La sentenza potrebbe arrivare nel pomeriggio, sei anni dopo i fatti nella residenza estiva del fondatore del M5S. La Procura chiede 9 anni per ciascuno dei 4 imputati per violenza sessuale

(TOMMASO FREGATTI – lastampa.it) – INVIATO A TEMPIO PAUSANIA. Oggi potrebbe essere il giorno della sentenza. A sei anni dai fatti, infatti, il processo di primo grado a carico di Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, e dei suoi tre amici genovesi (Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia) è virtualmente terminato e si attende ora il verdetto dei giudici.
Il condizionale è d’obbligo, però. Perché, se il pm Gregorio Capasso dovesse decidere di replicare alle discussioni degli avvocati degli imputati scatterà un nuovo rinvio. Non ci sarà tempo, in quel caso, con la sola udienza di oggi in calendario, di sentire di nuovo tutte le parti: il collegio presieduto da Marco Contu (giudici a latere Marcella Pinna e Alessandro Cossu) rinvierà la sentenza ad inizio settembre.
Questa mattina l’udienza sarà aperta dall’avvocato del foro di Sassari, Mariano Mameli che chiuderà le discussioni della difesa. Poi sulla base della decisione del pm di replicare o meno si calendarizzerà la data del verdetto. Che, senza repliche, potrebbe arrivare già nel pomeriggio. Ma, dopo cinque udienze tra requisitoria e discussioni, è anche il tempo di fare una sorta di bilancio ed evidenziare quelli che sono i tre punti a favore dell’accusa e i tre della difesa. Il tutto in un verdetto che si annuncia combattuto e su cui pesa la richiesta di nove anni di condanna per tutti e quattro gli imputati fatta dal pm Capasso.
I capisaldi dell’accusa sono essenzialmente tre. E partono proprio dalla testimonianza della vittima. Silvia (nome di fantasia della studentessa lombarda di 20 anni che accusa i ragazzi) ha deposto per sei udienze e risposto a più di 1500 domande degli avvocati e del pm senza quasi mai cadere in contraddizione. Nei processi per violenza sessuale una testimonianza lineare e precisa della vittima è uno degli elementi chiave per arrivare a condanna. Gli avvocati della difesa, invece, in queste ultime udienze hanno replicato alle solide dichiarazioni di Silvia cercando di mettere in risalto il disagio psicofisico di questa ragazza.
Il secondo aspetto a favore del pm Capasso riguarda il “beverone” che la studentessa ha bevuto (o è stata costretta a bere con la forza secondo l’accusa) a casa Grillo prima della violenza sessuale di gruppo. Come ha anche evidenziato l’avvocato Bongiorno questo mix di superalcolico (vodka) e lemon ha alterato lo stato psicofisico della giovane studentessa che, a quel punto, non è più riuscita ad opporsi al rapporto sessuale di gruppo andando completamente in blackout. Per l’accusa in quella bevanda – anche se non è mai stato possibile dimostrarlo – c’era anche della sostanza stupefacente. Il terzo punto che potrebbe portare alla condanna dei quattro giovani genovesi sono gli approcci tentati quella stessa sera che, per il pm, dimostrano il chiaro intento sessuale di Ciro e i suoi amici. Secondo il magistrato già prima di andare a casa o durante il tragitto in auto dalla discoteca Billionaire, Ciro e i suoi amici hanno cercato di baciare o di chiedere un rapporto sessuale a Silvia e la sua amica.
Ma quali sono invece i tre punti che potrebbero portare all’assoluzione degli imputati? Il primo è la location dove è avvenuto il presunto stupro. L’appartamento di Cala di Volpe è inserito un contesto molto riservato situato all’interno del campo da golf Pevero, tra i più frequentati della Costa Smeralda. La stessa mattina della presunta violenza sul campo adiacente l’abitazione dei ragazzi c’erano decine di golfisti impegnati nel consueto giro. Nessuno ha sentito nulla. Ma non solo. Dagli accertamenti dei carabinieri è emerso che le pareti sono così sottili che tra le varie abitazioni vicine si “sente quando si apre o si chiude un frigorifero”. Il secondo aspetto a favore degli imputati è il ruolo dell’amica di Silvia. Quella stessa ragazza a cui Ciro, Vittorio ed Edoardo hanno scattato fotografie hard mentre dormiva sul divano di casa Grillo. La giovane non ha sentito nulla o non si è accorta della violenza avvenuta a pochi metri da lei. Ma non solo. La giovane non è neppure intervenuta quando Silvia dice di averle chiesto aiuto. Per i legali dei quattro ragazzi non ha creduto alla circostanza dello stupro. Ultimo aspetto determinante per la difesa è il video del rapporto sessuale di gruppo. Gli imputati hanno girato tre video per la durata totale di circa una quarantina di secondi. Per la difesa questi filmati sono la prova che la ragazza non ha mai negato il consenso al rapporto sessuale.
questo è il classico caso dove una ragazza fa pessime scelte e dopo incolpa altri per sentirsi meglio con sé stessa. La questione del “beverone” citata tra i punti forti dell’accusa invece è il simbolo di quanto il sistema giudiziario sia una roulette russa per l’imputato
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Uno stupro è una cosa grave che va punita in modo severo . Qui, però, come un altri casi (Assange) si innesta un dubbio sull’ onestà della presunta vittima essendo uno degli stupratori figlio del capo e fondatore (all’ epoca)del M5S. Non vorrei essere comunque nei panni del giudice non essendoci rilievi oggettivi ma in fondo solo le tesi dell’accusa e della difesa senza prove o testimonianza di terzi.
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Io non so come finirà ma credo che una ragazza che subisce una violenza del genere si catapulta il giorno stesso, appena ripreso conoscenza, in questura e denuncia tutto e tutti senza nessuna remora e nessuna attesa. Punto.
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…e quando torna a casa denuncia di nuovo, per sicurezza.
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E’ istintivo pensarlo, ma è documentato che non sempre è così. Sarebbe più semplice accettarlo, in questo caso, se non fosse per il calibro del protagonista, vuoi o non vuoi, principale: Grillo, per interposto figlio.
Per la posizione che aveva, infatti, pensare ad una possibile manovra bene architettata, anche a posteriori, orientata a colpire indirettamente lui, non sarebbe così fantasiosa. Ma siccome non ci sono prove concrete, alimentare sospetti con le chiacchiere non porta bene.
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X MarcoBO:
fattelo spiegare da uno psicologo visto che non ci arrivi da solo.
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E cosa mi dovrei far spiegare, di grazia?
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Dato che scrivi “..anche a posteriori” vuol dire che l’hai pensato anche tu.
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Ma sì, come ho scritto, è istintivo per la situazione e per il personaggio coinvolto. E guarda che non ho simpatie per Grillo-politico (per il Grillo comico un sacco di simpatia).
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Però tra istinto e ragionamento meglio il ragionamento qui. Succede ed è documentato che ci sono persone che subiscono violenza e denunciano tempo dopo. Quindi, se anche fosse stato organizzato, non è la ritardata denuncia a svelare il complotto con certezza. Tanto più che, come vediamo, ci si espone alla facile obiezione.
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Bla,bla,bla,….l condizionale è d’obbligo, però. Perché, se il pm Gregorio Capasso dovesse decidere di replicare alle discussioni degli avvocati degli imputati scatterà un nuovo rinvio.
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Infatti tutto rinviato a settembre perchè oi difensori hanno parlato per 4 ore impedendo di fatto la replica dovuta del PM!..
Evvai!
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Ma si, settembre, ottobre, dicembre, cosa cambia in fondo?
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