( Stefano Rossi ) – Sulla scarcerazione del mafioso brusca, Enrico Letta, ha detto: “E’ stato un pugno nello stomaco che lascia senza respiro e ti chiedi come sia possibile“.

Ed è incredibile sapere che lui insegna all’Istituto di studi politici a Parigi e non sa, o fa finta di non sapere, che è grazie ad una legge che i peggiori criminali di questo paese escono dal carcere molto tempo prima della condanna inflitta.

Ma è un problema che riguarda i suoi elettori.

Volevo solo ricordare, invece, le uniche parole che meritano attenzione su questa questione, che giungono proprio dal difensore di quel mafioso.

L’avvocato Li Gotti, dopo il Tg2, sentito le lamentele che da più parti provenivano dal mondo politico, seraficamente ha detto: “E’ corale l’indignazione. Bene, il Parlamento si riunisca e in una settimana potrà abolire la legge sui permessi ai detenuti“.

L’unico in grado di chiarire la vicenda con poche parole.

Siccome non lo faranno mai, dovrebbero avere il buon gusto di stare zitti, muti, come quelli che lasciano il carcere anzitempo.