A furia di giocare con il fuoco ci si brucia, sperando che quel fuoco non sia mai nucleare
(ALESSANDRO DI BATTISTA – ilmillimetro.it) – Nessuno sa che la guerra in Ucraina si trasformerà in un conflitto diretto tra Nato e Russia. Quel che è certo è che nessun leader europeo sta davvero lavorando affinché ciò non avvenga. Oltretutto si tratta di leader claudicanti politicamente e, a mio avviso, non all’altezza di gestire momenti così cruciali e potenzialmente pericolosi per tutti i cittadini europei, dal Portogallo agli Urali.
Pare ormai evidente che l’establishment europeo stia attuando una precisa strategia politico-mediatica per abituare i cittadini ad un coinvolgimento bellico maggiore. Viene in mente la teoria della rana bollita di Noam Chomsky. Immaginate di avere una pentola d’acqua fredda e di metterla sul fuoco. Nella pentola c’è una rana che nuota. La temperatura sale lentamente. L’acqua diventa tiepida e la rana apprezza. Poi diventa calda, molto calda, troppo calda. La rana nuota e spreca energie. Inizia a star male ma non si preoccupa eccessivamente. Si abitua e continua a nuotare.
Poi l’acqua diventa bollente. La rana sta male ma non ha più le forze per fare un salto, uscire dalla pentola e salvarsi la vita. Alla fine, muore bollita. Se quella stessa rana fosse stata messa in una pentola con acqua già bollente, avrebbe immediatamente percepito il pericolo e con un colpo di zampa si sarebbe salvata. Da due anni gli europei vengono trattati come la rana. Immersi in una pentola di acqua fredda che è divenuta via via sempre più calda.
Se all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina ci avessero detto che la strategia delle sanzioni non avrebbe fatto crollare l’economia russa, che l’esercito russo non fosse composto da un branco di incapaci inclini alla diserzione, che l’industria bellica di Mosca fosse fiorente (e probabilmente più efficiente di quella europea) e che qualsiasi tentativo di negoziato sarebbe stato sabotato dalla Gran Bretagna e dagli USA, non dal Cremlino, probabilmente ci saremmo preoccupati, spaventati e, chissà, avremmo dato un colpo di coda quantomeno all’interno delle cabine elettorali.
E, invece, no. In questo stadio di preoccupante belligeranza ci hanno trascinato lentamente. Il tutto grazie ad una strategia bellicista realizzata attraverso menzogne, omissioni, patetiche fake news e criminalizzazione del dissenso.
L’industria delle armi
In principio furono le armi difensive (“Continueremo a fornire armi difensive all’Ucraina”, Biden, 22 febbraio 2022), poi abbiamo inviato a Kiev armi sempre più distruttive capaci di colpire a fondo il territorio russo. In principio le sanzioni alla Russia (che hanno colpito la Germania più di Mosca) avrebbero dovuto costringere Putin a sedersi al tavolo dei negoziati.
Poi le sanzioni si sono vi via trasformate in una chiara strategia geopolitica realizzata nell’interesse di Londra e Washington (ovvero la separazione della Russia dall’Europa) e Zelensky, oltretutto, ha proibito per decreto di trattare con la Russia fino a che al Cremlino ci sarà Putin. In principio Macron appariva dialogante, indipendente, pacifista (“Può essere utile lasciare aperta la strada del dialogo con Putin”, 25 febbraio 2022) poi si è via via trasformato in uno dei leader europei più guerrafondai ed è arrivato addirittura ad ipotizzare l’invio di truppe di terra Nato sul suolo ucraino.
Mentre ci raccontavano dell’imminente esaurimento delle scorte belliche di Mosca (celebre fu il discorso della Von der Leyen sui soldati russi intenti a smontare frigoriferi e lavatrici per ottenere componentistica militare) ad esaurirsi erano le scorte di armi dei paesi occidentali per la gioia dei grandi produttori di armi, multinazionali belliche per lo più nordamericane.
Il 10 gennaio del 2023, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg disse: «È vero, i Paesi della Nato e dell’Ue hanno esaurito le loro scorte per fornire aiuti all’Ucraina. Ed è stata la cosa giusta da fare, perché si tratta della nostra sicurezza. Ora la soluzione è aumentare la produzione di armamenti e i ministri della Difesa della Nato hanno preso la decisione di aumentare lo stock». Stoltenberg, oltre a guidare la Nato – un’organizzazione militare offensiva che risponde agli interessi di Washington – è stato per due volte premier norvegese.
La Norvegia, lo rammento, è uno dei paesi che si sono arricchiti di più grazie alla strategia delle sanzioni contro la Russia. Gran parte del gas russo venduto in Europa, infatti, è stato sostituito dal gas norvegese. Ad ogni modo nel gennaio 2023 Stoltenberg, rilanciando evidentemente le richieste statunitensi, ha dettato la linea ai paesi Nato. Comprate più armi!
Quattro mesi dopo (maggio 2023) Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in pratica il Ministro degli Esteri dell’Ue, ha rincarato la dose: «Spese Pnrr per armi? Non c’è scelta, è la guerra. Nessuno vuole le armi. Io sono il primo ma le persone che sono al comando, parlamentari, politici di alto livello, sia nazionale che europeo devono mandare un messaggio: non abbiamo voluto questa guerra, non la stiamo cercando ma la guerra è una realtà e la dobbiamo affrontare».
Effettivamente alcune settimane dopo, il Parlamento europeo ha votato, su proposta della Commissione, una risoluzione che chiedeva di utilizzare una parte dei fondi del Pnrr (il fondo creato per fronteggiare le conseguenze della pandemia) per acquistare armi da inviare a Kiev.
Nessuna dichiarazione di pace
Mentre Stoltenberg e Borrell sostenevano la nuova corsa al riarmo, Mario Draghi pronunciava parole molto gravi. «Kiev deve vincere o per l’Ue sarà la fine. Accettare una vittoria russa o un pareggio confuso indebolirebbe fatalmente altri Stati confinanti e manderebbe un messaggio agli autocrati che l’Ue è pronta a scendere a compromessi su ciò che rappresenta, su ciò che è». Per Draghi l’obiettivo in Ucraina non è la Pace, ma la sconfitta militare della Russia.
Ed è, oltretutto, un obiettivo esistenziale europeo. Si tratta di affermazioni pericolosissime. Inoltre, Draghi (in lizza come successore dello stesso Stoltenberg alla guida della Nato) sostiene che l’Europa non debba scendere a compromessi su ciò che rappresenta.
Purtroppo, l’Unione europea, dopo aver dato di fatto copertura politica ai criminali fanatici israeliani che stanno da mesi massacrando un intero popolo, non può più ostentare alcun valore morale. Agli occhi di una parte consistente del mondo, l’Unione europea è un’organizzazione ipocrita che ha varato 13 pacchetti di sanzioni alla Russia e non ha mosso un dito per fermare un chiaro tentativo di pulizia etnica da parte israeliana.
Ad ogni modo alle parole di Draghi, e della von der Leyen, che più volte ha sostenuto come obiettivo la vittoria di Kiev, si è agganciato Macron quando ha detto che inviare truppe di terra dei paesi Nato in Ucraina era una possibilità. L’escalation militare è accompagnata da una pericolosissima escalation verbale realizzata probabilmente per abituare le pubbliche opinioni europee ad un intervento diretto.
«Come si fa a dire che la Russia non può vincere la guerra e porsi dei limiti a priori?». Macron ha posto questa domanda il 16 marzo scorso in aereo mentre tornava da Berlino dopo aver incontrato il cancelliere tedesco Scholtz e il premier polacco Donald Tusk. Una domanda raccapricciante che, tuttavia, ha una logica. Se i principali leader europei ritengono che Kiev debba vincere la guerra e se il Parlamento europeo approva (con i voti anche del PD) una risoluzione che pone come obiettivo la riconquista da parte ucraina di tutti i territori perduti, Crimea compresa, è evidente che non si debba escludere nulla per il raggiungimento di tali risultati.
E che le parole di Macron non siano una mera boutade lo si è capito ascoltando le ultime dichiarazioni di Charles Michel, il Presidente del Consiglio europeo, dunque, insieme alla von der Leyen, il massimo leader politico dell’Ue. «Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra. A due anni dall’inizio della guerra è ormai chiaro che la Russia non si fermerà in Ucraina, così come non si è fermata 10 anni fa in Crimea. Se la risposta dell’Ue non sarà adeguata e se non forniamo all’Ucraina sostegno sufficiente per fermare la Russia, saremo i prossimi. Dobbiamo essere pronti a difenderci e passare a una modalità di economia di guerra». Michel ha sostanzialmente ripetuto a pappagallo i concetti espressi da Zelensky negli ultimi mesi. “Se la Russia non verrà sconfitta poi toccherà a voi”.
Questa è strategia politico-mediatica bellicista. Questa è l’acqua nella pentola che sale di temperatura. La morte di Navalny – una tragedia della quale è responsabile il governo russo – è stata usata strumentalmente per due ragioni: la prima è continuare ad inviare armi, la seconda è convincerci che sia impossibile trattare con Putin. “Come si può negoziare con lui, guardate cosa ha fatto a Navalny?”. Però si può trattare armi e merci con Netanyahu che in 5 mesi ha fatto assassinare oltre 15.000 bambini palestinesi.
“Non scherziamo col fuoco nucleare”
Ciliegina sulla torta? Nell’ultimo Consiglio europeo è circolata una bozza nella quale si parlava della necessità di realizzare una “preparazione militare-civile rafforzata nonché coordinata” nei paesi europei. Cosa significa esattamente? Una preparazione militare ai cittadini europei in vista di un conflitto diretto con la Russia? Già mi immagino le dichiarazioni dei leader dei paesi dell’Ue. “Non vogliamo alcuna guerra diretta con la Russia, si tratta solo di formazione militare a scopo difensivo”.
Il Presidente ungherese Viktor Orbán, guru per Giorgia Meloni quando dice sciocchezze e derelitto quando, al contrario, parla con saggezza, ha detto: «A Bruxelles c’è un’atmosfera di guerra, un linguaggio di guerra e una logica di guerra. Ora siamo a un punto in cui i Paesi della Nato vengono sollecitati a intervenire militarmente nella guerra russo-ucraina. E se un Paese entra in un conflitto armato con la Russia, potrebbe minacciare una guerra mondiale».
Gli stolti, ahimè, non sanno di esserlo ed è questo che preoccupa maggiormente. A furia di giocare con il fuoco ci si brucia. E se il fuoco fosse un fuoco nucleare, a scottarsi sarebbero decine di milioni di esseri umani.
grazie Dibba, avanti
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Il problema è che i cittadini europei sono sempre solerti e entusiasti bevitori di qualsiasi narrazione gli venga propinata…nonostante avrebbero tutte le ragioni per essere diffidenti….almeno per un naturale senso di auto-conservazione.
Mi viene in mente la barzelletta del cacciatore che vuole uccidere l’orso:
un cacciatore decide di voler appendere una testa d’orso nella sua galleria di trofei e parte per i boschi in cerca di una bestia degna di campeggiare nella sua dimora. Dopo giorni di ricerche e appostamenti, trova una magnifica bestia che sta serenamente camminando in una radura, carica il suo fucile a pallettoni e spara. Vede l’orso cadere e corre per raggiungere la preda. Arrivato sul posto l’orso non c’è. Incredulo il cacciatore si piega per tastare il terreno dov’era caduto l’orso e viene sodomizzato dal bestione che gli si fa addosso e gli dice: “volevi togliermi la vita mentre camminavo pacifico e libero nei boschi e senza che ti avessi fatto nulla, ora ti punisco dove ti farà più male e ricorderai per sempre questo infausto giorno.”
Il giorno successivo il cacciatore schiumante di rabbia scende in paese, acquista un mitra e torna nel bosco. Dopo un lungo appostamento vede l’orso, lo riconosce perché è ferito a una zampa, prende la mira e spara raffiche senza posa, scaricando completamente l’arma. Si alzano polvere, terra e sassi e il cacciatore non vede più nulla, solo sente un gran tonfo. Fiducioso di aver ucciso l’orso, corre nel luogo dove è caduto esultando e sbeffeggiando l’animale ucciso. Arrivato nel punto dove doveva essere il cadavere non vede nulla, solo qualche goccia di sangue. Si piega per tastare il terreno e si ritrova nuovamente sodomizzato brutalmente: “Ciò che ti ho fatto ieri non ti ha insegnato nulla. Volevi uccidermi, di nuovo, e io allora ti sodomizzeró per due giorni consecutivi. Imparerai a lasciare in pace coloro che credi di poter facilmente vicere.”
Liberato dalla violenza e ripresosi, il cacciatore si precipita in paese e acquista bombe, lanciarazzi, fucili e tutto ciò che trova disponibile. Torna nei boschi e dopo appostamenti e ricerche trova l’orso. Furiosamnte l’uomo usa tutto l’arsenale e distrugge l’intera radura, fiducioso di trovare solo brandelli della bestia. Appena si pulisce l’aria il cacciatore corre sul posto della mattanza ma anche questa volta non vede il cadavere. Si piega incredulo per tastare il terreno e dopo una frazione di secondo è di nuovo sottoposto a sodomia: “La prima volta che hai provato a uccidermi ti ho dato una lezione che speravo imparassi, la seconda sono stato ancora più crudele e vendicativo, ma visto che sei tornato la terza, devo iniziare a convincermi che tu non vieni a caccia ma che ti piace essere sodomizzato.”
Agli europei piace subire la stessa pratica dai ricchi e dai potenti.
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Dovemo impara’ dai russi cornuti e mazziati e felici de vota’ pel padrone.
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Oettinger “ i mercati insegneranno agli italiani a votare”……abbiamo già imparato a votare pel padrone senza alcun bisogno di ripetizioni, cornuti e mazziati , e lo facciamo spontaneamente…..almeno i russi hanno la dittatura che glielo impone, a noi basta la stupidità! Meno male che ci sono quelli intelligenti, con la pancia sempre piena che pensano a difendere la loro libertà e pure quella di chi l’ ha sempre vuota, e siccome hanno tempo da sprecare si occupano di criticare gli altri, che saranno un po’ ca@@i loro, senza alcuna critica per il proprio pollaio merd@so, felice per pochi ed infelice per molti! Solo un italiano fanatico ed amnesico può pensare di criticare qualche altro popolo, dopo la storia e la storia politica italiana, dove non è mancato il voto ad un solo padrone, poi ci hanno insegnato con una serie di lezioni….tragiche! Io non difendo assolutamente ne’ Putin ne’ il suo potere, ma rispetto l’ autodeterminazione dei popoli, quando i russi saranno stanchi di essere cornuti e mazziati sapranno come fare, senza prendere lezioni da noi che siamo gli asini della storia!
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infatti, come le ultime elezioni italiane a chi hanno dato la vittoria i cornuti e…
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Ed allora se il momento è grave e drammatico, cosa aspetti a candidarti alle elezioni europee con un tuo movimento pacifista, in grado almeno di raccogliere quei voti degli astenuti, così utili per tentare una difesa contro una banda di stolti? Il dopo potrebbe essere troppo tardi, quando fra i milioni di morti ci saremo noi, tu con i tuoi figli, ma non certamente gli stolti ed i loro figli……perché oltre ad essere stolti e pericolosi, sono pure codardi, un attimo prima della catastrofe saranno in volo per lidi sicuri insieme alla famiglia! Veramente vogliamo solo attendere la fine della bollitura senza far nulla? Una colpa/complicità bella grossa che non regge sul solito alibi del non sapevo, non credevo, mi hanno ingannato! Parole ed intenzioni sono chiare, sta a noi il dovere di replica nelle urne per le prossime elezioni europee o con altri mezzi!
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Guardatevi anche voi due o tre tg al giorno per qualche mese, e scoprirete che bisogna evitare a tutti i costi che Putin vinca sull’aggredita Ucraina, che Israele si sta solo difendendo, che l’economia è in ripresa, che la politica fa gli interessi del popolo, che l’occidente è democratico e il resto del mondo dittature, che la NATO è un’organizzazione difensiva, che la guerra mondiale non si farà di sicuro perchè non conviene a nessuno, che la spesa in armi è un toccasana per il popolo, che i neonazisti sono da rivalutare, che biden è un simpatico vecchietto ancora lucido, che se ti compri l’auto elettrica salvi il pianeta, che il ponte sullo stretto e il TAV sono imprescindibili, che l’informazione è libera e bella, che l’attentato di Mosca lo ha fatto l’ISIS, Putin ha 3000 malattie e sta morendo ….. e l’acqua è molto calda, sempre più calda, è vero, ma non ci si può fare niente e è meglio rimanere nella pentola.
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👏 il potere dei mantra
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Poveri e Cassintegrati al top, Risparmi al minimo: il bilancio del GOVERNO MELONI è UN DISASTRO
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Alessandro mette in fila gli avvenimenti e le menzogne Europee diffuse a reti unificate.
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ma ad Alessandro la fronda sua e della Raggi contro Conte l avrà suggerita Storace, o è stato lui a dirlo a storace dietro le quinte di Floris?
Dimmi con chi vai…
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Un itaGGliano, tanti itaGGliani
se lo dice la televisione allora vuol dire ch’è vero.
in Italia ci sono 30 milioni di semianalfabeti e il numero è destinato a salire.
un esempio lampante, basta vedere chi siede in parlamento.
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Questa è strategia politico-mediatica bellicista. Questa è l’acqua nella pentola che sale di temperatura. La morte di Navalny – una tragedia della quale è responsabile il governo russo – è stata usata strumentalmente per due ragioni: la prima è continuare ad inviare armi, la seconda è convincerci che sia impossibile trattare con Putin. “Come si può negoziare con lui, guardate cosa ha fatto a Navalny?”. Però si può trattare armi e merci con Netanyahu che in 5 mesi ha fatto assassinare oltre 15.000 bambini palestinesi.
Dibba, Dibba, tu quoque. Navalny è morto ammazzato di morte naturale. O è proprio sfiga che è morto lo stesso giorno che cadeva Aadveevka.
Se poi è vero che l’avrebbero usato per fare uno scambio di prigionieri politici (magari con Assange)…
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non se ne salva uno
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