(Bartolomeo Prinzivalli) – Non credo esista individuo più lontano dal mio ideale di personaggio politico di Mario Draghi, in ogni suo aspetto. Egli si comporta infatti da mero esecutore, focalizzato sull’obiettivo da raggiungere, incurante degli ostacoli da superare per conseguirlo e dei relativi danni collaterali, siano essi le condizioni economiche di milioni di greci o i diritti costituzionali e le libertà individuali degli italiani. Impermeabile all’empatia ed al pubblico consenso avanza imperterrito verso il raggiungimento della meta assegnata per non intaccare il prestigio personale o rispettando accordi siglati con le alte sfere e i detentori del vero potere (i miliardi non arrivano gratis, mai), lasciando agli organi di stampa l’arduo compito di menestrelli che ne cantino le gesta con tanta, tanta, tanta licenza poetica.

Il classico manager/curatore fallimentare incaricato, travestito da eroe patriottico, che punta al premio di produzione falciando esuberi e spese di bilancio come fossero semplici cifre astratte, prive di controparte umana.

Consapevole di essere immune a qualsiasi conseguenza, consapevole che il popolo sia un conto da far quadrare piuttosto che il datore di lavoro da compiacere, assurge al compito tassello dopo tassello, è nato per far questo, lo fa da sempre ed è uno dei migliori nel suo lavoro.

Non esiste personaggio politico più distante dal mio ideale di Draghi ma in fondo lo rispetto perché a suo modo, nell’essere freddo ed inespressivo, è onesto e trasparente, a differenza dei partiti che ogni giorno gli rinnovano fiducia e fedeltà per squallida convenienza, il cui compito si riduce a far digerire ai tifosi provvedimenti impopolari cercando al contempo di definirsi alternativi ai propri compagni di merende, non complici come avviene nei fatti.

Nei riguardi di questi ultimi anche il disprezzo sarebbe benevolenza…