(Dott. Paolo Caruso) – Una malattia grave sembra avere colpito i parlamentari pentastellati,  la cui  facoltà intellettiva di recepire la realtà viene ormai deformata dal cosiddetto “poltronismo” e le loro mire politicoideologiche sempre più condizionate dal potere. Si assiste così progressivamente a un ridimensionamento delle velleità e al venir meno di quei comportamenti poco inclini a compromessi che contribuirono alla crescita del movimento 5 Stelle, caratterizzandone fino a poco tempo fa la linea politica, e la strada maestra da seguire a tutti i costi. Il movimento di oggi  ha perso i fondamentali, soprattutto i contatti con la base e con cittadini, quasi a voler cancellare con la spugna dell’ignominia  il proprio passato di lotte e di sogni catartici della politica tradizionale. Non un sussulto di orgoglio, ma solo il silenzio assordante di coloro che non vogliono né vedere né sentire, non una parola su Benetton e autostrade ne sui fondi dell’editoria, non una sillaba sul conflitto di interessi ne tanto meno sul reintegro dei  vitalizi ai senatori dalla fedina penale sporca. Vitalizi ristabiliti e rivitalizzati dalla Commissione contenziosa del senato della repubblica il cui presidente forzista senatore Caliendo insieme ad alcuni componenti nominati dalla presidente del senato Elisabetta Casellati ha deliberatamente azzerato la delibera del 2015 con cui l’allora presidente Grasso aveva imposto la sospensione dell’assegno agli ex senatori condannati per gravi reati. Così grazie al forzista Caliendo dovrà essere restituito il vitalizio non solo all’ex governatore lombardo, il “Celeste” Roberto Formigoni, condannato in via definitiva per corruzione per avere stornato ingenti somme di denaro alla fondazione Maugeri e San Raffaele di Milano, ma anche al mazzettaro della sanità abruzzese, l’ex governatore Del Turco, condannato per corruzione e successivamente ad altri parlamentari dalla fedina penale sporchissima come il “Caimano” di Arcore e il suo fido interlocutore nella trattativa stato mafia Marcello Dell’Utri, e magari anche all’ex ministro della salute De Lorenzo  e ad altri personaggi condannati e meno noti alle cronache. A prescindere dalla solitaria e risicata presenza della componente pentastellata all’interno della Commissione  contenziosa del Senato quello che colpisce è la mancata indignazione da parte dei parlamentari 5Stelle che con il loro silenzio sembrano essere concordi e solidali con tutti gli altri partiti del vecchio regime. Una casta quella politica senza vergogna e dignità che nonostante tutto mette in discussione il reddito di cittadinanza. Questo comportamento imperdonabile sancisce la politica fallimentare del M5S di questi ultimi mesi, cancella i suoi ideali fondanti e ne compromette il percorso politico e il futuro stesso del movimento.