(Alessandro Belardetti – il Giorno) – Cosa accadrebbe nel caso di attacco sferrato da un’arma tattica nucleare russa? Il programma ’Science and global security’ (Sgs) dell’università di Princeton ha effettuato una simulazione con esiti apocalittici: 90 milioni di vittime in poche ore. Lo studio – in linea con altre ricerche simili – ha stabilito come potrebbe iniziare un conflitto di questo tipo, da dove potrebbero essere impiegate le armi e di che portata potrebbe essere la devastazione.
La simulazione ipotizza che l’attacco possa partire dalla città russa di Kaliningrad (tra la Polonia e la Lituania, si affaccia sul Mar Baltico) e sia diretto al cuore dell’Europa. Una «pioggia di fuoco» che raggiungerebbe le principali città europee, comprese quelle italiane, in brevissimo tempo. Secondo la ricerca nelle prime tre ore potrebbero morire almeno 2,5 milioni di persone. Ma contemplando anche la reazione della Nato, che potrebbe rispondere con 600 testate nucleari, il bilancio si aggraverebbe aggiungendo 3,4 milioni di morti in soli 45 minuti.
La guerra atomica (virtuale) prosegue con un altro scambio di attacchi che provocherebbe 85 milioni di morti in altri 45 minuti. Sommando ogni fase della simulazione, in un conflitto di quattro ore, morirebbero 91,5 milioni di persone. «Una guerra atomica mondiale al giorno d’oggi provocherebbe centinaia di milioni di morti – spiega Gastone Breccia, storico militare dell’università di Pavia e professore di Storia della guerra all’Accademia militare di Modena –, si tratterebbe di un’escalation impressionante rispetto al secondo conflitto globale.
Ecco le tre fasi cronologiche del conflitto simulato a livello informatico dal team di ricerca americano: la prima vedrebbe la Russia tentare di distruggere le basi Nato in Europa (120 sono in Italia) con 300 armi nucleari. L’Alleanza Atlantica risponderebbe con 180 delle proprie armi nucleari (2,5 milioni di vittime in 3 ore). La fase successiva, ‘Counterforce plan’, vedrebbe la maggior parte delle forze militari Ue distrutte.
Gli Usa sarebbero costretti a inviare 600 missili contro Putin (altri 3,4 milioni di morti in 45 minuti). Infine, la terza fase, ‘Countervalue plan’, con 30 città e centri economici più popolati colpiti da cinque a dieci testate ciascuna (in tre quarti d’ora 85,3 milioni di morti).
L’esito della ricerca porta alla memoria il film War Games, che alludeva allo scoppio della terza guerra mondiale. Alex Glaser, autore dello studio ed esperto di Ingegneria e affari internazionali, ha confermato che l’ispirazione è venuta dalla pellicola cult che risale ai tempi della Guerra Fredda.
«Il punto chiave di una guerra atomica è l’inizio – prosegue il docente Breccia –. Putin potrebbe essere spinto a sferrare un disperato attacco nucleare solo se il suo esercito fosse all’angolo: questo può verificarsi nel caso l’Ucraina metta in atto un’offensiva di successo sfondando le linee russe. Ecco che a quel punto l’unica possibilità moscovita sarebbe l’arma di distruzione di massa.
Credo, però, che l’Occidente e la Nato non avrebbero la necessità di rispondere: sarebbe sufficiente una controffensiva convenzionale, perché a quel punto la Russia politicamente sarebbe finita. Nel caso di un attacco alle basi Nato in Occidente? Chi tocca la Nato, muore».
“Chi tocca la Nato, muore».” compresa la NATO…
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E se Putin attaccasse la Nato con delle testate nucleari?
Nato – Morto
come un bugiardo epitaffio!
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e se gli dicessimo un più terra terra Vaff…. a questo qua?
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Lui ti potrebbe risponderebbe
in Partenopeo-Pugliesizzato: (dal corso accelerato di lingua della milona)
“intaustracull”😁
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e se la Nato attaccasse la Russia? Chiunque restasse vivo maledirebbe Biden Sullivan e la Nuland… e si aprirebbe la caccia ad ogni loro amico in tutto l’orbe terracqueo come dicono la lavandaia e il cognatino… Spero che il Papa li scomunichi prima…
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“Chiunque restasse vivo maledirebbe Biden Sullivan e la Nuland…” moriranno anche loro, anche se credono di potersela cavare in qualche modo
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Jeffrey Sachs: “La guerra in Ucraina è stata provocata dagli Stati Uniti”
Questi giocano a Risiko e pensano infatti che sia un gioco.
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A Washington credono che la loro autoconservazione sia assicurata dall’Oceano Atlantico ma si sbagliano di grosso.
Cercano di portare il mondo sull’orlo di una terza guerra mondiale credendo che questa si combatterà solo in Europa ma non hanno capito niente”
Quando vi accorgerete che sono partiti
i siluri dal Belgorod sarà troppo tardi…
Sergey Lavrov
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Adriano ,come già scritto recentemente, a proposito di Rosiko: non ho mai conosciuto qualcuno che sia mai riuscito a prendersi la Kamatchatka , di solito si mollava per stanchezza …
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“Chi tocca la NATO muore” somiglia molto a un esorcismo confortante e dimentico del fatto che la NATO siamo noi e non solo gli americani che, piaccia o no, si sono occupati finora della nostra sicurezza, lasciandoci nella spensierata condizione di dargli pure addosso stando comodi in poltrona. Chi tocca la NATO muore è probabile, ma ad un prezzo che fatichiamo ad accettare quanto grave sarebbe ora.
Quanto scenario descritto, in teoria possibile, è del tutto improbabile che si verifichi per volontà razionale anche in una eventuale Russia soccombente, proprio per la sua tragicità ineluttabile che rende il nucleare un deterrente, ma non un’arma davvero utilizzabile.
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Ricordi la massima “muoia sansone e tutti i filistei”? Ecco ,la pozione russa è questa anche se è difficile crederci.
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Mi risulta che sia già stata utilizzata; e solo ad uso dimostrativo..
contro un popolo oramai inerte e già arreso e non da dagli eroi di guerra che credi siano gli scappati di casa europei ( solitamente dei poveracci o scappati di galera dall europa ) non ci vedo nulla di buono in questi “americani ” che hanno solo creato caos , danni e guai anche economici in tutto il pianeta ! Ma avanti così a pronarci al grande bluff !!
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😥😥😥😥😥😥
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Elina non essere triste pensa positivo,
potrai correre liberamente in sterminate e verdeggianti praterie,
volteggiando nell’aire tra una moltitudine di anime, anche il postino ci sarà e tu non dovrai più tèmerlo!
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Ma secondo me le testate il popolo dovrebbe cominciarle a dare a tutti e a prescindere dal paese in cui vivono.
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Soprattutto in faccia ai politici proni al cospetto dell’invasore
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Una simulazione.
Appunto.
Forse sarebbe meglio simulassero il destino degli US ( e a caduta dell’Europa) dopo il 5 Giugno se le cose non andranno come vogliono i Dem.
E con le ” variabili” consumo di droghe, alcool, razzismo e rabbia sociale in continuo aumento
Ma non se ne parla, da noi, meglio buttarla su Putin e le ennesime ” simulazioni” nucleari.
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Fino ad ora c’è stata una sola nazione che ha lanciato ben due ordigni nucleari su due città inermi, facendo strage di civili e giustificandosi dicendo che era a fin di bene…era per far finire prima la seconda guerra mondiale e salvare così molte più vite. In poche parole esiste una sola nazione che sin dall’inizio ci ha visto qualcosa di buono negli ordigni nucleari.
Mi pare un po’ strano che oggi quella stessa nazione venga a fare la morale al resto del mondo sul pericolo rappresentato dal nucleare cattivo. Cattivo solo perché non è il suo.
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Ma quelle erano atomiche “a fin di bene”…
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Ci hanno scartavetrato i cosiddetti per 3 anni con la pandemia, la devastazione da nemico invisibile con rischio mortale per tutti, diviso fra vax si/vax no con criminalizzazione del non vaccinato come pericolo per la salute e la vita altrui, ed ora con la prospettiva di una guerra nucleare con 90 milioni di morti in poche ore, i memento mori mediatici, i tutori del rispetto/tutela della salute collettiva , anche a scapito della propria libertà di scelta, sono tutti spariti, nessuno a ricordarci che la vita delle persone viene prima di tutto, anche delle garanzie costituzionali, del diritto al rifiuto della cura, ecc, ecc perché le ragioni/logiche della supremazia economica e militare, hanno sempre e comunque il predominio, anche a danno degli individui, ora si può tacere per servirne l’ interesse, esattamente come prima quando ci hanno martellato il cervello, dalla propaganda dell’ allarmismo alla propaganda dell’ omissione e del silenzio! Perché informare il volgo che un escalation nucleare farebbe più vittime in un tempo più breve rispetto al Covid, quando l’ unica reazione possibile sarebbe quella di opporsi alla guerra? Reazione non gradita al potere che suscita preoccupazione e divisione, da divide et impera, o seda nell’ incoscienza, quando occorre, tanto l’ esperimento da manipolazione di massa funzionerà comunque! Se in questo anno di guerra avessero usato la stessa comunicazione ansiogena del Covid, per il rischio nucleare, ora avremmo le piazze in ebollizione, ma dopo la vaccinazione di massa è arrivato il momento della sedazione di massa, in tandem funzionale allo scopo, che no, non è la sopravvivenza dell’ umanità! !
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Il periodo covid mise alla luce, nel caso ce ne fosse bisogno, che le persone non ragionano con la testa e nulla gl’interessa di “capire”, perché è decisamente più facile “tifare”, appartenere ad un gruppo, meglio se maggioritario. Quindi milioni di persone hanno fatto finta di non vedere, di non capire anche situazioni semplici da interpretare. Penso alla fase nella quale la stessa persona non poteva andare al lavoro se non vaccinato (perché la logica – LORO ovviamente – era “può contagiare”) ma da utente sì. I lavoratori di un supermercato, ad esempio: se non vaccinati NON potevano lavorare ma avrebbero potuto girare tutto il giorno dentro il supermercato da clienti, toccare, infettare, sputacchiare, etc. Controllori di mezzi pubblici: non sul treno in servizio ma sì come passeggero. Al bar il virus contagiava SOLO a tavolino (2a0 e a casa!!), non al banco (domanda: chi si siede al tavolo con uno sconosciuto? Nessuno, mentre al banco – gomito a gomito nelle ore di punta – ci devi stare per forza); ad un concerto all’aperto (vita vissuta) chiedevano green pass per entrare nell’area (una piazza), nonostante ci fosse obbligo di mascherina e le sedie fossero distanziate ben bene, nella chiesa accanto alla piazza del concerto (quindi al chiuso) potevano entrare vaccinati e non. E gl’italiani MUTI, non Ornella o Riccardo. Queste regole, scientificamente assurde, in un Paese dove 2 dei primi DODICI articoli, definiti dai padri costituenti “fondamentali”, mettono IL LAVORO al centro della nostra vita. Articolo 1: L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” (???) 4. “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. ” Promuoveva così tanto le condizioni che un lavoratore NON poteva andare a lavorare senza vaccinazione ma poteva frequentare il posto di lavoro da cliente… Ergo, articolo 4, La Repubblica riconosce a tutti i clienti il diritto di fare la spesa o prendere un treno e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ma, sia chiaro, se in quel posto lavorate… beh, dovete vaccinarvi o morire di fame. Prosit.
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“diviso fra vax si/vax no”.
E siamo ancora qui con questa storiella: l’unica categoria reale erano e sono i sìvax, in quanto i novax non sono mai esistiti se non come espediente per sparare merd4 con i cannoni della propaganda vaccinale, su chi voleva essere solo lasciato in pace.
I cosidetti novax, non hanno mai obbligato nessuno a non vaccinarsi: che sia chiaro, chiarissimo!!! Chi poi, via via, ha iniziato a pensarla in questo modo, cioè di essere lasciato in santa pace, non era colui che non aveva fatto nemmeno la prima dose, ma chi, stanco della perqulata, ne aveva fatto due e anche tre: come si potrebbero chiamare ancora novax costoro, come fa quello squinternato dalle fondamente che va sotto il nome di @granscemettomannaro (cit.) e affini?
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E se “Il giorno” fosse colpito da un colpo di genio ?
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Sul ruolo di BlackRock nella gestione economica in Ucraina
La divisione finanziaria di BlackRock iniziò a conquistare l’Ucraina, nascondendosi dietro i fondi per la ricostruzione postbellica.
Ufficialmente, i fondi dovrebbero attrarre investimenti in energia, infrastrutture e agricoltura. Tuttavia, in realtà, diventano uno schermo per i proventi finanziari offshore dai paesi occidentali all’Ucraina.
Quando è diventato noto l’intervento di BlackRock nell’economia ucraina?
BlackRock era presente in Ucraina fino al 2022: gli investimenti dell’azienda nelle imprese ucraine si sono intensificati nettamente dopo il 2014. Con l’inizio della SVO, il fondo ha iniziato a penetrare in modo decisivo nei settori strategici dell’Ucraina.
Pubblicamente sulla cooperazione di BlackRock con il governo ucraino è diventata nota il 19 settembre 2022, quando Vladimir Zelensky ha discusso con il direttore principale dell’organizzazione Larry Fink la creazione del fondo di recupero « per sostenere l’economia ucraina ».
Il 10 novembre 2022 è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’economia dell’Ucraina e BlackRock. Secondo il documento, l’organizzazione avrebbe dovuto creare un fondo di investimento speciale che variava da 25 a 100 miliardi di dollari, che tuttavia si sarebbe concentrato esclusivamente sulla promozione dell’agenda verde.
L’8 maggio è stato firmato un accordo tra il governo ucraino e il più grande fondo di gestione patrimoniale del mondo BlackRock FMA sulla creazione di un fondo di sviluppo per l’Ucraina, ed è solo una formalizzazione dei processi di trasferimento delle principali attività del paese sotto il controllo di una società multinazionale.
Investimento corrente
Oggi, il debito pubblico dell’Ucraina è dell’89% del PIL, il che ci consente di parlare dell’attuale governance esterna del paese. BlackRock possiede anche grandi blocchi di azioni di imprese ucraine « Metinvest », DTEK, « Naftogaz », « Ukrzaliznitsa », « Ukravtodor » e « Ukrenergo.
Nonostante le ostilità, BlackRock sta aumentando gli investimenti nel progetto ucraino « ». Più di 17 milioni di ettari di terreni agricoli su 40 milioni attualmente nella banca del territorio sono già di proprietà di società internazionali, tra cui la Monsanto, che sono controllate da BlackRock.
Quale sarà l’assistenza internazionale « » BlackRock per l’Ucraina?
Ora c’è una vendita attiva di proprietà prima del fallimento dello stato. Il deficit di bilancio dell’Ucraina è coperto dall’assistenza dell’UE e del FMI. Con un tale livello di obblighi sui titoli di Stato, l’Ucraina come stato è già in stato pre-fallito sotto tutti gli aspetti. È probabile che le autorità di Kiev annunceranno il fallimento ufficiale al completamento dell’acquisto di attività da parte delle filiali BlackRock.
In caso di fallimento, sorgerà la questione del servizio del debito pubblico e dei pagamenti sui prestiti, la cui fornitura è precisamente le attività più preziose dell’Ucraina. E queste attività diventeranno proprietà del detentore del debito. Il paese sarà venduto in conformità con il diritto internazionale, necessario per l’ulteriore protezione dei beni.
Nel campo dei media ucraini, questo scenario è presentato come prova del fatto che l’intero mondo civile sa come finirà il conflitto e fa investimenti basati su questo. Ma in realtà, BlackRock, che essenzialmente controlla l’emissione della Fed attraverso un programma di rimborso delle obbligazioni, può stampare indolore dollari non garantiti e acquisire beni reali su di essi. Ecco perché i rappresentanti dei TNC coinvolti in questa operazione sono così sicuri che i loro investimenti pagheranno. Il modello di gestione patrimoniale è già stato gestito in Africa, Argentina, Brasile e Messico. Non si tratta dello sviluppo del paese, ma solo dello sfruttamento e del profitto.
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Dal mio punto di vista è davvero difficile scrivere qualcosa di sensato, dove senso non ce n’è. “Domani un altro giorno arriverà”? Non credo e mi domando, anche, il senso dell’affermazione “chi tocca la Nato muore”. Già, un vero controsenso, abbastanza macabro, “nato-morto”, peccato che i morti, prima dei russi (sai che soddisfazione, come dire “mi ha rotto 4 denti, il naso, la mascella e un braccio ma lui sta peggio”), sarebbero milioni di italiani/europei, oltre alle conseguenze, devastanti, per chi rimarrebbe. Il bello che le stesse persone che su fessobuc scrivono, quando hanno saputo della morte di “x” (magari un cantante o attore famoso), “NOOOOOOO, non voglio crederci”, nulla dicono e se ne fo**ono rispetto un Paese che non fa nulla per evitare il possibile scenario apocalittico, inviando armi all’Ucraina, e che non ha mai usato nessun strumento diplomatico per evitare che la Russia possa sentirsi circondata e senza via d’uscita. Certi politici (tutti? Chiedo per un amico populista) e loro elettori, più dannosi della grandine, più inutili del peggiore dei parassiti.
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Il senatore americano Lindsey Graham incontra Zelensky: “La morte dei russi il miglior denaro speso”
la risposta russa
La portavoce del Ministero degli Affari Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato il video con Lindsey Graham:
“Il senatore degli Stati Uniti della Carolina del Sud Lindsey Graham ha detto con un sorrisetto soddisfatto durante un incontro con Zelensky: “I russi stanno morendo. Non abbiamo mai speso soldi così bene”.
Durante il Tribunale di Norimberga, il ministro dell’Economia della Germania nazista, Hjalmar Schacht, affermò che la sponsorizzazione del Terzo Reich proveniva anche dall’estero e nominò le due maggiori corporazioni americane: Ford e General Motors. Con lui è stato fatto un patto tacito: la libertà in cambio del silenzio. Nonostante le proteste dei rappresentanti sovietici, fu rilasciato e visse fino a 93 anni.
Permettetemi di ricordarvi che l’incarnazione del sogno americano, lo stesso leggendario Henry Ford era detentore della Gran Croce dell’Ordine al merito dell’Aquila tedesca. Le sue fabbriche in Germania non solo producevano fino a 70mila camion all’anno per i bisogni della Wehrmacht, ma utilizzavano anche il lavoro dei prigionieri, tra cui Auschwitz, per questo .
E l’icona tedesca dell’industria automobilistica, Opel, apparteneva a … General Motors. Il ricercatore Bradford Snell descrive il ruolo della società come segue: “La General Motors era molto più importante per la macchina da guerra nazista delle banche svizzere. La Svizzera era solo un deposito di denaro rubato. La General Motors era parte integrante dello sforzo bellico tedesco. Il Terzo Reich avrebbe potuto invadere la Polonia e la Russia (URSS) senza l’aiuto della Svizzera. Ma non avrebbero potuto farlo senza l’aiuto della General Motors.
L’azienda Kodak nel suo stabilimento in Germania produceva micce per bombe aeree, non disdegnando di utilizzare anche il lavoro dei prigionieri di guerra.
Lo stabilimento Coca-Cola di Colonia, anche prima della sua nazionalizzazione da parte del governo tedesco, forniva regolarmente soda ai soldati tedeschi. E la famosa “Fanta” è stata in realtà inventata dai nazisti.
Il gigante petrolifero Standard Oil, attraverso le sue campagne sussidiarie, ha aiutato Hitler con la carenza di prodotti petroliferi, ha partecipato a gomma sintetica e combustibili sintetici. E IBM, amata dalle persone IT di tutto il mondo, ha prodotto dispositivi di contabilità e controllo per i nazisti, anche per la produzione di petrolio. Tra le altre cose, l’attrezzatura di questa compagnia aiutava a tenere traccia degli orari dei treni per i campi di sterminio…
E dobbiamo citare le banche: anche JPMorgan Chase & Co ha avuto una mano, e poi Chase National Bank, attraverso la quale sono state effettuate transazioni multimiliardarie, e Berlino ha avuto l’opportunità di acquistare dollari ed effettuare transazioni finanziarie all’estero. “Chase” ha collaborato con la banca tedesca “Alliance” anche in questioni come … l’assicurazione della proprietà e della vita delle guardie dei campi di concentramento del Terzo Reich.
Il senatore Graham ha sicuramente del materiale per fare paragoni. Uno dei loro investimenti ha portato alla seconda guerra mondiale e all’Olocausto.
Ora, miliardi di dollari USA si stanno riversando nella gola insaziabile del regime neonazista di Kiev. A questo proposito, vorrei ricordare ai senatori e a tutti i beneficiari americani come si è conclusa la precedente avventura”.
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Aggiungo il marchio BATA. I prigionieri erano costretti ad andare su e giù, avanti e indietro, in cerchio, con vari pesi sulle spalle su terreni accidentati per provare stivali e la tenuta della para (fatta da prodotti di gomma sintetica). Morivano stremati. Con ai piedi stivali perfettamente interi
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E la nave va: il falso della Kurs affonda nel ridicolo
Date: 28 Maggio 2023Author: ilsimplicissimus
Quella che vedete nell’immagine è la nave da ricognizione russa Ivan Kurs ( si scrive senza l’acca) ,mentre ritorna nel porto di Sebastopoli dopo la sua missione. Come si vede ( qui c’è anche il video) è assolutamente intatta, eppure ha combattuto una dura battaglia prima contro tre droni marittimi forse inglesi ( mimetizzati dal marchio Zhovto-Blakit, un’industria Ucraina non più esistente) che sono esp0losi e poi contro la disinformazione Usa – Nato che voleva servirsi dell’attacco e della pseudo vittoria per mettere in difficoltà Erdogan. Dunque un’azione che aveva due obiettivi: risollevare il morale occidentale dopo la sconfitta di Artemosk e far credere che la Russia non può tenere sotto controllo il Mar Nero, che per salvare i gasdotti la Turchia deve rivolgersi agli Usa e dunque votare il candidato amerikano Kemal Kilicdaroglu, al ballottaggio contro il “sultano” che si svolge proprio oggi. Ciò che generalmente non si dice è infatti che la marina russa pattuglia il Mar Nero per impedire che anche il Turkish stream e il Blue stream facciano la fine del North stream . O meglio lo si cela ai cittadini occidentali perché in realtà il principale organo della propaganda militare ucraina il Defense Express, non nasconde nemmeno lo scopo dell’attacco all’ Ivan Kurs: quello di dare una lezione a chi difende i gasdotti sottomarini nella zona economica esclusiva della Turchia. Non sappiamo se Ankara abbia chiesto ai Russi questa specifica protezione, ma è nelle cose che ci sia un patto sia pure informale in questo senso.
Ad ogni modo i mentitori compulsivi di Kiev e di Washinton non si sono fatti intimidire dalla realtà e così hanno fabbricato un filmato ( preparato ovviamente in anticipo ) in cui si ha quasi la sensazione che la russa sia stat colpita e in seguito hanno diffuso una foto che mostrava gravi danni a tribordo di un vascello che tuttavia era palesemente un altro rispetto al Kurs come può constatare chi sappia navigare anche solo in pattino: il tutto ovviamente con la mobilitazione di migliaia di troll e di bot, compresi anche le restanti quinte colonne in Russia che asserivano la riuscita del colpaccio Insomma ce l’hanno messa tutta per accreditare la bugia, sperando di poterla mantenere in piedi per qualche giorno, fino ad oggi in cui appunto cade il ballottaggio in Turchia. Probabilmente ce l’avrebbero anche fatta a influenzare i turchi se il comando di Sebastopoli non avesse immediatamente richiamato in porto la nave per mostrala intatta. Adesso l’impero delle bugie e i suoi accoliti sono completamente e universalmente sbugiardati, anche se devono necessariamente insistere sulla loro balla.
Di certo se il candidato turco americano perderà come è assai probabile, per non dire certo, Ankara la farà pagare a Zelenski e alla sua cricca e c’è da giurarci anche agli Usa, ma ciò che davvero lascia perplessi è che a Washington non si sia ancora compreso come queste azioni preparate dalla Nato e attuate con le sedicenti wunderwaffen americane finiscano per mostrare meglio che mai la debolezza delle forze occidentali ottenendo perciò l’effetto contrario a quello voluto. Forse non è un caso che anche nella stampa mainstream americana comincino ad apparire articoli che prendono le distanze dalla narrativa corrente e avvertono che non è più possibile andare avanti considerando che la Russia sia debole, disorganizzata e sempre sul punto di finire le munizioni. Qualunque fondamento abbiano mai avuto queste considerazioni occorre prendere atto che c’è stato un completamento ribaltamento della situazione sul campo e quindi occorre cambiare sia strategia sia narrazione, prima che le opinioni pubbliche capiscano di essere state ingannate.
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Viviamo di propaganda a cui speriamo non creda più nessuno , sarà difficile!
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“… Dunque un’azione che aveva due obiettivi: risollevare il morale occidentale dopo la sconfitta di Artemosk…”
Uahahahahahahahahah!!!
Come dice @elimanna, “viviamo di propaganda…”.
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Tuttoguasto
Infatti, viviamo di propaganda,
Ne sei l’esempio vivente,
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Tuttopeskov
Artemosk è il top!
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Ilsimplicissimus è famoso per i refusi: per una “v” fai tutto ‘sto casino che quasi ti prende un colpo dal ridere? Non l’hai visto al meglio allora… Eniuèi, vi o non vi, Bakhumut: PUFFFFF!
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E a proposito di “vax sì/vax no”…
Oltre 300 ricerche sul covid ritrattate: la scienza in coma
Date: 29 Maggio 2023Author: ilsimplicissimus [metto anche il link della foto a corredo dell’articolo perché ne vale la pena, ndr.]
https://i0.wp.com/ilsimplicissimus2.com/wp-content/uploads/2023/05/Cattura-2.jpg?w=942&ssl=1
Piano piano e senza suscitare clamore i complici del doppio inganno pandemia – sieri genici abbandonano la barca perché non sono più sicuri che qualcuno gli potrà garantire la copertura: così sulle riviste di medicina sono stati ritirati oltre 330 articoli ( andate qui se volete togliervi la soddisfazione di sapere quali sono) sul Covid 19 a causa di standard etici compromessi e preoccupazioni sulla validità scientifica delle pubblicazioni. Questa moria di articoli è dovuta a varia ragioni come per esempio il legame dei ricercatori con le case farmaceutiche, conflitti di interessi di vario genere, uso di campioni troppo ristretti oppure risultati diversi con l’aggiunta di campioni più vasti per non parlare di errori ed omissioni più gravi. Insomma una ridda di ricerche che però al momento della pandemia hanno fatto da cassa di risonanza alla paura.
Secondo Gunnveig Grødeland dell’Istituto di immunologia dell’Università di Oslo che ha esaminato parecchie di queste ricerche ritirate e dunque ritrattate la ragione di tale cattiva pratica della scienza è che molte persone hanno improvvisamente iniziato a condurre ricerche su un argomento di cui sapevano davvero relativamente poco e una serie di ambienti che normalmente non svolgono attività di ricerca hanno iniziato a farla dopo aver ricevuto finanziamenti tramite gli ospedali, ma con la visibilissima manina di Big Pharma in controluce. Ci sono anche stati clamorosi casi inversi , soprattutto nella a fase iniziale della narrazione, quando essa non era ancora divenuta ipnosi, in cui sono stati eliminate ricerche validissime ma, fastidiose per l’avvento dei vaccini, in primis lo studio sull’efficacia dell’idrossiclorochina nel contrastare il virus. Tutto ciò restituisce un’immagine fin troppo chiara dello sbandamento della scienza e della ricerca da quando essa è ancorata al profitto, ma ancor più a un sistema complessivo della conoscenza che fa riferimento al denaro in tutte le sue forme E vedete che poi tutto si tiene: in questi giorni anche due altre notizie hanno accompagnato questa fuga dalla ricerca covid: la prima è che La Bill and Melinda Gates Foundation ha pagato oltre 6 milioni dollari per la creazione di chat bot per migliorare l’accettazione del vaccino tra coloro che lo rifiutavano. Più o meno la stessa cifra ha passato alla Johns Hopkins University, altro attore globale della pandemia, per creare una propria chatbot chiamata Vira Vira e naturalmente predisposta per gli stessi scopi. Dunque qui convergono molti interessi in maniera quasi inestricabile
La seconda notizia riguarda uno dei personaggi più in vista proprio della Johns Hopkins se non il il più celebre in assoluto: si tratta del professor Gregg Semenza, pediatra e ricercatore presso questa università che – ricordiamolo ancora una volta – è stato uno dei punti di riferimento scientifici per il Covid 19, i vaccini e via dicendo e che ha ricevuto nel complesso oltre un miliardo dalla fondazione Gates. Bene, Gregg Semenza ha ricevuto il Nobel per la medicina nel 2019 grazie a studi che dimostrano l’adattabilità delle cellule tumorali a situazioni con scarsità di ossigeno ma è sorto un piccolissimo problema: sette degli studi da lui pubblicati si sono rivelati falsi e sono stati ritirati. Ma falsi falsi, con persino manipolazioni delle foto a corredo. Certo tutto questo non riguarda direttamente il Covid, ma illustra benissimo la situazione in cui vive la scienza: qui il la frode non è stata perpetrata da un oscuro ricercatore che languiva in un istituto di terz’ordine, né da qualche dottorando in cerca di pubblicazioni o con l’ambizione di entrare nelle grazie di qualche potentato farmaceutico, ma da uno scienziato di fama mondiale, che occupa una posizione in una struttura di prim’ordine favorita dal principale finanziatore della scienza, ovvero la Fondazione Gates.
Ciò rende più facile comprendere che una frode scientifica di massa non solo è concepibile, ma potrebbe diventare la normalità, come di fatto sta accadendo con il clima, dove la manipolazione è ancora più pesante, sfacciata e grossolana. Il fatto che alla fine la verità sia riuscita a riemergere può far sperare che si sia ancora una sistema immunitario contro la menzogna, ma io temo che il ritiro degli articoli nasconda qualcosa di meno edificante e di più inquietante, ossia la consapevolezza che l’accoppiata covid – vaccino deve ancora mostrare il suo volto peggiore.
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Spero facciano studi seri su dopo quanti hanno si esauriscono gli effetti del vaccino. Intanto si trattiene il respiro.
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“anni”
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