La via Contea ritorna a brillare?

(Dott. Paolo Caruso) – Alla vigilia del voto degli iscritti al M5S che dovrebbe consegnare la leadership all’ex premier Giuseppe Conte per il nuovo corso pentastellato, gli addetti ai lavori e i tanti sostentori aspettano con particolare trepidazione l’esito del voto non tanto per il risultato in se’ ma per i termini percentuali. Certamente una vittoria con una percentuale elavata di voti rafforzerebbe di molto la figura dell’ex premier e ne spianerebbe ulteriormente la strada  tra l’altro già tracciata dall’approvazione dello statuto nei giorni precedenti. E’ opportuno che proprio in questo momento prevalga la saggezza, la maturità e il giusto raziocinio, mettendo da parte  ripicche, inutili personalismi e distinguo che tanto male hanno fatto al movimento. Giuseppe Conte, quel che ne dicono i suoi oppositori all’interno del M5S e i suoi detrattori al di fuori di esso, rappresenta una risorsa in più che non va liquidata ma anzi sostenuta per il bene dello stesso movimento e per gli interessi dei cittadini; una figura di primo piano nella vita democratica del Paese, in un governo dei “migliori” attraversato da continue turbolenze, e con Draghi espressione delle lobby finanziarie e delle forze reazionarie del Paese. Un presidente in pectore fino ad oggi, ma da domani un fine manovratore, un vero presidente 5S, un capo affidabile di un gruppo di parlamentari ereditato per caso, riottosi tra loro, refrattari all’obbedienza, e insofferenti alla disciplina di partito. Pertanto ancora per qualche giorno si assisterà ad una partita dall’esito apparentemente scontato e che si avvierà a conclusione probabilmente senza particolari sorprese, con un risultato in termini percentuali abbastanza positivo per il presidente Conte che potrà rappresentare pienamente e al meglio il movimento pentastellato, cercando così di ottenere a pieno titolo il massimo nel prosieguo della legislatura. Con una impennata dei consensi e un gradimento maggiore della sua persona potrà porre fine ai mugugni dei tanti malpancisti facendo da argine alle fake news e  alle poco interessanti disquisizioni giornalistiche di una stampa sempre più servile al potere, e chissà magari riuscendo a far tornare a sognare i tanti cittadini che hanno creduto nel grillismo e che potrebbero oggi ancor di più credere nel nuovo progetto 5 Stelle targato Conte. Ecco una nuova stella, una speranza sta per accendersi nell’arido e sterile palcoscenico della vita politica italiana, ma basterà veramente per incidere nelle scelte del governo dell’ammucchiata? Ai posteri l’ardua sentenza.

8 replies

  1. Una risorsa in più per rivitalizzare il PD portandogli il sangue dei grillini. Il problema potrebbe cominciare appena dopo le elezioni comunali nel caso in cui a Roma la Raggi dovesse resiste all’attacco concentrico della ventina di liste del cosiddetto centro sinistra e all’attacco del centro destra con le sue 5 o sei liste e il movimento prendesse una sonora batosta a Napoli, Bologna e alle regionali calabresi

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  2. Il mv5 * alle comunali di napoli bologna e regione calabria difficilmente supererà nella migliore delle ipotesi un rosicato 7%

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  3. Temo che il destino di Virginia Raggi sia segnato. La risorsa 5S Conte?? l’ha sacrificata, per non disturbare troppo il PD alla corsa per Roma.

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    • Sarebbe per lei l’occasione giusta per uscire dal M5S ed entrare nella nuova forza politica a cui Di Battista darà senz’altro vita.

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  4. Bisogna essere ottimisti (?), anche se:
    • la lega col m5* è passata da 17 al 34 in un anno. Ora è al 20 circa ma nel frattempo coi suoi compari ha preso o confermato un fottio di regioni.
    • il pd prese il 18 (parlo sempre delle politiche 2018) e ora è al 20 circa pur avendo subìto 2 scissioni (calenda e pinocchio). Ha perso le regioni che il CDX ha conquistato ma bisogna sempre tenere presente che una buona fetta di giornali di destra lo sostiene (repubblica & c.).
    • il m5* è passato dal 32 al 15. Ha perso per strada diversi pezzi da 90, tipo Morra e Di Battista, zero regioni conquistate, quasi tutta la stampa contro, come sempre, qualsiasi cosa faccia, e l’elettorato in subbuglio.
    Il m5* o non è strutturato per essere forza di governo oppure ci deve andare (al governo) rivedendo le regole di ingaggio. La prima che mi viene in mente : il m5* è incompatibile coi partiti.
    Altre soluzione non me ne vengono.

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  5. O Caruso ,personalismi e ripicche semmai da chi non si è mai voluto iscrivere al M5Stelle perché gli piace essere a dirigere perché per lui uno non vale uno tanto da essere votato come candidato unico

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