Gli indicibili

(Massimo Gramellini – corriere.it) – Fino a un paio di mesi fa, due erano gli argomenti esclusi dal discorso pubblico: la bomba atomica e i dubbi sull’antisemitismo di Hitler.

Il solo nominare quei Mali Assoluti metteva in serio imbarazzo qualsiasi oratore, calando sull’uditorio una coltre di angoscia.

Adesso capita di imbattersi nei talk della tv russa, dove giornalisti sbruffoni discettano su quanti secondi impiegherebbe una testata nucleare a distruggere le capitali europee e scherzano sulla controtestata che calerebbe di lì a poco sulle loro teste giulive: «Tutti dobbiamo morire, ma almeno noi andremo in paradiso».

Intanto su una tv di Berlusconi appare il ministro Lavrov, la colomba unghiuta di Putin. E, dopo avere negato anche l’innegabile, se ne esce indisturbato con l’indicibile, sostenendo che non c’è da stupirsi se l’ebreo Zelensky appoggia i nazisti della Brigata Azov, perché anche Adolf Hitler era ebreo.

Pochi giorni prima, in un abbraccio ideale di supercazzole, il famoso Professore Perseguitato aveva spiegato in televisione (dove i perseguitati sono ormai la maggioranza) come la Seconda guerra mondiale non fosse stata scatenata né tantomeno voluta da Hitler, ma dall’Occidente, che per quel luminare e i suoi compari è responsabile di ogni nefandezza dai tempi di Adamo (in realtà si chiamava Adam ed era americano, di Eden).

C’è un desiderio di stupire, di spiazzare e di affermarsi più che di affermare. Chissà se, dopo avere sdoganato tutto l’indicibile, torneremo finalmente a dirci qualcosa.

15 replies

  1. Beh, i discorsi spaventosi nella tv russa si sentono quasi dall’inizio, con un’escalation di cattiveria che fa venire i brividi (adesso vediamo cosa produce tutta la discussione sull’intervista di Lavrov). Che sia stato ospite su una tv di Berlusconi non significa nulla, non ce n’è una che sia a favore della Russia, d’altronde fino ad adesso non si è visto nessun dialogo con loro perché non lo faranno mai, tempo perso

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  2. Gramellini sdogana il cervello. Corri in Ucraina a farti un autogrago con i tuoi begnamini, gli intellettuali azoviani, chissà che riusciamo a perdere una volta per sempre le tue tracce.

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  3. Povero Gramellini, pure lui ha ragione però. Leggere saggi storici è un’attività laboriosa, paziente, spesso tediosissima. Ed è la ragione per cui per i pigri e i distratti come il nostro vengono in soccorso i buoni divulgatori. Oliva, per dirne uno, e Barberio lo trova pure su youtube. Che Hitler se la sia giocata d’azzardo perchè per 2 volte gli era andata bene è un fatto acclarato, che poi a dirla tutta cambia poco rispetto a quel che successe dopo. Orsini dice il banale ed il risaputo. Che di questi tempi pare sia qualcosa di rivoluzionario…

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  4. Certo che andare a Varsavia e dire al mondo intero che quel macellaio ( o bullo, o criminale, ricordateli voi gli altri epiteti) di Putin non può restare al suo posto, è molto meno… incendiario…
    Infatti, plausi totali…

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  5. Questo “articolo” (chiedo scusa per il turpiloquio) potrebbe essere usato come test per stabilire il grado di analfabetismo funzionale del Gramo.
    Questo elemento è riuscito a distorcere il significato di ogni singolo concetto… e ce ne vuole! Quindi: punteggio stratosferico.
    Ma tant’è… C’è chi si accoda con entusiasmo all'”allegra” interpretazione (si fa per dire).
    E non c’erano dubbi neanche su loro, purtroppo.
    È come quando 2 stonano allo stesso modo, quindi si convincono di essere perfettamente intonati.
    Contenti loro…

    Ps Che la cosa sia strumentale (🤑💸)?
    Per il Gramo potrebbe esserci una convergenza di fattori: non sembra che faccia grande fatica a sembrare SEMPRE un cgln.

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  6. Gent. Gramellini, mi voglio soffermare sulla tua ultima frase che spiega il salto qualitativo del politically correct ideologico (non quello inconsapevole del cittadino benpensante e un po’ ingenuotto). Per far risaltare i tuoi argomenti a sostegno di una visione mainstream – visione che non convince né appassiona più gli italiani – bisogna compiere il salto alla saccenza perspicace e critica del politically incorrect, ovvero la saccenza di chi ne sa una più del diavolo. Il diavolo ovviamente sono tutti coloro – e sono in tanti, te ne sei accorto pure tu – che osano confessare dubbi sulla visione supersemplificata e ipnotica per cui c’è un autocrate brutto e cattivo da una parte e l’esercito della salvezza dall’altra. Questa circonvoluzione acrobatica del tuo politically correct (e di gran parte del PD) dovrebbe portarti un passo oltre alla miope critica di tutti coloro che hanno qualcosa da obiettare.
    Purtroppo, la tua circonvoluzione non funziona a mo’ di negazione della negazione (e perciò di affermazione di più alto e saccente livello..) ma ti riconduce al punto di partenza, quello totalmente acritico di servo di altrui decisioni. Servo di altri servi

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  7. Non c’è niente da fare, non ditegli qualcosa di più complesso di pappa o cacca che Gramellini impazzisce!

    @baldovino
    Per sentirsi un po’ superiori? Poco poco?

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  8. La rubrichetta di Gramellini su La Stampa è stata tenuta, prima di lui, per anni da Mina.
    La cantante. Questo il livello dell’ “impegno” per il quale il quotidiano ha ingaggiato il Nostro.

    Poi, dato che è politicamente correttissimo e con tanto “cuore” (solo con Carlo Rovelli ha taciuto, notato?) la TV Piddina lo ha consacrato a think tank ” di sinistra”, assiame a quell’ altro, ormai miliardario ma tanto “umano”…

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