Quanto durerà ancora il letargo della sinistra?

Le regionali hanno confermato che le destre sono senza rivali. La sinistra è smarrita, divisa, incapace di parlare alle persone

(Rinaldo Gianola – tpi.it) – Dobbiamo abituarci a un’Italia senza sinistra? Dopo il trionfo di Giorgia Meloni alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, il risultato del voto regionale di domenica scorsa ha confermato l’onda lunga della destra che ribadisce il pieno controllo della Lombardia, dove governa da quasi trent’anni nella versione leghista e berlusconiana, e la riconquista del Lazio, guidata fino all’altro ieri dal democratico Nicola Zingaretti, che si è dimesso prima della fine del mandato per occupare un posto da parlamentare.

Ci si può lamentare, di nuovo, che le forze progressiste continuano a presentarsi divise. Si può ricordare che, numeri alla mano, Pd, ex grillini e il duo Calenda-Renzi non vanno da nessuna da parte se restano soli, che l’astensionismo record penalizza la sinistra, che i candidati sono stati individuati troppo tardi, in “zona Cesarini”, che il sentimento e la pancia del Paese vanno a destra, senza distinzioni tra leghisti, fascistini (copyright: Fedele Confalonieri), reduci delle cene eleganti di Arcore.

Certo, queste motivazioni contribuiscono a spiegare le sconfitte pesanti in Lombardia e nel Lazio, ma c’è di più. La sinistra svanisce nel Paese, non riesce a parlare alle persone, non incide nella società, rimane distante da passioni, problemi, tensioni vissute dai cittadini.

Un simulacro di sinistra appare solo, sotto le vesti di altri, nelle provocazioni da oratorio o nei sermoni costituzionali di Benigni a Sanremo. Ma l’audience non porta voti. Il Pd è arrivato impreparato, indifeso, impaurito al voto regionale dopo la batosta delle elezioni politiche.

Ma sono passati cinque mesi dalla sconfitta di settembre, che seguiva quella netta del 2018, e ancora oggi è in carica il segretario Enrico Letta, che non parla in attesa che dalle primarie, tra pochi giorni, esca il nuovo leader portatore di un’altra strategia e speriamo dotato di poteri taumaturgici.

Non si capisce perché Letta non abbia tolto il disturbo subito, non si comprende perché il gruppo dirigente del partito non abbia prodotto un’analisi profonda, seria sulle ripetute sconfitte del Pd, sull’incapacità di stringere alleanze, di proporre piattaforme politiche aperte che possono essere condivise.

A chi parla il Pd? Dove vuole andare? Quali sono i riferimenti nella società? Non si sa. Non è il partito del lavoro, non è il partito dei diritti, non difende gli operai che sono ancora il 30% degli occupati in Italia. Donne e giovani restano lontani. La vocazione europeista è messa a dura prova dagli scandali di ex parlamentari a Bruxelles, corrotti e corruttori.

Si potrebbe, almeno, riprendere la battaglia politica, culturale, ideale per difendere la Liberazione, l’antifascismo, la Costituzione, insomma parliamo dei fondamentali, non di fare la rivoluzione.

I temi non mancano. C’è l’inflazione vicina al 12%, abbiamo il tasso più basso di occupazione giovanile e femminile in Europa, l’evasione fiscale è da primato in un Paese dove lavoratori dipendenti e pensionati garantiscono ben l’85% del gettito Irpef alle casse dello Stato, mentre altre categorie se ne fregano. Non sono questi argomenti abbastanza forti per dare battaglia, per costruire una politica radicale, credibile, efficace contro le disuguaglianze, le ingiustizie? Invece, niente. Una sofferenza continua.

Finora il Pd è stato al governo pur perdendo le elezioni, ha votato per Conte, si è innamorato di Draghi e della sua agenda, oggi gli ex ministri del Pd costretti a lasciare il posto hanno lo sguardo perso nel vuoto, si scrutano nel monitor di Vespa e non si riconoscono più.

Un malinteso senso di responsabilità e l’aspirazione al governo intesa come occupazione del potere, anche quando non c’era il mandato degli elettori, hanno portato risultati tragici per i democratici, che ora non possono lamentarsi di essere stati abbandonati dai loro elettori.

Ma perché i cittadini progressisti, quelli di sinistra, quelli dei bar o delle Ztl dovrebbero precipitarsi a votare per il Pd, per non parlare di Conte o di quei fenomeni del Terzo Polo? Non resta molto tempo per raddrizzare la barca.

La speranza è legata a un capitano temerario, una squadra affidabile e all’impegno di molti per affrontare questi mari procellosi. Nei prossimi giorni vedremo a chi tocca.

14 replies

  1. Tutti lì a guardare una cosa morta da tempo e a chiedersi l’un l’altro: “dorme? Quanto durerà ancora il letargo?”. La cosa non si risveglierà mai, mentre quelli che dovrebbero darsi una bella svegliata son proprio loro.

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    • P.s. “La speranza è legata a un capitano temerario, una squadra affidabile e all’impegno di molti per affrontare questi mari procellosi. Nei prossimi giorni vedremo a chi tocca” è di una arroganza tanto risibile quanto scioccamente maligna: che di fatto si traduce con “Conte chi?”. Insomma saremmo tutti appesi alle mutande del Bonaccione, bontà sua, e speriamo non si riaggiusti l’elastico. Il fantastico Mondo Virtuale del pippiriddì.
      “Siamo sempre indietro. La realtà è più avanti” (cit.)

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  2. Solo gli agit prop annidati fra i media e capi partito che non hanno capito nulla del partito del quale sono a capo possono fare un minestrone sinistro con fagioli, ceci piselli, fave e lenticchie. Probabilmente i tanti capi pidini il capo dei 5S, i capi del cosiddetto terzo polo e dei vari cespugli, e dei loro politicanti, pur di garantirsi una poltrona potrebbero mettersi d’accordo, ma gli elettori? Ogni qual volta il movimento cinquantino si posiziona come ruota di scorta pidina viene punito dagli elettori. Vedi caso Lombardia dove scende dal 20% al 4. Dove, dopo tanti tentennamenti si presenta in autonomia scende da oltre il 20% al 10. Quando, invece, si presenta da solo e in netto contrasto con il resto del sistema, compreso il PD passa dal 5%, che gli viene attribuito dai sondaggi, al 15% vero ottenuto alle politiche. Possibile che Conte non abbia capito questa realtà?

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      • Quando uno non capisce di cosa si parla può avere la capacità di analizzare i risultati elettorali? Quindi, può solo parlare per slogan come tutti gli ottusi pidini infiltratisi fra i 5S cinquantini

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  3. La Sinistra è morta definitivamente quando ha deciso di diventare guerrafondaia insieme alla Nato e a Draghi.

    Nelle mozioni del congresso del PD non ce n’è una che prende con chiarezza le distanze da questa narrazione della guerra mondiale incombente che scardina i princípi scritti nell’articolo 11 della Costituzione.

    Non c’è Sinistra se non mette al primo posto l’avversione al ricorso alla guerra per risolvere le controversie politiche.

    Chi ha deciso di far propria a priori la narrazione del belligerante Nato nella guerra in Ucraina senza muovere un dito per impedire il verificarsi degli eventi mortiferi, per trovare proposte di pace immediata, ma, anzi, ha contribuito al proseguo dei macelli spedendo armi e alimentando l’odio tra le parti, deve sparire per sempre dagli ambiti di quella che si vuole chiamare Sinistra.

    Perché chi sta con i guerrafondai non potrà mai parlare di operai, di poveri e di giustizia sociale, di lotta alla criminalità e corruzione, di un mondo a misura d’uomo e rispettoso della natura che lo circonda.
    Temi questi che contraddistinguono l’essenza stessa della Sinistra.

    Quella che oggi è passata armi e bagagli coi guerrafondai non è Sinistra, è immondizia.

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  4. Ci sono già avvisaglie per la mutazione…la giorgia “non è fascista”, “la giorgia è brava”,siamo per “gli armamenti”, “la giorgia sta operando bene”
    detto dai nuovi partecipanti alla cabina di comando del titanic!
    Hahahaha…così isoliamo il M5s che aspettava sulla sponda del fiume giallo!

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  5. È passato il letargo e da un pezzo la nuova dinistra si chiama 5 stelle ma gli incartatotani continuano al aspettare il pd magari con segretario Bonaccini per fare in modo che rientri renzi e il suo partito mezzo morto

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  6. Engefalogramma piatto non significa letargo ma morte, anche se solo celebrale. Lui disse : perche cercate tra i vivi colui che è morto ?

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  7. “Ma perché i cittadini progressisti, quelli di sinistra, quelli dei bar o delle Ztl dovrebbero precipitarsi a votare per il Pd, per non parlare di Conte o di quei fenomeni del Terzo Polo?” Come dice l’autore – -e qui lo condivido – di motivi per votare a Sinistra ce ne sarebbero a decine: inflazione, lotta all’evasione, disastro ambientale, difesa degli strati più deboli della popolazione…. Però – e qui l’autore del commento evita o dimentica di menzionarla – c’è la preoccupazione della guerra russo-ucraina. Mi domando: Ma perché i cittadini progressisti, quelli di sinistra, quelli dei bar o delle Ztl dovrebbero precipitarsi a votare per il Pd che si è “scoperto” più atlantista di B e della destra? Gli Italiani sono tradizionalmente pacifisti ed a gran voce non vogliono che gli aiuti all’Ucraina portino ad un’escalation incontrollabile del conflitto – che è regionale e non dovrebbe interessare la NATO. Ma il Pd ha deciso di mettersi l’elmetto e di gettare in discarica la diplomazia. Come dar torto agli elettori che si astengono?

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  8. Sono riusciti, queste carogne pd e pdmenol,a ghettizzare l’unica forza politica onesta, ormai il m5s è dipinto come il difensore dei poveracci e partito del no a tutto.
    Parliamoci chiaro tutti questi poveracci in Italia non ci sono o se ci sono sono un minimo numero che o non vota o pesa poco nell’urna elettorale.
    Abito a Roma ed assicuro che è diventato difficile trovare un tavolo ad un ristorante, sabato sera e domenica a pranzo praticamente impossibile, un chicchessia senza smartphone da 400 euro, almeno 2/3 auto.motoveicoli in famiglia ,aria condizionata a casa, paraboliche per TV ultima generazione, agenzie di viaggio prese d’assalto…potrei continuare all’infinito!
    Chi se la passa male sono le coppie con molti figli ma qui più di 2 figli li fanno solo gli stranieri che nemmeno votano, rassegniamoci ragazzi a quanto pare lla maggioranza va bene questa situazione e lo diceva Venditti in una canzone anni fa in che mondo siamo…..e poi ,almeno io, mi diverto di più dall’opposizione ! Non gliene perdono una alle scimmie ec urlatrici.

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