L’ex ambasciatore: “Nessuno vuole rischiare di fallire, e l’obiettivo politico è la fine di Putin”. “È una guerra civile, anzi una doppia guerra civile. La prima si combatte lungo il crinale che divide l’est dall’ovest dello stesso Paese. La seconda è quella che la contiene. […]

(DI ANTONELLO CAPORALE – Il Fatto Quotidiano) – “È una guerra civile, anzi una doppia guerra civile. La prima si combatte lungo il crinale che divide l’est dall’ovest dello stesso Paese. La seconda è quella che la contiene. E una guerra civile di queste dimensioni è più odiosa, più crudele, più terribilmente cruenta. A oggi penso che non ci sia possibilità alcuna di immaginare la pace, o anche la tregua e nemmeno un negoziato di una qualche serietà”.
Ambasciatore, in Italia lei è stato tra i primi a enumerare gli errori tattici e strategici dell’Occidente, ad avanzare dubbi sull’utilità della Nato, a illustrare i pericoli che corre Putin. È stato tra i primi a definire la neutralità dell’Ucraina come premessa.
Finisco la riflessione. Nella condizione data, quando le forze dei due belligeranti ancora sembrano quasi equivalersi, nessuno dei due può immaginare neanche di parlare di trattativa. Il solo fatto di evocarla trasformerebbe il Paese proponente in un perdente.
È così enormemente destabilizzante parlare di pace?
Destabilizzante, esatto. Si trarrebbero giudizi negativi verso quella parte che cercasse con più insistenza di trovare una soluzione.
È orribile questa condizione.
È orribile la guerra. Ed è ancora più orribile la guerra civile. Sono due eserciti che parlano la stessa lingua, che si intendono. E il confronto, come sempre accade quando la contesa è dentro la famiglia, sarà così duro che colui che perde la guerra perderà la vita o, se sarà fortunato, la propria identità. Scomparirà dal proscenio civile e politico, non avrà alcuna speranza di far sentire la propria voce.
Lei, 50 giorni fa, riferì che l’Ucraina dovesse avere lo status di una Svizzera dell’Est. Più povera di quella che conosciamo, ma simile nella struttura costituzionale e nel destino di neutralità della propria esistenza. Da ambasciatore a Mosca ai tempi dell’Unione sovietica disse che finita la Guerra fredda non c’era motivo di tenere in piedi la Nato. Bisognava aggiornarla, rimodularla. Ma noi europei non avevamo fatto i conti con gli Usa…
Joe Biden vuole vincere il confronto con Vladimir Putin. Si dice che quest’ultimo sia avvantaggiato dall’assenza di un’opinione pubblica, dalla struttura piramidale e inattaccabile del potere domestico. Invece anche lui ha da dare delle risposte alla sua società civile.
Perché gli Stati Uniti hanno evitato con cura ogni azione che potesse favorire un negoziato?
Gli Usa non hanno fatto niente, vero. Ma perché, lei crede che la Gran Bretagna si sia spesa tanto per trovare una buona ragione per fermare la guerra?
Perché questa astenia, questa coincidente volontà di far deflagrare una contesa che può allargarsi fino a raggiungere le nostre case?
Perché gli Stati Uniti (ma anche i britannici e perfino i francesi) sono potenze che non amano rischiare di fare un buco nell’acqua. Washington si sarebbe spesa solo con la garanzia di un successo dell’ipotetica soluzione.
E adesso ci tocca contare i massacri quotidiani
Ci toccherà assistere alla più sanguinosa delle battaglie, ci toccherà documentare il buco nero di civiltà nel quale siamo caduti. Non sappiamo ancora cosa resta nel terreno, ancora non è chiaro chi uscirà vivo.
I russi hanno numeri ineguagliabili dagli ucraini.
Ma ancora non hanno vinto.
L’Europa immobile. Si dice che il fatto di non parlare con una sola voce, di non rispondere a un unico numero di telefono la esponga a questa perenne marginalità.
Quando la guerra sarà finita sapremo cos’è stata l’Europa.
Ora non resta che aggiornare la conta dei morti
La peggiore situazione immaginabile.
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Sulla conta dei morti non v’è alcun dubbio.
E siamo solo all’inizio.
Biden il rincoglionito forse non ha ancora capito che la Russia ha un solo amico…..ma quell’amico si chiama Cina e sosterrà Putin con ogni mezzo, sia in campo economico che in campo militare.
Se evitiamo la guerra nucleare ci va già di lusso ma i morti in questa guerra saranno centinaia di migliaia,se non addirittura milioni.
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quando il senso della misura è offuscato dall’ideologia
a) non c’è nessuna guerra nucleare all’orizzonte, a meno che gli usa non la inizino, anche per procura gli va bene
b) i morti al momento rimangono nell’ordine delle migliaia, che a parer mio sono già anche troppi, ma
vorrei farle notare che di persone, nella sola Italia – in 4 settimane data ieri – di covid-19, o se preferisce con,
ne sono morte 3.792
c) la Cina non è l’unico non nemico dei russi, dimentica l’India, qualche paese sudamericano, qualche del continente
africano e pure nell’est asiatico conta dei non nemici, con la Turchia che fa il pendolo
(anche se pare che oggi abbia iniziato la sua ‘operazione speciale’ contri quelli del PKK, ma qui tutti muti
è un alleato NATO, e i curdi sono quelli lasciati in braghe di tela dagli americani, come loro solito
d) la Cina non sta supportando militarmente la Russia
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Marco ti faccio notare che ormai da tempo ho dimenticato il concetto di “ideologia”.
I morti si fermerebbero a qualche migliaia se il conflitto finisse oggi, ma finché continueranno a ricevere armi super moderne gli ucraini non si fermeranno e combatteranno fino all’ultimo uomo superstite.
Questo farà incazzare Putin sempre di più e la cosa degenererà sicuramente in un escalation in cui le armi nucleari sono solo l’ultima risorsa ma , se tutto il resto non basta, arriveranno anche ad usare quelle.
Mi sembra che tu la stia facendo un pò troppo facile.
Non è un videogioco.
Abbiamo sbagliato a dar retta al criminale zelenski riempendolo di armi.
Tutto qui.
Potremmo ancora fare retromarcia ma agli idioti che ci governano dei nostri Popoli non frega assolutamente nulla quindi dubito che il buon senso possa prevalere.
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rispondo a commento sotto
abbiamo non so chi, io non ho dato disposizione a fare nulla e quindi non mi sento moralmente colpevole
cosa lei abbia dimenticato, o ricordi, non saprei, ma quello che scrive la lega ad un concetto di ideologia
del qualcuno è buono e qualcuno no
le armi che arrivano, al momento, sono a ‘bassa tecnologia’ spero comprenda il senso del bassa
quelle con alta tecnologia ancora non ci sono, le più tecnologiche parrebbero essere i droni suicidi
che necessitano di tecnologie ausiliarie e un addestramento che non si ottiene “mirando – sparando”
tutto il rimanente è, appunto, un mira e spara
e tra l’altro non stanno dando grossissimi risultati visto che ne trovano abbastanza di inutilizzate
ancora nei magazzini
di videogiochi non m’intendo, non mi appassionano ne quelli di ruolo ne gli sparatutto, quindi
sull’argomento passo la mano
Z. non è un criminale, se mi avesse scritto un Ljaško, o un Yatsenyuk o anche un Turchynov
anche anche se ne potrebbe parlare, ma Z è solo un opportunista che ora recita un ruolo troppo complicato,
magari spera, per il dopo questo sfracello, in una rinnovata serie da vendere all’estero e con incassi a Cipro
comunque da attore sa come recitare dei ruoli, ora fa il combattente, non rasato ma allenato
(si notato i bicipiti che non sono quelli di uno che maneggia solo carte), vestito con abbigliamento di foggia militare,
anche se a volte deborda come nel video ‘ieratico’ nel quale biascica sui suoi ‘veri amori’ con tanto
di sorrisetto compiaciuto finale che la post produzione non è riuscita a tagliare (forse l’ha girato senza
il loro consenso ed è sfuggito)
ma criminale non direi, a mio parere, sicuramente fallace, manca l’intento
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zelensky, comandante in capo, ha migliaia (?) di uomini circondati e senza alcuna possibilità di salvezza, tranne una, la più saggia: arrendersi.
Perché zelensky non ordina ai signori di Azov + eventuali mercenari di gettare le armi evitando così una strage?
La possibile risposta potrebbe risiedere nel numero di nazisti dai quali è circondato a sua volta il signor zelensky nel suo entourage politico.
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Giansenio,
“Perché zelensky non ordina ai signori di Azov + eventuali mercenari di gettare le armi evitando così una strage?”
Perché mi sa che è LUI ai loro ordini.
Sotto ricatto.
Perché credi che anche gli “assediati” vogliano essere inviati in regioni neutre? Perché in Ucraina, se si arrendono, vengono fucilati come traditori.
Stesso dicasi di Zelensky se tenta di trattare.
Quante volte ha fatto marcia indietro, dopo aver tentato un vago approccio, dichiarando ormai di voler accettare solo la vittoria, come conclusione del conflitto…sembra proprio sotto ricatto.
E deve temere per la sua vita, ovunque si giri… forse per questo è sempre più frenetico e sopra le righe.
È un “pagliaccio di sangue”, secondo la definizione della giornalista del Donbass, quella dell’intervista.
Che epiteto inquietante.
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La Norvegia ha consegnato all’Ucraina 100 sistemi di difesa aerea portatili Mistral,
ha riferito mercoledì la stampa occidentale, citando il Ministero della Difesa norvegese.
“Il trasferimento di questi complessi non pregiudicherà seriamente le capacità operative dell'(esercito) del Paese”,
ha affermato la stampa citando il capo del dipartimento, Bjorn Arild Gram.
Secondo lui, questi complessi forniscono una protezione moderna ed efficace,
sono stati utilizzati nella flotta norvegese e dovevano essere sostituiti.
“e dovevano essere sostituiti.”
come volevasi dimostrare
se ricomprano dallo stesso fornitore chi ci guadagna sarà la Francia, altrimenti i soliti
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Gonzalo Lira (@realGonzaloLira) ha twittato: A friendly reminder. https://t.co/UcRmIIV9Am https://twitter.com/realGonzaloLira/status/1514922543207096321?s=20&t=2NTVM-NaqLGa1tcr3yJEiw
Di Gonzalo Lira (cileno-americano) non si hanno notizie da circa quattro giorni e in molti temono per la sua incolumità a causa dei suoi reportage-denuncia sull’operato del governo ucraino.
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https://www.vietatoparlare.it/scomparso-gonzalo-lira-il-cileno-che-criticava-duramente-zelensky/
Per coloro che vogliono approfondire nel suo canale YouTube ci sono contenuti molto interessanti.
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Sempre lucido e concreto, Romano, che seguo da sempre.
Uno che non sente l’età.
Ne avessimo…
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