
(di Marco Travaglio – il Fatto Quotidiano) – Tatuiamoci e partite. “Ci sono battaglie che segnano epoche e cambiano il corso della storia. La guerra in Ucraina e quello che stanno facendo gli ucraini per la loro e per la nostra libertà è una di quelle. Per questo ho deciso di tatuarmi il tryzub, ovvero il tridente simbolo del principato di Kyiv che preesiste a quello di Mosca. Non pensavo di scatenare tutte queste reazioni, ma se la Russia ha paura di un tatuaggio (Carlo Calenda, leader Azione, Rai3, 10.11). Ultim’ora: accanto al tridente, Calenda si tatua un water d’oro. […]
Ma mi faccia il piacere
Tatuiamoci e partite. “Ci sono battaglie che segnano epoche e cambiano il corso della storia. La guerra in Ucraina e quello che stanno facendo gli ucraini per la loro e per la nostra libertà è una di quelle. Per questo ho deciso di tatuarmi il tryzub, ovvero il tridente simbolo del principato di Kyiv che preesiste a quello di Mosca. Non pensavo di scatenare tutte queste reazioni, ma se la Russia ha paura di un tatuaggio (Carlo Calenda, leader Azione, Rai3, 10.11). Ultim’ora: accanto al tridente, Calenda si tatua un water d’oro.
Non avrai altro pirla. “Pensavo di essere l’ultimo pirla che si era fidato di Renzi, non ero l’ultimo e questo mi rassicura” (Calenda, 31.7.24). “Caro Marco Travaglio, sempre apprezzando la signorilità del giornale che dirigi, ti rispondo affettuosamente meglio Pirla che Putiniano” (Calenda, X, 12.11.25). L’unico pirla che può dare del pirla a Calenda è Calenda.
L’insaputo. “Il più grande sconto ai ‘ricchi’ l’ha fatto Draghi. Giorgetti: ‘E massacrano noi…’” (Verità, 10.11). Lui nel governo Draghi era solo il ministro dello Sviluppo Economico.
La parola all’esperto. “Le tangenti in Ucraina? I corrotti ci stanno sempre in tutto il mondo” (Antonio Tajani, vicepremier FI, 14.11). Sennò lui non avrebbe un partito.
The Fox. “L’Ucraina è incorruttibile”. “Ville in Svizzera e milioni all’estero: ecco la Tangentopoli che assedia Zelensky. Due ministri costretti alle dimissioni, fedelissimi in fuga: il presidente ora teme l’effetto valanga” (Anna Zafesova, Stampa, 13.5 e 13.11). Ammazza che volpe.
Ha stato Putin. “Una giornata da dimenticare per Richetti, capogruppo di Azione, vittima di un doppio furto durante il rientro in treno da Brescia a Roma. ‘Stavamo rientrando da Brescia, con Calenda e Rosato… E a Calenda gli è scappata pure la battuta: Matteo, forse coi russi stiamo esagerando…’” (Adnkronos, 13.11). È la vendetta di Putin per il tatuaggio.
Lavoratoriiii! “Gasparri: ‘Ma che lavoro ha fatto Fico finora?’” (Libero, 10.11). Ha parlato il metalmeccanico.
Cattivi bidelli. “Sofia Ventura è stata allieva di Angelo Panebianco” (Stefano Folli, Robinson-Repubblica, 9.11). Ah, quindi non è tutta colpa sua.
Lollo in ammollo. “Se Gratteri indaga come cita, peggio mi sento” (Francesco Lollobrigida, ministro FdI dell’Agricoltura, Foglio, 14.11). A proposito: com’era la citazione evangelica sulla moltiplicazione dei vini?
L’ideona. “Ancora lame, ancora violenza, il ministro Piantedosi venga subito in aula a rispondere, se hanno una idea, una strategia su questa piaga. Abbiamo una proposta di legge sui coltelli, discutiamola con urgenza” (Nomfup, alias Filippo Sensi, deputato Pd, 3.11). Giusto: aboliamo i coltelli, così i tagliagole passano alle forchette.
Nuovi testimonial. “Pierluigi Battista promuove il Sì”, “Marco Rizzo: io ex comunista voterò Sì” (Giornale, 10.11). “Tarfusser spariglia il fronte del No” (Dubbio, 12.11). “Lamberto Dini: ‘La riforma Nordio va sostenuta’” (Riformista, 14.11). “Pina Picierno: ‘Separare giudici e pm non è eversione’” (Dubbio, 14.11). “Michele Vietti: ‘Questa riforma va difesa’” (Giornale, 15.11). “Tiziana Maiolo: ‘La dura vita dei sostenitori del No’” (Dubbio, 15.11). Ma allora ditelo che volete far vincere il Sì.
Fuori chi. “Comitato per il Sì in campo. Di Pietro: ‘Fuori i partiti’” (Messaggero, 13.11). Al suo fianco, i forzisti Costa e Cangini annuiscono giulivi.
L’ultimo giapponese. “Basta balle, l’Iraq ci dice che la guerra di Bush era giusta e che ‘nation building’ ed esportazione di democrazia e benessere non sono bestemmie” (Giuliano Ferrara, Foglio, 15.112). Altre cazzate?
Il miracolato. “Sotto un governo di sinistra – quello di Enrico Letta – il sottoscritto venne arrestato, secondo caso nella storia repubblicana dopo quello di Guareschi” (Alessandro Sallusti, Giornale, 10.11). No, fu il 13° caso. Però fu il primo di un giornalista arrestato e salvato dalla grazia di un presidente di sinistra: Napolitano.
Senti chi parla. “Iervolino, i guai sul tax credit del produttore che finanzia il nuovo giornale di Casalino” (Repubblica, 13.11). Non tutti hanno la fortuna di avere un editore indagato per frode fiscale e truffa allo Stato che chiede i lavori socialmente utili e restituisce al fisco 183 milioni di tasse evase.
Il titolo della settimana/1. “La difesa di Zelensky: controlli a tappeto sugli appalti pubblici” (Repubblica, 14.11). Casomai ne fosse rimasto qualcuno regolare.
Il titolo della settimana/2. “Il giusto no del Corriere a Lavrov. Le interviste senza contraddittorio sono propaganda (e non vale solo con i russi)” (Foglio, 14.11). Vale anche per il Foglio con Calenda e Renzi?
Il titolo della settimana/3. “Confondere la libertà di espressione con il diritto di menzogna” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 13.11). Tipo inventare una sentenza di Cassazione che assolve Berlusconi da morto sui rapporti con la mafia per cui non l’avevano mai processato da vivo.
Il titolo della settimana/4. “Giustizia, una terza via per il referendum” (Folli, Repubblica, 13.11). Il Ni.
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Grazie alla Redazione di Infosannio…
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Non avrai altro pirla. “Pensavo di essere l’ultimo pirla che si era fidato di Renzi, non ero l’ultimo e questo mi rassicura” (Calenda, 31.7.24). “Caro Marco Travaglio, sempre apprezzando la signorilità del giornale che dirigi, ti rispondo affettuosamente meglio Pirla che Putiniano” (Calenda, X, 12.11.25). L’unico pirla che può dare del pirla a Calenda è Calenda.[…]
La vera questione prioritaria che l’Appendino avrebbe dovuto porre è propria questa: il rifiuto sdegnato ad allearsi con la micidiale coppia Renzi-Calenda. Quale sarebbe la conseguenza? E’ presto detta: la sconfitta sonora del csx. Per giunta con un aumento vertiginoso dell’astensione soprattutto a danno del partito che potete immaginare. E per essere ancora più chiari: sempre che lo stesso raggiunga il quorum.
Il problema PD si risolverà (in caso di vittoria) al momento di fare il governo: entrarvi o no? Ma con l’accoglimento di quella coppia di serpenti… non ci sarà alcuna partita!
Colgo l’occasione per fare, con due anni di anticipo, la mia solenne dichiarazione di voto: voterò 5stelle (per chi se no?)! Ma la sconfitta sarà praticamente certa con quella sciagurata premessa. Augh, ho detto!
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@ Gae…per il voto al M5S…sara’ in buona compagnia…..!!
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Non pensavo di scatenare tutte queste reazioni, ma se la Russia ha paura di un tatuaggio (Carlo Calenda, leader Azione, Rai3, 10.11). Ultim’ora: accanto al tridente, Calenda si tatua un water d’oro.
Se si tatuava una testa di c… era meglio e più somigliante.
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Dimenticavo…questa mattina Mieli ci fa sapere,bontà sua, che voterà Si al referendum…non ne avevo dubbi..ed io vorrei far sapere a Lui che voterò NOOOOOOOO!
Penso che lo abbia detto perchè così sarà invitato in RAI,visto che manca da parecchio tempo….hahahahha!
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“se si disegnava…………” 😂😂😂😂😂😂😂👏👏👏
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Ha l’originale.
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⬆️Riferito alla frase di N&t:
Se si tatuava una testa di c… era meglio e più somigliante.
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Il filone nella miniera è lungi dall’ essere esaurito. Con tanti pagliacci e gaffe il direttore ha solo l’ imbarazzo della scelta per la rubrica del lunedì.
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A parte che tryzub pare il nome di un immunoterapico, il principato di Kiev che preesisteva a Mosca, come il Gran Ducato di Toscana, lo Stato Pontificio ed il Regno delle due Sicilie ….poi la storia va avanti, ma qualcuno e’ rimasto all’ unico simbolo veramente pregno di significato, ovviamente tatuato al tempo delle epiche gesta : SPQR…dove la P sta per pirla! E’ dall’ Impero Romano che immancabilmente la storia genera qualche pirla e noi italiani siamo ovviamente sul podio! Siccome ne abbiamo in abbondanza, potremmo gentilmente offrirli ad altri, senza restituzione e con tanti sentiti auguri!
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“Basta balle, l’Iraq ci dice che la guerra di Bush era giusta e che ‘nation building’ ed esportazione di democrazia e benessere non sono bestemmie” (Giuliano Ferrara, Foglio, 15.112).
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