
(di Federica Venni – repubblica.it) – Mancano ormai pochi giorni e poi dal primo gennaio sarà praticamente vietato fumare all’aperto a Milano. La stretta è la seconda fase di un provvedimento già entrato in vigore nel 2021, il Regolamento per la Qualità dell’Aria, che oggi vieta il fumo alle fermate degli autobus, nei parchi, nei cimiteri e negli impianti sportivi. Con il nuovo anno saranno vietate le sigarette “in tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all’aperto”, a meno che sia possibile rispettare la distanza di 10 metri da altre persone. In sintesi: la sigaretta in solitaria sì, tra le persone no.
La cornice di queste nuove regole è il Piano Aria Clima, una sorta di roadmap disegnata da Palazzo Marino per portare la città a zero emissioni nel 2050. La nota del Comune, che sta già facendo discutere, è molto chiara: “Il divieto di fumo in città sarà esteso a tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all’aperto, incluse vie e strade, ad eccezione quindi delle aree isolate in cui è possibile rispettare la distanza di 10 metri da altre persone”.
La stretta riguarda solo i prodotti del tabacco, mentre è ammesso l’utilizzo di sigarette elettroniche (e-cig). I trasgressori rischieranno sanzioni dai 40 ai 240 euro di multa. Nella ratio del provvedimento c’è “in primis un’azione di sensibilizzazione che punta a scoraggiare stili di vita che sappiamo essere dannosi per la salute di tutte le persone, non solo dei fumatori – spiega l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi -. Il fumo di sigaretta, secondo i dati di Arpa Lombardia, è infatti responsabile del 7% delle emissioni di polveri sottili”. E aggiunge: “Stiamo parlando, quindi, di un provvedimento che vuole essere un’azione concreta di cui potranno beneficiare tutti, sia in termini di salute personale che di benessere generale – ha proseguito -. I comportamenti dei singoli possono fare la differenza e contribuire al miglioramento della qualità dell’aria della nostra città, quindi, da fumatrice, sarò la prima a cambiare le mie abitudini: sono consapevole che fare rispettare questo provvedimento non sarà semplice né immediato, ma sono anche convinta che sarà uno strumento per avviare un vero cambio culturale”.
L’assessora Grandi si è detta “felice che questa misura stia trovando l’appoggio del mondo scientifico e ci auguriamo che tutta la comunità scientifica, condividendo questo provvedimento, possa contribuire e aiutarci nell’opera di sensibilizzazione riguardo ai danni del fumo”.
Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde, è critico sulla comunicazione del provvedimento: “Benissimo il divieto di fumo, ma che che peccato non aver fatto neanche una minima campagna di informazione, ci sono stati 4 anni di tempo”. E punta il dito contro i mancati (e difficili) controlli: “La prima parte del divieti, in vigore da 3 anni, è stata un flop (7 multe in 3 anni). Pensavo che visti gli errori del passato e l’importanza dell’iniziativa si facessero le cose seriamente”.
Prossimamente introdurremo il divieto di respirare. Stay tuned!
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ok lo ammetto…….sono di Milano e fumo due pacchetti al giorno, o meglio, prima ne fumavo uno e un paio di canne di cbd.
Poi,dal 14 dicembre, ho rinunciato al cbd per salvarmi la patente.
Tra poco meno di una settimana o cambio città o aspetto che il comune fornisca ai vigili un decametro per misurare la mia distanza esatta dagli altri cittadini, a patto però che sia io che gli altri cittadini restiamo immobili come belle statuine, altrimenti come fanno a misurare?
fatta la legge trovato l’inganno:
d’ora innanzi fumerò solo camminando 😊
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Pippo Franco Sala, una ne fa e 100 ne pensa.
O forse il contrario.
Quando introdurrà il divieto di assumere gente in conflitto d’interessi, per esempio?
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Sparviero sai che è vero?
ha un nonsochè di Pippo Franco, senza offesa per l’attore ovviamente.
Non so di dove sei ma da milanese sono strasicuro che sia stato ( e purtroppo sia ancora) il peggior sindaco degli ultimi 50 anni, e probabilmente anche degli ultimi 200.
scemi i miei concittadini che non contenti di averlo votato l’hanno pure rivotato.
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