La riunione del Consiglio nazionale 5S dopo l’arrivo della neo segretaria Pd: primo avvertimento sul salario minimo. Sul tavolo anche il terzo mandato per gli eletti. Ai suoi Giuseppe Conte, fuori taccuino e fuori delle riunioni formali, assicura che non è per nulla […]

(DI LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano) – Ai suoi Giuseppe Conte, fuori taccuino e fuori delle riunioni formali, assicura che non è per nulla preoccupato dalla concorrenza di Elly Schlein. “La sua elezione mi permetterà di non schiacciarmi a sinistra e mostrando un’opposizione unita potremmo recuperare il voto di molti astensionisti” ragiona l’ex premier. “E poi la competizione mi piace” scandisce. Di certo nel giovedì in cui torna a riunire il Consiglio nazionale del M5S, rimasto in sonno per mesi – e qualche big non aveva gradito – l’avvocato pronuncia parole agrodolci verso la neo segretaria dem: “Auguriamo a Schlein di portare avanti il progetto di rinnovamento del Pd con forza, so che avrà molto da fare perché conosciamo molto bene le correnti del Pd. La aspettiamo alla prova dei fatti”. Come a dire, benvenuta nel quasi inferno dem. Concetto che Conte ha ripetuto in vari passaggi del Consiglio. Riunione durata oltre tre ore, allargata ai referenti delle quattro macroaree territoriali e ai responsabili di alcuni comitati: l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo per quello ai Rapporti esteri e internazionali, l’ex capogruppo in Senato Gianluca Perilli ai Progetti, l’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede ai Rapporti territoriali e Chiara Appendino alla Formazione. Come a dare peso all’incontro. “Salutiamo con favore la novità che si è verificata nel Pd e speriamo incida davvero a fondo sulla riorganizzazione strutturale dei dem”, dice, o comunque fa trapelare sulle agenzie, il leader. “La sfumatura era positiva, Conte spera davvero che Schlein ce la faccia a cambiare il partito” giurano i suoi.
Tanto che l’avvocato lo ripete più volte: “Mi confronterò con lei”. Ma nella riunione l’ex premier la butta lì: “Una nuova segreteria non fa automaticamente un nuovo Pd”. E ancora: “Un conto è la segretaria, un altro è il partito”. Come a raffreddare gli entusiasmi di tanti 5Stelle per il Pd a trazione Schlein. Serve cautela, ritiene Conte: che già vede e sente la competizione con la deputata. Per questo in mattinata rilancia sul salario minimo con un video: “Abbiamo presentato una proposta di legge sul salario minimo legale a 9 euro lordi l’ora, chiedendone la calendarizzazione. Confidiamo in tutte le forze politiche, a partire dall’opposizione: la neo segretaria del Pd ha detto che è una priorità, Calenda ha aperto, ora ci rivolgiamo anche alle forze di maggioranza”. Sillabe da aspirante capo del centrosinistra. Invita la deputata a fare sponda, e di sicuro è un modo anche per marcarla. D’altronde il primo intervento ufficiale da segretaria dem, quello per chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno Piantedosi, ha impressionato molti grillini. “È stata rapida, efficace” si sono scritti tra loro. Sensazioni diffuse, proprio nelle ore in cui Conte è risultato indagato a Bergamo per la gestione dell’esplosione della pandemia nel marzo 2020. “Ritengo di aver agito col massimo senso di responsabilità e le massime verifiche” ha sostenuto ieri l’ex premier davanti alle telecamere. Aggiungendo: “Risponderò nelle sedi opportune, ma non vi aspettate da me show mediatici”. Come a dire che non vuole farsi trascinare in una palude. Innanzitutto da quel Matteo Renzi che ha invocato più volte una commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid. Nell’attesa in Consiglio si è ritrovato a discutere di un tema che non vorrebbe mai affrontare, il terzo mandato. “Non parliamone, occupiamoci di contenuti, sono già usciti degli articoli in questi giorni” ha sostenuto Conte, forse riferendosi ai pezzi del Fatto. Ma più d’uno ha evocato il nodo.
Perché la disfatta nelle Regionali – di cui non si è discusso apertamente – nasce anche dalla mancanza di nomi forti e conosciuti nelle liste, e questo lo pensano in tanti. Così, dopo che la responsabile per le Isole Angela Raffa aveva borbottato contro i secondi mandati che vogliono candidarsi a livello territoriale (possibile da norma, ma solo per diventare consigliere comunale), in diversi hanno posto la questione in vista delle Amministrative della prossima primavera. Chiedendo di fatto di modificare il vincolo dei due mandati. Conte ha replicato con un intervento molto criptico, raccontano, in cui sembra aver aperto alla possibilità di candidare i secondi mandati come sindaci. “Ma è un’impressione, non lo ha detto dritto” spiegano.
La certezza è che domani l’avvocato sarà alla manifestazione di Firenze sulla scuola, assieme ai capigruppo e a vari big del M5S. Sfilerà a pochi metri da Schlein: alleata possibile, avversaria certa. Almeno fino alle Europee del 2024, la conta dove si deciderà la guida del centrosinistra.
Tra timori e calcoli….. Oh, Signore…
“Io se fossi Dio,
maledirei davvero
i giornalisti,
e specialmente
tutti”.
Anch’io in certi momenti la penso così.
Giuro, non per colpa mia: fanno davvero tutto loro.
"Mi piace"Piace a 1 persona
A lui gli piace la competizione .Si ma non vi ha mai partecipato. È stato messo come candidato unico calato dall’alto senza essersi mai iscritto al M5Stelle. A quel punto il M5Stelle non era già più ne democratico ne anti sistema e senza le sue regole fondativo. Seguendo le regole in vigore dopo le dimissioni di Di Maio da capo politico,si dovevano tenere entro un mese le votazioni degli iscritti per scegliere il nuovo capo ,e tutti sapevano che gli iscritti avrebbero scelto Di Battista. Ma questa prassi fu impedita dai capetti del M5Stelle in modo autoritario .
"Mi piace""Mi piace"
Senza Conte il M5s non esisterebbe più, con buona pace di Di Battista, che io ammiro e rispetto e del quale sospetto che te ne freghi meno di zero. Certo che dobbiamo ringraziare Di Maio e co. per quella mossa, ma la responsabilità maggiore ricade sulla testa di Grillo, che ne ha fatte tante di sciocchezze.
"Mi piace"Piace a 1 persona
P.s. Conte oggi è stato messo lì dagli iscritti, per tua info
P.s. 2: per curiosità, per chi voti o supporti? Giusto per sapere quale comunità pacifista e democratica e antiautoritaria di figli dei fiori si bea del tuo consenso.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Esattamente, l’elezione del Dibba è stata impedita da Di Maio, Grillo e company, non da Conte che allora non contava niente dentro al Movimento. Quindi perché te la prendi con lui? Successivamente è stato lo stesso garante a chiamarlo per una riorganizzazione radicale. Conte oggi, oltre ad essere leader, incarna l’evoluzione del “nuovo” M5S che parte appunto da lui, come quello precedente nasceva da Gianroberto e Beppe.
"Mi piace"Piace a 1 persona
lucapas, peraltro Di Battista ha più volte ripetuto che Conte gli ha confidato che alcuni/molti del M5S non vedevano di buon occhio un suo rientro.
Diciamo che, grazie alla regola dei due mandati, il M5S è stato per 3/4 derattizzato, ma non completamente.
"Mi piace""Mi piace"
Giusto questo è il nuovo M5Stelle, cioè il partito personale di Conte nulla che vedere con il Movimento quello originale .
"Mi piace""Mi piace"
Scusa, quanto ti aspettavi che durasse, così com’era? Sino si tempi di Star Trek?
"Mi piace"Piace a 1 persona
ai tempi
"Mi piace""Mi piace"
Antonio DM – 3 marzo 2023 alle 13:31
“Giusto questo è il nuovo M5Stelle, cioè il partito personale di Conte nulla che vedere con il Movimento quello originale.”
Questo è un altro discorso, io rispondevo al tuo “candidato unico”. Conte non era un candidato, gli iscritti approvando lui approvavano il nuovo percorso e, sarà quel che vuoi, ma la votazione è stata molto partecipata e lui ha avuto più del 90% di consensi, per ben due volte.
"Mi piace"Piace a 2 people
Gli “entusiasmi di tanti 5Stelle per il Pd a trazione Schlein” non si può proprio sentire.
Modalità istinti omicidi: ON.
"Mi piace""Mi piace"
Riguardo al terzo mandato, i famosi esclusi dalle regole, possono tranquillamente candidarsi con una lista civica e poi il M5S può decidere se sostenerli o meno.
"Mi piace""Mi piace"
Conte ha ragione,ci sono milioni di elettori ideologicamente non schierati che si sono rifugiati nell’astensione e sono gli stessi che ci hanno portato al 25% nel 2013 e al 33 nel 2018,gente che non si considera di destra o di sinistra ma che cerca semplicemente il cambiamento,gente che ci ha dato fiducia considerandoci l’ultima scialuppa di salvataggio e che purtroppo,per un motivo o l’altro abbiamo poi deluso,sono sicuro che mostrandogli un movimento cinque stelle di nuovo radicale e netto nelle sue battaglie potremo farli tornare a casa,e poi,quando il pd si sposterà di nuovo al centro potremo attrarre anche molti altri elettori da sinistra perche son sicuro che la schlein,come gli altri suoi predecessori,non ci arriva al 2027
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non è che con la Elena detta Elly, sia cambiata la testa dei piddini, sono gli stessi che fino a due giorni fa hanno sostenuto Lettaman, il quale ha tentato in tutti i modi di sopprimere il M5S, senza mai un BAH!!
Non è che le politiche di destra fino adesso del PD, per abolizione del dizionario diventano di sinistra.
De Carolis insiste e MT lo lascia fare, che strano giochetto.
"Mi piace"Piace a 2 people