IN TV SIAMO CIRCONDATI – Carnevale. Il linguaggio di Bonaccini che parla alle masse, la “sensibilità” delle intercettazioni di Nordio, Lollobrigida che insegna all’Irlanda quanto faccia bene il vino italiano

(DI DANIELA RANIERI – Il Fatto Quotidiano) – Scivoloni social, soggetti alla legge dell’autocombustione, o figuracce Tv, dal sapore vintage. Il governo Meloni ha rinnovato il parco-macchiette, regalandoci maschere felliniane in prima serata e in day-time (feticisti di cimeli di Mussolini, tromboni fan delle punizioni scolastiche, ministri dannunziani, cacciatori al cinghiale urbano, balneari promotrici di aeroporti a Cortina, etc.), ma l’opposizione resiste valorosamente.
“Il fondatore del pensiero di destra nel nostro Paese è stato Dante Alighieri”, ha detto il ministro dell’acultura Sangiuliano. È tempo per una fiction che metta insieme Dante, D’Annunzio e Oriana Fallaci, con Federico Barbarossa in quota Lega, tipo antibiotico a largo spettro contro l’egemonia culturale della sinistra. È un’occasione storica.
Bonaccini a DiMartedì: “Il Pd deve essere un partito che ha un linguaggio comprensibile a chi ha due lauree ma anche a chi non ha potuto studiare”. Poco dopo: “La benzina dissero che, se sarebbero andati al governo sterilizzando le accise, sarebbe diventata la più bassa d’Europa”. Questo era per chi non ha potuto studiare.
Il ministro dell’Ingiustizia Nordio, che vuole limitare le intercettazioni e la loro pubblicazione, trova del tutto naturale che un parlamentare diffonda in diretta Tv una captazione “sensibile ma non secretata” di un detenuto al 41-bis, captazione che però non consegna al verde Bonelli, che ne ha fatto richiesta, perché il documento è classificato come “non accessibile”. Chiaro, no?
A Cartabianca intervistano persone a cui verrà tolto il Rdc: una donna di 55 anni che lavora per 500€ al mese; una mamma lavoratrice che non sa come pagare l’affitto, etc. In studio c’è Cattaneo, capoqualcosa di FI, considerato il Giorgio Gori di centrodestra (ammesso che Giorgio Gori sia il Giorgio Gori di centrosinistra). Sembra stupito: incredibile ci sia qualcuno che non ha case di proprietà e 3 appartamenti affittati. “Tutto ciò che è servizio sociale verrà mantenuto”, dice: quelli prendevano il Rdc perché ingordi. “Diamolo in mano ai sindaci, un sindaco sa dove indirizzare il bisogno, e non allo Stato centrale”: i poveri vadano a elemosinare in Comune o dal podestà: qualcosa rimedieranno. “Chi stava sul divano adesso dice ‘apro una partita Iva e mi metto in gioco’!”: ecco il difetto dei poveri, non si mettono in gioco. Cattaneo non ha capito il filmato: quelle persone lavorano. “Sono fattispecie particolari”, conclude, 830 mila fattispecie (con relative famiglie) che possono pure morire.
Lollobrigida, min. dell’Agricoltura, twitta una card: “Il vino nuoce gravemente alla salute… di chi non lo beve”, contro tutte le ultime evidenze scientifiche; alla spiritosaggine aggiunge: “Proporrò all’Irlanda una mediazione che può aiutarli a rendere più chiara la loro etichetta e soprattutto (sic, ndr) garantire corretta informazione #sdrammatizziamo”. Dopo i negazionisti climatici e virali, i negazionisti sbarazzini degli effetti dannosi dell’alcol. Dev’esser questa la sovranità alimentare: diciamo un po’ il cazzo che ci pare (specie se coincide col profitto di qualche Conf-).
Calenda a Appendino a Piazzapulita: “Scusa, se togli le armi all’Ucraina chi vince? Eh? Chi vince? Eh?”. Intende “la Russia”; invece se continui a dare armi all’Ucraina vince l’Ucraina, com’è sotto gli occhi di tutti (per i più hardcore, vince la pace). “Studia, Chiara! Se Putin, seguendo la strategia dei 5Stelle, non viene fermato, quello che succederà la prossima volta sarà un Paese Nato: Kaliningrad, Transnistria, Moldavia”. Che leader serio, a sapere tutti quei nomi; peccato che nessuno dei tre sia un Paese Nato. Calenda è la prova che i soldi nella vita possono molto, ma non tutto.
Schlein a Tpi: “Non sono ebrea. Ma la cosa più folle è il dibattito sul mio naso. Perché non è un ‘naso ebreo Schlein’ che ho ereditato da mio padre, come scrivono i razzisti in Rete. È un naso tipicamente etrusco”. Etrusco non ci basta, Elly. Lo vogliamo ariano.
Casini va In Onda a parlare di attualità, ma ha un libro da promuovere e non sa come piazzarlo, perché è un libro su sé medesimo. Provate voi a dire “i morti civili ucraini” mostrando alla telecamera la copertina col vostro faccione. Casini ci riesce: lo tiene sempre in mano, qualunque sia l’argomento. Si parla di lavoro: “Io qui parlo del mio amico Marco Biagi…” e mostra il libro. Fosse stato eletto presidente della Repubblica, immaginate i suoi messaggi di fine anno: “Care italiane, cari italiani, non sono qui per parlavi del mio libro, che comunque trovate in libreria, ma del nostro meraviglioso Paese”, tutto il tempo col libro in mano.
Donzelli, che teniamo d’occhio da prima del caso Cospito, somiglia un po’ a Renzi (la parlantina vuota, lo sguardo furbo da pataccaro). (Da Wikipedia: “Ha lavorato come strillone per la società Speedy Srl, di proprietà di Tiziano Renzi”, per poi denunciare in Consiglio regionale una vicenda di finanziarie che coinvolgeva l’azienda della famiglia Renzi, prendendosi una querela dal padre di Luca Lotti, mah). Ospite a In Onda dice: “Gli Italiani non hanno compreso quanto sia importante sostenere l’Ucraina, ma non nell’interesse dell’Ucraina, in realtà gli ucraini stanno combattendo loro per noi, per difendere la nostra libertà, l’Occidente, la nostra economia, il nostro benessere!”. Come no: Zelensky ha messo fuori legge 11 partiti d’opposizione (i cui militanti spariscono), oscurato tre reti televisive, istituito la legge marziale; se qualcuno è sorpreso a rubare, viene legato a un palo con lo scotch, con stracci in bocca e i pantaloni abbassati; nell’esercito nazionale ci sono milizie dichiaratamente naziste; il Paese ha l’indice di corruzione più elevato d’Europa (fonte: Transparency International), è al 97° posto su 108 Paesi per libertà di stampa; il governo controlla la magistratura. Praticamente il paradiso, per il governo Meloni. Invidiamo la democrazia ucraina come Renzi invidia il costo del lavoro saudita.
Il sottosegretario Freni a In Onda: “Non andiamo a prendere soldi dai poveri, andiamo a de-drogare un mercato del lavoro che negli ultimi 3 anni è stato pesantemente inciso dall’esistenza del Rdc per fasce che avrebbero potuto lavorare e non hanno lavorato. Chi è occupabile non solo astrattamente ma concretamente”.
Lo dice con la spilletta di Alberto da Giussano sul bavero. Lui e Donzelli insieme sembrano quegli agenti che suonano alla porta in due per venderti un finto contratto dell’Acea e intortano gli anziani con parole tipo “de-drogare”.
Versante Arabia Saudita. Renzi in diretta Tv dal Senato: “Scarpinato si deve vergognare” perché ha “fatto carriera” indagando sulla trattativa Stato-mafia, invece di prendere soldi a mazzi da un dittatore sanguinario, ritenuto mandante di omicidi di giornalisti e dissidenti, per rinverginargli il Paese (dove vige la pena di morte per crocifissione, lapidazione e decapitazione).
Tempo fa aveva detto: “Non prendiamo lezioni di antimafia da Scarpinato!”. E da chi le prendono, da Dell’Utri e Cuffaro?
(Quando parla Renzi, dentro di noi si attiva una specie di Mose morale: decine di paratoie mobili si sollevano per contenere la marea di malignità, manipolazioni e panzane che è in grado di produrre. Ascoltarlo ci suscita un solo sentimento profondo: il desiderio di non ascoltarlo).
Categorie:Cronaca, Editoriali, Interno, Politica
Tra i tanti soprannomi che si è meritato il rignanese il più azzeccato è Pinocchio. Ha una capacità di mentire dicendo panzane che supera, ed è quanto dire, l’apparentemente insuperabile analoga attitudine del Delinquente.
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Questa Daniela Ranieri è fortissima. Arguta, informata, ottimo sense of humour, simpaticamente ironica e scrive pure bene.
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Brava Daniela, as usual !
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