(Alessandro D’Amato – open.online) – Il 5 luglio 2020 una riunione tra i maggiorenti del MoVimento 5 Stelle bloccò il voto sul nuovo capo politico per fermare l’ascesa di Alessandro Di Battista alla leadership. Dieci eletti M5s al secondo mandato stabilirono di violare la carta fondativa del Movimento perché non era utile ai loro interessi.
Parola di Enrica Sabatini, socia della piattaforma Rousseau e compagna di Davide Casaleggio. E oggi pronta ad anticipare in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera questa e altre verità. Come quella che vuole una “rete invisibile” all’opera nel 2018 per decidere le candidature in barba all’«uno vale uno» di Beppe Grillo. E la nascita di un Movimento ControVento per raccogliere le istanze perdute del grillismo.
Chi è Enrica Sabatini
Pescarese, 39 anni, Sabatini ha cominciato l’avvicinamento al mondo 5 Stelle grazie ai meet-up e al Movimento. Nella primavera del 2014 è stata candidata sindaca dei Cinque Stelle a Pescara, arrivando terza (con 11.152 voti e il 16,1% delle preferenze). Ph.D. in Scienze, laurea specialistica con lode in Psicologia e un Executive Master in Innovation Strategy & Digital Transformation sono i suoi titoli di studio.
È stata docente a contratto all’Università “G. D’Annunzio” di Pescara-Chieti e si è definita “consulente per la creazione, realizzazione e monitoraggio di interventi formativi basati sull’utilizzo di metodi simulativi (virtualgame, DGBL, serious game etc) e/o di attività finalizzate al brand engagement”.
In Rousseau è entrata per fare e-learning sulle potenzialità della piattaforma e presto ha sostituito come socia Massimo Bugani. Da quel momento è cominciata la sua ascesa. Arrivata in un momento in cui il M5s partiva dalla vittoria alle elezioni del 2018 e affrontava i due governi di Giuseppe Conte. Oggi, dice nell’intervista, è disponibile a lasciar votare su Rousseau i grillini ma «ai prezzi di mercato».
Ma avverte: «Se i contiani credessero davvero nella leadership di Conte gli consiglierebbero di affrontare la situazione e non di fuggire. Evitare il voto dell’organo collegiale per paura che Giuseppe Conte non venga poi scelto come capo politico rende lo stesso Conte un leader debole agli occhi di tutti. E se ottieni la leadership solo perché hai fatto in modo di essere l’unico a concorrere, è ovvio che la tua guida verrà sempre messa in discussione».
La querelle su Di Battista
Poi parla del suo libro, “Lady Rousseau”, in uscita il 22 febbraio per Piemme. E delle rivelazioni sulle candidature. Come quelle del 2018: «Per la selezione dei candidati nelle liste proporzionali alle Politiche nel 2018 venne creata una rete invisibile di referenti regionali che decisero, attraverso un potere discrezionale e illimitato, chi poteva candidarsi e chi no.
Venne così creato un sistema di valutazione delle candidature arbitrario, privo di standard oggettivi, viziato da interessi personali, non legittimato dalla comunità e, soprattutto, ignoto a tutti». Infine racconta che il 5 luglio 2020 si tenne una riunione per bloccare il voto sul nuovo capo politico. Con l’unico scopo di impedire l’elezione di Alessandro Di Battista.
«E venne esplicitamente dichiarato che il reale motivo per non votare il capo politico era la possibile elezione di Alessandro in quel ruolo. Una decina di persone al secondo mandato e neanche legittimate a prendere decisioni stabilì di violare la carta fondativa del Movimento. Perché fare la cosa giusta non era utile ai loro interessi». Non solo: Sabatini profetizza anche un allontanamento di Grillo dal M5s.
«È un fatto incontrovertibile che il nuovo statuto, ora sospeso dal tribunale e bocciato dall’organo di garanzia sui partiti per carenza di democraticità, volesse relegare la figura del garante alla periferia del Movimento. Il garante è lì per ricordare da dove si viene e dove si è promesso di andare. Eppure a qualcuno fa comodo dimenticarlo».
Enrica Sabatini e il libro Lady Rousseau: «Nel 2020 ci fu un blitz per evitare l’elezione di Di Battista nel M5S»
Enrica Sabatini si racconta in un libro: «Un Movimento ControVento? Lavoriamo in questa direzione. Conte? Se ottieni la leadership perché sei l’unico a concorrere è ovvio che la tua guida sarà in discussione»
(di Emanuele Buzzi – corriere.it) – Enrica Sabatini ha scritto un libro «Lady Rousseau» (in uscita per Piemme) per raccontare la storia di Rousseau. Racconta che nel 2018 il Movimento aveva una rete invisibile che ha deciso le candidature.
«Sì, è cosi. Per la selezione dei candidati nelle liste proporzionali alle politiche nel 2018 venne creata una rete invisibile di referenti regionali che decisero, attraverso un potere discrezionale e illimitato, chi poteva candidarsi e chi no. Venne così creato un sistema di valutazione delle candidature arbitrario, privo di standard oggettivi, viziato da interessi personali, non legittimato dalla comunità e, soprattutto, ignoto a tutti».
Il libro esce in un momento in cui Rousseau torna al centro della scena politica. Con la decisione del tribunale di Napoli ha scombussolato il M5S. Se lo aspettava?
«Era scontato per tutti, tranne per chi riteneva di essere al di sopra delle regole. Quando violi in modo così eclatante i diritti associativi di duecentomila persone con svariati profili di illegittimità e imponendo forzature antidemocratiche, non puoi aspettarti risultati differenti».
Se sarà necessario permetterete al M5S una votazione per cambiare statuto? E quanto costerà?
«Abbiamo già dato la nostra disponibilità a Beppe Grillo quando lo scorso anno ci chiese di attivare il voto. La nostra parola è una. In merito ai costi basterà far riferimento ai prezzi di mercato».
I contiani preferirebbero evitare. Si rischia lo stallo o nuovi ricorsi?
«Se i contiani credessero davvero nella leadership di Giuseppe Conte gli consiglierebbero di affrontare la situazione e non di fuggire. Evitare il voto dell’organo collegiale per paura che Giuseppe Conte non venga poi scelto come capo politico rende lo stesso Conte un leader debole agli occhi di tutti. E se ottieni la leadership solo perché hai fatto in modo di essere l’unico a concorrere, è ovvio che la tua guida verrà sempre messa in discussione».
Lei è molto critica con Conte. Nel suo libro scrive che ha la caratteristica di «deresponsabilizzarsi di fronte all’evidenza».
«Non è una critica, ma un’esposizione dei fatti. Ho scritto questo libro per raccontare il progetto visionario di democrazia dal basso di Gianroberto Casaleggio, ma anche per fare chiarezza una volta per tutte su quello che è avvenuto nel rapporto tra Rousseau e il Movimento. Giuseppe Conte ha deciso di ignorare la decisione dell’87% di iscritti che ha votato per un accordo tra le parti, solo per seguire le indicazioni di una ristretta cerchia di ministri e parlamentari che lo ha indirettamente usato per eliminare la possibilità di candidature dal basso e garantirsi così una maggiore probabilità di ottenere il terzo mandato».
Molti l’hanno delusa. Chi più di tutti e perché?
«Mi ha deluso l’ingratitudine verso gli attivisti da parte di quelle persone che hanno dimenticato, una volta entrate nelle istituzioni, che erano lì dentro grazie alla passione e all’impegno di migliaia di cittadini».
Lei sostiene che il 5 luglio 2020 si tenne una riunione per bloccare il voto sul nuovo capo politico in modo da impedire l’elezione di Alessandro Di Battista.
«E venne esplicitamente dichiarato che il reale motivo per non votare il capo politico era la possibile elezione di Alessandro in quel ruolo. Una decina di persone al secondo mandato e neanche legittimate a prendere decisioni stabilì di violare la carta fondativa del Movimento perché fare la cosa giusta non era utile ai loro interessi.
Lei profetizza un «allontanamento» di Beppe Grillo dal M5S.
«È un fatto incontrovertibile che il nuovo Statuto, ora sospeso dal tribunale e bocciato dall’organo di garanzia sui partiti per carenza di democraticità, volesse relegare la figura del garante alla periferia del Movimento. Il garante è lì per ricordare da dove si viene e dove si è promesso di andare. Eppure a qualcuno fa comodo dimenticarlo».
Lei e Davide Casaleggio avete intenzione di fondare un nuovo Movimento ControVento?
«Oggi non esiste alcuna forza politica che consenta ai cittadini di essere protagonisti e di incidere realmente nelle scelte del Paese. A prescindere dalla forma che potrà assumere, l’esigenza di essere al centro delle decisioni nell’era della Platform Society nei prossimi anni sarà ancora più intensa e dovrà essere accolta e promossa. Lavorerò in questa direzione».
La sua vita intanto è cambiata. Ha avuto due gemelli. Che progetti avete? Avete deciso di vivere lontano dalla città?
«Viviamo in una casa lontana dalla città e immersa in un bosco. Desideriamo che i bimbi vivano a stretto contatto con la natura e con l’autenticità dei valori che essa racchiude in sé..».
infosannio 
Il M5S e’ fallito nel momento in cui i meetup e gli attivisti che per anni si sono fatti un “mazzo tanto”, sono stati di fatto esclusi, Di mario e l’insetto di Genova sono i primi responsabili…il resto e’ lotte fra bande e sciacallaggio politico, e anche Di Battista non e’ un “verginello” in tutto questo….Il m5s e’ stata un enorme truffa politica..
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Immagino già le sparate di chi dirà “le solite rivelazioni ad orologeria per vendere l’ennesimo libro di chiacchiere da bar”.
Io dico: finalmente nero su bianco quello che tutti gli attivisti già conoscevano da un bel pezzo, e che io ripeto da anni: la defenestrazione arbitraria di Dibba, l’utilizzo di Conte quale utile idiota (non perchè lo sia, ma perchè finora si è prestato al gioco, e spero che mi smentisca) per ottenere il terzo mandato, la marginalizzazione di Grillo che a questa deroga si è sempre opposto, ma colpevolmente senza la voglia e la forza di far saltare tutto e tutti all’aria, i cerchi magici delle candidature del 2018 su cui molti sono passati sopra finchè c’era da salire sul carro del vincitore.
Nella sliding door del 5 luglio 2020, chissà come sarebbero andate le cose, se quella riunione (cui era presente anche un furibondo Davide Casaleggio) avesse avuto tutt’altro esito.
Spero che vengano fatti nomi e cognomi, e ci divertiremo a vedere se partiranno eventuali (improbabili se non impossibili) querele.
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“Parola di Enrica Sabatini, socia della piattaforma Rousseau e compagna di Davide Casaleggio.”
Ma non era sposato con figli?
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https://www.true-news.it/facts/davide-casaleggio-diventa-papa-sono-nati-riccardo-e-alessandro-due-piccoli-guerrieri
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Giuseppi, leader travicello,
Gigino o bibitaro l”infame,
Crimi l’utile idiota,
A seguire spadadentro e prostituti vari,
Bellissima parabola discendente.
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Messora nel “il disallineato” è molto chiaro, morto G. Casaleggio si è sfasciato tutto.
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SI’, me n’ero accordo che i meet sono stati smontati. Ma devo dire, con la piena collusione anche dei nostri rapprentanti ‘normali’ che non si sono opposti.
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Chi ha fermato Di Barista andrebbe premiato con l’ordine del merito della Repubblica. Uno cosi potrebbe giusto essere capo di un chiringuito sulla spiaggia, non certo di un partito della Repubblica visto che il suo senso delle istituzioni è inferiore solo al suo senso del ridicolo
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DI Battista nel 2018 ha scelto altro percorso personale e professionale; non mi pare che quando si è dimesso Di Maio da capo politico, sia tornato in Italia proponendosi alla guida del M5S. ..Le vicende successive sono legate ad un iniziale errore di fondo del M5S, che nasce per volere di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, ma passa per eredità al figlio David! David Casaleggio è socio fondatore dell’ Associazione Movimento 5 stelle nel 2017 insieme a Di Maio, che poi diventa capo politico del M5S, votato dagli iscritti, mentre DC che dovrebbe avere il solo ruolo neutro di tecnico gestore ed erogatore di servizi, assume un ruolo politico senza mai essere stato votato da nessuno! È presidente dell’ Associazione Rousseau e nomina i soci dell’ Associazione tra cui la stessa Sabatini, senza alcuna condivisione od approvazione da parte degli iscritti, scelta che va bene fino a quando associazione e gestione servizi, tra cui quello fondamentale dell’ informazione via blog, hanno un carattere esclusivamente tecnico, specializzato, mentre se assumono un ruolo politico dovrebbero passare da nomina ed approvazione degli iscritti, mai avvenute! Che la Sabatini dia lezione di democrazia interna per la mancata elezione di Di Battista a capo politico, quando la stessa è stata nominata a ruolo dall’ attuale compagno, padre dei suoi figli, presidente dell’ Associazione Rousseau, è paradossale, deve aver confuso votazioni interne, da cui lei non è mai passata, con il groviglio amoroso, per usare un eufemismo, regolamentato da ” dinamiche” vecchie quanto il mondo!!! In ogni caso gli iscritti al M5S hanno votato su altra piattaforma, con gestione esclusivamente tecnica, senza alcuna prevaricazione politica da eredità monarchica o da regina consorte del principe ereditario! Chi ha aspirazioni alla scesa in campo per contrapposizione ed alternativa al M5S, guidato al momento da Conte, cui è stata offerta la guida dallo stesso garante, Beppe Grillo, a febbraio 2021 in un incontro a Roma, e successivamente votato/eletto presidente ad agosto 2021 da 62.242 iscritti, fondi un proprio soggetto politico, apra le iscrizioni, indica votazioni fra i propri iscritti per eleggere capo politico ed organismi decisionali, così la Sabatini potrà finalmente provare l’ ebrezza di essere scelta e votata dalla base , invece di essere nominata per corrispondenza di amorosi sensi! Certo io avrei preferito che Conte fondasse a febbraio 2021 un proprio partito, senza lasciarsi coinvolgere dal garante del M5S, quantomeno ci sarebbe stata chiarezza e definizione di ruoli e funzioni, mentre nel M5S non ci sono mai state, con un ex capo politico, Di Maio, che ha continuato ad esercitare il ruolo senza più alcuna legittimità, un garante che si è comportato da padre/padrone, un gestore di servizi, David Casaleggio e soci , politici senza alcuna investitura dal basso, un aspirante capo politico, Di Battista, che non si è mai misurato, almeno fino ad ora, con la responsabilità di guidare una forza politica al governo del paese o in una fase estremamente difficile come pandemia con le devastanti conseguenze economiche e sociali! Il bagno di realtà, responsabilità ed umiltà nell’ affrontare le macerie accumulate in 70 anni di malapolitica, azzera ogni chiacchera e misura la vera capacità di azione e fattibilità politica nelle peggiori condizioni possibili, come quelle in cui si è trovato il M5S, da solo contro un intero sistema politico e mediatico, marcio e corrotto, e vanno distinte buone intenzioni, successi, insuccessi, errori e scelte obbligate, con uno spirito critico ed oggettivo, senza illusorie astrazioni o pretestuose strumentalizzazione da parte di chi avrebbe avuto il compito di erogare un servizio di comunicazione ed informazione a sostegno del M5S, come l’ Associazione Rousseau, della socia Sabatini e consorte , ed ha miseramente fallito nel proprio compito : chi non sa fare, insegna, e chi non sa neppure insegnare, entra in politica. ….prima però scrive libri!
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Brava Alessandra.
Una spada dritta al cuore di un conflitto di interessi grande come un castello feudale nell’ex M5S/Rousseau guidato dalla lady a
credibilità Zero.
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