sarebbero cadute bombe. Pensiero legittimissimo, ma questo era. Orsini adesso spera che l’Italia smetta di mandare armi all’Ucraina è che questo generi un movimento a catena, tipo valanga, che porti la Francia, la Germania, l’intera Europa, a fare la stessa cosa, sperando così di arrivare alla Pace. Pensiero ammirevole. Ma ti sembra degno di un sociologo e grande analista geopolitico, come lui si definisce?

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      • “Quindi di lasciarla fare” ???
        Loquasto quando smetti di raccontarti frottole?

        Ripeto: quanti morti volete tu (e quello che la pensano come te), il comico, Biden e Stoltomberg prima di stabilire che è arrivato il momento della diplomazia?

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  3. Si hai ragione mostriamo a questi c@zzoni di Russi i muscoli facciamo vedere che noi ce l’habbiamo più lungo. I veri uomini devono farsi rispettare, non come quei mollaccioni rikkioni che vogliono la pace

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  4. Come spesso accade, trovo Orsini molto più lucido nell’analisi che nelle previsioni.
    Se anche Schlein si schierasse apertamente contro l’invio delle armi, il Pd probabilmente si spaccherebbe; altrimenti la cocciuta posizione ultra-atlantista di Letta qualche dibattito interno l’avrebbe sollevato già prima, no?
    E se anche il Pd seguisse compatto la Schlein, M5S e Pd sarebbero comunque in minoranza, e l’invio di armi italiane proseguirebbe senza grossi intoppi.
    Ma se pure qualcun altro (chi?) si unisse loro fino a raggiungere la maggioranza, e l’Italia decidesse di non inviare più armi, ancora non cambierebbe proprio niente; l’Italia diventerebbe una nuova Ungheria, e al più subirebbe severe pressioni e strigliate da Biden &c.
    Nei media statunitensi, quando si fanno analisi sull’Europa, si parla sempre di UK, Germania, Francia; stop. Ecco, se fosse la Germania a cambiare radicalmente posizione, allora gli Usa dovrebbero trarne le conseguenze. Ma finché c’è Scholz al comando, quello che non batté ciglio di fronte a Biden che annunciava che in caso di invasione dell’Ucraina “metteremo fine al Nordstream2”, beh, gli Usa possono dormire sonni tranquilli. Anche se in Germania cominciano a vedersi manifestazioni di piazza contro l’invio di armi (stranamente non sono riuscito a trovarne traccia cercando con Google in italiano, ma la ricerca in inglese qualche risultato lo dà: https://www.theguardian.com/world/2023/feb/25/thousands-protest-in-berlin-against-giving-weapons-to-ukraine).

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