Il leader del M5S: «Su Fazio ha sbagliato Fuortes, non ha mosso un dito. I partiti stiano fuori dalla Rai». La passione delle armi è il richiamo della foresta di una destra incapace di risolvere problemi interni»

(ANDREA MALAGUTI – lastampa.it) – «Dovremmo avere il coraggio di dire che questa strategia militare, che ha bandito la strategia negoziale, porta solo morte e distruzione».
Regole d’ingaggio per questa intervista a Giuseppe Conte. Si parla guerra e di Rai. Zelensky, Putin, Fazio e Littizzetto sì. Schlein, economia e riforme, almeno per oggi no. La politica classica è bandita. Una forma di rispetto per il voto amministrativo in corso. Anche se è difficile immaginare qualcosa di più politico del conflitto in Ucraina e della radiotelevisione italiana, estremi velenosi di un dibattito che serve a capire su quali valori, se esistono, si fonda il Belpaese. Lo scontro sul pensiero unico e i presunti colbacchi di viale Mazzini (nemici da spazzare via in nome di un rivoluzionario futuro patriottico) da un lato, l’Occidente a trazione americana e la fascinazione per il putinismo dall’altra. L’egemonia culturale interna di qua, la pressione internazionale di là. Che cosa siamo diventati? Il leader del Movimento 5 Stelle, foto di John Fitzgerald Kennedy sui profili social, un tempo Avvocato del Popolo, adesso orgogliosa bandiera di un pacifismo papalino-ghandiano, lo racconta a La Stampa.
Giuseppe Conte, la via della pace proposta dal Vaticano non piace a Volodymyr Zelensky.
«La mediazione di Papa Francesco può in ogni caso aprire un percorso negoziale costruttivo. Una porta che Europa e Italia devono coraggiosamente tenere aperta».
Non è quello che vogliono tutti?
«Non mi pare. Noto che Giorgia Meloni, con un’espressione che mi ha molto colpito, “scommette” sulla vittoria Ucraina, promettendo illimitate forniture militari. In questo modo però si accetta la possibilità di una carneficina senza fine e di una possibile deflagrazione nucleare».
Secondo Antonio Tajani l’unica strada possibile per il cessate il fuoco è quella che indicherà Kiev.
«È un’impostazione del tutto sbagliata. Ma temo che lo slancio bellicistico serva a nascondere l’incapacità di affrontare emergenze interne come il caro affitti, i mutui alle stelle, l’inflazione fuori controllo, contratti precari e il crollo del potere d’acquisto di famiglie con stipendi sempre più bassi».
Perché l’Ucraina dovrebbe rinunciare a una parte del proprio territorio?
«Nessuno mette in discussione il diritto dell’Ucraina all’integrità territoriale. Questo non significa che non dobbiamo creare le condizioni per sederci a un tavolo».
Europa, Nato e Stati Uniti sono d’accordo a mandare armi in Ucraina, esattamente come Meloni. Voi non più. Avete valori diversi?
«Più semplicemente noi abbiamo il coraggio di dire che questa strategia militare, che ha bandito la strategia negoziale, porta solo morte e distruzione».
Non confonde il pacifismo con l’antiamericanismo?
«Ho sempre chiarito che la nostra collocazione atlantica non è in discussione. Ma con gli alleati ci si confronta. Se prendiamo solo delle indicazioni allora siamo subordinati».
Da presidente del Consiglio avrebbe comunque detto no all’invio delle armi?
«Mi sarei adoperato in tutti i modi per convincere gli alleati europei che se davvero vogliamo proteggere gli ucraini e la nostra sicurezza dobbiamo essere più coraggiosi e coinvolgere tutti nel processo di pace, evitando l’escalation militare russa. E ancora mi domando perché Giorgia Meloni sia rimasta in Italia a discutere di rave party anziché andare in Cina come Scholz, Macron e molti altri leader europei».
Vuole dire che a livello internazionale pesava più lei di Meloni?
«Non voglio fare confronti personali. Ma osservo che oggi l’Italia, sia a Washington sia a Bruxelles, si sta limitando a seguire indicazioni di altri e non incide su nulla: dall’economia alla guerra, dall’immigrazione alla transizione ecologica. Eppure in campagna elettorale la premier diceva che con lei al governo per l’Europa sarebbe finita la pacchia. In verità non tocchiamo palla».
Meloni vuole reintrodurre la leva volontaria in Italia, condivide?
«Per la destra la passione per le armi è come il richiamo della foresta. Io mi concentrerei di più su contratti stabili, retribuzioni, casa e famiglia».
La passione della destra per le armi va di pari passo con quella per la Rai. Ieri Fabio Fazio e Luciano Littizzetto hanno salutato la tv pubblica. Stupito?
«Direi che è uno dei tanti disastri della gestione Fuortes, un manager che non si era mai occupato prima di radiotelevisione. Il risultato si è visto».
Che cosa c’entra Fuortes?
«Mi risulta che il contratto in scadenza di Fazio fosse sul suo tavolo da molti mesi. Non ha mosso un dito».
Salvini ha commentato sarcasticamente: Belli ciao. È come se riservasse a Fazio e Littizzetto un rancore incessante.
«Non voglio sapere se Salvini abbia un problema personale con Fazio e Littizzetto o no, certamente un ministro farebbe meglio a non esprimersi sui singoli per non dare l’impressione che il governo di cui fa parte ricorra alla censura».
Fazio faceva parte dei comunisti col colbacco?
«Chi lo considera così?».
A occhio sia Salvini sia il ministro Sangiuliano.
«Più che un comunista, Fazio mi è sempre sembrato un democristiano che molto astutamente sa come curare il suo mondo di riferimento».
Le piace Giampaolo Rossi?
«Non lo conosco per potere esprimere un giudizio. Non saprei esattamente che cosa dire di lui, se non che mi auguro che faccia un buon lavoro e che assieme agli altri assicuri il pluralismo delle voci e non cancelli trasmissioni come Report che sono l’essenza del servizio pubblico».
La destra di governo sembra ossessionata dall’egemonia culturale della sinistra.
«Devo darle una risposta ipocrita?».
Domanda retorica?
«Domanda retorica. Lo sappiamo tutti che in Rai i riferimenti culturali di sinistra sono da sempre molto forti. Una capacità di far passare la propria visione che si è accompagnata con lo scarso spessore culturale dimostrato dalla destra».
Come se ne esce?
«Intanto cancellando la riforma Renzi. Ha fatto danni inenarrabili, esponendo la tv pubblica a un’influenza ancora maggiore del governo di turno».
Per sostituirla con che cosa?
«Con un nuovo progetto. Lancio un appello alle forze di maggioranza e di opposizione. Avviamo degli Stati Generali della tv per programmare una riforma che possa definire più compiutamente (aggiornandola) la missione del servizio pubblico».
Vasto programma.
«Forse, ma dobbiamo fare in modo che tutte le componenti politiche, culturali e sociali del Paese possano riconoscersi nel nuovo progetto. La Rai va ripensata nella governance e nella struttura, per renderla più competitiva rispetto alle piattaforme televisive che la stanno spingendo fuori dal mercato».
I partiti dentro o fuori?
«Completamente fuori».
Perché la maggioranza dovrebbe dirle di sì?
«Perché la riforma partirebbe dalla prossima legislatura. Questa maggioranza sta facendo semplicemente quello che hanno fatto tutti prima di lei».
Compresi i suoi governi?
«Noi non avevamo professionisti di riferimento ed è per questo che abbiamo scelto un manager esterno, esperto di prodotti televisivi e privo di appartenenze politiche come Salini».
È vero che la Rai di oggi ha venature giallonere?
«Di scemenze ne vengono dette tante. Questa certamente è una delle più clamorose e infondate. Ricordo peraltro che nella tradizionale spartizione tra partiti, il Movimento 5 Stelle è l’unico rimasto fuori col governo Draghi».
Vuole rifarsi?
«Assolutamente no. La nostra più grande ambizione è valorizzare quei dipendenti Rai di grande professionalità che non trovano spazio perché non hanno colore politico».
Alessandro Di Majo, consigliere in quota M5S, oggi in cda voterà con la maggioranza o contro?
«Deciderà lui, in scienza e coscienza. Se fossi io al suo posto sospenderei il giudizio in attesa di capire meglio i nuovi orientamenti».
Li guarda i 5 minuti di Vespa?
«Mai avuto il tempo. E, se non ne fossi stato protagonista, non avrei visto neppure quello a cui ho partecipato».
La Rai sta lasciando a La7 il ruolo che una volta era di Rai3?
«Mi pare che questo rischio non ci sia, almeno fino a quando Rai3 sarà presidiata da Mario Orfeo che difende la sua area politica di riferimento come un pretoriano».
Ha seguito il caso Rovelli, censurato alla fiera del libro di Francoforte per avere attaccato il ministro Crosetto il primo maggio?
«Sì. E ho trovato indegna questa censura preventiva nei suoi confronti. Penso che il commissario Levi dovrebbe dimettersi».
Il governo sostiene di non essere mai intervenuto. Ci crede?
«Non ho informazioni di prima mano».
Presidente, lei come li sceglie i colori dei vestiti?
«Li scelgo da me. E generalmente uso il blu. Senza adattarmi all’interlocutore. Davanti al Papa, per esempio, non andrei vestito di bianco e con Zelensky non mi vestirei di nero».
I colori degli alleati politici, invece?
«Li scelgo sulla base dei progetti concreti che perseguono e degli impegni che mantengono».
Torna di moda il giallorosso?
«Per il momento mi tengo stretto i colori del Movimento 5 Stelle. Per le alleanze c’è ancora tempo».
Categorie:Cronaca, Interno, Interviste, Politica
“Europa, Nato e Stati Uniti sono d’accordo a mandare armi in Ucraina, esattamente come Meloni. Voi non più. Avete valori diversi?” è una domanda / leccata di un servilismo sconfinato. Infimo giornalismo, infimo quoziente professionale (ma quale?) e morale.
Livrea da maggiordomi e tovagliolo sul braccio, questo viene in mente.
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La RAI, una volta occupata dai sinistrati, ha perso la sua caratteristica di grande azienda culturale italiana e garante della pluralità delle voci. Si è perciò trasformata in portavoce del pensiero unico pidinio come ai tempi del pensiero unico democristiano, con la differenza, però, che a quel tempo sfornava programmi e talenti.
Qualcuno può spiegare perché i liberi professionisti di una certa area politica, una volta arrivati in RAI con propri “format” e compensi milionari, pretendano il rinnovo all’infinito dei loro contratti senza lasciare spazio ad altre voci.
Succederà anche la stessa cosa quando qualcuno dovesse dire che i conduttori del “format” interno , quelli che il calcio, debbano cambiare almeno ogni due anni.
Chi dice fuori i partiti dalla RAI intimamente pensa fuori tutti gli altri partiti dalla RAI e dentro solo il mio.
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Solo perché , come di solito accade, non ha cercato di distruggerlo. Ma quanta paura vi fa questa persona unica un po onesta in questo paese di ladri.
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Si ma alla domanda se avrebbe inviato armi se fosse stato al posto della Meloni come al solito ha risposto senza dare una risposta precisa
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La conoscenza delle determinanti del Complesso Psichico Sociale, CPS, e le cure , razionali, naturali, fitoterapiche, allopatiche e omeopatiche (non a torto inventato di sana Pianta, come le sequoie, i pini e i limoni) di cultura sovietica, inceneriti a Taranto e a Porto Marghera trent’anni fa. Va deretro Satana, al feretro diretto, che innanzi si pone, da quando fusti al Mondo!
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Non fa nessuna paura, infatti, non è certo in discussione l’onestà come “Nessuno mette in discussione il diritto dell’Ucraina all’integrità territoriale. Questo non significa che non dobbiamo creare le condizioni per sederci a un tavolo”… e chi glielo avrebbe dato il permesso di promuovere negoziati? sempre la solita ambivalenza, aggressore e un aggredito, non si è mai mosso da lì, se fosse al posto della Meloni, si opporrebbe al padrone? avrebbe puntato i piedi? un po’ come quando si oppose all’obbligo vaccinale con draghi pur non essendo d’accordo, si si sappiamo, per questo si mantiene all’opposizione sotto il minimo sindacale, sa benissimo che qualunque premier non avrebbe potuto fare altrimenti. Una parolina su Rovelli l’ha detta, su Orsini mai, nemmno quando fu messo all’indice dalla Fiera del libro di Torino (poi rientrato), non è conforme alla sua idea di atlantismo critico, va bene, per gli Stati Generali per la Rai si prevede un successone.
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Per favore, Lady Aspen Meloni è indifendibile.
E’ stata votata per il blocco navale, la cancellazione del rdc e per fare finire la pacchia in Europa.
Ebbene, da quando sta al governo sono sbarcati 87.000 clandestini, il reddito di cittadinanza è ancora là, solo temporaneamente ridimensionato, e la politica economica è stata consegnata all’UE.
Però sarebbe disonesto non darle atto che quando faceva oppofinzione aveva già tradito i no euro e aveva già manifestato il suo servilismo a favore di Biden.
Chissà, magari la CIA ha pure contribuito al risultato elettorale. A pensar male…
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E chi lo mette in discussione Re Salmone, ti dirò di più ho seguito i comizi della signora e non ha mai parlato di armi nè di guerra, se n’è guardata bene dal dirlo. Cosa cambierebbe se al suo posto ci fosse Conte? questo: la premier manda armi e giura solenne sostegno a Zele a 360°, in ogni modo fino alla fine (il che provoca un leggero brivido) Conte manderebbe le armi ma si asterrebbe da un tale afflato, ma per il resto sarebbe andato a Kiev, lo avrebbe ricevuto, avrebbe confermato sostegno e sul negoziato avrebbe incassato esattamento il palo che ha preso il papa. Questo per dire che il problema è a monte ma nessuno è in grado di affrontarlo a come stanno le cose, l’atlantismo critico è solo un concetto.
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Carmen, non sconfiniamo nel campo delle ipotesi, atteniamoci ai fatti. E i fatti attestano che i fantomatici sovranisti sono traditori tanto quanto il giocattolo degli USA, ovvero il PD.
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Ipotesi plausibili, lo sa benissimo solo che non puo’ muoversi, ma come la pensa veramente? se è per l’atlantismo e l’europeismo critico, lo critichi, hai mai letto critiche? io ho solo capito che bisognerebbe criticarlo. Perchè non ci prova, per capire che intende
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Sì, Carmen, rimembriamo in merito, la posizione-supercazz0la dei 5Str0nzi alle ultime elezioni:
“SOLIDA COLLOCAZIONE DELL’ITALIA NELL’ALLEANZA ATLANTICA E NELL’UNIONE EUROPEA, ma con un atteggiamento proattivo e non fideistico (buuuuhahahah, ndr.), che renda l’Italia protagonista nell’ambito dei vari consessi”.
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A me pare chiaro: nella Nato e nell’UE da pari in grado, non a pecorina come Lady Aspen Meloni.
La cosa può dar fastidio a chi agogna l’uscita dall’Ue e dalla Nato, me compreso, ma la posizione è meno disonorevole che atrofizzarsi a 90 gradi o a quattro zampe come la Gollum strillona.
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Sempre per la precisione: la posizione non è “meno disonorevole”, ma “più ipocrita”, quindi molto più disonorevole.
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Carmen,
non so se Conte sopravvaluti le sue capacità negoziali o, al contrario, si adeguerebbe senza se e senza ma allo status di obbediente alleato del “padrone americano” (ipotesi per me non certa)… So solo che al posto della pavida borgatara non starebbe muto come un pesce ad eseguire gli ordini senza nemmeno tentare si crearsi un ruolo di interlocutore a livello internazionale. Magari si creerebbe la funzione, in piena sintonia col papa, di propiziatore di un dibattito europeo per cercare di superare la notte buia in cui è precipitato il vecchio continente, “notte in cui le vacche in uscita dalle stalle risultano tutte nere” (cit.).
Me lo immagino sostenitore alla lettera dei principi fondamentali di autodifesa della Nato, e non di attacco come finora è stata per la protezione degli interessi esclusivi dell’IMPERO. In Italia gli atlantisti (quasi tutti i media per non dire del governo unitamente al Pd), sono del tutto proni a Washington, addirittura a favore dell’acquisto del gas liquido shale americano a un prezzo quadruplo di quello russo con grave danno della nostra economia che, come se non bastasse, deve anche munirsi di costosi rigassificatori per utilizzarlo.
Putin ha mosso guerra escusivamente per due motivi che molti fanno finta di dimenticare : 1. L’ingresso dell’Ucraina nella Nato nonostante le contro-assicurazioni – purtroppo solo verbali – date a suo tempo a Gorbaciov e successori. 2. La carneficina, per mano del battaglione Azov & affini, degli abitanti russofoni del Donbass, certificata da istituti europei di ricerca + Onu, tutti dalla conclamata neutralità al di sopra di ogni sospetto.
Questi i due gangli di problemi da affrontare, prima in sede di urgente dibattito internazionale e poi in sede di eventuali negoziati. Tertium non datur! Il papa da solo non ce la fa. Ben vengano i veri sostenitori della pace, peraltro trasversali a molti partiti europei. Una manifestazione (e/o conferenza) europea unitaria non farebbe male, no?
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Si Gae, concordo su tutto, ma il permesso di promuovere negoziati chi te lo dà? Se questa guerra s’ha da fare non lo decidiamo mica noi come procedere, a parte il fatto che lui ha parlato con la VdL che gli avrà fatto capire chiaramente come stanno le cose come Europa. Comunque usciamo dal campo delle ipotesi, allora parliamo in prospettiva, l’atlantismo critico vale solo se sei al governo? ci facesse sapere, perchè come unica opposizione in Parlamento a me interesserebbe molto
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Dovranno essere le opposizioni (se ci sono) ai governi ufficialmente schierati per un guerra senza fine, a farsi carico di raccogliere la bandiera della pace. Una giornata di protesta europea dedicata alla rivendicazione di una tregua bilaterale è il minimo a cui si possa aspirare in questa fase. L’Europa dei popoli non deve passare per un monolite guerrafondaio inscalfibile. Pensa alla miriade di associazioni di volontari disseminate in tutto il continente, oltre naturalmente ai partiti sensibili a far tacere le armi. Insomma… da cosa nasce cosa! L’importante è che qualcuno cominci a farsene carico urbi et orbi. Non solo il papa che appare come unica voce nel deserto.
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Quando una dittatura”democratica” vuole il potere la prima cosa che fa è:
1)Tacitare le voci fuori da coro.
2)Impossessarsi dell’informazione.
eeeee…siamo solo all’inizio ,ma non sono fassisti!
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Se, pur essendo il partito di maggioranza relativa, non ha un proprio rappresentante nel Consiglio di Amministrazione della RAI come farà a impossessarsi dell’informazione?
I tre rappresentanti del CdA che fanno riferimento ai sinistrati cosa faranno quando il nuovo AD, sempre che il CdA approvi la nomina proposta dal MEF (Che debba essere il MEF a proporre l’elezione dell’ AD lo stabilisce la legge voluta dal PD), porterà in discussione il nuovo organigramma? Faranno le barricate o concorderanno che sia necessario un riequilibrio nell’informazione, eliminando, una volta per tutte, il predominio dei sinistri?
Al momento, gli unici “fassisti” sono quelli che vivono di rendità proclamandosi, a tutte le ore del giorno e della notte, di essere “antifassisti”, ma, di fatto, pretendono di non essere criticati da chi non la pensa come loro.
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Tutto sommato stai confermando quanto va dicendo da anni il Movimento 5 stelle… la politica deve rimanere fuori dalla RAI!
Difficile per la politica fare questa scelta vero?
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Questa storia che la politica deve stare fuori dalla RAI è una barzelletta.
Intanto va precisato che il Consiglio é formato da sette membri di cui due nominati dal governo che diventeranno Presidente e Amministratore delegato, uno eletto dai dipendenti, due dalla Camera e due dal Senato. Questa composizione è stata voluta da una legge del 2015 quando i pidini, con Renzi segretario, pur rappresentando solo il 25% dei voti espressi, avevano approvato, facendo porre al governo la richiesta di fiducia, una legge elettorale vergognosa (l’Italicum) e una riforma costituzionale che stravolgeva lo spirito della costituzione. Erano convinti che con queste tre leggi sarebbero rimasti al potere più di quanto lo era stato il fascismo o la democrazia cristiana.
Tornando alla RAI. Dei due consiglieri nominati dal governo, uno è ancora quello nominato dal governo Draghi e uno è quello nominato da questo governo dopo le dimissioni di Fuertes. I quattro nominati dal parlamento fanno riferimento 1 al PD, uno ai 5 stelle, uno alla lega e uno a Forza Italia. Quello eletto dai dipendenti potrebbe essere ascritto all’area culturale di centro sinistra e lo dimostrerebbe anche il fatto che ha votato no, insieme a quello che fa riferimento al pd, alla nomina del nuovo AD. Consultando i curricula risultano tutti affermati professionisti. Però anche i professionisti sono umani e ogni umano ha una propria idea della società, cioè ha una idea politica.
Insomma non esistono uomini che non fanno politica e, conseguentemente, fanno scelte di uomini e programmi affini alle loro idee.
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A correzione del commento precedente relativo a questo tuo commento devo precisare che il componente del CdA della Rai eletto dai dipendenti non può essere considerato appartenente a nessuna area essendosi astenuto nella votazione per la nomina dell’AD.
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“Tutto sommato stai confermando quanto va dicendo da anni il Movimento 5 stelle…”.
Per la precisione: “quanto ANDAVANO dicendo”, ma che non hanno mai messo in pratica!
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“non andavano dicendo” era nel programma dei 20 punti se avessero vinto le elezioni …visto che ciò non è avvenuto …si è passati a programmi più importanti.
Già con Draghi non si ebbe nessun rappresentante nel CDA…quindi “quando andavano dicendo” è una affermazione sbagliata…anche se ormai “non c’è più trippa per gatti”!
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Forse non hai capito: “la politica deve rimanere fuori dalla RAI” è un nonsenso. Avere un rappresentante nel CDA, cosa significherebbe? Quello che volevo dire è che i 5S…i ANDAVANO dicendo una ca6ata, e ciò che intende @Strabiliato, non conferma quello che tu hai affermato della politica in Rai, ma il suo riequilibrio per porre fine all’egemonia sinistrata, non la sua messa al bando, cosa affatto inconcepibile. Se poi non sono nemmeno stati capaci, partendo dal 32%, di piazzare neanche uno dei 5S…i, non è colpa di Draghi, ma dell’incompetenza dei rivoluzionari in pantofole e pigiama.
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Il gatto che allunga il brodo! Desisto da ogni ulteriore approfondimento….perchè il sistema è fatto per i furbi non per le persone oneste.
Personalmente non guardo la TV perchè di rinco…ce ne sono anche troppi ,le elezioni lo hanno dimostrato.
Con questo chiudo ,anzi mi meraviglio di averLe risposto.
Ciao miaooo!
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Questa storia della politica fuori dalla rai pure x me non ha senso, Cairo è un editore puro e che significa, tiene sponda a una posizione politica precisa, il Corriere sempre sugli interessi di Confindustria, cosa cambia rispetto a Fininvest? niente, almeno così la Rai puo’ variare a seconda del governo, quando cambia, cambia pure lei, mentre La7 come Finivest e gruppo Gedi, non cambiano mai, tengono sotto scacco la politica, a questo servono, mangellatori mediatici. Male ha fatto il Movimento a non approfittarne quando era tempo, la Rai in mano ai privati è solo l’ultimo colpaccio di privatizzazione che fa gola, e loro come sempliciotti ci cascano
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Personalmente non la guardo nemmeno io la TV, e dal 1985, o credete di aver capito solo voi 5S…i l’effetto che fa? Pensa poi cosa potrebbe succederti se la guardassi.
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Carmen, stando a Wikipedia, i giornali proprietà di editori puri sarebbero solo tre: Il Manifesto, Domani e Il Fatto Quoridiano.
Sul Domani avrei qualche dubbio.
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Cairo è editore puro perchè fa solo l’editore, ma puro o impuro io non ci ho mai visto una situazione dirimente, hanno in mano un potere mediatico enorme, condizionano la politica a livelli di sudamerica dei tempi passati. Basta vedere i palinsesti de La7, i suoi servizi gionalistici, personalmente di quella purezza me ne infischio. Il privato fa i suoi interessi e ha sempre un referente politico, il problema della Rai non è darla a un privato (Cairo sarebbe il primo in lizza magari in cordata) quanto piuttosto trovare un modo di assicurare un equilibrio di voci plurali comprese quelle minoritarie, se ripensare la Rai nella governance e nella struttura significa questo, lo trovo sensato ma ancora non è chiaro
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Quando uno sostiene che la POLITICA deve rimanere fuori della Rai è una barzelletta..lo si sostiene senza rendersi conto che l’informazione,quella vera ,deve essere laica e non di parte.(dimostrazione che FdI si sta prendendo tutte le reti)
Infatti vediamo come il rincoglionimento degli <Italiani con la TV di parte dovve porta…. alla disaffezione alle urne da parte degli Italiani(ultimi dati delle elezioni comunali) dimostrano ancora una volta che a livello comunale e quindi locale i cittadini sono evulsi dfai loro problemi quotidiani grazie alle comunicazioni di parte,figuriamoci a livello nazionale.
Una minoranza (7 milioni di votanti-FdI) che governano su 46 milioni avventi diritto.
Mi risulta addirittura che in elezioni comunali 9 (nove liste) si sono unite per eleggere un sindaco… ora mi dico quali differenze ci saranno fra le nove liste per perseguire i favori dei loro votanti?
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Chi crede che possa esserci una informazione laica e non di parte non parla degli umani, ma degli alieni che non conosciamo.
Chi sostiene che la Meloni sta occupando tutte le reti Rai ripete solo la propaganda di coloro che utilizzano le lamentele di quanti hanno avuto un contratto con la RAI grazie ai loro amici politici e ora, essendo in soprannumero rispetto all’area culturale che li rappresenta, temono che potrebbero essere loro a dover fare spazio alle altre aree culturali esistenti nel paese.
Sto aspettando che qualcuno, oltre alle chiacchiere, mi indichi quali sono le persone piazzate in Rai da Giorgia Meloni da quando è al governo.
Invece, qualcuno, di nome Marco Damilano, non certo abituato a fare informazione laica e non di parte e sicuramente non amico di Giorgia Meloni, fu contrattualizzato da RAI3, qualche mese prima delle elezioni e il 19 settembre ha ospitato un filosofo francese che si limitò ad attaccare il partito di Giorgia Meloni.
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Ma smettila con ‘sta storiella bolsa del rinco6lionimento e la TV: gli itaGliani lo sono così, natural born rinco, senza TV e senza anche lavatrice. La TV esiste (e non potrebbe non esistere) perché gli itaGliani sono dei rincogli0niti e non viceversa!
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Quando in piena pandemia Conte – un po’ per rassicurare gli italiani in angoscia, un po’ per aggiornarli sui decreti decisi dal governo (che poi sarebbero stati discussi e votati dal Parlamento), interveniva in diretta TV, la pennivendola oggi premier si esibiva sguiatamente in quella ignobile piazzata iraconda alla Camera definendolo “criminale”. Reo, secondo lei, di “bulimia” di comunicazione ovviamente a scopo propagandistico (questo è l’unico metro di giudizio che alberga nella sua ristretta mente demagogica). Cosa dovrebbe dire oggi Conte sul di lei spot pubblicitario da “Istituto Luce” del ventennio fascista che ancora imperversa su tutte le TV per intortare gli italiani?? Più che definirlo criminale sarebbe più esatto che lo giudicasse come frutto del Ministero di Cultura Popolare (miniculpop) di stampo mussoliniano, alla faccia di tutte le presunte rassicurazioni di democraticità declamate dalla stessa sguaiata pennivendola di allora.
Visto l’antipasto, il futuro delle TV pubbliche (sommate a quelle di B.) è ormai certo : tutte al servizio della propaganda guerrafondaia a spese del nuovo Stato antiwelfare e del Dio-Patria-Famiglia da Ancient Régime antecedente la Rivoluzione Francese. Ha vinto le elezioni! Ergo, l’informazione sarà tutta nelle sue mani. Pluralismo di voci?? Non esiste nel suo lessico post-elezioni. Prima invece era un’espressione abituale per rivendicare visibilità nei media!
Dalla padella del centrosinistra, siamo caduti nella brace!
L’avete voluta la bicicletta?? PEDALATE, ORA!!!
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Le galline o galli che siano (nei mosaici di tre chiese a Ravenna) portano una volpe( la .melona) , finta morta, nel pollaio per il funerale 😂
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Sono contento che il M5S si disinteressi del trattamento riservato a Fazio, anzi, ha fatto bene a sottolineare l’ipocrisia del Partito Draghiano(PD). Certo, con meno giri di parole e con maggiore impetuosità il messaggio sarebbe stato più chiaro, comprensibile e virale, ma ci accontentiamo(per ora).
Ritornando a noi, la pseudo-destra neoliberista sta solo ricalcando le orme del Partito Draghiano, nulla di più, nulla di meno.
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Il terrore dei falsi democratici è che in RAI torni il pluralismo di quando la tanto deprecata lottizzazione consegnò alla sezione italiana del PCUS una rete della televisione pubblica.
I nipotini degli iscritti al PCUS, sezione italiana, non si ricorderanno di telekabul, ma i loro genitori dovrebbero ricordarselo, anche perché, forse, anche grazie a telekabul il PCUS, sezione italiana, non subì lo stesso trattamento riservato alla DC, al PSI e ai cespugli del pentapartito dalla famosa mattanza detta “Mani Pulite”. Alla fine di quella mattanza, in RAI si instaurò il pensiero unico sinistrorso, forse perché la solita vigliaccheria democristiana indusse tutti all’obbedienza del “politically correct. Insomma, telekabul dava il segnale e gli altri, per non essere accusati di essere fascisti, ripetevano all’infinito il segnale ricevuto.
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Zero e qualcosa.
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Perché il Nulla conviene sempre, perché è quello da sempre convenuto, a chi tutto e a chi niente, stomaco pieno non pensa a quello vuoto, bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno, ((filosofia Fuzzy; 5/7 = 0, 714285 Periodico, 6/7 = 0, 85 714285 numero misti, antiperiodo 85 periodo 714285; da NOTARE che 5/7 è la frazione più vicina al decimo della quantità iniziale espressa con la frazione 7/7 ; )
Siamo allo zero virgola ma tutto sommato, visto il periodo, con qualche bicchiere mezzo pieno si può ancora sbarcare il lunario. (Pericoloso squalo in agguato dietro un angolo, che corre con le pinne dorsali e la coda, a bocca spalancata con una corona dentale cartilaginea, ma comunque, mordace , per le vie del globo: infatti di storie innaturali è piena la Terra!)
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Il rapporto fra due numeri primi, crea un periodo? E il rapporto fra un dispari e un dispari? Dispari e pari? Pari e pari?
Branco di iene al pascolo e pecore al macello! Oggi fieno al naso e per l’agnello!
Il pesce fantasma che dal fondo risale, alla luce della luna uno sbiadita bolla animale!
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Il pesce fantasma, quello che nessuno vede, e del resto, come si potrebbe vedere un fantasma se non altrimenti sentirlo?
Ora è chiaro il gioco del pallino, il pallino, nodo in fronte, zucche acerbe e terzo occhio dispari.
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Su Cairo puro?…. vediamo cosa vende:
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Tutto per la casalinga di Voghera e per i percettori del RdC !
Della serie come ti frego le donne!
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Nessuno e tutti, di tutta sta popo’ di scienza hai qualcosa? E con/te ?
Papalino popolino ai forconi contro i ghibellini nel nome dello stato fantasma, quello sempre degli altri!
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Nessuno e tutti, di tutta sta popo’ di scienza hai qualcosa? E con/te ?
Papalino popolino ai forconi contro i ghibellini nel nome dello stato fantasma, quello sempre degli altri!
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