Alessandro Di Battista: “Si vuole colpire Assange per educare tutti gli altri”

(Alessandro Di Battista) – Sul caso Assange sostengo da tempo una cosa: si vuole colpire Julian per educare tutti gli altri. “Colpiscine uno per educarne cento” fu lo slogan utilizzato dalle Brigate Rosse quando fecero il primo sequestro, quello di Idalgo Macchiarini. Le BR odiavano il sistema ma, come vedete, il sistema fa le stesse identiche cose e forse le fa in modo più subdolo. Il caso Assange è, chiaramente, molto diverso dalla vicenda Report incontro in autogrill Renzi-Mancini. Ma c’è qualcosa in comune. Ripeto, vogliono distruggere (e ci stanno riuscendo) Assange per evitare che vi siano altri Julian in futuro. Chi avrà ancora il coraggio di diffondere documenti scottanti sui potenti della terra, a cominciare dalla CIA, se Assange dovesse finire i suoi giorni in carcere? Colpirne uno per educarne 100. Tutti educati al silenzio, alla mansuetudine, ad abbassare la testa.

Ebbene guardiamo la vicenda Report Renzi-Mancini. Una cittadina italiana perbene, un’insegnante, un mattina in autogrill assiste ad un incontro molto strano tra un ex presidente del Consiglio, Renzi, ed un uomo che non riconosce. I due arrivano in auto di servizio e parlottano nella piazzola dell’autogrill. Lei ha la prontezza di riprenderli e invia il filmato a Report. I giornalisti di Report scoprono che quella persona è un agente dei servizi segreti italiani, tal Marco Mancini. Parte giustamente un’inchiesta giornalistica sull’incontro. Perché si sono incontrati lì, di cosa hanno parlato? Il prefetto Gabrielli, divenuto autorità delegata per la sicurezza della Repubblica emana, giustamente, una direttiva restrittiva sugli incontri tra politici e 007. Segno che filmare quell’incontro e dare il video a Report è stato un atto di pubblico interesse.

Ebbene quella donna, un’insegnante e, soprattutto, una fonte giornalistica, è indagata per aver filmato Renzi e per aver fornito il materiale a Report. Rischia 4 anni di carcere. Non rischia 175 anni di carcere come Assange, non finirà (speriamo) in prigione neppure per un giorno. Ma anche lei vuole essere colpita con l’obiettivo di educare altri cittadini attenti, coraggiosi e potenziali “giornalisti”.

Chi in futuro avrà il coraggio di filmare un politico in situazioni sospette o comunque “particolari” qualora l’insegnante che ha filmato l’incontro Renzi-Mancini dovesse finire sotto processo? Questa roba è vomitevole e ancor più vomitevole è il silenzio di gran parte della stampa italiana.

Oggi farò una diretta con Marco Lillo del Fatto Quotidiano. Giornalista che stimo e che ha sempre seguito queste vicende che sembrano di poco conto ma che hanno veramente a che fare con la libertà di stampa dunque con la libertà in generale.

10 replies

  1. Non ho ancora capito se i fatti ( l’incontro, il filmato,) siano reati o meno. O se reato sia stata solo la vendita della Signora del filmato senza l’assenso del protagonista. Oppure chissà…
    Si continua a parlarne senza dare le uniche notizie utili.

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    • Chiaro che non c’è da contare sul tuo aiuto se i maneggioni che stanno al potere decidono di mettere il piede in testa ad un cittadino che non abbassa la testa di fronte a loro.

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    • Carolina, questa è la parte finale di un articolo, di cui mi pare di aver letto la prima parte (o era pressoché identica ad un altro articolo) qui su Infosannio.
      Dovrebbe chiarire alcuni tuoi dubbi, specie riguardo alla “vendita”…
      “L’indomani la professoressa inviò a un suo amico giornalista due messaggi vocali e sei delle tredici foto, ma nemmeno lui riconobbe l’uomo che parlava con Renzi. E nei giorni successivi inviò le stesse foto all’indirizzo mail della redazione internet del Fatto quotidiano, da cui non ricevette alcuna risposta. Quattro mesi dopo, ad aprile 2021, le capitò di vedere in tv un servizio di Report su un presunto «complotto» per favorire la caduta del governo Conte 2 e contattò la redazione attraverso la mail indicata sulla pagina facebook del programma. Da lì la contattarono subito, e così è nata l’intervista a volto coperto alla signora e la trasmissione in tv delle immagini dell’incontro Renzi con Mancini, la cui identità la professoressa dice di avere scoperto solo guardando il servizio di Report.

      Nell’interrogatorio la donna ha consegnato agli inquirenti le mail e i messaggi sulle foto inviate (già acquisite nel precedente interrogatorio), la documentazione medica sulla salute del padre e le fatture del Telepass; ha SPECIFICATO di NON AVER CHIESTO né RICEVUTO ALCUN COMPENSO per le foto e i video, e ha ribadito più volte di aver voluto solo dare un contributo «da cittadina» al diritto di cronaca.

      Proprio L’ESERCIZIO del DIRITTO di CRONACA è una delle circostanze per le quali l’articolo del codice penale per il quale la signora è stata indagata prevede la NON PUNIBILITÀ. Ieri l’avvocato Vasaturo ha detto di essere «a disposizione» di Renzi e dei suoi legali per organizzare un incontro tra l’ex premier e la propria assistita, «appreso del comprensibile desiderio del senatore di conoscere personalmente la professoressa».

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      • Ma ti rendi conto Anail? Il Bomba a quanto pare vorrebbe incontrare una sconosciuta signora che lo ha ripreso e diffuso il video. Come personaggio pubblico, viene ripreso (anche troppo) da migliaia di foto-cine operatori.
        Ma il grande pallone gonfiato rinuncia a qualche lucroso viaggetto dai suoi amichetti per incontrare la professoressa che l’ha ripreso , in luogo pubblico, con un tizio dei servizi segreti! Perché questo incontro?
        Se lo vuole la donna sarà forse per scongiurarlo di non procedere con la solita insulsa querela tipica di questo esecrabile fanfarone, se lo vuole lui, per intimidirla e far vedere che non si disturba impunemente Sua Maestà della Bassezza.

        Perseguitare uno per ammonire tutti, vedi Assange. Che vergogna! E che vergogna che la giustizia si presti a questa buffonata che costa tempo e denaro a una pacifica cittadina (e a tutti i contribuenti) che, siano quali siano le sue motivazioni, nulla ha fatto di illegale, anzi, ha esercitato a modo suo il diritto di cronaca.

        Se questa farsa dovesse continuare, sarò il primo a contribuire a una raccolta fondi per l’ignota signora perché il suo gesto non debba costarle denaro per avere reso un servizio alla collettività.

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    • X Carolina:

      come ho detto in altre situazioni, gente come te ha qualche problema attitudinale: stai sempre qui a scrivere e riscrivere su ogni argomento infosannita, e poi perdi occasioni d’oro per stare zitta.

      E le notizie utili: beh, chiedi a RENZI cosa ha detto a Mancini, tra un Babbo e l’altro.

      Forse non parlandone attira qualche legittimo sospetto che NON stesse agendo in maniera consona all’art.54 della Costituzione in cui i pubblici funzionari devono agire con DISCIPLINA e ONORE.

      I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle, con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

      Ne hai sentito parlare oppure ti sembra troppo da approfondire come motivazione del pubblico interesse?

      Perché alle volte scrivi giusto come Bastian contraria.

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  2. Purtroppo, è sempre più chiaro che la giustizia, ovunque, è al servizio del potere, alla faccia dell’indipendenza dal potere di cui si vanta nei paesi civili. Il caso Assange chiama vendetta al cielo e il silenzio della stampa mondiale e di tanti , troppi politici (tra noi, quelli che si lacerano le vesti per Zaki e Regemi per esempio) è semplicemente disgustoso.
    In quanto all’incontro del Bomba con quel tizio, è una vergogna immensa che quella persona venga perseguitata dalla nostra “giustizia uguale per tutti” per un atto totalmente lecito in un luogo pubblico, chiaramente per istigazione di quel viscido personaggio che ha esercitato indebite pressioni, nella sua follia di impunità ed arrogante onnipotenza. E la stampa, come sempre, zitta.

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  3. Da buona Bastian contraria, troppe volte “fregata” dalle dichiarazioni di qualcuno che poi si sono rivelate tutt’ altro, non amo molto lo sfrucugliamento sui fatti e preferirei avere notizie.
    Chi mi legge sa benissimo quanto poco io stimi Renzi, anche e soprattutto nelle sue “emanazioni” che governano la mia Regione, quindi da questo punto di vista sono in una botte di ferro.

    Letta la notizia mi chiedo: é reato per un eletto al Parlamento ( al momento Renzi non ricopriva altre cariche) dialogare con un personaggio del genere? E soprattutto: se volevano farla sporca, perchè incontrarsi alla luce del sole in un posto affollato data la popolarità di entrambi? Mi pare inoltre strano che Mancini non fosse stato “riconosciuto” dal giornalista “amico”: se ne è parlato molto, in tempi non lontani, e vedendo la foto l’ ho riconosciuto subito anch’io.
    Dunque: l’ incontro è reato o meno?

    La Signora si è subito premurata di fotografare e filmare ( abbondantemente) inviando il tutto alla stampa. Gratis, dice lei: sicuri? Anche in termini di “visibilità” ( di questi tempi più appetita dei soldi…)? Speriamo di sì.
    Il fatto di avere filmato due cittadini che dialogano in un luogo pubblico, è reato? O è reato piuttosto inviare il materiale ai media senza il loro consenso? Se no, perchè allora la Signora è stata indagata? Con quale accusa? Solo pressioni da parte di Renzi per “punire” la Nostra”? Allora perchè la Procura si presta?
    Perchè se ha fatto solo “il suo dovere di cittadina” si è prestata a una “intervista” a volto coperto (ridicolo) e addirittura dichiarata “pronta a incontrare Renzi”? A che pro? Ormai il “dovere” era stato abbondantemente compiuto.

    Io vorrei risposta a queste domande, che ancora non ho travato: sono reati o non sono reati?
    Altrimenti è l’ ennesima fuffa…

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    • Carolina, CHE COSA STAI DICENDO?
      Secondo te, il diritto di cronaca si risolve nel fatto che si possa riprendere lecitamente solo un REATO?
      Forse è Renzi ad essere CONSCIO di star compiendo qualcosa di losco, ma riprendere, non 2 CITTADINI, come scrivi tu, ma 2 PERSONAGGI PUBBLICI in un LUOGO PUBBLICO, rientra alla grande nel diritto di cronaca.
      Specialmente se uno è il Bomba, fissato con la delega ai servizi segreti(ci ricordiamo quante storie ha fatto a Conte?) e l’altro… uno dei servizi segreti.
      Non capisco perché la donna dovesse necessariamente riconoscere il tipo (io non lo riconosco tuttora) e, soprattutto, perché parti dal presupposto che le persone debbano fare tutto per soldi o NOTORIETÀ (è il tuo chiodo fisso…).
      Cioè, in soldoni, sulla tipa TANTI dubbi, sul Bomba NESSUNO?
      Tra l’altro, non si ricorda mai, che, quella stessa mattina, R. andò a far visita a Verdini in carcere… e già si “programmava” la CACCIATA del governo Conte…
      Secondo te, questo viscido personaggio, può mai fare qualcosa che non sia losco e strumentale?
      Dovendo decidere chi sia mai il mestatore nell’ombra, tu scegli l’insegnante?
      Che poi abbia agito “alla luce del sole”, non è forse il classico metodo per nascondere il fatto, pensando di farlo passare per un incontro normale?
      Perché non ci dice allora, che cosa faceva VERAMENTE?
      I babbi si sono forse visti passare di mano in mano, nel video?
      E uno fa chilometri per portare i “babbi” ad un personaggio losco quasi quanto lui?
      E, se hai ancora un ultimo dubbio, CERTO che la Procura si sta prestando!
      Mentre Ignora sistematicamente le denunce di privati cittadini vessati dal potere.
      Ma come, ti stupisci che R. abbia santi in paradiso?
      E com’è, allora che ha OTTENUTO il nome della tizia?
      QUELLO sì è reato.
      I nomi delle fonti giornalistiche, perché la tipa è una FONTE, non una che divulga materiale privato/ intimo senza autorizzazione (in pratica la stessa accusa del revenge porn), sono protetti da una apposita legge.
      COME e CHI gli ha permesso di aggirarla per scoprire il nome?
      E come mai non denuncia tutti quelli che gli fotografano la faccia da QLO che si ritrova?
      A ben vedere già solo far girare QUELL’immagine configurerebbe il reato di revenge porn!

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  4. se c’è di mezzo l’escremento umano di renzi non è necessario perdere neanche un secondo per cercare la verità.
    E’ ovvio che il marcio pataccaro è lui

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  5. “Il prefetto Gabrielli, divenuto autorità delegata per la sicurezza della Repubblica emana, giustamente, una DIRETTIVA RESTRITTIVA sugli INCONTRI tra POLITICI e 007. ”

    Un motivo ci sarà!

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