(Alessandro Di Battista) – E’ passato un mese esatto dallo scoop di Repubblica sul bulimico utilizzo di voli di Stato da parte della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati Vien dal Mare, seconda carica della Repubblica. La notizia è stata ripresa dal Il Fatto Quotidiano, da TPI e da Le Iene che hanno realizzato un bel servizio sul tema. Servizio immediatamente cancellato dai siti Mediaset su ordine dei dirigenti del biscione, l’azienda del patron di Forza Italia, il partito della Casellati.

I partiti, impegnati a commentare i Maneskin, Pio e Amedeo, e Fedez (in attesa del ritorno di “meteore”, trasmissione che li vedrà presto protagonisti) non mi pare abbiano dato molto risalto alla questione. L’ufficio comunicazione del M5S ha prodotto qualche grafica (molte meno del numero di voli blu utilizzati dalla nobildonna) ma poi anche sul fronte “grillino” è calato il silenzio. La Meloni sulla questione tace. Ovvio che tace, in Parlamento recita la parte dell’opposizione ma al di fuori è super-alleata del partito della Casellati. Eppure i cittadini avrebbero – anzi hanno – il sacrosanto diritto di avere informazioni dettagliate sui voli di Stato utilizzati dalle autorità, se non altro perché la benzina la pagano loro. Ma oggi, nell’era della pax-draghiana, sapere se la seconda carica dello Stato sia o meno andata in vacanza con un volo spesato dai contribuenti pare sia roba da populisti.

Io, che non sono cambiato e che pago le tasse, al contrario, pretendo di conoscere la verità. Pretendo che la Presidente del Senato fornisca dettagliate spiegazioni e pretenderei immediate dimissioni nel caso in cui lo scoop di Repubblica fosse confermato. Si tratta di denaro pubblico cazzo! Ed il denaro pubblico vale doppio soprattutto di questi tempi.

Sappia la pubblica opinione che i voli di Stato della Casellati sono costati infinitamente di più del vergognoso vitalizio a Formigoni. Continuo a credere (sempre più in solitudine) che la battaglia sulla sobrietà della politica sia giusta, etica e soprattutto, molto presto, tornerà di moda.

P.S. Leggo di ingiurie arrivate alla Casellati. Mi dispiace. Ma questo non cancella il suo dovere di fornire immediate spiegazioni alla pubblica opinione, ovvero ai suoi datori di lavoro.