
(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Ai primi scricchiolii del Governo dei Migliori, Marcello Sorgi buttò lì sulla Stampa: “Se Draghi fosse costretto a dimettersi… al Presidente della Repubblica non resterebbe che mettere su un governo elettorale, forse perfino militare… A mali estremi, estremi rimedi”. Paolo Mieli gli fece eco sul Corriere: “E se decidessimo di non votare mai più? C’è […]
Il voto estero
(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Ai primi scricchiolii del Governo dei Migliori, Marcello Sorgi buttò lì sulla Stampa: “Se Draghi fosse costretto a dimettersi… al Presidente della Repubblica non resterebbe che mettere su un governo elettorale, forse perfino militare… A mali estremi, estremi rimedi”. Paolo Mieli gli fece eco sul Corriere: “E se decidessimo di non votare mai più? C’è un’Italia che… auspica un futuro post elezioni con assetti più o meno simili a quello attuale. Draghi dovrebbe restare a Palazzo Chigi per il resto dei suoi giorni”. Non erano gridi di dolore di due cultori della stabilità (che pochi mesi prima avevano tifato sfegatatamente per la caduta del Conte-2 in piena pandemia, campagna vaccinale e scrittura del Pnrr, per mano di un partitucolo senza voti). Erano ballon d’essai per tastare il terreno. Ora che s’è deciso gentilmente di far rivotare gli italiani, i poteri interni ed esteri che da decenni ci tengono in ostaggio tentano di spaventarci a suon di dossier e pizzini, e pretendono pure di decidere chi potrà fare il ministro e chi no. Dicono di difendere la Costituzione e intanto ne violano l’articolo 1 (“…La sovranità appartiene al popolo…”, inteso come italiano). Dicono di difenderci dal fascismo e dal putinismo e intanto si comportano come i fascisti e i putinisti. Ma le ingerenze, se vengono da Usa e Ue, diventano buone e giuste.
Strepitoso, su Rep, l’editoriale “Gli Usa non vogliono Salvini al governo” di Stefano Folli che spiega, come se fosse la cosa più normale del mondo, che i dossier Usa a rate su presunti soldi russi a nonsisachi sono una “campagna” con un solo “obiettivo”: “il leghista”. Infatti “a Washington sarebbero lieti di un altro governo Draghi, magari per l’intera legislatura”. Ma purtroppo, “non potendo ignorare che in Italia si vota” (come negli Usa, se non andiamo errati), s’accontentano di far fuori un leader con patacche manipolate dalla stampa (italiana). Un’operazione terroristica contro un Paese alleato (o suddito?) che, per Rep, non è neppure un’“ingerenza”: solo un memo sugli “obblighi nel sistema delle alleanze”. Come se non ci fossero Paesi Ue e Nato che non applicano sanzioni alla Russia e non inviano armi all’Ucraina (non Ue né Nato) e l’Italia non fosse libera di bloccare le une e le altre in base all’interesse nazionale e alla Costituzione. Intanto imprecisate “cancellerie europee” minacciano di punire l’Italia se oserà votare “male”, come hanno appena fatto con l’Ungheria (Orbán è orrendo, ma purtroppo è stato eletto tre volte), ma non con la Polonia (altrettanto orrenda, ma graziata perché ultra-atlantista). Per fortuna abbiamo un premier che a questi impiccioni risponde per le rime: “Gli italiani hanno il diritto di votare chiunque vogliano”. Purtroppo è Sanna Marin e governa la Finlandia.
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Grazie Raf2…e buon week-end
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Grazie raf
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Lo si può tranquillamente chiamare suprematismo atlantista.
È la nuova forma di fascismo proposta soprattutto dai liberal-progressisti: qualsiasi altro indirizzo geopolitico viene annichilito col manganello mediatico, perché la dottrina prevede la strettissima osservanza e non ammette sbavature.
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Mieli (popolo Eletto, non dimentichiamocelo)
Folli (nomen, omen)
Sorgi (nomen, non omen)
Ma chi gli fa fare carriera a questi tre strunz? Sono sempre in mezzo, non se li fila nessuno (a parte Mieli come storico) e pretendono di dirigere il paese.
Manca all’appello inspiegabilmente Massimo Franco, che anche lui, con FOLLI e SORGI, possiede un cognome che è molto evocativo (ma molto lontano dal vero, lui anche è tutto fuorché ‘franco’)
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…Minimo Falso…
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Muesli come storico?
😂ho l’inglese inserito muesli x mieli va benissimo.
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“Pensierini della sera “
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tocca pure difendere quel buzzurro di Salvini.
ma in realtà, a pensarci bene, non si difende Salvini in quanto tale: si difende un principio. il sacrosanto principio per cui il popolo italiano ha diritto di votare chi qazzo vuole, e di essere governato da chi qazzo viene eletto.
ma in Italia questo diritto non esiste più da tempo.
da molto ormai i poteri forti (che non sono una SPECTRE misteriosa, sono facilmente identificabili) hanno deciso che il popolo è formato da trogloditi con l’anello al naso, che non possono decidere chi governerà, perché immancabilmente deciderebbero diversamente da quello che vogliono lorsignori.
allora arriva la prima sentinella: il Capo dello Stato. bene lo hanno scelto a suo tempo i poteri forti, e bene hanno fatto in modo di mantenerlo al suo posto anche alla scadenza. non potevano scegliere meglio di Mattarella: grigio rappresentante della partitocrazia del tempo che fu, destinato al rapido oblio, finché non è stato eletto al Colle più alto. da allora è diventato il faziosissimo custode dello status quo e dell’establishment, piddino fino nell’osso, che ha fatto di tutto per allontanare gli elettori dalle urne quando era sicuro che avrebbero dato un calcio nel qulo al suo amato PD; costretto a concedere il voto quando era chiaro che non c’era più trippa per gatti, c’è da scommettere che, semmai sarà costretto a dare l’incarico alla Meloni, zapperà tutti i ministri sgraditi a lorsignori, imponendo la nomina di uomini di paglia o di rappresentanti dell’establishment.
se non bastasse questa sentinella (dopotutto anche Conte, nel Conte 1, ce la fece a mettere su una squadra), ecco in arrivo le famigerate “cancellerie europee”, e segnatamente l’immarcescibile Commissione, nella persona del suo Presidente o del Commissario all’economia, vero e proprio maestrino che ci dà il voto con la penna rossa. costoro sono pronti a bocciare qualunque tipo di proposta di bilancio dell’Italia e a tirare fuori il libro mastro dei conti (e dei debiti) del Belpaese, ogni volta in cui il governo italiano proponga riforme non in linea con il diktat dell’Europa, che vuole sostanzialmente poter governare in ultima istanza. e allora, se il governo italiano è sgradito (Conte 1) anche uno sforamento dello 0,01% dai parametri del Patto di stabilità è una tragedia, se il governo italiano è gradito (Conte 2, perché c’era il PD), allora si può sforare di quanto si vuole, nessuno dà pagelle o voti negativi.
e si dovrebbe dire anche dei signori della finanza, delle lobbies (visto che casino sono riusciti a fare i tassisti? che uno dice: ma che qazzo vorrai che riescano a fare quattro sfigati sui taxi? ma l’Italia è il Paese delle lobbies e delle consorterie di compagnucci di merenda), degli altri centri di potere, ma il concetto è chiaro.
il punto è che occorrerebbe votare per mandare al potere quelli sgraditi a lorsignori, per vedere di nascosto l’effetto che fa.
il guaio è che anche tutti costoro hanno dimostrato di essere pronti a piegarsi al potere, e la stessa Meloni ha fatto una campagna elettorale per farsi amare dai poteri forti, e c’è da scommettere che, anche se fosse eletta con una maggioranza bulgara, farebbe di tutto per tenersi buoni lorsignori. che non si sa mai.
non c’è speranza.
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E’ il partito delle astensioni che stanno allegramente incoraggiando con queste sceneggiate. Stanno facendo di tutto e di più per aumentare il disprezzo degli elettori per la politica in generale e per le votazioni in particolare. Il popolo – nella loro mente, bue e incompetente nella scelta oculata e giusta per l’Italia – è un bel fastidio. Sarebbe bello, per loro, poterlo abolire. Fu una proposta realmente avanzata. Il fatto avvenne il il 17 giugno 1953. Gli operai di Berlino-Est si erano sollevati contro il presidente della Repubblica democratica tedesca, Walter Ulbricht, che li trattò alla stregua di provocatori fascisti e chiese l’intervento dei carri armati di Mosca. A quel punto il noto drammaturgo tedesco Bertold Brecht se ne uscì con queste esatte parole divenute celebri: “Il Comitato centrale ha deciso : poiché il popolo non è d’accordo, bisogna nominare un nuovo popolo”.
Ditemi voi se non ci stiamo avvicinando a una situazione simile. Con l’aggravante che il governo si può decidere (ci stanno già lavorando) prima ancora delle elezioni. Per i poteri interni e stranieri, si tratta di decidere quali partiti estromettere dal futuro governo. Gli altri avranno i requisiti per governare. A quel punto si può andare comodamente alle elezioni nel giorno stabilito, come se si trattasse di un’allegra kermesse in ogni comune d’Italia, tipo una festa nazionale con fiera, fuochi d’artificio e spettacoli per grandi e piccini. Così la gente potrà più facilmente dimenticare di recarsi al seggio. Anche perché tanto non servirebbe a niente.
PS
Comunicazione di servizio: un forcone costa appena 10 euro. All’ingrosso per comitive, ancora meno. A voi, anzi a noi la decisione se aderire all’offerta oppure no.
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forcone?????????????????
GHIGLIOTTINAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!
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Questi non hanno ancora capito nulla.
Continuano imperterriti con le loro balle e ogni volta che aprono bocca la meloni guadagna voti.
Adesso ci si mette pure berlusconi.
Sarà un plebiscito e il duo salvini meloni governerà potendosi permettere anche di fare a meno del cavaliere.
Il livello di idiozia dei “migliori” , a quanto pare,ha ancora ottimi margini di crescita.
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Sarò noioso, ma queste elezioni saranno l’ennesima farsa che ci sorbiamo da troppo tempo. È già tutto pronto, se le cose non dovessero piacere ai veri padroni dell’Italia. La mummia sicula ha già con sé dentro il sarcofago un bel governo d’emergenza guidato da un qualunque burattino salvatore della patria che navigherà nel mare di saliva che gli faranno a reti televisive ed edicole unificate. Mai votato da nessuno, ovviamente. Ma si sa, il popolo è sovrano.
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(Pfizer e la pastiglia contro la strana sensazione di inutilità)
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La indecente decadenza della politica italiana ha un inizio e l’inizio ha un nome: Berlusconi.
Innumerevoli sono i motivi per cui, e tutti i tenutari di un cervello li conoscono.
Ma il particolare che mi fa pensare di più all’attuale decadenza politica è l’aggiunta del nome del leader al simbolo del partito, e il primo è stato lui, il caimano, a mettercelo.
Di conseguenza non votiamo più un’idea, un certo percorso, un sistema di gestione della cosa pubblica, ma votiamo una persona che una volta eletto puo farew (e farà) quello che vuole.
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Grazie Salaxzar per lo spunto. In effetti non avevo mai riflettuto su questo particolare del nome del capo: il cesarismo che si fonde con l’individualismo spinto di tipo economico. Il momento della discesa in campo del nano finanziatore della mafia è stato un punto di svolta della società italiana che, scegliendo di votare in massa per illusoria ricchezza promessa dall’imbonitore di Arcore, ha di fatto buttato via la cultura e i valori tradizionali italiani (a cominciare dalla ricchezza linguistica dei dialetti oggi di fatto quasi spariti e che simbolicamente rappresentano l’identità culturale e profonda di una comunità, dalla preservazione del territorio e del paesaggio rasi al suolo dalla cementificazione urbana, industriale e commerciale, dalla tradizione alimentare e dal senso di appartenenza a una collettività) per abbracciare il liberismo spinto e l’americanizzazione dei costumi con conseguente appiattimento e omologazione.
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E intanto Mattarella in silenzio ci sta apparecchiando la tavola prossima ventura
https://www.maurizioblondet.it/
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Stanotte servizio del TG5 (non l’ho visto per scelta, era nel break del film su uno degli ennemila canali della biscia): inondazioni, commenti di TUTTI i partiti…tranne uno: 5S.
B entrò in politica per salvarsi dalle procure venuto meno l’ombrello politico del concittadino latitante ad Hammamet. Ed ha potuto fare quel che ha fatto perchè sempre l’opposizione si ben guardata dal risolvere il conflitto di interessi, che come propaganda è devisivo nel portare la gente a credere e votare.
Illuminante l’articolo di ieri sul servizio contro il reddito di cittadinanza.
La realtà sta in “PDL&PD-L” che fu la grande intuizione di Grillo, che poi ha trovato conferme continue, dalle visite del Bomba ad Arcore alla candidatura della C di CAF da parte del PD(C).
L’inciucio è stato: tu salvati il culo con le leggi ad personam e fatti straricco con il conflitto d’interesse, a noi lasci tutta la tecno-struttura ex DC nel corpaccione dello Stato e dei suoi mille corpi, enti, controllate.
B sdoganò Lega e la destra…
fuori dal coro restano solo i 5S.
PS: Mattarella che stringe la mano di B, Rita Dalla Chiesa che si candida con FI…si resta senza parole…
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