Si avvicina il Natale. Quale miglior modo di celebrare la religiosità che questa festa, divenuta una orgia di consumi, ispira anche a un laico come la sottoscritta se non […]

(DI ELENA BASILE – ilfattoquotidiano.it) – Si avvicina il Natale. Quale miglior modo di celebrare la religiosità che questa festa, divenuta una orgia di consumi, ispira anche a un laico come la sottoscritta se non cercare, per dovere morale più che politico, di fare luce sul conflitto con l’Ucraina screditando le menzogne dei numerosi protagonisti della propaganda criminale che ha massacrato dai 300 ai 400 mila (fonti di Kiev) soldati ucraini?

Il conflitto a bassa intensità e sulla pelle degli ucraini è stato voluto dagli Stati Uniti che portano a casa un bottino di guerra importante indipendentemente dalla riuscita della guerra. L’obiettivo era la destabilizzazione della società russa. Oggi, lo può testimoniare chiunque si rechi a Mosca e viaggi all’interno del Paese, la Russia non sembra toccata dal conflitto né dalle sanzioni economiche. Non è affatto vero che abbia convertito l’economia civile in economia di guerra come giornalisti incompetenti scrivono. Si sono anzi opposti alla destabilizzazione rafforzando il blocco economico sociale che ha sostenuto Putin a partire dal 2000, reindirizzando i commerci verso il Medio Oriente e il Pacifico, l’America latina e il Sud globale, attirando nuovi investimenti e investendo nell’industria della difesa.

Putin non ha mai avuto l’obiettivo di conquistare i territori dell’Ucraina occidentale che sa ostili. Sarebbe suicida voler governare un territorio immenso e una guerriglia di cui la stampa occidentale ha favoleggiato. Essa non si è vista nei territori dove la maggioranza è russofona e che sono stati occupati. Il Cremlino e l’entourage di Putin, che non governa da solo come con altre riduttive semplificazioni gli occidentali fanno credere, ha una strategia differente illustrata da Jacques Baud. Smantellare l’armamento ucraino da posizioni difensive, e vi sono riusciti a diverse ondate colpendo anche i rifornimenti occidentali. Il 75% della popolazione russa sostiene la guerra, ma sarebbe propenso a un negoziato. Mosca è in una posizione di forza, attende le proposte occidentali. Se non arrivano, una volta smantellato l’armamento ucraino, continuerà ad avanzare verso Odessa.

Gli aiuti Nato non possono cambiare le sorti del conflitto. I militari lo sanno benissimo, ma mandano a morire i giovani, reclutati con la forza nelle università e nelle discoteche, e i meno giovani ormai al fine di mantenere il “piglio politico”, direbbe un mio comico collega, convincere la opinione pubblica che l’Occidente non ha perso. Che la campagna elettorale di Biden sia sacra come il Natale!

Zelensky, marionetta indecente, è stretto tra le élite senza scrupoli occidentali, di cui fanno parte i socialdemocratici come Scholz e i nostri cattolici guerrafondai, e le mafie neo naziste antirusse che, come spiega Baud, hanno soltanto il 2% in Parlamento ma dominano la corrotta società ucraina, pronta a entrare in Europa. La Russia non si è mai opposta a un avvicinamento di Kiev all’Europa. Se si ha memoria storica e onestà intellettuale, si ricorderebbe che ai tempi di Yanukovich la Russia chiese un accordo tripartito: Ue, Ucraina, Russia affinché nell’accordo di associazione Ue-Ucraina si tenesse conto dei legami oggettivi tra industria Ucraina e Russia. Barroso rifiutò ogni tipo di compromesso con Mosca e l’arrogante interpretazione dell’Ue dell’accordo di associazione portò alla cacciata, con l’utilizzo delle bande violente neo naziste, di Yanucovich e al colpo di Stato a Maidan Square, favorito dalla visione patologica del mondo della neo conservatrice Nuland.

La linea rossa per Putin è stata, dal discorso di Monaco del 2007, una sola: l’entrata dell’Ucraina nella Nato che darebbe all’Occidente la possibilità di installare missili nucleari in territorio ucraino (Inutile ricordare che la crisi di Cuba nel 1962 fu causata dall’installazione di missili Urss nell’isola e risolta con il loro ritiro, accompagnato da quello Usa degli Jupiter dalla Turchia.) Stoltenberg continua a mentire all’opinione pubblica dei Paesi Nato e con l’acquiescenza delle classi dirigenti europee e dei loro cani da guardia, perpetua un conflitto senza sbocco sulla pelle del popolo ucraino.

A Gaza, peraltro, ci stiamo macchiando di crimini peggiori. Mentre vendute penne diplomatiche inneggiano all’operazione a guida Usa nel Mar Rosso e alla “potenza di fuoco e alla determinazione di Tsahal”, vengono bombardati campi profughi e ospedali. 7.000 bambini muoiono. I sopravvissuti rischiano agonie peggiori, sotto le macerie, in ospedali fatiscenti, affamati e con il rischio di terribili infezioni. Sembrerebbe che l’Italia abbia bloccato i visti ai palestinesi. Israele e l’Occidente si stanno solo difendendo. I “Guardiani della Prosperità” salpano contro gli Houthi yemeniti e preparano il terreno al vero obiettivo: l’Iran. L’intero mondo ci guarda. La risata nietzschiana ci seppellisce.