
(Dott. Paolo Caruso) – Dopo tre anni di folle guerra di invasione in Ucraina scatenata da Putin in risposta anche alle continue provocazioni di forze paramilitari naziste nei territori russofoni del Donbass con la complicità della NATO, pare che si sia arrivati all’ atto finale. Gli iniziali e tiepidi negoziati voluti da Erdogan falliti sul nascere per gravi errori politici della Ue sempre più schierata con l’ ingombrante alleato americano e il bellicista inglese Boris Johnson sembrano con l’ avvento della nuova amministrazione Trump lontani anni luce. Ora Putin con questa trattativa a due otterrà, per le mani del suo amico di sempre Trump, tutto quel che vorrà. E in più avrà gli USA come nuovo Alleato, contro l’Unione Europea, da ambedue mal digerita. Gridare che ci voleva Trump, per far finire la guerra, è ipocrisia pura che offende l’intelligenza . Infatti alle stesse condizioni, in cui l’aggressore russo, viene ampiamente premiato, ottenendo quello che voleva, poteva pensarci anche Biden, evitando così milioni di morti. Con una fava, Trump si fa amico il nemico storico, e dà, con soddisfazione, un calcio nel sedere a quella UE, che ritiene “lo voglia fottere” (sic!). L’Ucraina dilaniata tra l’Orso russo e il Bisonte americano non ha altra scelta mentre l’ Europa appare in tutta la sua fragilità. La crisi economica di guerra, la mancanza di progettualità e di una politica unitaria la mettono ai margini. Per l’Europa è un tentativo di corsa ai ripari, ma ormai a tempo scaduto. “Ottocento miliardi per gli armamenti tuonò con voce “trascinante” la Ursula von der Leyen a Strasburgo. Ironia! Quelle armi andranno infatti acquistate dagli Stati Uniti, visto che le prime cinque industrie di armi al mondo sono americane e l’ Europa dove non si prospettavano scenari di guerra da ottanta anni si trova impreparata. Per questa ragione di pace era infatti nata la UE. Trump, con il suo Musk e l’entourage, ha spiazzato oggi qualunque previsione. Chi avrebbe mai immaginato il tradimento degli USA anche se visti i precedenti in Iraq, in Afghanistan li rendono inaffidabili. Anche i politologi più raffinati sono rimasti spiazzati. Ormai Zelensky è in caduta libera. La sua immagine offuscata appare tra il tragico e il compassionevole. È corso infatti a Ryad, a pietire, cappello in mano, briciole di dignità e di sopravvivenza per il suo popolo, martoriato ad oltranza ed ora crocifisso, dai due nuovi alleati. E la vecchia Europa? Sconfitta pure essa. Apparsa bellicista e senza alcuna progettualità negoziale, per Trump e Musk si è messa dalla parte sbagliata. Bisognava, secondo la loro ideologia, stare non dalla parte del diritto ma del più forte. Muscoli dunque, senza cuore e soprattutto senza dignità…
Domanda: riusciranno a far zompare Trump, Musk e l’eventuale pace con la Russia facendolgli perdere miliardi in borsa?
Mi ricorda un po’, in chiave minore e con i dovuti distinguo, quando buttarono giù il Berlusca a colpi di spread.
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Tutta questa storia non favorirà nessuno a prescindere dalla “potenza” individuale.
Riguardo alla politica isolazionista e commerciale di Trump che oggi rilancia al 50% i dazi su acciaio e alluminio tra Canada e Stati Uniti mi viene in mente questa frase di Bastiat:
“Dove non passano le merci passeranno gli eserciti”.
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Che commento deludente, dott. Caruso, con la ciliegina del compatimento per la sorte dello svendipatria Zelensky.
La pace Trump Putin finora è solo una promessa elettorale divenuta impossibile, almeno a breve, per colpa degli europei, come piace far credere (o lo è sempre stata?). Nell’incertezza di quanto ci sia di gioco delle parti nella enfatizzata (recitata?) contrapposizione UE – USA, che favorisce comunque il sistema militare industriale americano e le oligarchie finanziarie europee e, fatte salve le rivalità interne agli oligarchi tra nuove e vecchie leve che possono sfociare in un conflitto non solo economico, mi sembra del tutto improbabile che Putin si accontenti di una fava … La fava, si sa, tocca al popolo, innanzitutto ucraino, poi europeo ma non andranno esenti neppure gli elettori di Trump, che rimane il più grande venditore di padelle dopo Berlusconi (che pure giocava in campionato minore ma ha continuato a bluffare per più di venti anni)
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Trump ha di fronte compiti titanici: combattere la Spectre finanziaria che tutto compra e corrompe, nascondendosi ipocritamente dietro parole come Democrazia, Libertà, Diritti. Al contempo deve evitare il fallimento per debiti degli USA e della loro moneta, ricostruire un tessuto economico produttivo azzerato perché trasferito in Cina, restituire un Ideale comune che non sia il successo, la droga, i soldi, il fare i propri comodi alla faccia di tutto e di tutti. Non mi meraviglierei se – come Roosevelt nel 1933 – chiudesse la Borsa per qualche giorno e svalutasse il dollaro del 40%, come fece il nostro Amato nel 1993.
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“Quelle armi andranno infatti acquistate dagli Stati Uniti, visto che le prime cinque industrie di armi al mondo sono americane “
INFATTI
Ursula von der Leyen says €150bn EU defence loans should be spent in Europe
EU chief says member countries must use a new defense loan to buy European, not American | AP News
Questo vale per i 150 MLD
Per i “rimanenti” 650 a carico dei singoli stati membri, questi soldi andranno spesi per
Infrastrutture e logistica militare, quindi non negli USA
Formazione e addestramento, se qualche stato membro deciderà di fare addestrare delle unita negli USA è probabile che parte dei soldi vadano negli USA.
Ricerca e sviluppo, quindi non negli USA
Acquisto di equipaggiamenti; quali droni, sistemi di difesa aerea, munizioni ; anche in questo caso è probabile che parte dei soldi vadano negli USA.
Trattandosi di soldi a carico dei singoli stati non è possibile sapere come saranno ripartiti tra le varie voci.
La deduzione di Caruso, l’infatti, è alquanto debole,
La restante parte, per quel che mi riguarda, è storia trita e ritrita.
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