Un libro descrive il rapporto del fascismo con l’ambiente, senza considera l’atteggiamento degli altri Paesi nella stessa epoca

(Ernesto Galli della Loggia – corriere.it) – Lo so che per parlare di un libro (La natura del duce. Una storia ambientale del fascismo, Einaudi) bisognerebbe prima averlo letto. Ma dal momento che i suoi autori (Marco Armiero, Roberta Biasillo, Wilko Graf von Hardenberg) ne hanno fornito loro stessi una versione abbreviata in un articolo di giornale (Domani, 9 gennaio) mi sembra ovvio che possa parlarne anche io basandomi solo su quell’articolo. Il quale — evidentemente al pari del libro — è mosso da un antifascismo radicale così intessuto di cerebralismo concettoso e di argomentazioni sofistiche da sfiorare il ridicolo. Spesso da oltrepassarlo.
Qualche esempio. Il rapporto del fascismo con la natura all’insegna della «battaglia» (del grano, contro le mosche, ecc.) o della «trasformazione delle vallate alpine in motori idroelettrici» esprimerebbe in pieno la sua ideologia bellicista ed espansionista. La natura sarebbe «un nemico da sconfiggere e uno spazio da conquistare. La stessa bonifica era in fin dei conti una guerra contro la palude e la malaria, una guerra coloniale interna per conquistare lo spazio vitale necessario all’espansione di una prolifica Italia fascista»; dal suo canto «l’autarchia significava occupare ogni millimetro del suolo, del mare e del sottosuolo, era un’espansione in intensità e spesso in profondità, visto il ruolo cruciale della ricerca di minerali e combustibili, del controllo del regime sulla natura»; «come i nemici in guerra, così la natura sembra nascondere i suoi tesori; tutti gli eserciti sanno bene che nei territori occupati la ricchezza non è mai in mostra. Bisogna perquisire, requisire, spaventare, costringere, estorcere fino all’ultima goccia; il tutto con una buona dose di violenza e. come è noto, la violenza era forse l’unica cosa di cui il fascismo non mancava». Una sola domanda: ma come mai in quegli anni Roosevelt e Stalin facevano con la natura a un dipresso le stesse cose del duce? Erano fascisti anche loro?
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Fulminante l’incipit, che spiega bene il resto del inutile “articolo”: “io il libro non l’ho letto però…”
Perciò parli di quel che non conosci. E tanto basta per definire il personaggio
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Al titolista : “Combatteva con la natura”? Cioè assieme alla natura o ” contro ” la natura?
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