Il presidente della Federcarrozzieri: “Bisognerà riaddestrare il personale e investire in nuove attrezzature. Ma rinviare la scadenza del 2035 non serve, già quest’anno saranno sul mercato vetture elettriche sotto i 20 mila euro e con 400 km di autonomia”

(LUIGI GRASSIA – lastampa.it) – “Riparare le auto elettriche costa di più, non solo, ma al momento scarseggiano le persone in grado di farlo. Però rinviare tutto a dopo il 2035 non servirebbe, perché il trend è inarrestabile: già entro quest’anno arriveranno sul mercato auto elettriche cinesi che costano meno di 20 mila euro e hanno 400 chilometri di autotomia, per cui sono del tutto competitive con i modelli a propulsione termica”. Parola di Davide Galli, presidente della Federazione italiana dei carrozzieri.
Oltre alla carica istituzionale lei è anche titolare di un’officina. Che cosa le dice la sua esperienza sul campo?
“La transizione dai motori tradizionali a quelli elettrici richiede alle officine di rinnovare le attrezzature e il personale. Si dovrà lavorare con più elettronica, con manodopera specializzata che dovrà saper fare cose nuove, inoltre cambieranno le procedure di sicurezza. Nelle officine si ripartirà da zero: si sta interrompendo la catena, su cui si è sempre potuto contare in passato, fra l’operaio esperto e l’apprendista a cui viene insegnato il mestiere. Tutti dovranno tornare sui banchi di scuola e imparare da capo. Saranno necessari tantissimi investimenti sia sulle cose sia sulle persone e questo aumenterà i costi di riparazione”.
Però ci viene detto che i motori elettrici e le batterie hanno meno componenti, sono più semplici e richiedono meno manutenzione di quelli tradizionali.
“E invece nell’arco di vita di un’auto elettrica si avranno più occasioni di metterci le mani, perché i motori a batteria durano più a lungo. Non è vero, come si sente dire, che bisogna cambiare le batterie ogni 2 o 3 anni. In quell’arco di tempo si riducono un po’ le prestazioni, ma non di molto, poi si va in officina e si mette tutto a posto. Ma questo richiede una manutenzione più costante”.
Quello che dice, comunque, riguarda la parte meccanica, e neanche tutta, perché i freni, le gomme eccetera resteranno uguali a prima, e così pure le carrozzerie delle auto. O no?
“No, sta aumentando (già adesso) anche il costo delle riparazioni per incidenti o graffi alle carrozzerie. Con l’avvento dell’elettrico è cominciata una gara fra i produttori a lanciare sul mercato auto dai colori nuovi, specifici per queste vetture, tinte differenti e colori più brillanti, metallescenti, perlati, e ci accorgiamo che trattarli in officina ha un costo aumentato. E un discorso analogo vale non solo per le carrozzerie ma anche per le scocche e per le altre parti metalliche che dall’esterno non si vedono: vengono fatte con leghe più leggere che vanno lavorate con tecniche completamente diverse. Anche qui servono attrezzature nuove e corsi di aggiornamento per il personale e ne derivano costi aumentati per il cliente, a parte il fatto che nella transizione è e sarà difficile anche solo trovare chi è in grado di fare il lavoro, a prescindere dal prezzo”.
A dir la verità i prezzi delle riparazioni di motori e carrozzerie sono schizzati all’insù già adesso, senza aspettare la transizione all’auto elettrica. Lo dicono anche le compagnie di assicurazione, per giustificare il rincaro delle polizze Rc Auto.
“Verissimo. Le case automobilistiche hanno aumentato del 15% i listini dei pezzi di ricambio e questo non è solo un problema economico, aumenta anche il rischio che meccanici e carrozzieri acquistino e montino, a insaputa dei clienti, ricambi non originali per stare nelle spese e conservare i margini di guadagno. E questo è vero anche per le vernici, per gli accessori da neve, per gli pneumatici invernali, per le catene eccetera. Il settore delle carrozzerie ha margini tirati perché l’Italia ha il triplo dei carrozzieri della Germania, perciò i nostri devono spartirsi una fetta di clientela molto più piccola”.
Se il cliente non lavora (a sua volta) nel ramo, non è in grado di distinguere fra un ricambio originale e uno che non lo è. Come si fa a difendersi?
“Come Federcarrozzieri stiamo facendo pressione sul governo e sulle altre autorità per introdurre protocolli sempre più rigidi a tutela degli automobilisti e dei motociclisti. Le case automobilistiche dovrebbero essere d’accordo in questo sforzo che tutela anche loro e i loro prodotti originali”.
E a livello individuale che cosa si può fare per tutelarsi, che le auto siano elettriche o tradizionali?
“Bisogna cambiare abitudini. Gli automobilisti sono abituati a scegliere un’officina vicino a casa, o consigliata da un amico o dalla compagnia di assicurazioni. Ma questo non basta. Bisogna verificare che l’officina a cui ci si rivolge aderisca alle linee guida delle ‘Riparazioni a regola d’arte’ che sono state richieste da un ddl del 2017, e questo vale per tutte le auto. Inoltre, per quanto riguarda le elettriche e le ibride l’officina deve avere qualifiche specifiche, denominate Pes-Pav-Pei che garantiscono che il personale sappia trattare queste vetture”.
Sarebbe utile al settore dilazionare i termini del “tutto elettrico” a dopo il 2035?
“Credo che allentare le regole possa essere rilassante da un punto di vista psicologico per i clienti e che rappresenti una boccata di ossigeno per le industrie, ma la mia convinzione è che il trend verso l’elettrico sia inarrestabile e che anticiperà addirittura i tempi della normativa. Mi risulta che già entro quest’anno saranno disponibili auto cinesi che costano fra i 15 e i 20 mila euro e che hanno un’autonomia di 400 chilometri, quindi competitive con le vetture tradizionali. La transizione all’elettrico avverrà molto prima del 2035 non perché lo imporranno le leggi ma perché la chiederà il mercato”.
SE DEVO EFFETTUARE SALDATURE ELETTRICHE SULLA SCOCCA COSA DEVO SALVAGUARDARE?
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E chi glielo dice al BACIASALAMI?
La cosa bella è che Stella tosse sta procedendo per elettrificare le gamme a Cassino, Pomigliano, Melfi, mentre a Mirafiori sono due anni che producono la 500e, la più venduta tra le citycar in Europa.
Ma la propaganda destrume insiste con tutto il suo carico d’ignoranza sulle tv del padrone e sui suoi giornali del barelliere. 🤦♂️
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Stellantis….
Maledetta tastiera SwiftKey.
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Carino Baciasalami, forse era il nome più adatto a quella accozzaglia di marchi che è Stallantis…
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Aumenteranno i costi per le ripetizioni perché i meccanici dovranno formarsi. Ma quanti anni durano sti corsi di formazione?
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D’altronde, a suo tempo, anche per passare da stallieri a meccanici si sono dovuti riconvertire…con un salto ben maggiore.
Questi avrebbero pestato i piedi per restare al cavallo.
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Ma secondo voi, qualsivoglia “novità” è mai servita a farci spendere di meno?
Prendiamo la raccolta differenziata: un tempo – non tanto lontano – quando si buttava tutto nel sacco nero o nel bidone condominiale, il costo della nettezza urbana era ridicolo e l’ immondizia veniva sempre raccolta. Ora facciamo noi tutto il lavoro per differenziare e i sacchi vengono raccolti … a giorni: una volta, due volte alla settimana o ogni 15 giorni (plastica e carta). IL vetro, poi, lo devi buttare personalmente nella campana. Ma il costo del servizio è andato alle stelle. E le strade sono sempre più sporche e piene di immondizia. Anche a Bologna.
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