
(editorialedomani.it) – Il paese si è svegliato sotto una pioggia di oltre 5mila missili lanciati dalla Striscia di Gaza, Hamas ha rivendicato l’azione con il nome di “al Aqsa Flood”. Si contano già almeno 40 morti e 740 feriti, ci sono anche 35 ostaggi. Israele ha dichiarato lo stato di guerra e ordinato attacchi aerei con il nome di “Operazione spade di ferro”
Alla luce dell’attacco di oggi da parte di Hamas, il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid si è offerto di formare un governo congiunto di emergenza con il primo ministro Benjamin Netanyahu. «La nostra gente è stata svegliata dal suono delle sirene, degli spari e delle esplosioni. Gli attacchi missilistici contro civili innocenti sono implacabili. Il mondo intero deve stare dalla parte di Israele mentre ci difendiamo dal terrorismo», ha affermato Lapid. Netanyahu e gli alti funzionari della sicurezza si sono riuniti oggi per un incontro di emergenza.
Intanto proseguono gli scontri. Soldati israeliani hanno sparato a miliziani Hezbollah che tentavano di fare breccia nel nord di Israele, secondo il Jerusalem Post. I miliaziani s sarebbero avvicinati alla frontiera in motocicletta, mentre continuano gli scontri a sud.
Si aggiorna il numero di morti in Israele: oltre 40 morti è il bilancio provvisorio degli attacchi condotti oggi da Hamas, secondo il Magen David Adom, equivalente locale della Croce Rossa. I feriti sono oltre 740 e alcuni ospedali hanno chiesto alla popolazione donazioni di sangue.
Hamas ha anche rivendicato la cattura di 35 ostaggi, non confermati dall’esercito israeliano. «Vogliamo che la comunità internazionale fermi le atrocità a Gaza, contro il popolo palestinese, i nostri luoghi sacri come Al-Aqsa. Tutte queste sono le ragioni dietro all’inizio di questa battaglia», ha detto il portavoce di Hamas, Khaled Qadomi, ad al-Jazeera. «Non sono ostaggi, sono prigionieri di guerra», ha risposto alla domanda se Hamas abbia preso in ostaggio soldati e civili israeliani.
La risposta aerea dello Stato ebraico ha causato a Gaza 161 morti e quasi mille feriti.

COSA È SUCCESSO
Un attacco senza precedenti da parte di Hamas ha risvegliato Israele nella prima mattina, nel giorno della festa di Shemini Atzeret. Oltre 5mila missili sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele, mentre decine di terroristi si sono riversati nelle strade delle città prossime alla Striscia, attaccando chi capitava.
A Sderot sono stati sparati colpi d’arma da fuoco nella Sinagoga e la stazione di polizia è stata presa dai miliziani. Il flusso continuo di immagini che arrivano da Israele mostrano scene di guerra: mezzi militari in fiamme al confine con la Striscia, miliziani su pick up che sparano nelle strade, colonne di fumo che si levano in ogni parte del paese.
Il paese ha dichiarato lo stato di emergenza e ha richiamato i riservisti dell’esercito, che hanno sospeso il rifiuto di servire nell’esercito per protestare contro il tentativo del governo di Netanyahu di mettere le mani sul potere giudiziario. Israele ha ordinato attacchi aerei per riprendere il controllo della situazione.
Attualmente sono sotto assedio 21 località a sud del paese, l’intera zona meridionale è chiusa alla circolazione dei civili.
Tra i morti, il Times of Israel ha riportato che è rimasto ucciso dai razzi anche il capo del consiglio regionale di Shaar Hanegev, la regione che confina con la striscia di Gaza, Ofir Liebsrein.

L’attacco a sorpresa, ha detto il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, è stato deciso per «difendere la moschea di Al-Aqsa» a Gerusalemme e i militanti «stanno conducendo una campagna eroica volta a difendere la Moschea di Al-Aqsa, i luoghi santi e i prigionieri».
Alle 12 è stata annunciata una riunione del gabinetto di sicurezza israeliano.
L’ESERCITO SI MOBILITA
La Difesa ha comunicato che l’esercito israeliano è «pronto alla guerra».Il ministro, Yoav Gallant, ha detto che «Hamas ha commesso un grave errore e ha iniziato una guerra. Lo stato di Israele vincerà».
Nonostante le proteste contro la riforma della giustizia in Israele e l’annunciato disimpegno, «i riservisti partecipano all’operazione contro Hamas», ha fatto sapere il portavoce dell’esercito, il contrammiraglio Daniel Hagari.
«L’IDF sta inondando l’area di truppe. Ci stiamo concentrando sui combattimenti al confine con Gaza».
L’esercito israeliano ha fatto sapere che sta combattendo i miliziani di Gaza che si sono infiltrati via terra, mare e aria con l’aiuto di parapendii, dopo il lancio di centinaia di razzi dall’enclave palestinese.
«Hamas ha aperto le porte dell’inferno sulla Striscia di Gaza, Hamas ha preso la decisione e Hamas ne porterà la responsabilità e ne pagherà il prezzo», ha dichiarato il maggior generale Ghassan Alian.
LA RISPOSTA DEI PALESTINESI
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, durante una riunione d’emergenza con la leadership di Ramallah, ha detto che palestinesi «hanno il diritto di difendersi da Israele e dal terrorismo dei coloni».
Le dichiarazioni, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, sono arrivate dopo l’attacco sferrato da Hamas.
E’ ormai da tantissimi anni che Israele prende decisioni in netta divergenza con i deliberati Onu. Poi non lamentiamoci se scoppiano i conflitti di questo livello. E aggiungo anche che le cellule “terroristiche” in Europa, da qualche anno sono “in sonno”. Vogliamo risvegliarle continuando a girare la testa da un’altra parte a fronte del non ancora risolto problema palestinese?? Smettiamo di guardare il dito anziché la luna!!!
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Che poi la provocazione israeliana ad Al Aqsa sembra acqua fresca, hanno ragione sempre e solo ‘loro’, la guerra l’ha iniziata l’altro, ovviamente c’é un aggressore e aggredito e noi dobbiamo stare con la democrazia.
Democrazia rappresentata da Bibi, quello contro cui mezzo Israele protesta per la riforma giudiziaria e che non si sa come sia riuscito a farsi rieleggere dopo essersi dimesso, sperabilmente per sempre e invece è ancora qui.
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Non ho capito le ragioni di questo attacco.
Non mi sembra uno scoppio di rabbia, visto che è stato ben organizzato e ha preso di sorpresa gli israeliani nonostante coinvolgesse tantissime persone. Ho visto filmati di soldati israeliani uccisi o rapiti, un colonnello rapito a casa sua, caserme e insediamenti militari occupati e carri armati distrutti o presi.
Perchè, mi chiedo.
Israele ha già cominciato a ristabilire l’ordine coi suoi soliti modi democratici (bombardamento aereo di Gaza, palazzi di 10-15 piani rasi al suolo, già parecchi corpi di bambini senza vita, quindi risposta terrorista al terrorismo), e se tutto va come al solito reprime l’attacco e ne approfitta per massacrare un altro bel po’ di palestinesi (o si dice terroristi?) per un’altro secolo.
Forse sperano che intervenga qualche altro paese arabo? Il Libano? L’Iran?
Può essere che l’iran abbia aiutato a organizzare, e ha anche detto che appoggia i palestinesi…
Oggi dovrebbero aver indetto una riunione urgente dei paesi arabi per capire che fare … fatto sta che se non intervengono paesi esterni (e nel caso sarebbe un altro passo verso la guerra mondiale immagino) sarà un macello, soprattutto di palestinesi ovviamente, perchè gli israeliani hanno armi e tecnologia enormemente maggiori.
Fra l’altro tecnicamente qui l’aggressore e invasore è Israele, a meno che la storia non cominci oggi e il passato sia prescritto, e l’aggredito e invaso la Palestina, quindi notare il doppio standard, visto che qui i buoni dell’occidente, si sono affrettati subito a dare la solidaretà a Israele contro i terroristi …
Non che i palestinesi stiano facendo una cosa bella sia chiaro, ma se in una rissa io stoppo il video nel momento in cui uno dei due riceve un pugno, tagliando tutta la parte in cui li dava da ore, ovviamente l’impressione che se ne ricava è sbagliata. Un po’ come è successo per l’Ucraina in pratica.
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Il fatto è che in quei posti la pazzia è di casa.
I gazawi sono raddoppiati di numero in poco più di 10 anni. 2+ mln in 360+ kmq di territorio, figli x donna oltre 4 e fino a non molti anni fa, quasi 8!
Come si fa a gestire una situazione del genere? Anziché adattarsi ad una minore quantità di risorse data dall’isolamento, dal 2005 ad oggi
Year Pop. ±% p.a.
2012 1,644,293 —
2013 1,701,437 +3.48%
2014 1,760,037 +3.44%
2015 1,819,982 +3.41%
2016 1,881,135 +3.36%
2017 1,943,398 +3.31%
2021 2,106,745 +2.04%
Vital statistics
0–14 years: 36.1% (male 518,376/female 491,676)
15–24 years: 21.8% (male 302,474/female 289,852)
25–54 years: 34.5% (male 489,559/female 475,402)
55–64 years: 4.7% (male 68,317/female 64,233)
65 years and over: 3.5% (male 44,662/female 53,943) (2018 est.)
Population growth rate
1.81% (2018 est.)
mezzo milione in più dal 2012 al 2021. La carne da cannone non gli manca di sicuro…
https://en.wikipedia.org/wiki/Demographics_of_the_State_of_Palestine
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Eh, Fabri, ma l’occidente è un esperto stoppatore di video al momento opportuno…
Per me, qualsiasi cosa facciano i palestinesi, è da PARTIGIANI, non da terroristi, vista la situazione in cui versano da decenni per colpa di chi ha imparato il peggio dai propri aguzzini.
Ma le parole contano e il loro uso indirizza il consenso o l’esecrazione…
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