
(Dott. Paolo Caruso) – Oggi 22 aprile 2025 si celebra la cinquantacinquesima giornata mondiale della terra, conosciuta come “Earth day”, un evento green di grande rilievo globale che riesce a coinvolgere fino ad un miliardo di persone in ben 193 Paesi del mondo. Uno degli eventi internazionali più importanti come quelli sul clima e sull’ambiente nati per sensibilizzare i popoli e i loro rappresentanti alla tutela e alla salvaguardia del proprio habitat e all’uso sostenibile delle risorse naturali. Il tema ufficiale del ” Earth Day ” 2025 é ” il nostro potere, il nostro pianeta ” ( Our Power, Our Planet ), un forte invito a responsabilizzarci tutti nel guidare il necessario cambiamento. Il focus principale di quest’anno è l’accelerazione della transizione energetica, l’utilizzo delle energie rinnovabili come solare, eolica, idroelettrica e geotermica. Sono fonti energetiche pulite e inesauribili, capaci di ridurre le emissioni di CO2 e la dipendenza dai combustibili fossili. Questo evento green é stato celebrato per la pima volta negli Stati Uniti nel 1970, l’anno dopo la catastrofe ambientale avvenuta in una piattaforma petrolifera al largo della California e da allora le Nazioni Unite la ripetono con cadenza annuale. Earth Day ha come principale obiettivo infatti quello di porre l’attenzione sulla conservazione delle risorse naturali della Terra e sui danni provocati dall’inquinamento. In tutto il mondo sono migliaia gli eventi che mettono in guardia tutti gli uomini sulla necessità di preservare gli equilibri ecologici minacciati e dai quali dipende tutta la vita terrestre. Questa giornata celebrativa, ma nello stesso tempo illuminante per le decisioni da prendere, ha un significato del tutto particolare, quello di verificare lo stato di salute del pianeta Terra, del rapporto inscindibile tra uomo e natura, tra uomo e ambiente, con un ambiente da preservare anche per la sopravvivenza della specie. La ricerca di modelli energetici alternativi basati su fonti rinnovabili oltre alla salvaguardia dell’ habitat naturale rappresenta infatti una grande opportunità socio economica e stimola nello stesso tempo l’innovazione tecnologica e l’incremento di nuovi posti di lavoro. La distruzione e lo sfruttamento estremo degli habitat, l’inquinamento, unitamente agli effetti del cambiamento climatico stanno portando il pianeta a un punto di non ritorno. Fino ad ora il passo tenuto sui cambiamenti climatici e sull’innalzamento della temperatura dai rappresentanti dei diversi Paesi è stato particolarmente lento e non rapportabile a quello più veloce e più dirompente tenuto dagli stravolgimenti che minacciano pericolosamente l’ecosistema. La crisi climatica porterà da un lato ad un innalzamento della temperatura di 3,2 gradi entro la fine del secolo con scenari non certo rosei per l’intera umanità con il rischio reale di eventi estremi, scioglimento dei ghiacciai in tempi sempre più brevi, delle calotte della Groenlandia e dell’Antartide con innalzamento del livello del mare e milioni di chilometri quadrati di aree costiere sommerse, dall’altro lato porterà un aumento della frequenza e della intensità degli incendi boschivi con la conseguente deforestazione di vasti territori del pianeta. Se gli allarmi lanciati dagli scienziati continueranno a rimanere inascoltati, e se i temi del clima, dell’ambiente, della limitazione della plastica, della riconversione energetica resteranno ai margini della politica internazionale allora saranno seri guai per le future generazioni. Infatti a livello mondiale poco o nulla è stato fatto per salvare il pianeta, per ridurre l’utilizzo graduale dei fossili, e limitare la crescita della temperatura globale. Nell’anno appena trascorso il nostro continente si è surriscaldato più velocemente rispetto ad altri anni e anche se oggi é cresciuta la consapevolezza ambientale le sfide sono molteplici, dalla tutela della biodiversità alla sostenibilità e alla difesa dell’ecosistema del pianeta che interessa tutti i suoi abitanti passando attraverso i governi nazionali ma anche attraverso i comportamenti individuali. Il Pianeta per certi aspetti è diventato una grande discarica che interessa equamente l’intero sistema terraqueo. Cosa è stato fatto e quale iniziativa è stata presa dalle autorità competenti per vigilare e preservare al meglio interi territori dalla devastazione ambientale? Ben poco! La politica spesso latitante se non complice del dissesto idrogeologico oggi in questa giornata della Terra, viene fuori con i suoi discorsi celebrativi pieni di grande ipocrisia. Purtroppo con la dipartita di Papa Francesco é venuta meno oggi una voce autorevole che con i suoi interventi volti sempre al bene dell’umanità invitava i Potenti della Terra al rispetto della casa comune. Servirà davvero uno sforzo internazionale di assoluta saggezza per ridurre le emissioni climalteranti per limitare la crescita della temperatura media globale e un impegno mondiale affinché venga ridotta progressivamente la produzione della plastica, limitandone sensibilmente l’inquinamento che soffoca la vita nei mari e sulla terra. Accumulare energia solare è la sfida del terzo millennio, e il naturale passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili potrà davvero salvare il Pianeta.
forse era molto meglio morire da piccoli per evitarci questo ennesimo orrore ! Personalmente spero di morire ogni notte per evitarmi il dolore e la sofferenza dei popoli e di tutti gli animali della terra che tanto hanno dato per farla sopravvivere, ma siamo una razza bastarda che conosce solo lo sterminio.
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