Toscana, vietato riempire le piscine: stop all’uso di acqua potabile

L’ordinanza vale da giugno a a ottobre. Agriturismi in rivolta: «Per noi lavoro a rischio se non cambia la legge»

(FILIPPO FIORINI – lastampa.it) – FIRENZE. È certo che saranno piene per l’apertura di stagione, ma non è detto che lo saranno ancora per il finale: la regione Toscana, attraverso l’Acquedotto del Fiora, ha deciso di proibire l’uso di acqua potabile per rabboccare le piscine, da giugno a ottobre di quest’anno. La misura interessa ville, villette e agriturismi, di cui le province di Siena e Grosseto (servite dalle condotte in questione), sono piene e, se per i primi due casi si chiede un sacrificio a uno svago considerato non indispensabile, per il terzo diventa una questione di sopravvivenza economica. Per questo, l’associazione Cia Agricoltura ha chiesto di rivedere la norma, mentre i gestori delle strutture ricettive che si associano al reclamo, pensano anche al che fare: chi ricorrerà alle autobotti fornite dai privati, chi può attingere da un pozzo, chi valuta di costruire cisterne e chi non sa che pesci prendere, perché col sole e senz’acqua, la piscina a metà estate sarà secca.

Va detto che non si tratta di una novità assoluta. Il comune di Pienza (Siena), per esempio, aveva emesso un’ordinanza analoga a fine giugno dell’anno scorso, ponendo come limite il 30 settembre. Quest’anno si parte un mese prima e si prosegue per un mese in più, su un’area molto più vasta. Il 2023, infatti, si annuncia ancor più siccitoso. Dalla sezione senese della Cia, questa settimana il presidente Federico Taddei ha detto che: «C’è grande preoccupazione, perché a oggi non sarà possibile utilizzare l’acqua per le tante strutture in tutto il territorio. Considerato che ogni giorno il ricambio di acqua è dell’1-2%, in 4 mesi, il ricambio è pari a una vasca e mezzo. Questo è il minimo indispensabile per tenere una piscina con acqua pulita e fruibile. Ma unico caso, in Toscana, a Siena non sarà possibile».

Davanti a questa prospettiva, Luca Savelli dell’agriturismo Bonello, spiega che i requisiti da rispettare per approvvigionare una piscina privata ad uso pubblico come la loro, sono tanti. «Esiste per esempio una legge che ci obbliga al ricambio d’acqua periodico, per questioni d’igiene e mi sembra che questa ordinanza ci entri in contraddizione». Loro, non avendo a disposizione un pozzo da cui attingere come faranno altri colleghi dei pressi, stanno chiedendo preventivi alla distribuzione privata con le autobotti e, pur comprendendo la grave situazione idrica che investe il nostro Paese, commentano: «Le piscine delle ville possono essere considerate uno sfizio, ma noi con la nostra ci lavoriamo».

L’opzione delle autobotti «è certamente impensabile, perché troppo costosa», mentre quella del pozzo «non garantirebbe gli standard di qualità dell’acqua che vogliamo offrire ai nostri clienti e che riceviamo invece dall’acquedotto», considera d’altra parte Diana Grandi, dell’agriturismo Villa Podernovo. Loro non hanno ancora ricevuto comunicazione ufficiale del divieto, ma stanno valutando di procedere così: «Riempire la piscina prima che entrino in vigore le restrizioni come abbiamo sempre fatto e poi cercare una soluzione che sia sostenibile», dal punto di vista dell’ambiente e degli affari, come per esempio installare delle cisterne.

Spostandosi verso il mare, gli umori non migliorano. Paolo Barlettani, dell’agriturismo Borgo Campetroso, si domanda «chi siano i geni che scrivono queste leggi e se si siano posti il problema delle conseguenze che provocano». Dal suo punto di vista, le autobotti private non sono una soluzione perché, «oltre ai costi elevati, c’è un aspetto tecnico: il rabbocco dell’acqua va fatto gradualmente per tenere la piscina a livello, non è che posso aspettare che sia mezza vuota e chiamare la botte, per capirci». Né qui, né altrove, tuttavia, viene considerata la possibilità di non riempire affatto la vasca: la piscina è un’attrazione centrale nel soggiorno tipo dell’estate sui poggi.

Categorie:Cronaca, Interno

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6 replies

    • Useranno il Chianti e il Brunello, vuoi mettere? Se c’é gente che ascolta i Maneskin a 1,2 mln di euro…

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  1. Eppure sono buffi. Siamo in una situazione di supersiccita’ e questi vogliono riempire le piscine, spesso fatte con i soldi della comunità, per far piacere a 2 o 3 persone che ci si vanno a bagnare. Che cosa poi centri la piscina con l’agriturismo me l’hanno a spiegare. Lo stato dovrebbe controllare quanti sono effettivamente i veri agriturismi e quanti hanno invece preso incentivi spacciandosi per tali e a questi ultimi mangiarli il conto in banca.

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  2. Il signor borgo campopetroso dice che chi ha preso questo provvedimento non ne ha calcolato le conseguenze (chiaramente riferendosi ai suoi incassi): e se poi, dando retta alle sue istanze, io invece mi dovessi ritrovare coi rubinetti asciutti che dovrei fare, villeggiare da lui?

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  3. Comincino a investire in dissalatori ! On si può continuare a rubare acqua da una vita e poi chiedere di riempirgli le piscine! Che “agriturismi ” sono se per prima cosa usano l acqua per le piscine.. come annaffiano i campi “agricoli ” ? Vuoi vedere che comprano le verdure al super ? Vergognatevi!

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