(di Daniela Ranieri – Il Fatto Quotidiano) – Uno legge che La Stampa ospita l’intervento di uno specialista della psiche sulla crisi scaturita dalla caduta del governo causata da un leader col 2% dei consensi e pensa: finalmente! Era ora che qualcuno desse ex cathedra una bella ripassata a Renzi, che si ritiri a meditare e a fare esercizi col diaframma in qualche casale toscano, povero ragazzo. Poi legge e scopre che i malati di mente sono in realtà i “conformisti” che pensano che Renzi sia “un corsaro”, “una canaglia”, insomma “un poco di buono”: praticamente il 90% degli italiani. L’autore, lo avrete capito, è Massimo Recalcati, il Lacan della Leopolda.

“Perché difendo Matteo Renzi”, s’intitola in effetti il referto. Intanto, perché c’è “un coro unanime e rabbioso” secondo cui Renzi “sarebbe vittima patologica del suo Ego” (il condizionale è perché da quelle parti sono garantisti: uno non è patologicamente accecato dal suo Ego fino alla terza diagnosi). Colpa di D’Alema, secondo cui Renzi è il politico più impopolare d’Italia (ma quando mai!), e di Bersani, colpevole di aver usato la parola “orgasmo”, che in italiano vuol dire anche smania e voglia ardente, per indicare la fregola di Renzi di far cadere il governo. Sentite come l’ha capita Recalcati: “Non credevo alle mie orecchie di psicoanalista quando in televisione l’ho ascoltato definire Renzi, in modo allusivo, come un eiaculatore precoce”.

Con l’augurio di farsi ri-tarare il metaforimetro nelle trombe d’Eustachio di psicoanalista, agevoliamo al terapeuta l’assoluta garanzia che tutto pensiamo di Renzi, fuorché che abbia un problema idraulico-genitale, sebbene, come egli sa senz’altro, nella spasmodica ricerca del potere perduto l’ansia da prestazione possa inibire o pervertire l’istinto sadico-penetrativo. Ma non è questo: è che “questo Witz (Recalcati chiama “Witz” il motto di spirito perché è laureato, ndr) ha radunato attorno a sé tutti gli ex-rottamati da Renzi”, sempre quello del 2%. “Eccoli, ho pensato. Ti giri un attimo e ritorna immancabile il paternalismo della sinistra tradizionalista e il suo immancabile livore!”.

Insomma, fatevi curare, voi lividi paternalisti, tradizionalisti, dediti alla “demonizzazione del figlio bastardo di Rignano” ( “figlio” in senso metaforico, s’immagina, non figlio di Tiziano).Manca il “masochisti” con cui il prof. refertò chi votava No al referendum, 20 milioni di italiani: segno che nel frattempo siamo un po’ guariti (come testimonia il 2% di consensi di cui gode il soggetto in questione).