
(Raffaele Pengue) – La valorizzazione di Guardia, del suo territorio, è un concetto complesso e abusato soprattutto nei programmi elettorali di tutte le amministrazioni, dove per essere competitivi ed attrarre consensi si tende a ragionare appunto in quest’ottica. Molto spesso il termine coniato è: “Valorizzazione e promozione turistica del territorio guardiese e delle sue tipicità”. Seducente. Ma in concreto su questo tema cosa è stato fatto e cosa si intende fare?
Diciamocelo chiaramente, per chi viene da fuori, per il potenziale visitatore Guardia rappresenta soltanto un borgo come tanti, un centro storico caratteristico, un paese su una collina, oppure un insieme di abitazioni. Questo per indicare che il punto di vista del visitatore, occasionale e non, l’idea che ha o quello che vede, di solito non corrisponde a ciò che Guardia è in realtà. Per promuovere un territorio, bisogna dapprima conoscerne i suoi aspetti più profondi, segreti, intimi e quindi caratteristici ed enfatizzarli attraverso la costruzione di un processo di comunicazione ben definito. Far capire cosa è Guardia è il primo aspetto da considerare nella sua eventuale valorizzazione. Cosa rappresentare quindi, per poter davvero valorizzare il nostro paese, se non l’insieme di una comunità, la sua cultura, le sue tradizioni, le sue tipicità, lo stile di vita, l’ambiente. Guardia è fatta di molte cose, alcune materiali ed altre immateriali; è fatta di un seppur minimo patrimonio culturale “esterno”, qualche monumento, le piazze, le strade, i musei e i palazzi del centro storico e di uno “interno”, le sue peculiarità agroalimentari, la sua memoria socio-culturale e religiosa. Ovvero tutto ciò che è visibile e che rappresenta il territorio guardiese nella sua realtà, nella sua totalità, nella sua essenza. Per farlo devi essere a conoscenza di ogni particolare aspetto del tuo territorio. La valorizzazione e la promozione turistica di Guardia, quindi, non può essere solo concentrata sul territorio, i suoi prodotti d’eccellenza, sulla risorsa ambientale in sé stessa, ma è l’insieme degli elementi appena descritti, che assemblati conferiscono l’identità del territorio.
Si evince da questo, come sia un processo in cui ciascun elemento deve lavorare in sinergia per poterlo sviluppare e promuovere. Un progetto ampio e complesso che richiede tempo e che necessita del coinvolgimento di più elementi tra loro. Che però necessita di una pianificazione strategica, oggi, purtroppo, totalmente assente da Guardia: non puoi valorizzare senza pianificare! Un piano di azione serve appunto a questo. Anche perché il principale promotore dello sviluppo turistico territoriale è senza dubbio l’ente locale, il Comune. Oltre, naturalmente al mondo dell’associazionismo o la Proloco. Per questi motivi nell’ente locale ci deve essere un soggetto di riferimento che stabilisca cosa fare e come. Esiste oggi a Guardia una figura di riferimento cui delegare la valorizzazione del territorio guardiese? Con il compito di valorizzare le sue tradizioni e la cultura? E chi sono i soggetti eventualmente coinvolti nel processo di valorizzazione territoriale? Sembrano domande banali ma non lo sono… se chiedi al sindaco o all’assessore al ramo risponderebbe: “Stiamo lavorando per portare cultura e turismo a Guardia”. Ma questo è un obiettivo troppo generico. Quando e se decidi di migliorare l’appeal culturale e turistico della tua comunità, devi sapere perché lo stai facendo. Si vuole, ad esempio, avvalersi dell’opportunità data dai Riti Settennali per far conoscere Guardia ad un target specifico? Si desidera accrescerne la visibilità? Migliorarne il posizionamento nel mercato turistico (senza tuttavia possedere strutture di ricezione adeguate)? Si desidera far scoprire qualcosa di unico che solo Guardia possiede, che non può essere però soltanto la Falanghina? Ecco, definire l’obiettivo è importante in ambito strategico di valorizzazione territoriale, pertanto più specifico e chiaro è l’obiettivo e migliori sono le sue azioni per raggiungerlo.
Ma oggi come puoi valorizzare Guardia se il cittadino e soprattutto chi dovrebbe occuparsene non ne conosce il suo valore? Per valorizzarla, è essenziale non solo esaltarne le qualità nei convegni e sui social. Definire i punti di forza di Guardia e trasformarne i punti di debolezza richiede un approccio olistico, che includa ogni cittadino, marketing e sviluppo territoriale, per diffondere e far percepire il suo valore in maniera efficace. Per fare questo è fondamentale un processo sinergico che richiede il coinvolgimento di ogni potenzialità presente sul territorio per definire quali siano i fattori di attrattività di Guardia tali da poter sviluppare un’offerta territoriale. Cosa che oggi non avviene. Coinvolgere vuol dire creare, migliorare e sostenere un cambiamento che apporti appunto un valore alla comunità. Per esaltarne o qualificare il territorio guardiese attraverso le sue peculiarità o fattori di attrazione turistica, devi sapere con esattezza a chi intendi offrire il valore che Guardia offre. Obiettivamente, cosa si sta facendo per realizzare tutto ciò a Guardia? Assolutamente nulla!
Inutile dire che quando si sceglie di apportare un valore ad una comunità come Guardia a scopo turistico, ci si deve confrontare con realtà similari. Confrontarsi con territori ad alta vocazione turistica, quali ad esempio Pietrelcina, Telese Terme, Cusano Mutri – solo per citare alcune realtà a noi vicine – sperando di attrare un significativo numero di persone in egual misura non è una strada da seguire, proprio perché ogni territorio ha qualcosa di unico ed univoco. Pertanto a partire dalle risorse che Guardia dispone bisogna definire il tipo di turismo che puoi apportare. Ma quali solo le azioni di marketing territoriale da mettere in campo, da intraprendere per valorizzare e promuovere Guardia? Certo si può iniziare ad utilizzare i media tradizionali. In questo tipo di comunicazione si ha un’ampia copertura pubblicitaria, ma per contro un target anche potenzialmente non interessato a quello che offre il territorio. Se invece ci si rivolge ad un target specifico da attrarre per promuovere un territorio è consigliabile l’adozione della comunicazione classica, ovvero brochure turistiche, opuscoli, social media marketing, ecc… una tattica di marketing molto consolidata, ma orientata più alla promozione turistica che alla valorizzazione in se stessa. Un’ulteriore strategia di marketing è senz’altro la valorizzazione dei prodotti tipici, elementi di differenziazione enogastronomica tra le destinazioni. Basti pensare a Vinalia, o alla Sagra dei Funghi di Cusano Mutri che è riuscita ad associare questo evento come elemento di riconoscimento del proprio paese. Ma possiamo anche nominare tante manifestazioni enogastronomiche presenti nel territorio circostante che sono riuscite ad attrarre in pochi anni un numero consistente di visitatori. Tuttavia bisogna considerare che le persone in tali eventi sono più interessate all’evento stesso che alla scoperta del territorio. Questo è anche uno dei punti di debolezza di tale strategia di marketing. Trovare quindi nuove idee per valorizzare il territorio a cominciare dalla sistemazione del centro storico e dall’incremento delle strutture ricettive è senza dubbio una delle strategie vincenti nel turismo, a patto ovviamente che come già detto si conosca esattamente cosa valorizzare.
Tuttavia la valorizzazione turistica di Guardia potrebbe passare anche attraverso il turismo religioso, in quanto simbolo di fede e di preghiera, arte sacra e bellezze storico artistiche oggi non valorizzate in modo opportuno, o solo per un certo periodo. Altrove, la domanda di turismo religioso è in costante aumento, ed è un ottimo modo per creare le giuste sinergie tra territorio e sviluppare itinerari turismo religiosi. È indubbio che Guardia non si sta muovendo in questo senso per sviluppare e consolidare questo tipo di turismo. In ambito di sostenibilità del territorio, invece, si sta sviluppando (o meglio, si vorrebbe sviluppare) un nuovo e interessante concept di vivere un’esperienza unica a contatto con la natura in modo ecosostenibile. È il caso dell’enoturismo. L’enoturismo, è un’altra forma di turismo che altrove vanta un numero di presenze interessante. Il vino a Guardia rappresenta appunto un driver di attrazione per le vacanze rurali o per rilanciare un territorio rurale attraverso il vino, ma è elitario, solo per pochi e in certi periodi, e non sempre è in grado di far scoprire le bellezze storico paesaggistiche tra suggestivi panorami e cantine di pregio. Ma Guardia non è Montalcino o un paese delle colline occidentali del Barolo.
in conclusione, esaminando come Guardia possa essere valorizzata attraverso un piano di marketing territoriale, con degli obiettivi ben definiti e una strategia di marketing idonea allo scopo, non possiamo non partire e non dimenticare un concetto che spesso viene dimenticato quando si parla di riqualificazione di Guardia. Mi riferisco in particolar modo all’attitudine mentale di una comunità come quella guardiese. Al netto del contributo dato dalla politica, la comunità deve essere il primo attore nella promozione territoriale. Deve essere la prima a credere nel suo rilancio, altrimenti è impossibile comunicare una destinazione come Guardia se poi i cittadini non sono coinvolti nel processo di valorizzazione turistica del loro territorio.