Giustizia, la stretta: meno carcere preventivo e atti più segreti

Il ministro in aula: “Custodia cautelare sarà eccezione”. Divieti sulla pubblicazione di carte e intercettazioni

(DI VALERIA PACELLI – ilfattoquotidiano.it) – La carcerazione preventiva? Deve diventare l’eccezione dell’eccezione. E il governo non trascurerà neanche un altro “settore fondamentale”. La carenza di personale nei tribunali? Le aule di giustizia a pezzi? Il carico di fascicoli e i processi lumaca? No. La pubblicazione di atti di indagine segreti, problema che evidentemente attanaglia il Paese intero. Il ministro Carlo Nordio, ieri nel corso di un question time alla Camera, ha annunciato che il pacchetto di riforme sul tema giustizia sarà presentato entro fine mese al Consiglio dei ministri. Si comincia dunque da quello che per Tommaso Calderone (Forza Italia) rappresenta un “danno per migliaia di cittadini”, ma che in realtà sembra preoccupare di più politici e potenti. Ossia la pubblicazione di intercettazioni e atti segreti, fatto già disciplinato dall’articolo 114 del Codice di procedura penale e dal 684 del Codice penale che prevede la sanzione dell’ammenda. Ma non basta. E ora potrebbero essere previste pene più dure per il giornalista che – per diritto di cronaca – pubblica quegli atti e per le fonti. “Abbiamo posto in rilievo la fondamentale necessità di rivedere completamente la disciplina della segretezza degli atti istruttori, e in particolare delle intercettazioni”, ha detto ieri Nordio. Il quale ha spiegato di aver constatato “durante i 40 anni di esercizio della magistratura, che la violazione risiede in parte nella ambiguità delle norme stesse, sulla differenza tra la segretezza e la non pubblicazione, e in parte dal fatto che non si è mai individuato l’autore della diffusione di questi atti coperti da segreto”.

La riforma riguarderà poi anche la carcerazione preventiva che, ha detto chiaramente il ministro, deve diventare “l’eccezione dell’eccezione” “non solo perché ce lo richiede la normativa comunitaria, ma perché ce lo chiede l’etica, la razionalità e la Costituzione”. In brevissimo tempo, dunque, verrà presentato un “progetto di rimodulazione procedurale sulla competenza all’emanazione dell’ordinanza di custodia cautelare che fissa la custodia preventiva”. L’idea è di far valutare le richieste di custodia cautelare non più al singolo giudice (tranne per alcuni casi come l’arresto in flagranza), ma a un organo collegiale come il Tribunale del Riesame. Una richiesta che mal si concilia con il problema della carenza di personale nei tribunali.

Vedremo il pacchetto che verrà presentato in Cdm. Di certo gli interventi anticipati dal ministro non vanno nella stessa direzione delle richieste delle toghe, che invece puntano a ottenere maggiori investimenti economici per far funzionale la macchina della giustizia. Come è emerso anche nel corso delle verifiche dei membri della Commissione Giustizia alla Camera, che nelle scorse settimane hanno visitato le sale intercettazioni delle Procure di Roma e Milano: nel capoluogo lombardo è stata rilevata qualche criticità nei server che raccolgono le conversazioni; in quello laziale non sono pochi i problemi strutturali della sala intercettazioni e che possono essere risolti solo con maggiori fondi.

Intanto allo studio del ministero della Giustizia c’è anche un progetto di revisione delle circoscrizioni giudiziarie: l’indirizzo è riaprire alcuni uffici giudiziari soppressi, mentre è già stato prorogato al 1º gennaio 2025 il rinvio della soppressione dei tribunali dell’Abruzzo. E se il pacchetto con le misure arriverà entro fine mese, molto più tempo ci vorrà invece per la realizzazione della piattaforma digitale per la raccolta firme per i referendum. Sarà “costituito un gruppo di lavoro misto”, ha spiegato Nordio, con rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, della Sogei Spa (attuale gestore della piattaforma), del ministero della Giustizia che la gestirà in futuro e della Corte di Cassazione. Le tempistiche lasciano allibito Riccardo Magi (+Europa): “È una piccola infrastruttura digitale” mica “il ponte sullo Stretto…”.

2 replies

  1. Stupratori e ladri…tranquilli, se trovati n con le mani nella marmellata, non andrete in galera ,potrete continuare a delinquere ,sino alla prima udienza in tribunale-
    Grandissimi …che riforma!

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    • Anche questo sarà uccel di bosco….
      Mario Occhiuto, il senatore di Forza Italia ed ex sindaco di Cosenza condannato a tre anni e sei mesi per bancarotta fraudolenta

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