La storica dell’antichità. “Il suo discorso ha caratteri anti-femministi. Legittimi, ma lontani da me”. “La donna come elemento espositivo, ceramica che arreda bene. La donna come segmento numerico: al numero uno della lista l’uomo al due lei, una qualunque lei. O il corpo della donna: è giovane […]

(DI ANTONELLO CAPORALE – ilfattoquotidiano.it) – “La donna come elemento espositivo, ceramica che arreda bene. La donna come segmento numerico: al numero uno della lista l’uomo al due lei, una qualunque lei. O il corpo della donna: è giovane e bella? Balla anche? Ma si può?”
Professoressa Eva Cantarella, lei è contro le quote rosa, contro l’idea.
Io sono contro la formalizzazione di genere. Una donna può essere dichiaratamente antifemminista. Prenda Giorgia Meloni, le sue idee non sono mie e la sua retorica oratoria suggestiona la realtà e la descrive in senso regressivo: sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana eccetera. Ricorda quel comizio?
Io sono Giorgia!
Legare la persona, legare l’identità di donna alla condizione di madre è già un giudizio fondativo dell’esistenza che si dà, un biglietto da visita, un’idea che illustra quel che si vuole essere.
Lei ha studiato il potere delle donne nel corso dei secoli.
La storia è una continua altalena: andare avanti con slancio, tornare indietro rumorosamente. Si avanza e si arretra. Di donne al potere parlava Erodoto. Eppure il più grande colpo all’identità femminile l’ha dato Aristotele che ha messo in dubbio addirittura la funzione riproduttiva della donna riducendola a espressione della cruda materia. L’uomo era invece lo spirito costituente.
Ci stiamo avvicinando al primo quarto del nuovo secolo: tante donne sono al potere in Europa, poi molti partiti, specialmente di destra, sono guidati da donne. E la loro forza si conferma, come per la francese Le Pen, o si espande, e qui l’italiana Meloni. Di queste ore poi la polemica sulla premier finlandese Sanna Marin che balla ma con movenze inopportune.
Solo perché è donna, questo polverone su come balla e con chi. La solita polemica retriva, maschilista.
Ma secondo lei non tutte le donne concorrono alla conquista di una effettiva parità tra sessi.
Contano le idee non il sesso. Le battaglie femministe della metà del secolo scorso, a cui anch’io ho concorso, adesso sembrano affievolite. Quando mi sono laureata, per esempio, non ho avuto la possibilità di concorrere in magistratura. La mia laurea è del 1960, l’apertura dei ruoli anche alle donne del 1963. Per dire il punto da cui si partiva, l’arretratezza che si soffriva e i traguardi raggiunti.
La conquista dei grandi temi dei diritti civili.
Dell’aborto per esempio. La vita si tutela alla nascita o al concepimento? Una scelta che manda avanti o indietro le lancette del tempo. Temo che la Meloni sul punto non la pensi come me.
Oggi le cose come stanno?
Un po’ peggio di ieri. I diritti civili, tra cui l’aborto, sono rimessi – timidamente o meno – in discussione. E così anche gli altri diritti subiscono il clima del tempo.
La storia è tutto un singhiozzo. Avanza e poi arretra.
Dal I secolo avanti Cristo al I secolo dopo Cristo è tutta una storia di conquiste. A Roma le donne ereditano dai genitori in parti uguali con i fratelli, hanno un patrimonio proprio, studiano come i maschi. Sono anni luce distanti dalla storia di oppressione che si vive in Grecia.
Poi però il rinculo.
La storia è una molla. Secondo e terzo secolo sono orribili. Al tempo di Giustiniano i diritti si affievoliscono e le donne tornano ad essere figure figlie di un dio minore. Detto questo, il problema o la questione sulla quale interrogarsi oggi è la reputazione femminile. Ritorno al tema del Quirinale.
Una donna al Quirinale?
Espressione orribile, non voterei mai una donna solo perché donna.
Siamo vicini a una donna a Palazzo Chigi.
Se è di destra il suo discorso pubblico ha i caratteri marcatamente antifemministi, mi sembra chiaro. Le sue idee sono legittime ma lontane dalle mie. Non la voterei mai, ecco.
Categorie:Cronaca, Interno, Interviste, Politica
Il manicheismo femminista porta alle Tatcher, Merchel, Pelosi, Santanchè, Mercegaglia,Boldrini, Mussolini alessandra e dulcis in fundo la burina di Tor Vergara.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Cara Cantarella ti do ragione.
Ma non me ne frega nulla che la meloni sia maschio o femmina……
Il mio problema con la giorgina ė solo che si è sempre dichiarata sovranista e adesso gioca a fare l’europeista atlantista.
I russi l’hanno già bacchettata ma questo non è nulla rispetto alla delusione che ha dato ai suoi beneamati elettori superfasci.
Sono convinto che vincerà comunque, però poi deve per forza fare una scelta:
O confessa che il suo atlantismo/ europeismo era farlocco ( e in quel caso la fa cadere bruxelles)
O continua a dimostrarsi atlantieuropeista ( e in quel caso il suo elettorato la prende a sberle e ritorna a cuccia nel suo 6%, ovvero la confort zone in cui ha sempre sguazzato).
Il problema “meloni” non esiste.
Se non nelle teste dei pidioti che non hanno ancora capito che il peggio non è lei ma sono loro.
"Mi piace""Mi piace"
Purtroppo il “femminismo” oggi significa che una donna deve comportarsi come un uomo. Di quelli più stronzi, però: deve “arrivare”, e se non sei st….o in alto non “arrivi”. qualsivoglia siano le tue capacità.
Dunque una donna deve essere così, come la vogliono i Dem americani.
Impossibile essere “donna, cristiana, madre…” Sei così? Preferisci stare a casa a crescere i tuoi figli anzichè lasciarli con altri 20 a foraggiare un estemporaneo “nido” privato ( nessuna scuola steineriana per il “popolo” !) Ti piace curare la casa? Preferisci avere un po’ di tempo per leggere e desideri andare spesso in chiesa?
Non si può, sei fascista.
Gentile signora Cantarella: la stragrande maggioranza delle donne per “realizzarsi” non insegna
all’ Università ( essere figlia di un insigne grecista non è servito proprio ad alcunchè? Sicura?) ma pulisce i cessi negli uffici e negli ospedali, fa l’ operaia a rischio di licenziamento, l’ impiegata part time (sulla carta) in un piccolo ufficio col fiato del padrone sul collo… Non ha i soldi per una babysitter diplomata e si deve affidare ( alcuni bimbi si ammalano molto spesso) a delle sconosciute in caso di bisogno. Va quindi al suo poco pagato lavoro col magone , stanca magari per una notte insonne, in pensiero per i genitori ormai anziani che necessitano di una assistenza che non può dare…
Cosi si “realizza” la maggioranza delle donne: che se vogliono essere “donne e madri” sono un peso per la società, e magari “rubano” il reddito di cittadinanza. Nessuna libertà per loro: serve il loro lavoro, tanto più perchè più ricattabile e mal pagato. Le donne non sono affatto “libere”, devono diventare come i maschi. Vedi le varie Clinton, Harris, Marin. … tutte ricche, senza problemi, che (anche grazie al marito: nessuna è sposata con un operaio …) si sono “realizzate”.
E se qualcuna volesse “realizzarsi” diversamente? Fascista, fancazzista: certamente voterà Meloni…
Ad una atavica schiavitù se ne è aggiunta un’ altra: il destino di noi donne è di essere, di desiderare di essere, quello che vuole il potere, o fattrici o arriviste. In ciabatte o in tacco 12. Rispetto per i desideri e le diversità di ciascuna, mai.
"Mi piace""Mi piace"
Se vuoi essere madre e pulire la casa, fallo ma non rompere le scatole a chi non vuol farlo e non riempirti di frustrazione. Si vede che stai tanto a casa e che conosci poche donne che non sono madri. Sicuramente tutte italiane.
Stai sempre a suggerire l’idea che le altre donne nn si conquistino niente, se non con l’aspetto fisico. E non parlo delle politiche, parlo di tutte le altre. Adesso pensi di poter bacchettare pure la studiosa perché udite udite insegna all’università: niente da dire sul concorso che ha fatto per entrare? Sicuramente ha contato il cognome, no?
"Mi piace""Mi piace"
Gentile @paolapaci. Io ho sempre lavorato, lavoro e guadagno anche benino. Ho studiato, parlo correntemente tre lingue.
Ma non è questo il problema, non è quello che pensiamo o siamo io o lei: il problema è che si “deve,” essere così, altrimenti si incorre in commenti come il suo.
Mi pare che sia lei a non conoscere molte donne, che si fanno un mazzo così con lavori per nulla “realizzanti” solamente perché con gli stipendi vergognosi che abbiamo uno solo non basta.
E contano i giorni che mancano alla pensione, terrorizzate da un possibile licenziamento che porterebbe la povertà nella famiglia.
Pensa sia ” realizzarsi” fare i turni di notte, o alzarsi al mattino prestissimo per raccogliere la frutta ( un paio ci hanno rimesso la pelle dalla fatica, qualche anno fa) o fare la spazzina, pulire gli uffici la notte, fare le sguattere, lavorare tot ore e trovarne in busta paga la metà…
Tutti lavori ” realizzanti” e a casa c’è la cura dei figli, le esigenze dei genitori anziani…Pensa che in tante godano a dover rinunciare a più figli desiderati per mancanza di tempo e di soldi? Tutte fasciste?
Pensa che tutte abbiano la possibilità ( economiche ed intellettuali) per realizzarsi in lavori socialmente desiderabili, di quelli delle donne “che contano”, “che ce l’ hanno fatta”? Sono poche nei confronti di tutto un mondo che non si vede sui giornali e se le vediamo in TV è perché la fabbrica rischia la chiusura , infreddolite nei picchetti e spaventate di perdere il.magro stipendio: ” Come farò, come faremo a arrivare a fine mese…”
Pensa forse che la politica tenga alla ” realizzazione” delle donne attraverso lavori di merda? Assolutamente no, le donne “servono” al lavoro perché sono più sfruttabili, ricattabili, e meno pagate, mica perché il potere desideri che si ” realizzino”. È per questo tutta la propaganda della ” realizzazione”.E se una si volesse realizzare diversamente, stando a casa e crescendo i figli anziché pulire cessi?
Certo che ci sono lavori realizzanti, e su questo non si discute, ma la maggioranza non lo sono: molte donne ( non lei, non io, ma vogliamo mettere in conto anche chi non la pensa come noi, e si vorrebbe ” realizzare” in un altro modo, magari facendo più di un figlio?)hanno desideri ed esigenze diverse, che ne sappiamo noi?
Insomma, si continua ad andare avanti a stereotipi, esattamente gli stereotipi che il turbocapitalismo ci propone: donne, lavorate, il vostro lavoro ci serve, siete brave e costate meno. Così possiamo continuare a pagare di merda i vostri compagni: sarete costrette a darci le vostre braccia e i vostri cervelli per tirare avanti la famiglia.
Avete altri desideri? Razziste, fasciste… Voterete certo Meloni…
Per quanto riguarda la signora Cantarella, della quale ho letto più di un non epocale lavoro, conoscendo il modo di ottenere molte cattedre nelle Università italiane certamente un nome importante ( guarda caso) e l’ essere ” di sinistra” forse qualcosa ha contato. O forse ” conta” solo per i baroni maschi?
"Mi piace""Mi piace"