Il tempo gioca a favore di Mosca

(LUCIO CARACCIOLO – lastampa.it) – La guerra in terra d’Ucraina sta prendendo una piega preoccupante per Kiev. La caduta di Bakhmut, poco importa se totale come proclama Mosca o semitotale come vuole Zelensky, è un evento militarmente minore ma scioccante per la resistenza e per il fronte interno ucraino. Migliaia di combattenti hanno dato la vita per impedire che su quel cumulo di macerie sventolasse la lugubre bandiera nera della Wagner. Erano mesi che il capo delle Forze armate ucraine, generale Zaluzhny, cercava inutilmente di convincere il suo presidente dell’urgenza di ripiegare in buon ordine da Bakhmut.

Obiettivo: risparmiare i soldati in vista della controffensiva di primavera. Zelensky ha preferito evitare un’operazione tatticamente necessaria per non macchiare la fama dei suoi combattenti. E il suo personale prestigio.

Risultato: oggi i russi possono vantarsi di aver sconfitto un esercito armato “dall’Occidente collettivo” con una compagnia di ventura, mentre domani gli ucraini, quando dovranno finalmente assemblare le truppe per la fin troppo annunciata controffensiva, mancheranno di uomini, mezzi e soprattutto munizioni spese per difendere una località minore, da loro stessi eretta a simbolo della resistenza contro l’invasore. Kiev ha accettato la logica della guerra di attrito che conviene a Mosca, dotata di risorse superiori e soprattutto rinnovabili, a differenza delle Forze armate ucraine che dipendono totalmente da armi e munizioni occidentali. Americani ed europei disposti ad armare gli ucraini stanno consumando gli stock e non possono ricostituirli in velocità. I flussi prevalgono sulle scorte di magazzino. Il Pentagono teme di svuotare i suoi stock proprio mentre intende concentrarsi sulla possibile guerra contro la Cina, di ben altra pregnanza strategica. Esempi: l’artiglieria ucraina spara circa 7 mila colpi di artiglieria al giorno, mentre gli Stati Uniti ne producevano 14 mila al mese prima della guerra e non riescono ad aumentare sensibilmente questo ritmo, anche per mancanza di manodopera specializzata. Secondo Raytheon, campione dell’industria militare americana, gli ucraini hanno sparato solo nei primi otto mesi di guerra l’equivalente di 13 anni di produzione di missili antitank Javelin e 5 di missili terra-aria Stinger. Presumiamo che al quindicesimo mese tale volume sia da quasi raddoppiare. Secondo il sottosegretario alla Difesa Colin Kahl, “il conflitto in Ucraina ha mostrato, francamente, che la nostra base industriale non era al livello necessario per generare munizioni”. Effetti non troppo collaterali della deindustrializzazione dilagata negli anni spensierati della globalizzazione con steroidi. L’effetto Bakhmut sulla linea del fronte sarà forse di contribuire a stabilizzarlo. Perché se è vero che gli ucraini sono carenti di uomini e munizioni è altrettanto certo che i russi non dispongono oggi di forze sufficienti a sfondare le linee ucraine. Anzi, stanno rafforzando le barriere nell’area di Zaporizhzhia e completando le file di denti di drago che sigillano la linea di contatto con il nemico lungo gran parte del Donbas – le paludi occidentali li garantiscono nella regione di Kherson, fondamentale per proteggere la Crimea.

Il tempo sembra giocare per l’invasore, oggi adattato a una postura difensiva che non comprende però buona parte dei territori annessi. Ciò lascia supporre che Mosca intenda scambiarli in un futuro negoziato con qualche contropartita non territoriale. Ma questa è la guerra delle sorprese – a cominciare dall’imprevista invasione russa e dall’inattesa capacità di reazione ucraina. Sicché nessuno dovrebbe escludere che pur di rovesciare la logica dell’attrito, ovvero dell’autostrangolamento, Kiev tenti qualche colpo a sorpresa. Magari parlando di meno e rischiando di più. Per esempio colpendo la Russia in profondità con missili di discreta potenza. Anche in reazione ai sempre più intensi bombardamenti su Kiev – mai visti prima quelli della notte fra sabato e domenica – risposta più che sproporzionata al fallito attacco via drone contro il Cremlino, da Putin attribuito agli ucraini. Sempre che gli americani glielo lascino fare.

34 replies

  1. “Effetti non troppo collaterali della deindustrializzazione dilagata negli anni spensierati della globalizzazione con steroidi” alla fine ci è arrivato anche Caracciolo che l ‘ economia di carta occidentale avrebbe portato , di fatto, al declino l’ occidente.

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  2. “Ma questa è la guerra delle sorprese – a cominciare dall’imprevista invasione russa e dall’inattesa capacità di reazione ucraina.”
    Allora non era solo Travaglio a pensare che la Russia non avrebbe attaccato l’Ucraina.

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    • Di fatto la Russia non ha attaccato l’Ucraina, se mai è l’Ucraina che ha cercato e cerca di invadere il dombas, ossia quelle regioni che non hanno accettato il governo nato con un colpo di stato orchestrato e gestito dagli angloammeri-kani

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      • Di fatto Hitler non ha invaso la Cecoslovacchia, è la Cecoslovacchia che ha invaso le regioni di confine a nord-ovest abitate da tedeschi.
        Di fatto poi, gli Stati Uniti non sono sbarcati sulla Luna. È tutta una fiction girata in studio e diretta da Stanley Kubrik.
        (Continua)

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      • La regione del Donbass era nel territorio ucraino. C’è stato un colpo di stato dici? Bene, affari loro, é politica interna ucraina, cosa c’entra mosca? se c’è un colpo di stato in Francia l’Italia invade la Savoia perché era storicamente italiana per te tutto ok?
        Sempre in attesa che scappi da questo.mondo orribile a guida americana per andartene fuori dai coglioni nella steppa, scrivi quando arrivi.

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      • Neuroni senza neuroni
        Il dombas èra ed è Russia, se non conosci ne la geografia ne la storia faresti meglio a tacere, Altrimetti il motto::a volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. … ti si addice a pennello, un saluto e una porzione di marciapiede non te la nega nessuno.

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      • All’evidenza prof, nient’altro che all’evidenza.. da queste parti ben pochi hanno capito cosa sta succedendo davvero a Bakhmut, tempo al tempo..
        Comunque, sotto le mura di Vienna o sui bastioni di Orione, per me eri, sei e resterai sempre un gran ca……mpione!! 😄😄

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  3. Se colpissero la Russia in profondità, rischierebbero di farli incavolare sul serio e la pagherebbero cara… caro Carracciolo! È lo sai bene

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  4. La presa di Bakhmut non è affatto un “evento militarmente minore” perchè toglie ripari (palazzoni di cemento armato) alle truppe ucraine, le quali ora dovranno avanzare in aperta campagna, quindi senza ripari dai colpi di artiglieria e aviazione russa, se vorranno riprendersi la città.

    Poi anche questa storia dell’incapacità dei russi di avanzare è una fesseria. Qualsiasi esercito del mondo avrebbe difficolta combattendo casa per casa e assaltando le trincee nemiche.
    Quello che il giornalista fa finta di non sapere è che le invasioni USA/NATO si basano sulla distruzione del territorio dove dopo arriveranno le truppe. Bombardano per 2 mesi da navi e aerei e solo dopo, sulle macerie, arrivano i soldati a piazzare la bandiera. E parliamo di Paesi che non avevano soldi, rifornimenti, armi, munizioni, mercenari e satelliti di mezzo mondo ad aiutarli.
    Tutto si può pensare dei soldati russi, tranne che siano degli incapaci. Dubito che esista un esercito capace di fare di meglio nelle stesse condizioni e con l’obbiettivo di non fare delle città da conquistare un parcheggio a cielo aperto.

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  5. Caracciolo non ha studiato fisica alle superiori sennò saprebbe che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: militarmente è l’escalation, solo che in questo caso la reazione può anche essere superiore all’azione.

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  6. “Il tempo sembra giocare per l’invasore,”

    Strano perché per altri noti esperti (tipo Parsi e Panebianco) noi stiamo mandando armi su armi e dobbiamo continuare perché così la Russia implode.

    No questo per dire quanto vale il parere degli esperti.

    @SL
    “Ci sono davvero regioni ammeregane in Sebia, Afghanistan e Iraq? Non lo sapevo.”

    Ma questa sarebbe un’aggravante.

    Perlomeno Adolf&Vlad si sono mossi per difendere tedeschi e russi maltrattati e presi a pistolettate, come del resto succede da sempre nelle terre di confine abitate da etnie (oddio, etnie!) diverse.

    Gli ammaracani si muovono solo per interessi geopolitici perché evidentemente degli albanesi del Kosovo o dei sudvietnamiti del delta del Mekong non gliene frega unca.

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      • @B(o)urla
        Ti ha sconvolto l’idea che gli americani sono davvero sbarcati sulla Luna, vero?
        Te ne dico un’altra (reggiti): le Torri Gemelle le ha buttate giù Al Qaida.

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      • È bello rendersi conto leggendo i commenti di tuttoguasto che c’è ancora qualcuno che crede alle novelle raccontate dalla si Sam tramite msm aziendale

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      • Ma Empio, pensi che possano sconvolgermi questi giochetti da bambini defic3nti? Comunque,al solito, lo Zio Scem scappa sempre il più lontano possibile dai casini che combina: quella volta fu il turno della Luna (il dito, da allora, ce lo abbiamo in cul0 noi, as usuall…); adesso c’è Marte. E poi? Il salto nell’iperspazio? Maglio rotante? Buhahhahah: poracci, fate pena!

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  7. A mio parere tra non più di un mese il prof. A. Orsini verrà invitato a scrivere sulla Stampa.

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  8. Oh che dolor… Caracciolo è così deluso che quasi quasi gliene canta 4, la Nato o chi per essa si è fatta battere da una compagnia di ventura (l’esercito di mercenari più addestrato per la guerriglia e il più professionale al mondo) ma fategliela sta controffensiva che n’altro po’ va in depressione … stupitelo, sorprendetelo, altrimenti lo perdiamo

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  9. Ucraina
    “Dopo la cacciata di Trump nel 2020, questa nuova nuova sinistra aveva esattamente ciò che chiedeva a gran voce, un democratico liberale alla Casa Bianca. Dato il senso di catastrofe imminente al momento, potrebbe essere difficile ricordare con precisione quante stronzate piagnucolose sono servite per vendere Joe Biden. — Rob Urie
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    Avete notato che il presidente dell’Ucraina (o governatore del cinquantunesimo stato americano), il signor Zelensky, ha girato il mondo per settimane: Londra, Helsinki, Parigi, Hiroshima? Questo perché questo è uno di quei mesi in cui accadono gli anni; il mondo sta cambiando ad altissima velocità. Sembra correre spaventato, un po’, cercando di stare al passo con il gioco che cambia. Quella che sembrava una grande idea a una certa claque di cosiddetti neo-con nel nostro paese – usare l’Ucraina come una trappola per orsi – ha invece improvvisamente rivelato i molteplici fallimenti dell’Europa e dell’America e ha rivoltato tutto il resto del mondo al di fuori dell’Occidente civ. Oh, la meraviglia e la nausea!

    Prova a immaginare la difficile situazione del signor Zelensky. La potente America e la formidabile Europa hanno indotto l’ex comico a pensare che se avesse accettato un piano geniale per rovinare la Russia e buttare fuori Vlad Putin dal tabellone globale, il suo triste paese sarebbe stato trasformato in qualcosa come Ukro-Disneyworld, mentre lui, Il signor Z, sarebbe stato celebrato e reso ricco oltre le sue più sfrenate immaginazioni. Il suo backup era la più grande potenza egemonica che il mondo abbia mai visto. Il gioco si chiamava Let’s You and Him Fight .

    Il povero schlemiel ci è cascato. Ha lasciato che la NATO (cioè gli Stati Uniti) organizzasse, equipaggiasse e addestrasse il più grande esercito d’Europa, inclusi battaglioni di ucro-nazisti duri e duri, che in precedenza erano stati così utili nel 2014 sponsorizzato dagli americani Maidan “rivoluzione colorata”. Il signor Z ha seguito gli ordini del Dipartimento di Stato americano di far piovere razzi e artiglieria sui russofoni che vivevano nelle sue province orientali. Ha chiesto formalmente di entrare a far parte del club della NATO. Il suo paese ha ricevuto miliardi di dollari USA senza supervisione di audit, urlando solo per essere scremato dalla leadership ucraina – che, dopo tutto, meritava qualcosa per tutti questi avvenimenti. Cosa potrebbe andare storto?

    Così, Western Civ ha dato il via alla più grande guerra calda in Europa dagli anni ’40. Quindi, nel febbraio 2022, il signor Putin ne ha avuto abbastanza della faccenda delle scimmie sulla sua “veranda” e ha inviato una squadra di pulizia. Inizio partita! I neo-conservatori statunitensi erano pronti a nutrire innumerevoli truppe ucraine in un tritacarne che, teoricamente, avrebbe esaurito la volontà e le risorse dell’esecrabile orso e avrebbe prodotto innumerevoli benefici rafforzando la nostra posizione dominante nel mondo. I nostri sfortunati “partner” della NATO hanno aderito al programma, nonostante gli fosse stato chiesto di commettere un suicidio economico per il bene superiore dell’alleanza (o qualcosa del genere). Comunque, non avevano bisogno di quel sudicio nat-gas russo. Stavano diventando “verdi” (lo ha detto Klaus Schwab, vero?)

    Nel frattempo, i cittadini del nostro paese sono stati curati alla perfezione dal Complesso Propaganda-Industriale degli Stati Uniti che gridava “Russia, Russia, Russia”, per volere dell’opinion leader Hillary Clinton, un aspirante presidente. I media hanno chiesto la crocifissione per il suo avversario, il signor Trump, che aveva pigramente lanciato l’atroce idea che Stati Uniti e Russia potessero coltivare una relazione amichevole, visto che l’orso non stava più sventolando la bandiera rossa. Aye-yi-yi!!! L’ha detto davvero!?! La tetta arancione all’oscuro!

    Bene, le persone che gestiscono le cose in America – cioè, le decine di satrapi burocratici non eletti che sorvegliano i loro nidi in tutto l’Okefenokee all’interno della Beltway, in particolare la fossa degli alligatori conosciuta educatamente come la Comunità Intel – hanno deciso di sottoporre il signor Trump a un versione one-man dello squisito tormento destinato a Russia, Russia, Russia: dolore, ignominia e rovina. Ci sono ancora sei anni dopo, dal momento che l’implacabile Trump non rinuncerà alla sua crociata per riprendersi la Casa Bianca e defenestrare tutti coloro che tentano di defenestrarlo. I suoi nemici si sono impossessati di tutte le leve del potere legale, eppure, sorprendentemente, non possono escogitare nient’altro che le accuse più stravaganti per incastrarlo nelle giurisdizioni conquistate.

    Questo conflitto politico interno negli Stati Uniti ha fatto impazzire la popolazione, mentre ha reso le nostre istituzioni rancide e ci ha lasciato soggetti a una patocrazia che si nasconde dietro un amministratore delegato ridicolmente falso. Dopo più di un anno del geniale piano americano per mantenere il dominio mondiale, la Russia sta facendo davvero bene, grazie, nella costruzione di un quadro geoeconomico per il commercio che non sarà soggetto agli scherzi della civiltà occidentale guidata dagli Stati Uniti. La Russia è una nazione di persone che si considerano uomini e donne, le fatiche della confusione di genere felicemente assenti. Idem corsa trambusto. Idem bancari Ponzi

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  10. C’è un cambio di programma sotto traccia e @cagliostro ha iniziato a postare bufale, che il dombass sia russo è una nuova cartolina dal pianeta del 25 settembre 2022 . Sono passati esattamente otto mesi, con invii di non si sa quale entità e l’esercito russo che lento avanza.
    Zeze ha fatto il giro dei negozi e aspettiamo la rappresaglia entro due mesi. Davvero un peccato dover gettare questo blog alle ortiche. Insieme agli incarta totani.

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    • Senza dimenticare il personale addestrato su piattaforme americane per armi altamente tecnologiche o sistemi di difesa da maneggiare con cautela come le bombe all’uranio impoverito da lanciare sull’esercito russo se non direttamente in Russia. Se esisti, Gesù perdonali.

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  11. “Ma tu pensi, ale, che l’Empio sappia quello che dice?”

    Non lo so. Ma io seguirei la pista Kubrick che mi sembra interessante. Per esempio per lui Putin e i russi sono una via di mezzo tra Arancia meccanica e Shining. Gli americani al massimo sono la simpatica canaglia Barry Lyndon.

    “Te ne dico un’altra (reggiti): le Torri Gemelle le ha buttate giù Al Qaida.”

    Certo che fosse per te gli storici sarebbero tutti disoccupati.

    Perché indagare per anni e decenni se la verità te la dà dopo cinque minuti il governo?

    In effetti…

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