(Tommaso Merlo) – Ennesima disfatta. Il fu Movimento sta trascinando Conte nella sua fossa politica. Che tristezza. Hanno fatto di testa loro e questi sono i risultati. La scomparsa. Del resto cosa c’era da aspettarsi. Il Movimento doveva cambiare l’Italia e si ritrova a cuccia di un inguardabile governo della restaurazione. Insieme a Berlusconi, a Draghi, al Pd. A tutto quello che diceva di voler combattere. Più che delusione, una delle prese per i fondelli più clamorose della storia repubblicana. Son diventati la fotocopia sbiadita dei politicanti che volevano cacciare. Senza idee, senza contenuti, senza mordente. Senza senso politico. Ai margini di un sistema fallito che si ostina a resistere. Che Conte abbia accettato di guidare una compagine in tale stato, dimostra che non è l’aquila politica che si credeva. Se proprio non riusciva a prendersi una pausa dall’ebbrezza della notorietà, doveva perlomeno fondarsi il suo partitino invece d’impantanarsi in una grana del genere. Di questo passo il suo Movimento rischia di prendere meno voti di Calenda e Renzi e comunque ormai sono quelli i suoi veri avversari. Movimenti 5 percento, se va bene. Niente di soprannaturale. Chi ha votato Movimento non lo fa più perché si sente tradito. Volevano cambiamento radicale e si ritrovano una inguardabile restaurazione. Le chiacchiere stanno zero. Contano i fatti. Quanto a Conte versione capo popolo ha francamente deluso. Si vede che non né il suo mestiere. La sua voce afona è rimasta in sottofondo e tutto si è perso in vaghi proclami a cui nessuno crede più. Si è chiusa una esperienza politica, si è chiusa una fase e non c’è leader supremo che tenga a certe latitudini. Conte doveva lasciar perire la fallimentare esperienza movimentista e provare qualcosa di suo dopo, sfruttando la buona reputazione che si era guadagnato. Ma peggio per loro. I dirigenti del Movimento han sempre fatto di testa loro e questi sono i risultati. Disastrosi. Ma perlomeno una buona notizia c’è. Non vota più nessuno. E cioè la grande maggioranza dei cittadini sono talmente schifati dalla politica che se ne fregano del tutto. Un boicottaggio sacrosanto che però permette alle vecchie cariatidi partitocratiche di stare a galla e autoproclamarsi vincitori di una repubblica dimezzata. Un boicottaggio che conferma come la grande maggioranza dei cittadini non si rassegna alla restaurazione e attende nuove opportunità di cambiamento radicale. Non è un caso che oltre alla scomparsa del Movimento anche Salvini stia scemando. Erano loro i vincitori 2018 ma poi si son rimangiati tutto strada facendo. Il prossimo passo per il Movimento e il malcapitato Conte, sarà quello di venire scaricati dal Pd. Del resto se il Pd deve scegliere tra un partitino del 5 percento, molto meglio Calenda o Renzi che gli ex nemici populisti. Che tristezza. Ma peggio per loro. Bisogna guardare avanti. I cittadini attendono che qualcuno riaccenda la miccia della speranza. La colpa dell’astensione da quarto mondo non è dei cittadini, è della politica e del penoso circo mediatico che gli gravita attorno. I cittadini non solo non votano più, ma nemmeno danno più retta a giornali e talk-show. Un boicottaggio più che sacrosanto. Realtà da una parte, politica e media dall’altra. Lorsignori da una parte, cittadini dall’altra. Davvero un’ottima notizia. È solo questione di tempo e quando nascerà un nuovo progetto politico all’altezza, l’Italia potrà tornare a sognare un futuro migliore.