La soluzione tedesca usa l’elettrolisi per ottenere un carburante sintetico: il costo attuale è sui dieci euro al litro, e gli ambientalisti non sono convinti. Mentre la via italiana usa materiali di scarto e già oggi si trova sotto i 2 euro

(di Diego Longhin – repubblica.it) – Germania e Bruxelles hanno fatto l’accordo per utilizzare gli e-fuel nella transizione dopo il 2035, salvando così i motori termici. L’Italia resta all’angolo: aveva puntato sui biocarburanti. Quali sono le cose comuni e, soprattutto, le differenze tra le due soluzioni? Vediamolo in questa scheda.
I motori a scoppio
Entrambi sono carburanti che possono essere utilizzati in motori a scoppio, sfruttando la rete di distribuzione attuale, ma l’origine e la produzione sono differenti
Gli e-fuel, quelli che verranno accettati dall’Europa dal 2035 in poi, sono combustibili di origine sintetica. Il processo prevede che si utilizzi energia elettrica rinnovabile per far fondere anidride carbonica e idrogeno mediante la elettrolisi: in pratica si separa l’idrogeno, nell’acqua, dall’ossigeno e lo si combina con l’anidride carbonica presente nell’aria. Alla fine le emissioni di CO2 saranno neutre se l’energia utilizzata per la produzione è verde, anche perché la CO2 che si emette dall’auto è già compensata rispetto a quella che si è prelevata dall’aria in fase di realizzazione. Alla fine è il bilancio ad essere neutro. Punto criticato dalle associazioni ambientaliste sostenendo che alla fine le emissioni permangono, che i costi di produzione sono alti e la disponibilità sarà limitata. Oggi un litro di e-fuel può arrivare a superare i 10 euro al litro. La Germania ed altri Paesi nordici hanno avviato da tempo progetti ad hoc. L’Italia no.
La via bio all’italiana
In Italia, invece, si è più avanti sui biocarburanti. Soluzione alternativa al solo elettrico non ammessa dalla Ue. I bio-fuel sono carburanti ottenuti dalla lavorazione di materie prime di origine animale o vegetale, colture o scarti organici. Con i biocarburanti si può arrivare ad un abbattimento della CO2 che arriva dall’80 al 100%, dipende anche dai procedimenti di produzione.
Ora l’Eni ha lanciato HVOlution, il primo diesel prodotto con 100% di materie prime rinnovabili e di scarto, residui e rifiuti che derivano da processi di trasformazione di prodotti vegetali o da colture non in competizione con la filiera alimentare. Ha un costo di 1,910 euro al litro. Ed è un esempio di bio-fuel.
Categorie:Ambiente, Cronaca, Politica, Unione europea
Gli investimenti sulle vetture a propulsione elettrica sono nell’ordine di migliaia di miliardi.
Pensassero alla ricerca verso batterie economiche, sicure e ad alta densità energetica.
Io non andrei in giro seduto su una bomba, qual è il contenitore che contiene idrogeno a pressioni impossibili, perchè in caso di tamponamento verrebbe distrutta ogni forma di vita nel raggio di qualche kilometro.
Questi cavernicoli e cirlatani che ci governano dovrebbero indirizzare la loro attenzione verso altri obbiettivi.
Invece abbiamo un ministro ai trasporti e infrastrutture che è un noto ciarlatano inconcludente che si svende al peggior portatore di interessi criminali. Infatti ora è concentrato su quell’obbrobrio che è il ponte sullo Stretto di Messina.
I MILIARDI del PNRR portati da Conte in Italia e che stanno bruciando, servirebbero a Terna per raddoppiare, come minimo, ll quantitativo di elettricità distribuito.
Altri miliardi sono da destinare alla produzione eolica o fotovoltaica, sia di attrezzature per impiantare parchi produttivi.
Altri soldi nella ricerca, costruzione, manutenzione e smaltimento delle batterie.
Mancano le colonnine di ricarica sia pubbliche che private.
Un solo dato:
A febbraio la quota di mercato delle vetture full electric in Europa è arrivata al 12,5% delle nuove immatricolazioni. Tale cifra è falsata dall’Italia, 3° mercato UE, che ha visto una quota del 2,8%,seppur in aumento.
Gli altri non ci aspettano!! Invece di difendere i produttori di marmitte, valvole e pistoni pensassero come riqualificare il personale per metterlo a disposizione della domanda delle aziende impegnate nell’elettrico, SENZA PERDERE ULTERIORE TEMPO.
Invece già me li vedo questi inetti, scatenare l’ennesima guerra contro l’Europa kattiva e comunista, nonostante ci abbia messo a disposizione ben 220 MILIARDI nella transizione Green e digitale.
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Granlupomannaro, l’e-fuel non è idrogeno, ma benzina o gasolio sintetico dalle proprietà fisiche del tutto identiche alla benzina e al gasolio normali. Quindi può stare nei comuni serbatoi delle auto convenzionali. L’unica differenza è l’origine e la possibilità di avere carburanti formati da sostanze pure.
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@antinomia
Per miscelare l’idrogeno all’anidride carbonica, dopo averlo estratto dovresti stoccarlo. Non si tratta di raffinare e additare di altri composti il petrolio greggio.
L’idrogeno può essere conservato e trasportato come:
gas ad alta pressione, in questi casi lo stoccaggio richiede l’uso di serbatoi ad alta pressione (350-700 bar o 5000-10.000 psi);
liquido a bassa temperatura e a pressione atmosferica (stoccaggio di liquidi criogenici).
Lo stoccaggio dell’idrogeno liquido richiede temperature criogeniche per evitare che ribollisca in un gas (che si verifica a -252,8 ° C).
Occorre qui fare attenzione, perché l’idrogeno liquido ha una densità di energia maggiore dell’idrogeno gassoso, in questi casi portarlo alle temperature richieste può essere molto costoso.
Inoltre, i serbatoi di stoccaggio e le strutture per lo stoccaggio dell’idrogeno liquido criogenico devono essere isolati per impedire l’evaporazione nel caso in cui il calore venga trasportato nell’idrogeno liquido a causa di conduzione, convezione o radiazione.
Una delle caratteristiche più pericolose dell’idrogeno è la sua predisposizione a infiammarsi facilmente.
Idrogeno NO GRAZIE.
Le batterie al sodio, materiale economico e presente in gran quantità sul pianeta, non si incendiano. Sarebbero le più indicate per le citycar usate nei tragitti routinari settimanali, come casa, scuola, lavoro.
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se metti l’idrogeno nel motore a scoppio esce dalla marmitta vapore acqueo, non devi caricare nessuna ca**o di batteria, è l’unica fonte pulita per davvero.
Non rompete i co*****ni con le batterie perchè non sono la soluzione, è solo ciò che serve all’elitè per i suoi sporchi giochi.
mettete una ca**o di centrale di produzione idrogeno dove c’è una diga, così non si inquina per produrla, e facciamola finita con le ca**ate!!!!
sono 70 anni che si conosce l’idrogeno come combustibile, sono i petrolieri come rockeller o i rothshield e non volerlo, punto!
c’è gente che produce idrogeno in casa, ci sono kit per l’idrogeno da montare sule normali auto e consumare il 30% in meno, quindi inquinare meno.
a questa ca**o di europa non interessa dei suoi cittadini ma del business, chiaro!!
se lo volete capire è bene sennò siete i soliti imbe….ed anche cilli….andateci a quel punto và…ehhh spero di essere stato chiaro.
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Hai scritto fesserie confusionarie, un minestrone complottista che tira in ballo personaggi che non c’entrano una mazza con l’auto.
L’idrogeno fatto in casa, certo, come no?!
L’idea alla base dei carburanti sintetici è prelevare il carbonio dalla CO2 atmosferica e unirlo all’idrogeno per ottenere combustibili con impronta di carbonio neutra: il suo uso nei motori a scoppio rilascerà infatti allo scarico la stessa quantità di carbonio che, sottratta all’atmosfera, è stata usata per produrli.
NESSUN VAPORE ACQUEO.
L’altro “componente” degli E-Fuel, l’idrogeno, può essere poi generato con emissioni trascurabili usando energie da fonti rinnovabili per scindere l’acqua con l’elettrolisi.
Tutto bene, allora? Non proprio: secondo l’associazione Transport & Environment le automobili alimentate da carburanti sintetici emettono la stessa quantità di ossidi di azoto (NOx) di quelle alimentate con combustibili fossili.
Le emissioni di particolato diminuiscono molto rispetto a quelle dei carburanti fossili, ma aumentano quelle di monossido di carbonio e di ammoniaca NH3 durante gli avviamenti.
In pratica un’aerosol ancor più inquinante e pericoloso.
Gli E-Fuel “oltre ad essere inefficienti e costosi, non risolvono il macro problema della qualità dell’aria, un dettaglio non trascurabile per l’Italia che si è confermata maglia nera in Europa per morti da ossidi di azoto anche quest’anno.”
In effetti sia la cattura del carbonio dall’atmosfera sia l’elettrolisi dell’acqua sono procedimenti macchinosi e avidi di energia, cosa che li rende così cari da far stimare un aumento dei costi del carburante per l’automobilista quantificato in 10.000 euro in più in cinque anni rispetto ad un’auto elettrica a batteria.
Il bilancio è in perdita anche paragonando i costi con quelli della benzina tradizionale, anche se il divario è meno catastrofico.
Un altro studio di T&E aveva inoltre evidenziato che rifornire con E-Fuel il 10% dei nuovi veicoli implicherebbe produrre il 23% in più di elettricità da fonti rinnovabili rispetto a ricaricare lo stesso numero di auto elettriche.
Pure tu ti sei laureato all’università del bar sotto casa e ora spargi saccenza dal divano?
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“se metti l’idrogeno nel motore a scoppio esce dalla marmitta vapore acqueo, non devi caricare nessuna ca**o di batteria, è l’unica fonte pulita per davvero.” Guarda, se sei così coraggioso da mettere l’Idrogeno nel motore a scoppio, fammi prima un fischio, così mi allontano e mando un drone a farti le foto. Perché potrebbero anche essere le ultime…
Scherzi a parte, i motori ad idrogeno esistono e, per esempio, sono quelli che permettono alle astronavi di viaggiare nello Spazio (dove appunto c’è solo il Vuoto). Sono tecnologie d’avanguardia che al momento non sono ancora estendibili alle auto che viaggiano in strada… magari in un futuro ci si arriverà.
Ricordate anche un’altra cosa: certo che la combustione dell’Idrogeno è pulita (la sua reazione di ossidazione produce acqua) ma l’Idrogeno in natura non lo trovi da solo. O ten lo produci per elettrolisi dell’acqua (ma devi impiegare energia elettrica che ha un costo) oppure lo tiri fuori dagli idrocarburi coi noti processi di petrolchimica industriale.
Lantan (Chimico)
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Per produrre entrambi questi pseudo carburanti verdi, che forse non inquinano ma bruciando dovrebbero riscaldare, si spreca dalle tre alle quattro volte l’energia per dar funzionare una EV.
Dov’è la convenienza ambientale?
Ricordo che l’inquinamento è un grosso problema ma che il riscaldamento globale lo è molto di più.
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