Tutte le sere che il virus comanda, dalla tv fuoriesce tutto e il contrario di tutto. La colpa non può essere scaricata sui conduttori dei Tg e degli spazi di approfondimento, che mandano in onda ciò che passa il convento. E neppure sui virologi che, quasi sempre, poverini, mostrano di muoversi tra varianti, vaccini e tamponi come se camminassero bendati in una stanza sprofondata nel buio pesto.

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Tutte le sere che il virus comanda, dalla tv fuoriesce tutto e il contrario di tutto. La colpa non può essere scaricata sui conduttori dei Tg e degli spazi di approfondimento, che mandano in onda ciò che passa il convento. E neppure sui virologi che, quasi sempre, poverini, mostrano di muoversi tra varianti, vaccini e tamponi come se camminassero bendati in una stanza sprofondata nel buio pesto. L’informazione a tentoni può comunicare, a distanza di pochi secondi e con assoluta naturalezza che, niente paura, i sintomi di Omicron sono paragonabili a quelli di un comune raffreddore. Ma che, guarda un po’, nei reparti di terapia intensiva crescono i letti occupati. Che, purtuttavia, onde evitare l’aumento esponenziale dei contagi sarebbe sufficiente girare con una mascherina Ffp2. Anche se, purtroppo, crescono anche i decessi. Che, intendiamoci, un nuovo lockdown, oltre a paralizzare di nuovo l’economia, sarebbe eccessivo se non addirittura insensato. Ma ciò non toglie che il governo si veda costretto a varare un nuovo greenpassmegasupercalifragilistic (in attesa dell’espiralidoso). Anche se, tranquilli, vale per gli over 50, ma non per i bambini notoriamente muniti di formidabili anticorpi. Anche se, maledizione, i reparti pediatrici sono pieni di piccoli pazienti sofferenti. E così via inoculando notizie contraddittorie in un cortocircuito che lascia tramortito il pubblico a casa. Fino a quando apprendiamo che il presidente francese Emmanuel Macron muore dalla voglia di “infastidire” i no-vax. Di continuare a rompergli le palle fino all’ultimo. Detto che rendere la vita impossibile a una parte della popolazione non ci sembra sia il mestiere più confacente a un capo di Stato che dovrebbe garantire l’unità della nazione, una domanda sorge spontanea. Estendibile al governo Draghi. E, cioè, se proseguendo sulla strada delle restrizioni sempre più ristrette, di misure coercitive, costrizioni, dissuasioni in un crescendo rossiniano di regioni multicolor, quarantene fai-da-te, tamponamenti susseguenti ad attese chilometriche non è, per caso, che si finisca per rompere le palle soprattutto ai poveri Sì-vax ligi alle norme (fermo restando che per i tanti no-vax disposti perfino a rimetterci la pelle le sfide alla Macron potrebbero risultare vieppiù eccitanti)?