Qui da noi, chi osa parlare dei diritti della popolazione palestinese paga un prezzo alto

(Riccardo Noury, Portavoce di Amnesty International Italia – ilfattoquotidiano.it) – Messaggi di solidarietà (centinaia quelli raccolti dal sito di Amnesty International Italia già nelle prime ore di ieri pomeriggio), hashtag #iostoconFrancescaAlbanese, candidature al premio Nobel per la pace, indignazione diffusa. La reazione dell’Italia che sta dalla parte dei diritti umani all’annuncio dell’amministrazione Usa di sanzioni nei confronti della relatrice delle Nazioni Unite sul Territorio palestinese occupato è stata e continua a essere anche oggi importante e massiccia.
Non è sfuggito l’elemento grottescamente vendicativo della dichiarazione del segretario di stato Usa Marco Rubio: applicare sanzioni nei confronti di Francesca Albanese non attaccandosi a cose che non ha fatto ma elencando esattamente quelle che il suo mandato le chiede di fare, ossia denunciare i crimini commessi da Israele nella Striscia di Gaza e pretendere nei confronti di essi l’applicazione della giustizia internazionale.
Questa reazione è stata resa possibile da un importante cambiamento che sta avvenendo, nella percezione dell’opinione pubblica italiana e nonostante la narrazione prevalentemente a senso unico dei principali mezzi d’informazione, riguardo a quanto sta accadendo da oltre 20 mesi nella Striscia di Gaza.
In questo, Francesca Albanese è stata un’apripista: è stata tra le prime persone a usare la parola tabù genocidio, insieme a Ghali (singolare che sia stata pronunciata prima dal palco del Festival di Sanremo che in parlamento!) e ad Amnesty International.
Naturalmente, qui da noi, chi osa parlare dei diritti della popolazione palestinese paga un prezzo alto: oltre alla ricorrente accusa di “antisemitismo”, ricordiamo la richiesta attraverso interrogazioni parlamentari di esponenti dell’attuale maggioranza già nell’aprile 2023 – dunque, ben prima del 7 ottobre di quell’anno – di “rimuovere” dal suo incarico Francesca Albanese, quasi fosse una commissaria di nomina governativa e non un’esperta internazionale indipendente nominata dal Consiglio Onu dei diritti umani.
Così come ricordiamo, e qui occorre tornare addirittura al luglio 2022 quando c’erano un altro governo e una diversa maggioranza parlamentare, l’operato dell’allora presidente della commissione esteri della Camera dei deputati, Piero Fassino, che al termine dell’audizione cui era stata convocata, attaccò con tanto di mansplaining Francesca Albanese per parole da lei mai dette.
Al rumore delle persone corrisponde il silenzio del governo italiano, da cui si attende ancora una frase di netta condanna dell’azione dell’amministrazione Trump: difficile che ciò accada, anche perché proprio sul tema della giustizia internazionale palazzo Chigi ha, in questi giorni, qualche problema.
E allora parliamo noi:
Sono i frutti di un capolavoro in pochi passi:
Notevole che Mazzucco e Pubble abbiano litigato furiosamente (per colpa essenzialmente di Pubble). Però sull’Albanese tutti e due nella stessa linea di resistenza.
Ghali è stato loquace il minimo indispensabile l’anno scorso. Ma quando gli hanno chiesto sostanzialmente di ritrattare, non è arretrato ma ha difeso con onore la sua posizione, perché non è un bamboccione vile e opportunista. Altri invece…
Bei tempi quando Vasco cantava GLI SPARI SOPRA e Jovanotti cantava MAI PIU’. Ma adesso stanno zitti a contare i soldi. Cialtroni (entrambi).
Vasco ha detto qualcosina su Gaza su sollecitazione di Di Battista che gli ha scritto sui social! Come se a Zocca non sapessero cosa succede nel mondo!
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Sparvie’,
non ti lasciare troppo impressionare dall”abbigliamento notturno e osé della Basile. Concentrati piuttosto sulle parole che sono, a mio parere, ancora più “sexy”. Affilate come rasoi, direi.
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Notare bene: la SEGRE ha denunciato, e il processo è in corso per DIFFAMAZIONE AGGRAVATA DA MOVENTE D’ODIO RAZZIALE. Se c’erano dubbi sul perché Moni Ovadia sia voce nel deserto (e accusato anch’egli di essere antisemita) qui in Italia (ma non necessariamente nel resto del mondo dove ci sono comunità ebraiche contro i sionisti che prendono anche mazzate dalla polizia, come negli USA).
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Caro Gae , con la musica hanno comprato sempre i giovvani e ora raccogliamo il loro futuro.
Pezzi di m….a tutti!
E poi mettici un pò di droga e hai risolto i problemi dei giovani ovvero del futuro.
Ma anche ai miei tempi il morandi …”ratttatttà vietnam”… il compagno che continua a raccogliere denaro!
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Mattarella a tale proposito ha parlato ? No. Per lui progressista il problema non E Gaza e le sanzioni personali a Albanese , ma l’ Iran.
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Una delle poche donne che ti rende orgogliosa di essere donna italiana ed europea……La reazione degli USA è semplicemente vomitevole, storicamente vomitevole! Quella dei politicanti italiani in linea, vomito e diarrea sono sintomi della stessa malattia, e vanno sempre insieme! Spregevoli servi , interrogatevi sulla vostra miserabile funzione!
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