(Dott. Paolo Caruso) – A due mesi dall’inizio della guerra di invasione in Ucraina da parte delle forze russe, l’orizzonte appare sempre più cupo e la tregua una pura chimera. Non si contano più gli episodi di violenza sui civili, mentre si moltiplicano i bombardamenti, lanci di missili su bersagli inermi quali case, scuole e ospedali, seminando ovunque distruzione e morte, veri e propri massacri di civili e bambini. La guerra è sempre costellata da eccidi ma noi oggi ne siamo più coinvolti emotivamente in quanto la sentiamo alle porte di casa e soprattutto ne incominciamo a subire gli effetti economici. Tutto questo ci da la percezione della gravità di questo conflitto che con il passare dei giorni, delle settimane si incancrenisce sempre più e ci rende anche sempre più coscienti di quanto grandi siano gli interessi geopolitici tra le due super potenze impegnate entrambe direttamente e indirettamente in terra d’Ucraina. Il dolore e il dramma delle popolazioni vengono usati spesso dalla propaganda che tende a rendere più pesante l’atmosfera che si respira in questi territori e a diffondere mediante i media informazioni o disinformazione utili esclusivamente alle parti belligeranti e ai due imperialismi antagonisti. Un perdurare di una tragedia senza fine, un vero genocidio che colpisce il popolo ucraino e che comunque lascia sul terreno anche tante vittime tra i giovani russi catapultati da Putin in questa folle guerra coloniale. Man mano che passano i giorni del conflitto in Ucraina, in Europa e in Italia, anche se in ampio dissenso con l’azione di Putin, cresce la divaricazione tra quello che ci viene accreditato dai media e ciò che l’opinione pubblica davvero incomincia a pensare. Così l’immagine salvifica degli Stati Uniti viene sempre meno e si scopre sempre più che gli interessi di questi non coincidono di sicuro con quelli della Ue. Il futuro oggi appare particolarmente fosco, e la prossima carenza di grano e di approvvigionamento energetico incomincia a preoccupare seriamente l’opinione pubblica non promettendo nulla di buono per il Vecchio Continente che sarà ancor più gravato da prezzi sempre più onerosi. A farne le spese sarà così sicuramente l’Europa con in testa Germania e Italia le cui economie dipendono soprattutto dalle fonti energetiche russe e che tenderanno progressivamente ad affondare sotto i colpi della recessione. A rischiare di fallire sarà l’Europa. Sicuramente questa guerra oltre alle vittime e a innumerevoli disastri sta producendo sconquassi ovunque sia per la stabilità economico politica di tanti Paesi sia per il commercio internazionale. Riaffiorano nelle nostre menti allora i fantasmi del recente passato, guerra, povertà, carestia… e di certo non basterà spegnere solo il condizionatore come suggerito dal nostro Uomo della provvidenza, Mario Draghi, lo stratega del governo dei “migliori” e aspirante segretario della NATO a rassicurarci e farci rasserenare. Quello che sta accadendo è davvero inaccettabile da qualunque lato lo si guardi, un definitivo regolamento di conti tra gli States, la NATO e il regime di Vladimir Putin sulla pelle di un popolo che vede calpestati i diritti umani sotto i colpi di mortaio, mentre la terra di Ucraina viene bagnata dal sangue dei propri figli. E come diceva Gino Strada “Le guerre sono sempre decise dai ricchi e dai potenti che mandano a morire i figli dei poveri”. E mentre la guerra continua e si fa sempre più aspra provocando distruzione e morte, sembra che della fine delle ostilità e del raggiungimento della pace non interessi nulla a nessuno e non c’è a livello internazionale una voce autorevole che voglia e riesca a imporre una tregua alle armi e la possibilità di un serio e concreto negoziato. La guerra infatti fa comodo a chi specula sui prodotti energetici, a chi fa affari con le armi e le materie prime e a chi coltiva mire espansioniste. Allora svegliati Europa, liberati dal ruolo di subalternità agli Stati Uniti, ergiti paladina dei diritti umani, prendi coscienza delle tue potenzialità e del tuo prestigio, ora, o sarà troppo tardi, e l’ulteriore canto del cigno farà solo da cartina tornasole alla tua debolezza politica, frustrata anche dal soggiacere ai due imperialismi.