Vittorio Feltri: “La lingua batte dove la femminista non capisce niente”

(Vittorio Feltri – Libero quotidiano) – Ormai i concetti e le idee contano meno delle parole che ne esprimono il senso. Se dici negro invece che nero sei un razzista, mentre i due vocaboli sono sinonimi. Se dici zingaro invece di rom sei un farabutto indegno di vivere nel consorzio civile. E non parliamo degli uomini che amano andare a letto tra di loro: un tempo erano definiti culattoni, checche, finocchi, invertiti, pederasti, froci.

Oggi tutte queste parole sono severamente vietate. Un giornalista che si esprimesse con uno di questi termini verrebbe fucilato dall’ Ordine professionale più conformista d’ Italia, oltre che più inutile. I soli sostantivi ammessi sono gay (inglese) e omosessuale.

La guerra al dizionario della nostra ricca lingua è stata vinta dai sacerdoti del politicamente corretto e per noi poveri tapini non c’ è verso: siamo stati sconfitti e ci tocca adeguarci al nuovo misero lessico o tacere. Dovremo rassegnarci. Un tempo, anche abbastanza recente, la Crusca prendeva atto che la lingua nasceva dal popolo e la codificava secondo criteri culturali, senza dimenticarne l’ origine.

Oggi anche l’ Accademia si assoggetta ai gusti dei progressisti, ai quali peraltro si inchina chiunque per fare bella figura con i propri simili, ignoranti compresi, assai numerosi.

In questa assurda polemica le persone normali, che parlano come mangiano, di norma bene, sono soccombenti. Senza contare che la lite si è arricchita di un altro tema caro alla ex presidente della Camera, Boldrini, la quale raccomanda di femminilizzare la denominazione dei mestieri.

L’ ultimo scontro a questo proposito è avvenuto durante il festival di Sanremo allorché una signora, Beatrice Venezi, per altro abile, si è chiamata direttore d’ orchestra anziché direttrice. Capirete che dramma. La donna è stata massacrata: doveva definirsi direttrice d’ orchestra per compiacere non solamente la Boldrini, ma anche tutti coloro – troppi – che la pensano come lei, trascurando che l’ idioma è un elastico adattabile alla persona che lo utilizza, riferendosi alla tradizione, al costume familiare.

Il bisticcio che ne è derivato ha assunto connotazioni comiche, dato che da sempre ciascuno parla come cacchio gli pare. Perfino un commentatore del Corriere della Sera, Giuseppe Antonelli, si è inserito nel dibattito futile asserendo in forma professorale che si dice direttrice e non direttore.

Magari non ha tutti i torti, ma dovrebbe sapere che la consuetudine, sorella dell’ abitudine, fa premio sulle pedanterie tardofemministe. Cosicché gli segnalo una piccola cosa: a dirigere la Nazione di Firenze, quotidiano storico, c’ è una ragazza abile: Agnese Pini. Nella gerenza del foglio è scritto il suo nome alla voce direttore responsabile. E allora perché è vietato affermare che Beatrice Venezi è un direttore d’ orchestra?

32 replies

  1. E se dici Berlusconi invece di delinquente abituale? Sai, chiedo per un amico piduista ed evasore fiscale che vuol fare soldi con la Mafia…

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    • credo che intenda nel senso che se ne usa nella lingua italiana
      abile – inabile (o non abile) a fare una cosa
      ovvero tipo capace – incapace di leggere e/o capire

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      • Sì grazie, il devoto oli riesco al momento ancora a consultarlo. Per il futuro ti faccio sapere, rimani connesso.

        Già è l’unica direttora, o quasi, falla pure inabile.
        Il beone, che è ben più paragnosta di quello che vuol far intendere, la butta lì come per dire: è donna, ma è brava, lo vedete anche voi come sono a la page?
        E non costringetemi a fare la femminista, che non ne ho mai avuto voglia!

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      • Visto il personaggio Feltri, temo, temo, che dopo averne soppesato le fattezze, da faccia di B. quale é, ne abbia avallato il diritto ad esistere in quanto “femmina atta a… puntini puntini”.

        Abilitata a fare la donna, come l’intende lui. Eppoi, sí, saprá anche leggere uno spartito…

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  2. allora la Samantha Cristoforetti rimarrà una astronauta
    mentre Armstrong diventerà un astronauto e Gagarin un cosmonauto?

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  3. Essere omo “in una parte” non preclude di capire che feltri è un “disadattato”.L’omosessualità esiste dalla notte dei tempi come le mignotte. Chi ne è consapevole ride delle considerazioni, altrui e feltriniane. E il loro “linguaggio”.Esserlo non preclude nessuna via o cosa nella vita.La rende solo più difficile e combattuta.(a volte)Ma questo vi è perdonato.Troppo ridicoli per prendervi in considerazione, (misogini). Feltri come mai le più belle f. se le cuccano quasi sempre loro? Fatti la domanda e cercati la risposta.Se avrei dato a tuo padre del culattone come la avresti pensata? O della tr..a all’atra metà del cielo? Sono sicuro non bene. https://www.treccani.it/enciclopedia/misoginia/ P.s Per un salutare ripasso, (vecchio). Vai in pensione che delle tue cazzate non se ne sente più il bisogno, ci sono “giovani” che sono ben più misogini di te.(A vagonate).

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    • “Se AVREI dato a tuo padre del culattone come la avresti pensata? O della tr..a all’atra metà del cielo?”: ripassa i congiuntivi, la protasi e l’apodosi invece di spacciarti per “filogino” l’otto di Marzo! E lascia stare Feltri: non è roba per cicisbei…

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    • Meglio sbagliare un congiuntivo che dare gratuitamente della ZOCCOLA ad una donna.
      Quando si dice l’abisso tra i valori.

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      • Adesso fai pure la verginella violata? Dacci dentro: manca un’ora e dieci alla mezzanotte dell’otto. Sfogati, dai: AZZANNA (cit.) 🤣🤣🤣🤣 🤣🤣 (mi adeguo alla situazione da implumi…) 🤣🤣🤣🤣…

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      • “Che poi a ben vedere di intelligenza artificiale c’è gran bisogno, vista la carestia di quella naturale…”.

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      • No, scusate, mi era sfuggito: “gratuitamente”?…🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

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      • Perché, ha forse una qualche attinenza con la mia realtà?
        Forse ne ha con la TUA.
        Guardati attorno, ché forse solo a quel genere puoi ambire, se paghi molto bene.

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      • Povera TACCHINA BULIMICA DEL VACUO, le ZOCCOLE, quelle vere, hanno da parte mia tutta l’ammirazione e il massimo rispetto possibili! Il mio dare a te della Z0CC0LA (a parte che era riferito alla PSEUDO-INTELLETTUALITA’:..) era un “incipriarti”…

        Per cui, sì, le TR0IE QUELLE VERE, SONO INCOMMENSURABILMENTE AL DI SOPRA DI UNA QUALSIASI SFACCIATA CAGNETTA MODERNA DALLA LINGUA LUNGA E BIFORCUTA: SCIACQUATI LA BOCCA QUANDO PARLI DI LORO!!!!

        “Io sono un grosso professionista… Che lavoro faccio? Faccio l’Analisi delle Gestioni Integrate. Bene, molto bene. Voi mi chiedete che lavoro è l’Analisi delle Gestioni Integrate. Non lo so! Bene.”…

        … “Paloma, TR0IA: lei sa che lavoro fa!”

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      • Io non mi sono mai spacciata per intellettuale, ci pensi TU a farlo CONTINUAMENTE, perché abbiamo SGAMATO che facevi il
        SAPIENTONE con la 3a media.
        Con tutto il rispetto per chi ha poca scolarità, ma intelligentemente NON SE LA TIRA e non straccia gli zebedei.
        Sei un viscido maniaco e un cafone da 4 soldi. Quanto ti piace scrivere parolacce? Ti dà soddisfazione tra una vittima e l’altra, Pacciani? Quanta rabbia hai da smaltire, per la tua pochezza finalmente venuta a galla? Ecco perché tanto livore.
        Era complesso di inferiorità.
        Dici che la considererebbe “libera espressione delle proprie opinioni”, la
        redazione di Infosannio?
        Certo, ogni botte dà il vino che ha e
        TU non hai opinioni. Se si toglie il virgolettato dei tuoi copia/incolla, resta solo la 💩che hai dentro.
        E ne stai sporcando il blog da sempre. 🤮

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  4. “La guerra al dizionario della nostra ricca lingua è stata vinta dai sacerdoti del POLITICAMENTE CORRETTO e per noi poveri tapini non c’ è verso: siamo stati sconfitti e ci tocca adeguarci al nuovo misero lessico o tacere. Dovremo rassegnarci. Un tempo, anche abbastanza recente, la Crusca prendeva atto che la lingua nasceva dal popolo (sic, ndr.) e la codificava secondo criteri culturali, senza dimenticarne l’origine.
    Oggi anche l’Accademia si assoggetta ai gusti dei progressisti, ai quali peraltro si inchina chiunque per fare bella figura con i propri simili, ignoranti compresi, assai numerosi.”

    “Certo quel vecchio socialista (il padre dell’articolista, ndr.) non immaginava che anche il prestigioso vocabolario sarebbe stato investito dalla religione del POLITICAMENTE CORRETTO e da uno dei suoi più robusti capisaldi , quel ricorso all’eufemismo, accorgimento offerto dall’ipocrisia alla cattiva coscienza. (Anna Lombroso)”.

    L’Alfa e l’Omega, o meglio, per cavalleria politicamente corretta, visto che oggi è l’otto (fottuto) di Marzo: L’Alfa e l’Omego! A-men … A-women

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      • Cela te ronge, hein? Connerie par connerie, qui la remporte c’est toi. Roi de coeur, ou bien roi des cons?

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      • @SOMARO CRIMINLE NEGAZIONISTA
        Sarà piacevole per te scoprire che cons è nient’altro che C0J0NE, Definizione che ti racchiude per intero.
        O ti atteggi a timidone per il complimento gradito?
        😬😏🙃😁😂😂😂

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      • Oh, è arrivato anche l’ultimo “piacioso”, adesso siamo al gran completo: la scuderia di cicisbei di cui si dovrebbe provare invidia, il vero motivo del mio “stalkerizza me e te perché ci piacciono quelli”! AHAHAH… Ma che gentaglia patetica siete, per la miseria: è da non crederci…

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  5. La parola direttrice esiste da sempre.
    Si usa anche in fisica. Non capisco il problema nel non usarla quando è opportuna, come in QUESTO caso.
    Visto che Feltri trova tanto strane queste “fisime”, si potrebbe chiamarlo signorA Vittoria Feltri ex direttrice, d’ora in avanti.
    Comunque mi sembra, soprattutto, l’ennesimo articolo sullo stesso tema che VF ogni tanto scrive per sfogare la tensione accumulata: quella di NON poter usare parole insultanti tutti i santi giorni nei titoloni.
    Quelle per definire volgarmente gli omosessuali, poi, gli piacciono PARTICOLARMENTE e non perde occasione per ripeterle.
    Si sente che le scrive con GUSTO.
    Mi farei qualche domanda, al posto suo.

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